Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Bambina e la Fatina Computerina – V. Defendi
Una storia che unisce gli elementi classici delle favole (principesse scontente, fate e maghi ed una missione magica da portare a termine) alla modernità e l’opportunità di conoscenza che l’uso dei mezzi informatici può riservare. Questo il succo di Bambina e la Fatina Computerina di Virgina Defendi. Sicuramente una favola dal taglio moderno, ideale per essere raccontata ad alta voce ai piccoli ascoltatori, ricca di ridondanze e ripetizioni.
Abbiamo trovato originale l’espediente visivo nella fiaba, utilizzando font diversi per, ad esempio, i personaggi principali e i nomi dei luoghi, facendoli quindi risaltare particolarmente nel testo.
Abbiamo riscontrato alcuni passaggi che ci hanno lasciati perplessi, considerando il target a cui si rivolge (un bambino sa che cos’è un grigio quaranta percento?) ma nel complesso ci è sembrata una favola piacevole, non moraleggiante, adatta ad interessare ed affascinare i più piccini.
Scheda: Lo strano mistero di Torre Mozza – V. Galati
Lo strano mistero di Torre Mozza
Vincenzo GalatiAttorno ad uno sconvolgente quanto inspiegabile omicidio collettivo di sei ragazzi avvenuto su una spiaggia, si intrecciano le storie di tanti personaggi, tutti potenziali assassini, tutti legati al drammatico episodio da un ricordo confuso, che sembra prepotentemente riemergere per chiedere chiarezza…
Un quadro inquietante potrebbe racchiudere un segreto troppo doloroso per essere rivelato. Un segreto che il mare custodisce, tra enigmatici rituali, collegati ad una misteriosa scuola di magia, nella dimensione di un passato che non potrà mai essere definitivamente archiviato.l’autore
Nasce a Genova nel 1971. Si definisce apolitico, agnostico e tutto ciò che è alfa privativo. Dice di essere
ottimista ma potrebbe bluffare. Non gli piacciono le cerimonie, le festività, sacre o profane e non festeggia
il proprio compleanno. Avverte la necessità di disobbedire ad ogni forma di autorità, sempre e comunque.
Vive nella campagna senese ed è amante degli animali: ha due cani, cinque gatti e una moglie.
Sogna l’auto sussistenza e di vivere beatamente al di fuori del sistema ma intanto lavora per una
multinazionale per pagarsi il mutuo.
Scheda: Bambina e la fatina computerina – V. Defendi
Bambina e la fatina computerina
di Virginia DefendiDescrizione
Due Mondi distanti tra loro, ma molto simili: bisognosi di novità…
Da una parte: Da quel dì, poiché il danno l’aveva già combinato, a Bambina non restò molto altro da fare che domandarsi: «Come potrò mai fare… ? Come potrò portare colori e musica in questo mio piccolo Mondo sempre uguale a se stesso?(…) ».
Dall’altra: Allora la Fatina Computerina disse tutto d’un fiato, allontanandosi definitivamente dalla Stanza Consigliare, dopo un quarto colpo di tosse: «Come potrò mai fare? Come potrò portare tecnologia e modernità in questo mio piccolo mondo sempre uguale a se stesso?».
Ecco i quesiti ai quali le due giovani eroine di questa buffa storia dovranno dare risposta. Ci riusciranno?”Una fiaba moderna, scritta a regola d’arte, per bambini “di ogni età” , che non mancherà di coinvolgervi e divertirvi.
Autore/i: Virginia Defendi
Editore: Onirica
Collana: Le fantasie
Pagine: 48
Prezzo € 7.00
Formato: Libro in brossura
Data di pubblicazione: Luglio 2010
SBN: 8896797098
ISBN 13: 9788896797099Ulteriori informazioni:
Bambina e la fatina computerina
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Acquistabile su:Ibs, Bol, LibreriaUniversitaria e su Amazon: Bambina e la fatina computerina (Le fantasie)
Diario di un antropologo – L. Schina
Nella lettura di questo libro, Diario di un antropologo di Lucio Schina, indubbiamente si ha la percezione di avere di fronte un autore che conosce bene l’argomento di cui sta parlando. Non a caso infatti, pur non essendo un romanzo di carattere dichiaramente autobiografico, l’autore nasce come antropologo lui stesso. Dal punto di vista della preparazione quindi, nulla da eccepire: le descrizioni degli scavi sono verosimili così come quelle, piuttosto suggestive, del deserto e delle opere pittoriche rupestri, che di fatto costituiscono il punto cardine della narrazione.
