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Come scrivere un romanzo giallo
Scrivere un libro non è un’impresa da poco. Ci sono dei presupposti da tenere presenti prima di cominciare il lavoro e delle regole da rispettare. Scrivere un romanzo giallo, poi, richiede ancora più consapevolezza e le idee ben chiare su ciò che si vuole raccontare. Il significato di un giallo, infatti, risiede tutto nel mistero che avvolge la sua storia. Normalmente non ci sono altre chiavi di lettura o, almeno, non dovrebbero esserci. Scrivere un romanzo giallo di fatto significa raccontare una storia quasi sempre di ambientazione poliziesca o che comunque vede la soluzione di un crimine o di un mistero di qualche tipo.
Scrivere libri presuppone, come abbiamo detto, una buona dimestichezza con i “ferri del mestiere”, ovvero bisogna saper scrivere ed essere preparati a fare un po’ di fatica. Tuttavia, mentre lo scrivere libri di vario genere può richiedere un’ottima conoscenza della materia su cui si scrive, oppure una spiccata sensibilità, o ancora una buona conoscenza della psicologia umana o una rara capacità di osservare e descrivere, scrivere un libro giallo è come mettere insieme tutte queste qualità per farne qualcosa di diverso.
Innanzitutto in un giallo l’elemento più importante è la storia, per questo è essenziale costruirla nel migliore dei modi per creare attesa e sorpresa nel lettore. Scrivere un romanzo giallo richiede dunque un solido intreccio, ben calibrato in modo da non apparire banale. Il giallo perfetto deve tenere sempre con il fiato sospeso chi legge. Il cuore di questo genere di letteratura è solo e soltanto la soluzione di un enigma e tale soluzione ci deve essere per forza.
Un aspirante scrittore deve sapere che per lavorare meglio sarebbe utile, ad esempio, costruire una scaletta degli eventi e successivamente dare a ciascuna sequenza un carattere: narrativo, descrittivo, introspettivo ecc.
A proposito di introspezione occorre sottolineare che in un giallo la psicologia dei personaggi passa in secondo piano se non è funzionale alla storia. Va bene, dunque, soffermarsi su alcuni tratti di quello che sappiamo essere l’assassino o di quello che vogliamo far credere che lo sia. Dilungarsi invece in minuziose descrizioni di personaggi secondari può rivelarsi controproducente perché distoglie l’attenzione sul mistero. Stesso discorso vale per le descrizioni dei paesaggi o degli oggetti: è necessario fare attenzione perché potrebbero stancare il lettore che, dobbiamo immaginarcelo, è lì con il suo libro in mano e non vede l’ora di scoprire come va a finire.
Per quanto riguarda la trama, essa non dovrebbe trascurare alcuni eventi “tipici” di un giallo come ad esempio un assassinio, una misteriosa scomparsa, un evento inspiegabile.
Per scrivere un libro giallo, quindi, bisogna seguire delle logiche particolari che per certi aspetti si allontanano da quelle che normalmente si seguono per scrivere romanzi di altro genere. Un buon esercizio è certamente quello di leggere tanto (questo consiglio vale quando si vuole scrivere qualsiasi tipo di romanzo). In particolare nel caso del giallo è molto utile “studiare” la struttura di un libro che, secondo noi o secondo la critica, è un romanzo giallo ben riuscito. Leggerlo più volte ed evidenziarne gli snodi più importanti, la struttura narrativa e gli stratagemmi che funzionano meglio, è un ottimo lavoro di preparazione. La cosa migliore, quindi, prima di dire “voglio scrivere un libro giallo”, sarebbe quella di leggere con attenzione un libro e arrivare addirittura a emulare la scrittura di un autore che amiamo.
Per scrivere un buon libro giallo bisogna anche saper osare, non aver paura di “condire” il racconto con particolari macabri e soprattutto bisogna dimenticare il tanto amato lieto fine. In un romanzo giallo, infatti, non è necessario che la storia si concluda con un “e vissero tutti felici e contenti”ma è importante solo che si arrivi a una soluzione univoca dell’enigma. L’importante è che l’autore sappia con certezza come sono andate le cose e che il lettore, anche dopo un po’ di sforzo, arrivi a capirlo.
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