splash
Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Post Taggati ‘gianluca fracasso’

Comodo… ma come dire… poca soddisfazione – G. Fracasso

Postato da Legione il 19 Maggio 2011

copertina comodo ma come dire poca soddisfazione Se, a dei profani, si chiedesse che cosa sappiano della particolare branca della fisica chiamata Meccanica Quantistica, probabilmente in molti storcerebbero il naso, liquidando la propria scarsa preparazione in materia adducendo il fatto che “l’infinitamente piccolo” non può influenzare la nostra vita quotidiana, e che in fondo tutte queste teorie così ardite lasciano il tempo che trovano.

Il romanzo di Gianluca Fracasso, Comodo… ma come dire… poca soddisfazione dimostra semmai il contrario, costruendo un intreccio originale e risolvendo un giallo degno di questo nome, basandosi proprio sulle teorie e sui personaggi illustri che le hanno enunciate.
Al contrario di quello che si può abitualmente leggere in diversi romanzi, in cui le nozioni tecniche fanno da contorno e giustificano particolari passaggi della trama, in questo caso la situazione è rovesciata. Emergono infatti al di sopra e prima di tutto il resto, le informazioni che riguardano gli enunciati fondamentali della meccanica quantistica e i cenni biografici degli uomini di scienza che li hanno elaborati. Attorno a queste informazioni, viene tracciata una trama, o per meglio dire, una vicenda con un piccolo mistero, che viene risolto grazie alle nozioni che abbiamo imparato a conoscere man mano.

Senza dubbio si tratta di un romanzo molto particolare ed originale, non solo per la tematica trattata, non nota certamente per il suo appeal, ma anche per lo stile di narrazione.
Sebbene impostato sulla prima persona, l’intera storia è in pratica una lunghissima sessione di dialogo tra il protagonista, Epy, e gli altri personaggi. I dialoghi, che costituiscono appunto la componente fondamentale, sono spesso un po’ poco fluidi e forzatamente funzionali alla storia, mancando di naturalezza e credibilità, rallentando un po’ la lettura. Ciò che è indubbio però è che la combinazione tra l’argomento trattato e il contenuto dei dialoghi fa sì che vengano caratterizzati piuttosto bene i personaggi, che appaiono tutti particolarmente sui generis, eccentrici e molto sopra le righe.

Uno degli obiettivi dichiarati dell’autore è quello di avvicinare ed incuriosire il lettore a questi aspetti ritenuti a priori ostici ed incomprensibili, mostrando anche il lato umano della scienza. Possiamo dire che almeno secondo noi, l’obiettivo è stato raggiunto, mostrando con chiarezza divulgativa questi aspetti che spesso trascendono la sola immanenza matematica e spesso sfociano nella filosofia, con tutto quello che ne consegue.
Un libro piacevole, insomma, che purtroppo risente di alcuni errori di stampa che infastidiscono la lettura, ma che oltre ad intrattenere permette anche di imparare qualcosa di nuovo, che non guasta mai.

Comodo… come a dire… poca soddisfazione

Scheda: Comodo… ma come dire… poca soddisfazione – G. Fracasso

Postato da A&C Staff il 13 Maggio 2011

copertina comodo ma come dire poca soddisfazione Epy è una matricola universitaria iscritta al corso di Fisica; per preparare l’esame di Meccanica Quantistica arranca dietro concetti nebulosi come il Principio di Indeterminazione di Heisenberg ed il dualismo onda/particella. Sono coinvolti in queste sue tribolazioni: il padre Adelmo, da qualche anno in pensione, tuttologo per indole ed ellenico per vocazione; la madre Grazia, ingenua e candida esperta di improbabili discipline come il fitness frattale; Mario, nostalgico portinaio veneto, senza più riferimenti ideologici dopo un fiero passato da militante.
Il casuale ritrovamento di una lettera in cantina distoglierà Epy dai suoi studi e gli permetterà di introdursi in uno spaccato della vita del padre, tenuto caparbiamente nascosto ai propri cari fino a quel momento.
Riemergeranno così i mai sopiti sensi di colpa di Adelmo legati ad un episodio che lo aveva visto, suo malgrado, protagonista vent’anni prima: il suicidio del responsabile, quando si trovava a svolgere la sua attività di impiegato amministrativo in una azienda di carenature trattori.
Da dove nascono questi tormenti, mai repressi nonostante il tempo trascorso da quegli avvenimenti? L’incontro con le figure di Gödel e Turing, due fra i matematici più influenti del secolo scorso, munirà Epy degli strumenti necessari a rimuovere il velo di silenzi e omissioni su quella strana morte…

