Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Racconti intorno al fuoco – T. Sguanci
Una carrellata di protagonisti in altrettante ambientazioni tra il fantastico, il realistico e il surreale, si susseguono nei raccolti di Racconti intorno al fuoco di Tommaso Sguanci.
Il vero fil rouge che unisce questi racconti, altrimenti così diversi tra loro per argomenti e scene, è il delinearsi di un persorso introspettivo e spirituale di crescita, alla scoperta dei veri obiettivi, della vera essenza di sè, dei propri desideri e aspirazioni.
Un percorso di ascesa (o di discesa dentro sè stessi) che si ripropone nei sei racconti in accezioni e con implicazioni diverse.
Nel complesso la raccolta risulta molto particolare e si rivolge ad un pubblico almeno già avvezzo a questo tipo di argomento che molto si discosta dalla narrativa meno simbolica. E’ proprio attorno al focus sulla ricerca del simbolismo e della crescita spirituale che si strutturano i racconti, che risultano impoveriti nell’aspetto puramente narrativo.
La raccolta quindi risulta piacevole per chi già bazzica l’argomento mentre può destabilizzare chi si approccia per la prima volta a questo genere e chi si aspetta una narrativa più “classica” e fuor di metafora.
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Ossessioni – AA.VV. di Escrivere
La Treccani, alla voce “ossessione”, spiega: “Fenomeno patologico che si manifesta con l’insorgenza di un’idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che, accompagnata da un sentimento d’ansia, si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a compiere determinati atti o ad astenersi da altri, o a fissarsi su determinati pensieri.”
I creativi scrittori di E-Scrivere hanno efficacemente declinato questa definizione in una antologia di racconti brevi, nei quali si toccano le ossessioni più invalidanti e distruttive, quelle più subdole, quelle che si autonegano, quelle che rubano la vita.
Tredici racconti che spaziano da scenari al limite del surreale a fissazioni più che verosimili, da tragedie quotidiane a piccoli, lenti e progressivi abbandoni, fino a culminare nell’incontro tra due estreme e annichilenti ossessioni patologiche.
Queste storie consentono di lanciare uno sguardo concreto al di là delle definizioni accademiche e di comprendere il rapporto intimo che lega l’ossessionato con la sua ossessione, che diventa un pozzo senza fondo, capace di catturare ed inghiottire.
Un pregevole progetto letterario che ha prodotto un’antologia piacevole e molto ben realizzata.
Consigliata.
Link per il download: http://escrivere.com/70843/news/esce-oggi-ossessioni-lantologia-di-escrivere-com/
Scheda: Racconti intorno al fuoco – T. Sguanci
Un monaco Zen. Uno jarl vichingo. Un’aspirante eroina. Un timido archeologo. Un guerriero pellerossa. Una vittima del terremoto. Un feroce pirata. Cosa accomuna le loro storie? Una spasmodica ricerca di risposte. Ogni personaggio è posto faccia a faccia con i suoi più profondi interrogativi, con le sue ombre, ma anche con la scintilla di luce che guida il suo destino. Ogni ambientazione ospita un viaggio e manifesta i lati della psiche umana con i suoi archetipi: l’acqua, la morte, il potere, la conoscenza, la paura, la follia, il fuoco. La potenza
dei simboli, che richiamano gli antichi miti, non toglie spessore ai protagonisti della ricerca. I toni cambiano adattandosi al carattere dell’ambientazione, lo stile muta in conformità alle esigenze del protagonista: sono i personaggi che dettano le regole. Il lettore è accompagnato per mano in sette viaggi alla ricerca di se stesso,
attraverso domande che trovano risposta solo in chi ha il coraggio di guardarsi dentro.l’autore
Tommaso Sguanci è nato a Firenze il nel 1980. Ha studiato filosofia e teologia a Roma, alla Pontificia Università Gregoriana. Ispirato dal proprio cammino di crescita interiore, dalle intuizioni ricevute in meditazione, dalle esperienze di vita sue e delle persone a lui vicine, dal contatto con la natura e dallo studio dei
miti e delle disparate tradizioni spirituali, si dedica alla scrittura di racconti, filastrocche, pensieri e semplici canzoni. A Catania si prodiga come relatore di conferenze per l’associazione culturale Vivencia (fra le conferenze tenute, una su Tolkien e il Signore degli Anelli e una su La Storia Infinita di Ende, altre su
Elia, Le opere di Hayao Miyazaki, la meditazione). Insegna religione alle superiori nella zona di Firenze. Nel frattempo si dedica alla scrittura di racconti e di romanzi che abbiano lo scopo di portare il lettore a un’introspezione e una ricerca interiore, al di là di qualsiasi dogma di fede.
