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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Guarda l’uccellino – K Vonnegut

Postato da Legione il 8 Dicembre 2012

In realtà stava dicendo che non sopportava l’idea che Henry e Anne stessero diventando degli adulti: l’idea che si fossero trovati ad assistere a una tragedia. Stava dicendo che lei stessa non era mai diventata grande, non aveva mai assistito a una tragedia. Stava dicendo che la cosa più bella che i soldi potevano comprare era un’infanzia che durava tutta la vita…

A noi qualcuno aveva detto che Kurt Vonnegut fosse uno scrittore di fantascienza. Forse ci era giunta voce in merito a Ghiaccio-Nove.
Insomma, abbiamo affrontato la lettura di questa raccolta di racconti, Guarda l’uccellino, pensando di trovare qualcosa che potesse esserci affine (la fantascienza ci piace) e attirati, ebbene sì, dalla singolare copertina.
Abbiamo quindi fatto la conoscenza di questo, per noi, illustre sconosciuto. Kurt Vonnegut si rivela con questi racconti particolarissimi ed ambivalenti: niente a che vedere con la fantascienza come amiamo intenderla, anche se, per certi versi, invece sì. Chi ama i romanzi di genere di qualità può capire di che cosa si parla. I grandi autori di fantascienza si riconoscono non solo per quello che scrivono, ma anche per come lo scrivono. Il loro sguardo lucido, distaccato, a volte leggermente sardonico, diventa un marchio di fabbrica distintivo della penna, anche quando scrive di tutt’altro.
Ed è in questo che si riconosce l’arte di Vonnegut. Non abbiamo letto i suoi romanzi più noti, non ancora, ma capiamo da questi racconti venuti in tarda età, che l’autore era uno che sapeva il fatto suo.
I racconti spaziano tra i più vari argomenti e generi, trattando di ingiustizie, scoperte strabilianti, mogli dispotiche, ragazzini curiosi. In ogni episodio però l’autore ci mostra qualcosa della natura umana: l’influenza delle opinioni altrui sul modo di vedere noi stessi, il bisogno di giustizia, la perdita dell’innocenza, la paura, la disattenzione come tacca della sicumera.
La lettura è scorrevolissima, i racconti non sono altro che dei piccoli romanzi, con trame e personaggi perfettamente delineati, chiari e sfaccettati. Solo i migliori scrittori riescono a dare profondità e carattere nel breve arco narrativo del racconto, e il compianto signor Vonnegut non fa eccezione.
Lettura assolutamente consigliata a tutti, per una lettura leggera che non mancherà però di lasciare interessantissimi spunti di riflessione.

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Benjamin – F. Axat

Postato da Legione il 4 Dicembre 2012

La botola era protetta da un coperchio di vetro smerigliato, attaccato con dei ganci al soffitto. A prima vista sembrava nero, ma era un’illusione ottica generata dal buio. Che cosa sapeva del sottotetto?
Era come un occhio. Un occhio che vedeva tutto…

Spesso il genere thriller viene considerato, a volte anche a ragione, piuttosto commerciale e caratterizzato da elementi scontati e prevedibili. Molte volte infatti un lettore appassionato riesce ad identificare la risoluzione della trama molto prima di arrivare al clou con la lettura.
Questo spettacolare romanzo dell’esordiente Federico Axat, Benjamin, supera d’un balzo tutte le aspettative, anche quelle più esigenti.
Ben è un ragazzino di nove anni alle prese con una madre piuttosto difficile da trattare. All’ennesimo torto subito, il piccolo decide di vendicarsi, sparendo dalla circolazione. Da qui prende vita un intreccio dei più elaborati, nel quale si muovono molti personaggi ottimamente descritti, molto profondi e dalla psicologia ben delineata, tratteggiando una storia sempre più complessa e tesa fino al sorprendente finale.

L’autore ha lavorato per quattro anni su questo romanzo, e si vede: dalla cura maniacale della psicologia dei personaggi alla scelta del linguaggio che oltre ad essere chiaro e preciso ci regala quale sorriso, niente è lasciato al caso. Le descrizioni dei più cruenti passaggi vengono raccontati con dovizia di particolari, ma è in generale la sensazione di attesa continua, tesissima, che rende la lettura inarrestabile, pagina dopo pagina.