Ciò che invece non convince è il contesto narrativo in cui l’aspetto scientifico-saggistico si inserisce. La trama, ad esempio, è poverissima: è strutturata su un solo filo perfettamente lineare, senza spunti secondari, e sostanzialmente non succede nulla. Vengono narrati i pensieri nella mente del protagonista e della co-protagonista, dei quali parleremo tra poco, mentre si svolgono i rilievi e gli studi in un sito nel deserto. Inoltre, l’intero telaio della storia è orientato al mistero e alla stupefazione causata da quello che è successo durante questi rilievi quando, anche qui, di fatto non è accaduto nulla: una donna bellissima che non si sa essere sogno o realtà, un disegno che appare e scompare, visioni sinestetiche di misteriosa origine.
Gli stessi personaggi sono piuttosto rarefatti: sebbene il protagonista sia abbastanza verosimile, probabilmente perchè ispirato dalla figura dello stesso autore, sulla delineazione dei pensieri della co-protagonista Janir si sdrucciola. In primo luogo, le due voci narranti che si alternano (l’archeologo e Janir) sono perfettamente identiche, con lo stesso tono e l’uso degli stessi vocaboli. Inoltre, pecca caratteristica dell’autore inesperto, l’io narrante femminile è del tutto inverosimile. Si cade nella ben nota costruzione dell’autore uomo che si cala (poco) nel modo di pensare femminile, piuttosto stereotipato e poco naturale.
Se da un lato le descrizioni della natura sono molto efficaci, dall’altro i dialoghi tra i due personaggi sono stridenti e forzati, anche in virtù del fatto che, come detto, i caratteri sono così simili tra loro da essere quasi indistinguibili, senza ribadire di continuo quale dei due personaggi stia parlando.
Insomma, in conclusione, questo è un romanzo che rivela indubbiamente del potenziale nell’autore, che ha bisogno di forgiarsi e raffinarsi, per passare dal ruolo di scienziato a quello di narratore a tutti gli effetti.
Per acquistare questo libro: Diario di un antropologo. (Il viaggio del disincanto) (Le scommesse)
Due maroni così – M. Costa
Siamo rimasti un po’ perplessi alla lettura di questo libro dal titolo un po’ pittoresco, Due maroni così, di Marco Costa. Fin dal sottotitolo viene chiarito che quello che il volume tratterà è ispirato ad una storia di vita vissuta; inoltre, nelle primissime pagine viene esposto l’espediente letterario del diario terapeutico, con l’incipit introduttivo scritto da una persona terza alla vicenda.
Quello che abbiamo effettivamente letto (nelle 101 pagine del libro) però, costituisce qualcosa che non è possibile assimilare alla narrativa. Abbiamo già affrontato e recensito letture autobiografiche (Anelli di fumo), così come racconti di fantasia fondati però su dinamiche dichiaratamente verosimili e ispirate alla realtà (Mi fidavo di te). In entrambi i casi, l’aspetto narrativo era evidente, seppur con qualche cedimento attribuibile alle incertezze dell’opera prima. In questo caso specifico invece, abbiamo uno sfogo, un’esternazione, un flusso di pensiero, che getta uno sguardo a volo d’uccello su una vita travagliata e difficile, ma che di fatto non la racconta nel senso letterario del termine.
Il protagonista esprime di getto le difficoltà della sua vita, fin dai primi anni, in una famiglia che gli ha trasmesso ansie e paure, che sono poi sfociate in vere e proprie paranoie e nevrosi patologiche, minandone l’equilibrio e la salute mentale. L’ordine cronologico dei fatti è piuttosto labile, specie nella prima parte del libro in cui ci si riferisce all’infanzia, ma nel complesso la caratteristica principale è la non-narrazione, visto che il libro si limita ad elencare una serie di tappe di vita e di eventi e dell’influenza che hanno avuto sul protagonista.
L’effetto finale è più o meno quello di un diario personale, anche se da quel lato manca della stretta cronologicità tipica di questo genere, così come manca l’aspetto introspettivo, che in questo libro viene soltanto alluso. Rimane quindi solo da considerarlo come un’esternazione e sottointendere un’ammirevole dichiarazione di volontà di riscossa.
Vuoi leggere questo libro? Due maroni così. Tratto da una storia vera e tosta
Scheda: Due maroni così – M. Costa
Una vita, una storia, uno specchio.
Un’infanzia come tante, un’adolescenza con eccessi che si tramutano in ossessione e una maturità fatta di atti compulsivi bagnati dall’alcool. In eccesso.
Lo specchio di una vita di un uomo che l’ha vissuta. Sulla strada, tra la gente, prendendo tutto.l’autore
Marco Costa nasce a San Secondo nel 1967.