Scheda: Ossessioni – AA.VV. di Escrivere
L’antologia che stringete fra le mani è il frutto del lavoro di un’intera comunità di scrittori esordienti ed emergenti (o aspiranti tali). Un lavoro collettivo che ha impegnato non solo i membri dello staff di escrivere.com, ma anche gli utenti stessi, fino a ottenere il risultato che ora vi apprestate a leggere. Questa antologia è composta da una serie di racconti incentrati sulla degenerazione di un hobby, sulle ossessioni (da cui il titolo della raccolta). Perché le passioni possono spesso sfociare in disturbi lievi o in alcuni casi veramente gravi. E noi abbiamo voluto rappresentarli nelle loro sfumature più varie.
Link per il download: http://escrivere.com/70843/news/esce-oggi-ossessioni-lantologia-di-escrivere-com/
Scheda: Meadow Mill – T. Cej
In questa raccolta di racconti, le sensazioni provate dai protagonisti, che siano in un contesto di vita reale o meno, sono autentici: attraverso una scrittura liscia e asciutta e senza spigoli, l’autrice ci mostra gioia, dolore, ironia, amarezza, disperazione e disincanto; essi vengono narrati con assoluta sincerità e senza falsi pudori. Ma anche con momenti di estrema dolcezza.
Mediante un incedere veloce e disimpegnato, segnato da una narrazione dettagliata, Tamara narra di storie di vita reale e vissuta in cui, se è difficile non immedesimarsi, è praticamente impossibile non provare empatia per i protagonisti dei suoi racconti, incompresi, emarginati, spesso così introversi da chiudersi in un mondo in cui l’onirico si fonde con una realtà a tratti paranormale e delirante, dando origine ad incubi talmente reali da risultare, alle volte, drammaticamente veri.
Tamara Cej è la voce fuori dal coro che grida il disagio interiore dei protagonisti delle sue storie oscure come la notte.l’autore
Tamara Cej è nata il 17/12/1982 a Gorizia, nel Friuli-Venezia Giulia, dove ha conseguito la maturità in Tecnico della Gestione Aziendale all’Istituto Professionale per il commercio e l’artigianato R. M. Cossar di Gorizia.
Le sue innate capacità e tendenze artistiche sono divenute evidenti sin dalle scuole medie, nella stesura dei suoi primi temi di italiano.
Nell’età dell’adolescenza, le sue doti di poetessa si sono rafforzate stimolate dalla necessità di trovare una via d’espressione personale che supplisse al carattere timido e introverso. Ha iniziato così a mettere in poesia i propri pensieri e sentimenti, dando alla luce le sue prime poesie. Oltre a questo, ha trovato nella scrittura narrativa un altro cammino d’espressione che l’ha immediatamente appassionata.
A tutt’oggi l’Autrice ha alle spalle una lunga esperienza nella scrittura della poesia e di racconti. Ha pubblicato il suo primo libro, Poesie di Luce, con la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo. La sua seconda raccolta di poesie, Poesie dall’anima è stata pubblicata optando per l’auto-pubblicazione, un’esperienza che l’Autrice ha voluto provare.
Quattro dopo mezzanotte – S. King
Sì, abbiamo ancora da recensire libri di Stephen King, anche se in effetti non più molti (e alcuni li abbiamo letti così tanto tempo fa da non aver voglia di mettere troppo alla prova la nostra memoria).
Oggi parliamo di una raccolta di racconti lunghi, o di romanzi brevi. Niente a che vedere con il celeberrimo “Stagioni diverse” in cui possiamo trovare racconti che nell’arco degli ultimi vent’anni sono passati tutti per il grande schermo, ma in Quattro dopo mezzanotte possiamo trovare senz’altro pane per i nostri denti.
Questi quattro romanzi brevi sono senza ombra di dubbio horror nella più kinghiana delle accezioni. Chi come noi ha letto e riletto le sue opere di ogni tempo può riconoscervi tantissimi punti distintivi, non solo elementi narrativi bensì intere espressioni e concetti che King ama riproporre e che forse, in virtù della più breve percorrenza in questo caso, ha deciso di non modificare in favore di espressioni più originali.
I racconti a nostro parere seguono un percorso, una escalation al contrario, una contrazione in termini di spazio e area di azione.
Ne “I langolieri” ci troviamo per le mani qualcosa di davvero grosso: di punto in bianco gran parte dei passeggeri e tutto l’equipaggio a bordo di un aereo di linea scompare misteriosamente nel nulla, lasciando nella più completa costernazione una manciata di superstiti che si troveranno a fronteggiare circostanze del tutto incredibili. In quest’opera l’elemento soprannaturale (fantascientifico, se vogliamo) è preponderante per la comprensione della vicenda, ma non manca un senso di orrore claustrofobico nonostante l’ampio spazio che viene dato anche agli eventi al di fuori dell’aereo. Molto ben delineati i personaggi e la ferrea (il)logicità del “cattivo” di turno.
Due dopo mezzanotte, “Finestra segreta, giardino segreto“, si contrae un po’ su se stesso. Pur svolgendosi in un’area geografica decisamente più ampia rispetto al primo racconto, risulta ben presto (forse non così presto) come il punto focale non sia da ricercarsi chissà dove, ma molto vicino al protagonista, talmente vicino da compenetrarlo. Uno scrittore di successo recentemente abbandonato dall’amata moglie si ritrova a dover fronteggiare uno scrittore amatorale, un redneck qualsiasi, che sostiene che un suo racconto è stato plagiato. In questo racconto ritroviamo elementi che è possibile riscontrare in altre opere, con caratteristiche più o meno analoghe.