Lo stile dell’autore è molto particolare: a prima vista può apparire molto asettico e quasi eccessivamente puntiglioso per la cura del dettaglio, saltabeccando continuamente nella testa di ciascun personaggio e spostando di conseguenza il punto di vista narrativo anche molte volte all’interno di pochi periodi. Scoprendo via via la storia ci si accorge però che questa cura è necessaria, sia per mantenere tesa la narrazione che per fornire informazioni e indizi funzionali al dipanarsi del mistero. Mistero che viene svelato con il colpo di scena finale: forse un espediente non proprio originalissimo ma stupefacente per lo scenario che spalanca su tutta la storia appena raccontata.
Insomma, un romanzo assolutamente da leggere per apprezzare un thriller di qualità scritto e costruito in maniera eccezionale.

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Zelda, cronaca di una saga leggendaria

Postato da Legione il 1 Dicembre 2012

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The Legend of Zelda è, insieme a Mario, la punta di diamante della produzione videoludica Nintendo. Per festeggiare i 25 anni dal primo capitolo della saga, è stato realizzato questo saggio per ripercorrere tutte le tappe della leggenda e trarre alcune conclusioni.
Si parte da The Legend Of Zelda, il primo titolo per console fino a Twilight Princess, il gioco di lancio della ormai storica piattaforma Wii, passando per tutti i titoli per console domestica e portatile, come l’ultimo per DS Spirits Tracks, mettendoli a confronto tra loro per trama, design, gameplay e caratterizzazione dei personaggi.

Per chi è un appassionato della saga della prima ora, questo saggio non aggiunge particolari notizie che non siano già emerse in forum e blog di settore ma ne costituisce solo una raccolta. Per chi invece conosce e ama la saga ma non ne ha mai approfondito gli aspetti più reconditi o non ha una conoscenza completa di tutti i titoli fin dagli esordi, questo compedio diventa assolutamente godibile.

Questo volume non è un prodotto ufficiale della Nintendo, e infatti si sente fortissima la mancanza di un elemento che avrebbe reso quest’opera davvero superlativa: gli artwork originali. Anche solo la presenza di tavole grafiche dei personaggi e delle ambientazioni, ovviamente in particolare per i capitoli più recenti, avrebbe coadiuvato la trattazione e avrebbe donato ai fan un oggetto di culto imperdibile.
Purtroppo non è stato così, sebbene la lettura sia sempre piacevole.

Gli autori si lasciano spesso andare a dichiarazioni appassionate d’amore per questo o quel titolo, tralasciando magari alcuni altri che avrebbero meritato qualche parola in più, ma in linea di massima le osservazioni sono sempre piuttosto puntuali. In particolare è degna di nota la elaboratissima analisi simbolica di Ocarina of Time nel capitolo finale, che farà sollevare di certo più di un sopracciglio.

Viene ripetuto più volte che lo scopo dei creatori di Zelda sia sempre incentrato sul gameplay più che sulla trama in sè, ma allora perchè milioni di videogiocatori discutono da anni sulla cronologia dei capitoli, sulla mitologia di Hyrule, sul rapporto tra Link e Zelda, si appassionano alle sue capacità di combattimento, sul suo aspetto e sulla sua personalità?

In chiusura una nota di merito per l’edizione: questo libretto dalla copertina morbida in similpelle, piacevolissima al tatto, con fregi e scritte in oro, lo rende unico e prezioso.

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Diario di un sopravvissuto agli zombie – J. L. Bourne

Postato da Legione il 28 Novembre 2012

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Ancora zombie. Ma questa volta da un punto di vista ancora più immersivo dei soliti romanzi horror.
Diario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne, nasce dalla rete, e proprio grazie alla rete raccoglie attenzione e consensi. La sua caratteristica principale è quella della sua forma stilistica, il diario appunto, che rende ancora più vividi e verosimili gli orrori che racconta.

Il protagonista è un militare che si trova, come tutti gli esseri umani degli Stati Uniti e probabilmente del mondo, a dover fronteggiare nel proprio piccolo l’epidemia mondiale di questo misterioso virus che uccide e resuscita, trasformando i cadaveri in esseri affamati, putrescenti e altamente infettivi.
Non sappiamo come questa epidemia si sia scatenata nè di chi sia la colpa, ma quando ci si trova barricati in casa circondati da zombie affamati ed implacabili, questi sono solo dettagli.
Inizia quindi il leit-motif caratteristico di tutti i romanzi del genere: la strenua sopravvivenza nonostante la situazione ostile, grazie agli zombie e non solo.

