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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2012

Scheda: Gli innocenti di Orks – S. Nicolazzini

Postato da A&C Staff il 13 Aprile 2012

Scheda rimossa per politiche editoriali. Per informazioni in merito scrivere a staff.annessieconnessi [@] gmail.com

Noia – F. Bwaffete

Postato da Legione il 10 Aprile 2012

Bloccato in coda alle poste. Una coda che sembra non finire più, un’attesa che ben presto si dilata all’interno della sua mente, prendendosi tutto, scatenando la fantasia come unica via di fuga per non impazzire.

Noia, di Fra Bwaffete, è un breve romanzo che nasce da una serie di microracconti prodotti in momenti e con stili ed argomenti diversi, riuniti tutti sotto il cappello dell’evasione mentale del protagonista, in coda per il suo turno allo sportello delle poste. Anche in questo caso (come abbiamo riscontrato nella lettura del primo romanzo Racconto di fine storia), le potenzialità dell’autore ci sono tutte, sebbene nuovamente la necessità di editing sia evidente, in particolare per rendere più coesa questa raccolta episodica.
Il concept su cui si basa quest’opera è piuttosto originale, lo stile ironico e a volte un po’ crudo ben si adatta con l’intenzione del racconto, manifestando fastidio, insofferenza, pesantezza mentale.
I microracconti di cui è composto, che altro non sono che i viaggi di fantasia del progonista che cerca di prendere le distanze dall’attesa, sono brevi flash, attimi di violenza immaginaria, sogni ad occhi aperti, incontri piacevoli o al contrario terribilmente spiacevoli, caratterizzati da uno stile eterogeneo. Proprio perchè scritti e pensati in momenti diversi, probabilmente un lavoro di rifinitura all’opera avrebbe dato una spinta maggiore all’eloquenza dell’autore.
In buona sostanza si tratta di una lettura veloce e piacevole, che evidenzia il potenziale dell’autore, sebbene ancora un po’ acerbo.

Scheda: L’umore del caffè – M. Miele

Postato da A&C Staff il 8 Aprile 2012

“Il Nero”, nuovo capo della Polizia, torna a Ginepre, il paese toscano dove è cresciuto, dopo anni passati nella capitale. Ritroverà i vecchi luoghi, gli amici e le ferite aperte vent’anni prima dal caso maledetto, mai risolto, di quattro ragazzi uccisi dopo una festa sulla spiaggia. Le indagini si erano fermate in un vicolo cieco, la gente faceva ipotesi e supposizioni ma il fatto sembra ancora troppo grande per quel paesino a metà strada tra il mare e la campagna della Maremma.
Tra i flashback del periodo della scuola e i nuovi risvolti delle indagini scopriamo qualcosa di più sull’amore e sugli umori che lo circondano, sull’amicizia e sull’odio. E soprattutto scopriamo che a volte sono solo gli equivoci e le casualità che provocano e spiegano gli eventi.

l’autore
Marco Miele nasce a Piombino nel 1963 e dopo un’infanzia brillante e un’adolescenza… da adolescente, ottiene, non senza fatica la maturità scientifica, poi, con grande facilità, riesce a non laurearsi. Passa qualche anno a chiedersi cosa farà da grande e intanto si cimenta nei più svariati lavori: dal “caricatore di pesce” allo “stivatore di navi”, dal consulente finanziario al bigliettaio in discoteca. Si appassiona alla cucina che interpreta anche come luogo di comunione e aggregazione. Trova l’amore, si sposa e ha tre figli. Credeva d aver trovato la sua strada al Porto di Piombino dove da vent’anni è marinaio dei Piloti… a adesso si è messo in testa di fare lo scrittore. Questo è solo il primo dei suoi romanzi.

Scheda: Bioshock: Rapture – J. Shirley

Postato da A&C Staff il 4 Aprile 2012

Sono Andrew Ryan e voglio farvi una domanda: l’uomo è padrone del sudore della sua fronte? No, risponde l’uomo a Washington: appartiene ai poveri. No, ribatte l’uomo al Vaticano: appartiene a Dio. No, dice quello a Mosca: appartiene a tutti. Io ho rifiutato tutte quelle risposte e ne ho scelta una diversa. Ho scelto l’impossibile.

Ho scelto… Rapture: una città dove l’artista non deve temere la censura, dove lo scienziato non è limitato dalla moralità, dove il grandioso non è limitato dal piccolo. Con il sudore della tua fronte, Rapture può diventare anche la tua città.

