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Comodo… ma come dire… poca soddisfazione – G. Fracasso
Se, a dei profani, si chiedesse che cosa sappiano della particolare branca della fisica chiamata Meccanica Quantistica, probabilmente in molti storcerebbero il naso, liquidando la propria scarsa preparazione in materia adducendo il fatto che “l’infinitamente piccolo” non può influenzare la nostra vita quotidiana, e che in fondo tutte queste teorie così ardite lasciano il tempo che trovano.
Il romanzo di Gianluca Fracasso, Comodo… ma come dire… poca soddisfazione dimostra semmai il contrario, costruendo un intreccio originale e risolvendo un giallo degno di questo nome, basandosi proprio sulle teorie e sui personaggi illustri che le hanno enunciate.
Al contrario di quello che si può abitualmente leggere in diversi romanzi, in cui le nozioni tecniche fanno da contorno e giustificano particolari passaggi della trama, in questo caso la situazione è rovesciata. Emergono infatti al di sopra e prima di tutto il resto, le informazioni che riguardano gli enunciati fondamentali della meccanica quantistica e i cenni biografici degli uomini di scienza che li hanno elaborati. Attorno a queste informazioni, viene tracciata una trama, o per meglio dire, una vicenda con un piccolo mistero, che viene risolto grazie alle nozioni che abbiamo imparato a conoscere man mano.
Senza dubbio si tratta di un romanzo molto particolare ed originale, non solo per la tematica trattata, non nota certamente per il suo appeal, ma anche per lo stile di narrazione.
Sebbene impostato sulla prima persona, l’intera storia è in pratica una lunghissima sessione di dialogo tra il protagonista, Epy, e gli altri personaggi. I dialoghi, che costituiscono appunto la componente fondamentale, sono spesso un po’ poco fluidi e forzatamente funzionali alla storia, mancando di naturalezza e credibilità, rallentando un po’ la lettura. Ciò che è indubbio però è che la combinazione tra l’argomento trattato e il contenuto dei dialoghi fa sì che vengano caratterizzati piuttosto bene i personaggi, che appaiono tutti particolarmente sui generis, eccentrici e molto sopra le righe.
Uno degli obiettivi dichiarati dell’autore è quello di avvicinare ed incuriosire il lettore a questi aspetti ritenuti a priori ostici ed incomprensibili, mostrando anche il lato umano della scienza. Possiamo dire che almeno secondo noi, l’obiettivo è stato raggiunto, mostrando con chiarezza divulgativa questi aspetti che spesso trascendono la sola immanenza matematica e spesso sfociano nella filosofia, con tutto quello che ne consegue.
Un libro piacevole, insomma, che purtroppo risente di alcuni errori di stampa che infastidiscono la lettura, ma che oltre ad intrattenere permette anche di imparare qualcosa di nuovo, che non guasta mai.
Comodo… come a dire… poca soddisfazione
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