Questo romanzo è alla sua prima edizione italiana dopo aver raccolto enormi consensi all’estero e due episodi successivi. Dal punto puramente stilistico, questo romanzo non brilla sopra altri esponenti del genere. Di contro, la scelta di costruirlo sottoforma di diario, ha consentito all’autore di permettersi qualche libertà, tralasciando gli aspetti prettamente narrativi a favore della pura azione e della completa immersione del lettore nella storia, riuscendoci perfettamente. Anche chi non è un amante del genere ma sa apprezzare i brividi di un buon horror, avrà modo di scoprire di non poter lasciare facilmente la lettura.
Alcuni passaggi sono senza dubbio disturbanti, il protagonista appartiene al più trito dei clichè di genere, i personaggi secondari hanno relativamente poco spessore (caratteristica rafforzata dalla narrazione a diario) e la descrizione di ambienti e dinamiche a volte lascia un po’ a desiderare ma nel complesso la tensione viene creata e mantenuta in modo efficace rendendo la lettura interessante.

Romanzo consigliato senza dubbio agli amanti del genere zombie survival, ma anche un semplice appassionato del genere horror può trovare le sue soddisfazioni.

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Star Wars: L’erede dell’impero – T. Zahn

Postato da Legione il 20 Novembre 2012

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E’ passato qualche anno dalle vicende che hanno portato Luke e compagni alla distruzione de La Morte Nera, alla redenzione di Darth Vader e all’instaurazione di una Nuova Repubblica che possa portare pace e speranza alla galassia duramente piagata dallo strapotere dell’Impero protrattosi per molti anni. Luke è ormai un Jedi a tutti gli effetti e sta trasferendo le sue conoscenze alla sorella Leia, che oltre ad aver scoperto la Forza, è alle prese con il suo incarico di alto dignitario della Repubblica, con suo marito Han e con i gemelli che porta in grembo.
Ma c’è ancora molto da fare per ristabilire l’equilibrio su tutti i mondi e, in fondo, i Sith non sono stati davvero sconfitti. Come in un magnete, dove non è possibile scindere il polo positivo da quello negativo, così anche la Forza, pur mantenendo grande il suo lato chiaro, i devoti al lato oscuro tramano per riprendere il sopravvento.

L’erede dell’impero di Timothy Zahn è probabilmente uno dei capisaldi dell’universo espanso di Star Wars. In questa riedizione celebrativa del ventennale della prima pubblicazione, viene data la possibilità di leggere direttamente dalla penna dell’autore i commenti e gli approfondimenti a questo episodio, primo volume di una corposissima trilogia.
Guerre Stellari è un’opera che è entrata a far parte indiscutibilmente del costume e della cultura popolare, grazie forse al fatto di aver esordito in tempi in cui nessuno aveva mai visto al cinema niente del genere. Una fantascienza dai toni epici, con personaggi ben caratterizzati che si rifanno in fondo a quelli stereotipati dei romanzi di tutte le epoche, trattando un argomento sostanzialmente di guerra ma con la forte valenza fantasy della eterna lotta del Bene contro il Male come tante opere precedenti e successive, hanno fatto sì che questa saga entrasse a pieno titolo nell’immaginario collettivo.
L’erede dell’impero è un romanzo che può essere estremamente godibile per qualunque appassionato di fantascienza, ma costituisce un capitolo irrinunciabile per tutti i fan della saga. Il tono è molto aderente a quello delle opere cinematografiche, i personaggi che ben conosciamo parlano e agiscono in modo consistente con i loro illustri predecessori e quelli nuovi sono originali e stuzzicanti.
In più, le annotazioni a margine dell’autore che costituiscono la chicca di questa edizione celebrativa, rendono il volume un pezzo da collezione che un appassionato del genere non può certo farsi sfuggire.