Tre dopo mezzanotte, “Il poliziotto della biblioteca“, effettua ulteriormente una contrazione, questa volta in termini di orrore claustrofobico. Un assicuratore si trova a dover tenere un discorso al suo club e decide di prendere in prestito alcuni libri in biblioteca per mettere un po’ di sale alla sua esposizione. Lì farà la conoscenza di una bibliotecaria molto particolare e, quando si “dimenticherà” di riconsegnare per tempo i volumi, anche della temibile polizia bibliotecaria. L’ambientazione e i personaggi sono tra i più domestici possibile, ma il ritmo è incalzante e i personaggi sono disegnati con particolare nitidezza.
Quattro dopo mezzanotte, “Il fotocane“, si ricollega alle vicende di Castle Rock, cittadina del Maine di cui conosciamo l’affezione dell’autore anche grazie alla sua specifica introduzione. La contrazione qui la riscontriamo nell’ambiente geografico di azione, ma anche nella verosimiglianza dell’evento soprannaturale. Un ragazzino per il suo compleanno riceve una Polaroid difettosa: continua a scattare fotografie di un enorme cane nero, incurante del reale soggetto inquadrato. E non solo, le fotografie sembrano delineare una sequenza temporale e un movimento dell’animale. Movimento piuttosto minaccioso, in verità. In questo caso viene ripreso l’elemento caratteristico di un altro romanzo molto celebre di King, Cujo, sulla linea dell’incarnazione del Male all’interno di un animale (e non di un uomo o di una creatura aliena, come siamo stati abituati in altre circostanze). A nostro parere forse il meno incisivo della raccolta, in particolare per la lungheza del testo, che ad un certo punto diventa decisamente prolisso.
Noi abbiamo letto i racconti in un unico volume, ma abbiamo visto che in un’edizione successiva è stato pubblicato in due volumi, il primo dei quali risulta essere fuori catalogo. Noi comunque vi segnalamo i link, caso mai dovesse tornare disponibile.
Maledettismo – V. Biuso
A volte, in certe particolari circostanze, l’animo umano può raggiungere il suo punto più basso, più abbietto, più tragico. Talvolta non è il soggiacere al vizio a rendere pessimo l’uomo, ma spesso è questo fattore ad avvicinarlo alla tragedia.
La raccolta di racconti decisamente “old fashioned” di Valeria Biuso, Maledettismo, è un esperimento interessante. Ogni microstoria racconta uno spaccato di vita più o meno realistica su un concetto base di causa-effetto, nel quale, come dicevamo, vengono descritti uomini e donne e rispettivi vizi e inclinazioni, che talvolta li portano davanti ad un tragico finale.
Sebbene lo stile di scrittura salti all’occhio per la sua costruzione audace, pomposa e barocca, i contenuti quando ridotti alla sostanza suonano un po’ ingenui e piuttosto fantasiosi, dal mordente relativamente debole.
Anche la scelta di mantenere il narratore molto distante dai fatti narrati, come se fosse un personaggio egli stesso che racconta senza mostrare, è piuttosto opinabile: le storie risultano con poco mordente e poco appassionanti. Probabilmente il momento in cui l’autrice riesce bene nel suo intento è di fronte alle descrizioni dei personaggi, più che delle loro storie.
Un’opera singolare che, per quanto breve in termini di numero di pagine, non risulta proprio una lettura del disimpegno.
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Icarus – A. Cipollini
L’aggettivo più adatto per descrivere la breve opera di Alessandro Cipollini, Icarus, è probabilmente “singolare”.
Tre brevissimi racconti e tre poesie, tutti che brillano di sicuro per la proprietà di linguaggio e la capacità espressiva, raccolti in un volume a dir poco minimale: di certo si tratta di curioso esperimento editoriale, sia per la forma che per i contenuti.
A voler prendere in esame i racconti, si può dire che pur essendo stati evidentemente studiati con l’idea di suscitare un senso di stupore nel lettore, di rovesciamento della trama, il risultato è un po’ debole.
Nel primo racconto si indovina il twist ending dalle primissime righe, considerando anche la somiglianza con svariati racconti analoghi susseguitisi nella storia delle fantascienza; nel secondo l’idea è effettivamente intrigante ma la costruzione del racconto risulta un po’ incerta nel discernere di volta in volta chi è che agisce, pur mantenendo abbastanza efficace il finale a sorpresa; il terzo sembra un incipit di design di un romanzo giallo, pur però concludendosi rapidamente senza chiarire molto dell’accaduto.
Insomma, Icarus costituisce indubbiamente una lettura esteticamente pregevole, ma senza riuscire ad andare oltre l’esercizio di stile fine a sè stesso.
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