Alcune fra le più limpide teorie partorite in ambito matematico e fisico definiscono i confini entro cui “scorazza” la struttura narrativa. Nel solco di questi vincoli si dipana un giallo psicologico dalle tinte molto tenui, spesso venate di ironia, alla cui risoluzione si arriva attingendo dalle personalità e dai concetti espressi da alcuni fra i più straordinari uomini di scienza del secolo scorso.

nota dell’autore
Caro lettore, per lo sforzo di attenzione che richiedo, ti sono debitore di un gesto di onestà intellettuale. Devo quindi illustrarti i motivi che hanno portato alla pubblicazione di questo libercolo.
Diciamo che la necessità di esorcizzare le ricadute psicologiche di un esame andato a buca all’università, durante il corso di Fisica, quasi vent’anni fa (!!) mi ha costretto a vergare queste righe.
Tu potresti giustamente ribattere: “Ed io che c’entro con le tue paranoie a scoppio ritardato?”
Hai ragione, ma mi piacerebbe coinvolgerti per vedere l’effetto che fa, come direbbe Jannacci.

Ho provato a giocare la carta dell’ironia per portarti in modo indolore, pressochè involontariamente, a condividere qualche riflessione su materie che magari non hanno mai suscitato il tuo interesse.
Di fatto, ti trovi davanti ad una sorta di giallo psicologico: c’è il morto, ci sono le indagini, gli indizi. Non ti aspettare però emozioni forti, tensione narrativa: non possiedo i ferri del mestiere dello scrittore. Ho cercato piuttosto di imbastire con tutta l’ingenuità del caso ed attraverso la cornice fornita da alcune teorie scientifiche, una storia che potesse presentare una certa coerenza all’interno di questi vincoli auto-imposti.

Perché il mio scopo é quello di riuscire ad instillare la curiosità verso argomenti qui presentati “a tratti di pennello”, visto che non ho la competenza né i titoli per potermi spingere oltre.
Mi piacerebbe fossi tu poi ad affrontare il toro per le corna: immergerti nell’impalpabilità della Fisica Quantistica, nei corto-circuiti cerebrali della Logica, nella sfida al senso comune della Relatività.
Sappi solo che sono argomenti che invogliano a porsi domande che vanno oltre il loro specifico contesto scientifico: potresti rimanere turbato dalle riflessioni scaturite dal loro approfondimento e vedere scalfite convinzioni consolidate!!
Tu, di nuovo, potresti dirmi: ”Che vantaggio ho io a fustigarmi così? “
Beh, io lo ritengo un buon allenamento per non alzare troppo “l’asticella” delle nostre certezze, guidati dal dubbio come stella polare per maturare le nostre convinzioni e migliorare le nostre (inter)azioni. Ci sono, se ci si vuole “immergere”, i presupposti per creare dei buoni antidoti contro fanatismi e prese di posizioni aprioristiche.

Ultima considerazione: nel caso in cui riuscissi ad invogliarti a queste letture, sappi che vige l’effetto “peperoni”, che si ripropongono due o tre volte prima di essere digeriti: bisogna sbatterci il naso in più di una occasione per una completa comprensione (io l’esame incriminato, Meccanica Quantistica, l’ho poi superato con diciotto e lancio del libretto: “..E non si faccia più vedere!” ed ancora oggi non è che possa ostentare chissà che sicumera).

Bene, caro lettore, penso di averti messo al corrente di quanto necessario per affrontare o meno la lettura.
Ora sta a te decidere.
Io te lo dovevo e mi sento già meglio..

l’autore
Gianluca Fracasso nasce a Torino il 15/10/67. Negli anni a seguire compie studi incoerenti che lo portano incidentalmente a perseguire una laurea in Fisica.
Attualmente vive a Grugliasco (To) ricoprendo la posizione di padre a tempo pieno ed impiegato a tempo indeterminato.
Nei ritagli cerca di coltivare le sue passioni: la scrittura a penna stilografica e la chitarra che si ostina a tormentare da vent’anni nella ricerca, vana finora, di riproporre uno straccio di assolo di Jimi Hendrix.
“Comodo ma come dire… poca soddisfazione” è il suo primo romanzo e, forse, anche l’ultimo.