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Il manipolatore di sogni – D. Camilotto

Postato da Legione il 28 Ottobre 2012

Max è un creativo pubblicitario di grande talento impiegato in una piccola agenzia. Un giorno, la sua vita ha una svolta: ottiene un incarico prestigioso e un posto di lavoro nella sede di Milano di una delle più grandi agenzie pubblicitarie internazionali. Diventa un capo responsabile, brillante e di successo, facendosi un nome nel settore. La sua vita professionale sembra quasi impallidire davanti al successo della sua vita privata, con una moglie intelligente e innamorata accanto e una figlioletta meravigliosa.
Ma questo idillio sembra infrangersi, d’un tratto, quando Max suo malgrado va ad imbattersi in qualcosa di più grande di lui che gli ha messo gli occhi addosso. Una setta, composta da esponenti di grande potere ed insospettabili, alla ricerca di un Grande Comunicatore, che possa trasmettere le loro idee al grande pubblico.
Gli sviluppi di questo incipit costituiranno il nocciolo della narrazione del thriller italiano di Dario Camilotto, Il manipolatore di sogni. E’ il romanzo di esordio di questo autore che, come il suo protagonista, arriva dal mondo della pubblicità e ne parla quindi a ragion veduta.
Uscendo dagli aspetti più legati al mondo della comunicazione, questo romanzo thriller si inserisce bene nel solco classico del genere, senza infamia e senza particolare lode. E’ infatti evidente come, per essere un’opera prima, pur assolutamente dignitosa e godibile, risenta di alcune piccole debolezze strutturali tipiche della scarsa esperienza.
I personaggi sono tutto sommato ben delineati e credibili, forse più i secondari dei primari in quanto lo stesso Max e la sua famiglia sembrano fin troppo smaccatamente perfetti per essere veri. D’altra parte, anche le stesse caratteristiche settarie della Fratellanza lasciano talvolta un po’ scettici, camminando sul filo del rasoio del clichè.
Sebbene in alcuni tratti la narrazione sia un po’ troppo prolissa, il romanzo tiene bene nel complesso delle tempistiche e nonostante si ricada spesso in certe anticipazioni sulla trama (“quella fu l’ultima volta che sentii la sua voce”, ad esempio) che da un canto smorzano l’effetto sorpresa e dall’altro accentuano la sensazione di pericolo imminente, il lettore si sente incuriosito e catturato dalla storia fino alla sua conclusione, che risulta forse un po’ troppo imprevedibile in quanto giunta senza indizi.
Tralasciando una serie di fortunate coincidenze che fanno procedere la trama in particolare nelle sue battute iniziali, nel complesso comunque si tratta di una lettura gradevole che gli amanti del genere sicuramente apprezzeranno.

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Resident Evil: Retribution – J. Shirley

Postato da Legione il 23 Ottobre 2012

Ok, ammettiamolo. Ci pregiamo di essere lettori onnivori e non di farci fermare da nulla, ma probabilmente in questa occasione abbiamo trovato un nostro limite.
Conosciamo a grandi linee la trama della fortunata serie di videogiochi Resident Evil, e la relativa produzione cinematografica: senza dubbio questo romanzo tratto dall’ultimo film Resident Evil: Retribution rende onore a pieno titolo al materiale storico.
Il romanzo, così come videogiochi e film, si colloca nel genere horror splatter: una profusione di scene d’azione dettagliate a puntino con dovizia di particolari sanguinolenti che coinvolgono zombie e mutazioni genetiche, e protagonisti buoni e cattivi quasi inarrestabili sono le caratteristiche principali del libro.
La trama secondo parametri classici è debolina, nel senso che in circa 300 pagine succede concretamente poco e con scarsa risonanza, mentre ampio respiro viene dato alle scene di azione e di violenza.
L’autore, John Shirley, è lo stesso che ci ha deliziati qualche mese fa durante la lettura di Bioshock: Rapture: nasce come scrittore poliedrico proprio del genere splatter, ma in quel romanzo ha dato secondo noi il suo meglio nel ruolo di scrittore di una fantascienza di grande qualità e potenza evocativa. In Retribution la sua sapiente mano si riscontra nella qualità intrinseca del romanzo, che da spessore a personaggi altrimenti un po’ poveri e stereotipati attraverso introspezione e pensieri e concedendo qualche apertura anche sulla storia della protagonista Alice e su flashback degli episodi precedenti.