Si considera un “uomo di strada”.
Due Maroni così è la sua prima opera narrativa.Per ulteriori informazioni: Due maroni così – Altromondo editore
Le voci di Nike – S. M. Damiani
Una lunga e dura guerra in un paese lontano lontano, una famiglia regnante oggetto di un incantesimo, una principessa con un potere grande e sconosciuto, un uomo malvagio che la vuole rapire: questi a grandi linee potrebbero essere i punti chiave della trama di Le voci di Nike, opera prima di Silvia M. Damiani. Ma ad una lettura più approfondita, quello che emerge è molto di più.
Si potrebbe classificare questo romanzo come fantasy, sebbene saremmo tentati di identificarlo più come una fiaba dai toni cupi e introspettivi. In effetti è possibile riscontrare molte peculiarità della fiaba: personaggi rarefatti e definiti in qualità di Buoni e Cattivi, re e principesse in pericolo da salvare, magie ed incantesimi, crudeltà gratuite ed all’apparenza ingiustificate.
Anche lo stile di narrazione mantiene questo sapore, incentrandosi fortemente sull’intreccio e sull’evocazione più che sulle azioni vere e proprie, diventando un po’ sommario nelle scene più dinamiche.
Abbiamo apprezzato molto la lettura di quest’opera così particolare ed originale, l’abbiamo trovata avvincente e narrata con un buon ritmo.
Il concetto che è fulcro della trama è certamente audace e di difficile rappresentazione, specie per un’autrice alla prima fatica letteraria: per buona parte dell’opera vengono portati avanti due piani temporali paralleli, ma che vedono come protagonisti gli stessi personaggi; successivamente viene mantenuto un tempo di narrazione principale nel quale pian piano si fa chiarezza nella dinamica della trama, fino all’epilogo.
L’unica pecca che ci sentiamo di identificare la troviamo appunto nella prima parte del romanzo, in cui vengono proposte molte informazioni al lettore, e tutte importanti, in un breve lasso di tempo e di pagine. Questo da un punto di vista generale è un buon espediente, perché permette di evitare l’infodump (il narratore non si ferma a spiegare nulla) e il lettore si trova subito immerso nell’azione; d’altra parte però, una narrazione meno serrata e ad un più ampio respiro, avrebbero permesso di penetrare nella storia più gradatamente e di lasciar assorbire meglio i personaggi e l’ambientazione circostante.
Va detto però, che se dapprima il lettore si sente un po’ smarrito all’interno di questa trama intricata su più livelli spazio-temporali, una volta che è possibile dare spiegazioni dei meccanismi sottesi e fino a quel momento solo allusi, tutto diventa chiaro e perfettamente coerente, arrivando finalmente ad avere l’ambizioso quadro di insieme dell’opera.
Abbiamo particolarmente apprezzato l’incipit, ad esempio, incisivo e diretto, così come ci è piaciuta l’intera idea di fondo, mantenuta sempre chiarissima nella mente dell’autrice e quindi sostenuta con precisione. Abbiamo trovato originale il concetto di magia, come potere di carattere psichico, e molto curata anche la simbologia.
Ci sentiamo quindi di consigliare la lettura di questo romanzo così particolare, in attesa di un eventuale seguito, presagito dal sottotitolo (Primo movimento: allegro maestoso), che ci incuriosisce per i possibili sviluppi, della trama e delle abilità creative della giovane autrice.
Ti interessa questo libro? Le voci di Nike. Primo movimento allegro maestoso (Fabulae)
Scheda: Diario di un antropologo – L. Schina
Lucio Schina
Diario di un antropologo – Il viaggio del disincanto
Edizioni Progetto Cultura
Per ulteriori informazioni: Lucio SchinaLa magia del deserto ed i suoi silenzi millenari
Tra il mito e la realtà
Una presenza misteriosa
Un archeologo in cerca di risposteL’autore
Lucio Schina è nato a Marino (Roma) nel 1972 e risiede a Ciampino.Laureato in discipline Demo-etno-antropologiche, ha effettuato scavi nel Lazio e in Puglia.Ha collaborato, in qualità di archeologo, con la Soprintendenza di Roma. Autore di articoli specialistici e, per diletto, racconti con i quali ha partecipato con successo a numerosi concorsi nazionali. Dopo questo romanzo, che rappresenta il suo esordio letterario, sta lavorando ad un secondo romanzo di genere fantasy, La tela degli Dei.
Per acquistare questo libro: Diario di un antropologo. (Il viaggio del disincanto) (Le scommesse)