BIOSHOCK RAPTURE è il primo romanzo mai pubblicato ispirato al videogioco Bioshock, etichetta pluripremiata della software house 2K Games . Nello specifico la storia rappresenta il prequel dei primi due capitoli del videogames, ma come spesso accade, il mondo descritto dall’appassionante gioco di ruolo rappresenta solo lo sfondo per un romanzo affascinante, in pieno stile cyberpunk.

La storia inizia nel 1945 e termina nel 1959. In questo arco temporale Andrew Ryne, personaggio eccentrico e visionario, simile per certi versi al Capitano Nemo di Jule Verne e per altri al magnate americano realmente esistito, William Randolph Hearst (secondo la definizione dello stesso Shirley in un’intervista legata al lancio americano del romanzo), fonderà la mitica città sottomarina di Rapture.
L’autore ha altresì dichiarato di aver lavorato a stretto contatto con i game designers e su loro precise indicazioni, con l’esplicita intenzione di creare una storia coerente con quella del videogioco ma allo stesso tempo autoconclusiva ed autonoma.

SINOSSI:

Siamo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Il New Deal di Roosevelt ha ridefinito la politica americana, le tasse hanno raggiunto nuovi picchi storici, i bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki hanno suscitato il terrore della distruzione totale. La nascita di agenzie governative segrete e di sanzioni sugli affari ha spinto molte persone a guardarsi le spalle e il senso di libertà dell’America è in calo. Molti sono pronti a tutto, anche ad azioni disperate, per riprenderselo. Tra loro c’è un grande sognatore, un immigrante che si è saputo tirar fuori dalla più profonda povertà e diventare uno degli uomini più ricchi e ammirati del mondo. Si tratta di Andrew Ryan, convinto che i grandi uomini e le grandi donne debbano meritare di meglio. Ryan ha lavorato per creare l’impossibile, un’utopia libera da governi, censure e restrizioni morali contro la scienza dove si raccoglie quel che si semina. Ha creato Rapture la città scintillante sotto il mare. Come tutti sappiamo, però, quell’utopia è stata colpita da una tragedia. Questa è la storia di come tutto ebbe inizio e di come tutto finì.

L’AUTORE:

L’eclettico e autorevole John Shirley è noto per il suo contributo alla fantascienza cyberpunk, così come per la suspense, per le storie e i romanzi horror e per i lavori cinematografici sempre di stampo horror. La sua sceneggiatura più celebre è quella del film Il Corvo, del quale è stato lo sceneggiatore iniziale. Ha anche scritto sceneggiature per Star Trek: Deep Space Nine e Poltergeist. Da citare i suoi primi, intensi e espressionistici romanzi horror come Dracula In Love e Cellars che hanno influito sul movimento Splatterpunk nell’horror, e sul successivo movimento “bizarro”. L’opera di Shirley spazia nei toni dal surreale, al crudo naturalismo, all’incubo. Shirley è anche uno scrittore di canzoni ed un cantante. Ha scritto testi per i Blue Öyster Cult, come ad esempio diverse canzoni dell’album Heaven Forbid.

Leggi qui il pdf dell’anteprima di Rapture.
Bioshock: Rapture: Recensione e opinioni.

Scheda: Verso la luce – A. Djakow

Postato da A&C Staff il 1 Aprile 2012

L’universo narrativo di Metro 2033 si arricchisce di un nuovo racconto: “Verso La Luce” è lo spin-off russo scritto da Andrey Djakow che ci porterà nelle anguste atmosfere della metropolitana di SanPietroburgo.

Tutte le informazioni sui romanzi della saga pubblicati in Italia sono ora disponibili in un sito dedicato: www.metro2033universe.it

Sinossi

Un ragazzo orfano vive una vita miserabile in una stazione piccola e poco importante nella metropolitana di San Pietroburgo.Con i suoi genitori morti da tempo non c’è nessuno a prendersi cura di lui o a proteggerlo dal male, fino al momento in cui un vecchio stalker veterano logorato da mille battaglie, che studiava le radiazioni non lo adotta come apprendista.Lo stalker parte per un pericoloso viaggio verso un vecchio faro fuori dalla città, spento e morto da decenni, che ora splende di nuovo, alcuni dicono che è il segno di una spedizione di soccorso da terre lontane, altri credono che sia una trappola…

L’autore

Andrey Gennadevich Djakov è nato nel 1978 a San Pietroburgo, dove vive tuttora. Economista di formazione, nel 2000 si è laureato con lode all’Istituto di Meccanica di Precisione e Ottica di San Pietroburgo. Lavora come auditor per la certificazione dei sistemi di controllo della qualità. È sposato e ha un figlio.