Un romanzo molto aderente al genere in cui si ascrive, quindi, che consigliamo agli appassionati del genere splatter, dallo stomaco forte e dall’alta soglia di impressionabilità, per una lettura assolutamente di svago e senza troppi pensieri.

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Ilium: l’assedio – D. Simmons

Postato da Legione il 18 Ottobre 2012



«Leggi i sonetti?» chiese Orphu.
Mahnmut chiuse il libro. «Come lo sapevi? Sei diventato telepatico, dopo aver perso gli occhi?»
«Non ancora» rise il moravec di Io. Era legato sul ponte a dieci metri da Mahnmut seduto a prua. «Alcuni tuoi silenzi sono più letterari di altri, ecco tutto.»

La fantascienza probabilmente è uno dei generi letterari più versatili. Esistono correnti, filoni, nicchie e anfratti, che si distinguono per gli elementi che contraddistinguono il mondo che l’autore plasma con le sue storie. Sono esistiti ed esistono autori che tracciano la strada, e tanti altri che più o meno efficacemente la seguono.
Dan Simmons si è sempre distinto per la sua ecletticità, fin dalla sua stessa definizione trasversale di scrittore di fantascienza, contaminato da mille generi ed influenze diverse. Dopo aver letto anni fa lo strepitoso ciclo de I canti di Hyperion, abbiamo capito di essere di fronte a un autore davvero eccezionale. Ma di certo nulla poteva prepararci a questo romanzo, Ilium.
Ilium si colloca un migliaio di anni circa dopo fine della vita sul pianeta Terra così come noi la conosciamo. Esseri senzienti dalle caratteristiche più bizzarre l’hanno ripopolata, altri hanno colonizzato alcune lune di Giove e Marte di certo non è più il pianeta rosso che conosciamo.
E proprio su Marte, un professore di storia antica dell’Indiana dei nostri tempi è stato ricostruito e portato in vita per essere testimone della nuova (o vecchia o forse mai esistita prima e solo profetizzata) guerra di Troia raccontata nell’Iliade.
Come questo si unisca alla matematica quantistica, i viaggi spaziali, i dinosauri, il teletrasporto, Shakespeare e Proust… ci scuserete, ma lo lasciamo alla lettura del romanzo.

Anche in questa occasione possiamo vedere come Simmons sia un autore dalla cultura enciclopedica: passa dall’analisi dei sonetti di Shakespeare ai dettagli dell’Iliade, dalla fantascienza spaziale classica alla geografia marziana con una disinvoltura e una chiarezza tale che solo chi è profondamente padrone della materia può fare.
E’ peraltro riuscito a rendere interessante (affascinante, per meglio dire) uno dei mostri letterari per antonomasia, l’Iliade appunto, scendendo nei dettagli e animando di vita questi personaggi mitologici, rendendo umane anche le divinità stesse. Da figure astratte e caricature dell’eroe classico per eccellenza, l’autore li ha trasformati in persone reali, almeno quanto gli attori hollywoodiani.

Come sempre succede di fronte a questi esempi di letteratura di grande qualità, gli spunti di riflessione sono tantissimi: ad esempio si trova più umanità e sensibilità nei moravec, esseri meccanici parzialmente organici studiati per lavorare in condizioni estreme, che non nei nuovi umani, versioni modificate degli umani vecchio stile la cui sola occupazione è lo svago senza pensieri, che popolano la Terra come fosse un enorme parco giochi.
Insomma, un romanzo di assoluto interesse (e di grande divertimento: come tutte le persone dalla manifesta intelligenza, Simmons ha un senso dello humor deliziosamente caustico e non vi indugia mai oltre il necessario) per tutti gli amanti del genere, per chi ha voglia di stupirsi davanti ad un romanzo del quale difficilmente troverà pari altrove.

Note per chi desiderasse leggere questo libro: l’opera originale di Dan Simmons, Ilium, consta di un solo volume. Nell’edizione Mondadori italiana, invece, il volume è stato diviso in due parti distinte: L’Assedio
e La Rivolta.
Di conseguenza il primo volume non è affatto conclusivo.
Per completare il ciclo, è da segnalare il romanzo successivo a Ilium, Olympos, anch’esso diviso da Mondadori in due volumi: La guerra degli immortali e L’attacco dei Voynix.