Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Vernice fresca – A. Grassi
In una cittadina lombarda del 2007, un importante laboratorio di ingegneria genetica finisce al centro dell’attenzione pubblica locale per un allarme paventato dalla stampa e negato dalla dirigenza. Questo evento innescherà una reazione a catena alla scoperta di segreti taciuti, progetti sotterranei e altarini del passato riportati a galla, in una girandola di minacce, pressioni e morti sospette.
Vernice fresca di Antonio Grassi si presenta come un thriller incentrato sulle implicazioni potenzialmente distruttive dell’ingegneria genetica attraverso le attività di manipolazioni di virus, con accenni alla politica tanto locale quanto internazionale.
Il risultato alla lettura è però un testo eccessivamente verboso e dispersivo, povero di azione e dai personaggi piuttosto spogli. La scelta dell’utilizzo del tempo imperfetto e lo stile tipicamente giornalistico fa sì che il lettore si trovi collocato molto lontano dallo svolgersi degli eventi. Ogni fatto viene raccontato da un narratore onniscente e ubique che si destreggia in esercizi di stile, figure retoriche e similitudini graffianti ma che di fatto non mostrano nulla al lettore, lasciandolo distante.
I personaggi vengono descritti più e più volte a seconda del punto di vista del narratore, che si colloca ora sopra la testa di un attore e ora sull’altro. Il risultato è quindi un bouquet di personaggi senza voce e senza profondità interiore, che si muovono sulla scena come marionette. La povertà dei dialoghi non fa altro che rafforzare questa sensazione di distacco, mantenendo il lettore sempre e solo spettatore e mai partecipe dell’azione.
Queste caratteristiche tecniche fanno sì che le aspettative riservate al genere thriller siano del tutto disattese. Il ritmo è incalzante e nervoso ma dispersivo nell’ottica dell’avanzamento della trama, i passaggi più tesi vengono interrotti dagli interventi del narratore, che spezzano la scena e nuovamente allontanano il lettore dall’immedesimazione.
La trama ha effettivamente del potenziale interessante, anche proprio nell’ottica della creazione di un thriller dal tema atipico; inoltre è indubbio come l’autore abbia effettuato approfondite ricerche in preparazione a questo romanzo, che infatti disegna situazioni del tutto credibili senza lasciare la percezione di scenari raffazzonati.
Risulta però evidente come una base solida e l’effettivo carattere di approfondimento vengano smorzati da alcune scelte stilistiche opinabili, rendendo di difficile lettura un’opera fondata su una tematica già di per sè ostica.
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Tags: antonio grassi, distopia, libreria dornetti edizoni, romanzo fantascienza, thriller