È appassionato del genere fantasy in tutte le sue espressioni fin dall’infanzia. E’ entrato in contatto con la saga «Metro 2033 Universe» fin dalla prima versione di «Metro 2033» di Dmitry Glukhovsky online e ha seguito con interesse la creazione della seconda stesura del sensazionale romanzo nato in Rete.

Il motivo principale che ha spinto Andrey a prendere parte al progetto «Metro 2033 Universe» è stata la possibilità di maturare una nuova esperienza come scrittore e di apportare alla serie la propria visione del mondo.

«Verso la luce» è la prima esperienza “seria” di scrittura per Andrey. Ha completato il libro in tempi da record: meno di due mesi. Dopo essere entrato nella top list dei migliori lavori del portale metro2033.ru, è stato inserito nella serie ufficiale e pubblicato in Russia nel maggio del 2010. Nel giugno del 2011 è uscito il sequel di «Verso la luce»: «Nell’oscurità». Il soggetto del libro ha richiesto sei mesi di lavoro, seguiti da altri sei mesi per la stesura del romanzo vero e proprio. A giudizio dell’autore, il sequel è risultato più tenebroso, convincente e adulto rispetto al primo libro. In questo momento Andrey sta lavorando alla parte conclusiva della trilogia su Gleb e Taran, intitolata «Oltre l’orizzonte».

Racconto di fine storia – F. Bwaffete

Postato da Legione il 29 Marzo 2012

Matteo apre gli occhi in ospedale, e non si ricorda più nulla, nemmeno di chiamarsi Matteo. Ben presto il giovane scoprirà di essere stato un efferato serial killer, un pluriomicida spietato e sadico. Nell’arco degli anni successivi scoprirà sempre più cose del suo passato, fino a rivelare la verità più sconvolgente.

Racconto di fine storia è il titolo di questo racconto del giovane autore sotto lo speudonimo Fra Bwaffete. Potremmo riassumere la nostra opinione così: questo breve romanzo senza dubbio ha verve. Sebbene bisognoso dell’intervento intelligente di un editor, questo giovane autore rivela del potenziale, creativo e stilistico.
La storia innanzitutto si fonda su un concept non originalissimo ma sempre accattivante come la perdita della memoria, declinata in un’accezione thriller piuttosto interessante. Nel complesso l’autore riesce a mantenere un ritmo serrato, mantenendo alta l’attenzione del lettore, sebbene in alcuni passaggi un po’ più movimentati la dinamica delle azioni risulta un po’ confusa.
Lo stile probabilmente costituisce il punto di svolta di questo romanzo: per quanto acerbo, l’autore dimostra un uso attento delle parole e del moto di spirito. Una storia di questo tenore poteva essere raccontata in molti modi, uno più pomposo e pretenzioso dell’altro, in virtù dei grandi classici del thrilling di consumo. Fra Bwaffete invece condisce la narrazione in strettissima prima persona con battute, considerazioni del protagonista, epiteti ed un pizzico di turpiloquo, tutto dosato in attenta misura e mai in eccesso, rendendo la lettura veloce e piacevole.

Come accennato, questa piccola opera risente un po’ dell’inesperienza dell’autore e soprattutto della mancanza di editing professionale, che avrebbe innanzitutto evitato i refusi e corretto alcune lacune di punteggiatura, ma soprattutto avrebbe rifinito l’opera, evidenziando i passaggi più problematici, da ampliare, chiarire ed approfondire, l’uso di sinonimi più ritmici (e forse anche l’abuso nella parte iniziale della parola “fottuto”).

In linea di massima però i punti deboli di quest’opera possono attribuirsi senz’altro all’inesperienza e non all’incapacità dell’autore, che invece dimostra di sapere il fatto suo, di essere uno scrittore in erba che, con un po’ di esercizio potrà raffinare il proprio stile e diventare, perchè no, un autore di tutto rispetto.

Merkavah – D. Versari

Postato da Legione il 26 Marzo 2012

Marzio è un anatomopatologo dal carattere un po’ particolare e sconclusionato, Elena è una restauratrice decisa e solare. Durante un lavoro di restauro nel Duomo di Orvieto si imbattono in qualcosa che sembra essere un mistero storico, ma che ben presto si rivelerà come un segreto arcano rimasto celato per secoli, che portato alla ribalta comporterebbe la caduta della religione occidentale così come la conosciamo.

