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Come scrivere un romanzo
Voglio scrivere un libro: il sogno di molte persone. Un po’ come mettere al mondo un figlio, scrivere e pubblicare un libro è un’idea che piace perché ha il sapore di un’eredità che lasciamo al mondo, di qualcosa di unico che rimarrà a testimonianza di ciò che siamo stati. Non solo, il libro diventa di fatto come una creatura che ha bisogno delle nostre cure e del nostro amore per poter crescere.
Il punto è: come si scrive un libro? Scrivere un romanzo non è affatto una cosa semplice, a meno che non vogliamo credere all’idea romantica dello scrittore che scrive di getto la sua storia abbandonandosi a un lungo, prezioso e proficuo momento di ispirazione. Qualsiasi scrittore potrebbe confermare che il processo creativo è ben più complesso di un’invocazione alla musa seguita da qualche notte insonne, passata a lume di candela con la schiena curva sulla scrivania. Scrivere romanzi è un lavoro a tutti gli effetti e come tale richiede innanzitutto delle competenze. In altre parole bisogna conoscere bene la lingua in cui si scrive, sia che si tratti dell’italiano, sia che si tratti di un dialetto o di un linguaggio particolare. Attenzione, non parliamo di talento, perché quello può emergere dopo, oppure essere scalzato da una grande tenacia e da un impegno costante. A proposito di queste due ultime qualità, veniamo al cuore della questione: scrivere libri è una bellissima fatica! Sì, fatica, perché scrivere è un’impresa che richiede senso del dovere, dedizione, tempo e alle volte anche sudore. Ma è anche una “bellissima” esperienza che può dare grandi soddisfazioni.
Dopo queste premesse possiamo stilare un elenco di regole base che bisognerebbe seguire per scrivere un libro. Regola numero uno: bisogna cercare una storia. Non una storia qualunque, ma una storia che stia in piedi, che abbia un senso. Qualunque scrittore dovrebbe mettersi nei panni di un lettore. Quest’ultimo gli dedicherà tempo e denaro in cambio di cosa? In cambio di un significato aggiunto alla propria vita. Dopo aver letto il suo libro, il lettore non sarà più lo stesso perché la lettura l’avrà ammesso a fare parte di un mondo possibile. Regola numero due: è preferibile costruire dei personaggi. Ok, scrivere un libro non significa per forza avere decine di personaggi diversi, analizzati alla perfezione in tutta la loro complessità. A volte bastano uno o due, ma ben delineati. Regola numero tre: scrivere scrivere scrivere! Scrivere tanto, scrivere ogni giorno. Scrivere anche quando può sembrare del tutto inutile. E quando proprio non si riesce a scrivere, leggere. Leggere le storie degli altri è sempre un ottimo esercizio per allargare la propria visione del mondo, acuire lo sguardo, allenare la fantasia.
Una volta che il romanzo è bell’e scritto, però, si è solo a metà dell’opera perché da quel momento in poi parte la ricerca di un editore disposto a pubblicarlo. Molte case editrici sono interessate a pubblicare un libro dietro pagamento da parte dello scrittore. Solo in alcuni casi, se l’editore ritiene il romanzo abbastanza valido, lo pubblica a proprie spese. Finora abbiamo parlato a lungo di impegno e dedizione ma non possiamo negare che per pubblicare un romanzo ci vuole anche una buona dose di fortuna.
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