Merkavah è l’appassionante thriller nato dalla penna di Daniele Versari. Probabilmente di primo acchito, la prima cosa che può venire in mente è quella di tentare un paragone con il best seller Il Codice da Vinci di Dan Brown. Perché a grandi linee l’intenzione di fondo può essere assimilabile e perché, allo stesso modo del celebre romanzo, anche in Merkavah si cerca di dare una spiegazione (o meglio, di illustrare una suggestiva teoria), forse poco nota ma affascinante sulla vita di Gesù.
Vogliamo fermare qui la nostra ricerca di assonanze (anche perchè Il Codice non ci è piaciuto) e andare oltre.

In quest’opera risulta evidente il grande ed accurato lavoro di documentazione che è stato svolto per rendere credibile e consistente la narrazione. Nella prima parte del romanzo sono presenti interi capitoli immersi nel passato, nei quali ci viene presentata la genesi del mistero, che verrà poi svelato in epoca moderna nella seconda parte, dove i riferimenti alle Sacre Scritture, a teorie mistiche e ai più vari documenti si sprecano per costruire un’incastellatura di teorie del tutto credibile e intrigante.

L’ottima ed inappuntabile cura riservata al contenuto “core” del romanzo, non si ritrova purtroppo anche nel resto della narrazione, svalutando di fatto l’effetto complessivo.
Un buon lavoro di editing stilistico e strutturale in questo caso sarebbe stato fondamentale per ridurre fastidiose ridondanze di termini, ad esempio, per snellire alcuni periodi arzigogolati e poco chiari, per migliorare alcuni passaggi dinamici e soprattutto per rendere meno accademici gli escursus storici.
Gran parte dei dialoghi sono piuttosto surreali ed evidenziano una fondamentale mancanza di spessore dei personaggi. Lo stesso Marzio, che all’inizio del libro è quello che viene presentato con miglior efficacia, ben presto si perde nei meandri dell’intreccio, diventando evanescente ed incolore, almeno quanto la sua compagna.

Alcune incongruenze di scena risultano evidenti ad una lettura attenta, come descrizioni troppo particolareggiate di azioni svolte al buio, volti prima paonazzi e poi pallidissimi, uomini senza vestiti che si coprono la testa con un cappuccio, e via dicendo. E’ possibile riscontrare inoltre della diffusa incertezza sul posizionamento del punto di vista narrativo, che si colloca ora su Marzio, ora su Elena, ora su entrambi, ora su un terzo personaggio ancora.

In linea generale Merkavah è un romanzo molto promettente, frutto di evidente lavoro documentale, che però difetta di di alcuni accorgimenti che un lettore esterno avrebbe individuato senza fatica e un editor professionista avrebbe corretto, migliorando sensibilmente la resa finale dell’opera.

Ti interessa questo libro? Compralo su Amazon! Merkavah

Scheda: Noia – F. Bwaffete

Postato da A&C Staff il 23 Marzo 2012

Beep non è un suono. Bepp è IL suono. Il suono che ti fa svegliare, che ti riporta alla realtà, che blocca sul nascere il tuo sogno ma, soprattutto, è il suono che ti fa desiderare di essere altrove.

l’autore

Francesco Moschini nasce a Bagno a Ripoli nel 07 gennaio 1986 e vive nella ridente Valdinievole, un comprensorio di 11 Comuni nella provincia di Pistoia. Questo suo secondo libro, intitolato “Gocce di follia” altro non è che l’insieme della quasi totalità dei microracconti a cui ultimamente ha deciso di dare seguito trasformandoli in libri veri e propri.
Trovandosi, però, di fronte a quelli riportati in questo libro non ha saputo, o non ha voluto, continuarli optando invece per una “enciclopedia di idee” raccogliendoli cioè in un unica opera per dare un senso di storie improvvisate sul momento da un fantomatico ragazzo in coda che aspetta il proprio turno. La difficoltà maggiore è stata riuscire ad inserire tutto in un unico contesto dato che ovviamente ogni storia ha un suo significato preciso ed un suo stile, essendo scritte in tempi e luoghi differenti. Prima che ve lo domandiate, ammesso che lo facciate: no, le storie non sono state riportate in ordine cronologico di “nascita”.
Vi ricordo che molte informazioni, gli altri libri ed altre opere sono reperibili gratuitamente sul sito internet:
www.bwaffetime.weebly.com