Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Archivio del 2014
Il torvo mietitore – M. Caforio
Sul mondo di Theles, creature magiche e uomini convivono da sempre in armonia. La gestione dei trapassi viene attuata dalla figura del mietitore, uno scheletro incappucciato che si occupa di raccogliere la fiammella vitale dell’umano e di inviarla alla sua destinazione finale, segretissima, gestita sul pianeta-città Limbo. Il mietitore di quartiere ha tre giorni per raccogliere l’anima del defunto, trascorsi i quali…
Flick, un gentile e timido mietitore in forza in un piccolo paesino dell’isola di Albione, scoprirà suo malgrado quello che succede trascorsi i tre giorni dal trapasso di un umano e si troverà a dover affrontare un’impervia avventura per cercare di porre rimedio e di salvare l’umanità, andando alla ricerca della creatura più temibile e potente che sia mai stata creata: il Torvo Mietitore.
Questo romanzo di Marco Caforio, Il torvo mietitore, incarna senza dubbio una bella sfida. Sia per l’autore che per il lettore, che si trova a dover gestire quasi mille pagine in due volumi. Ma proprio perchè la sfida per l’autore è stata vinta con successo, anche quella per il lettore si rivela tutto sommato semplice: i personaggi sono molti e la trama è particolarmente articolata e ariosa, spesso dipanata in parallelo attraverso i brevissimi capitoli, con molti colpi di scena e sorprese, rendendo la lettura dinamica e mai noiosa.
Il tono è quello surreale e ironico che fa un po’ ricordare Douglas Adams; le citazioni si susseguono, per chi le sa cogliere, in particolare quelle del mondo videoludico e dei giochi di ruolo; il bestiario proposto è vario e frutto di notevoli studi mitologici; i personaggi sono tanti e ben caratterizzati, ciascuno vive una sua crescita con il progredire della storia.
Dal punto di vista narrativo e stilistico talvolta l’eccessiva verbosità unita alla presenza spesso molto incisiva del narratore onniscente rallentano qualche passaggio, mentre alcuni snodi della trama appaiono talvolta poco logici e molto meno immediati di come invece vengono presentati. Nel complesso però, giocando anche sulla leva del “prendersi poco sul serio” e inserendo all’interno della trama come punti cardine anche il destino e la predeterminazione degli eventi e del libero arbitrio, anche queste forzature riescono a risultare nel complesso non troppo fastidiose o quantomeno non incidenti sul gradimento della storia nel suo insieme.
Un romanzo quindi che consigliamo vivamente, senza lasciarsi fermare all’apparenza delle dimensioni del volume.
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L’uomo in fuga – S. King
Più articolato e dalla struttura più complessa rispetto a La lunga marcia, più romanzo vero e proprio che non puro esercizio di perversione, L’uomo in fuga, di Stephen King nei vecchi panni di Richard Bachman rimae pur sempre uno di quei romanzi che si fanno fatica a lasciare.
Per molti versi assimilabile al succitato romanzo, anche questo delinea un futuro distopico nel quale i reality show hanno travalicato qualunque senso del pudore e attraverso questi una casta benestante e calcolatrice cerca di manipolare e tenere soggiogate le classi più povere, che in questo caso sono più disperate e affrante che mai.
In questo libro è possibile riconoscere moltissimi tratti distintivi di un altro grande romanzo con lo stesso fulcro, Hunger Games: la stratificazione sociale, l’utilizzo della tv e dei “giochi” come strumento di controllo e di sottomissione dei poveri ai più ricchi, la spietatezza e la mercificazione dell’essere umano e della sua morte ridotta a puro intrattenimento.
A leggerlo ora, L’uomo in fuga riesce ancora a genere un buon grado di tensione e il lettore, come sempre accade quando finisce nella mani del Re in una delle sue incarnazioni, non può scappare dalla trama che l’autore disegna attorno al protagonista.
Ciò non toglie però che il romanzo fa sentire la sua non più giovane età, e qualche scelta un po’ naif potrebbe risultare oggi non troppo efficace.
In ogni caso si tratta di una lettura piacevole e godibilissima, che scava un po’ meno a fondo nella mente e nelle allucinazioni de La lunga marcia, ma che si concentra su una trama incalzante degna di un buon action e lascia dei buoni spunti di riflessione per quanto riguarda i risvolti sociologici e morali di un simile scenario non così inverosimile.
Come spesso accade quando si tratta di King, lettura consigliata.
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Scheda: La crociata dei bambini – T. Avoledo
La Crociata dei Bambini – Metro 2033 Universe aggiunge un nuovo capitolo italiano alla fortunata saga creata da Dmitry Glukhovski, vero e proprio caso editoriale – prima russo e poi planetario – che ha già ispirato due famosi videogiochi e prossimamente anche un film prodotto da Hollywood.
Il primo contributo di Tullio Avoledo al ciclo, Le radici del cielo, uscito nel 2012, ha avuto un successo straordinario in Russia e Polonia, dov’è rimasto a lungo in cima alla classifica dei bestseller, ed è stato tradotto anche in tedesco e ungherese, mentre altre edizioni estere seguiranno a breve. E’ stato il secondo romanzo della saga scritto da un autore al di fuori della Russia.
Il terzo volume della trilogia italiana, Regno di mille anni – Metro 2033 Universe è in programma per la fine del 2014.
Tra Iliade metropolitana e Odissea distopica, LA CROCIATA DEI BAMBINI è un viaggio che dalle gallerie della metropolitana non tarda a scivolare negli abissi della mente.
John Daniels, il sacerdote già protagonista del precedente Le radici del cielo, dovrà cercare, fra le comunità che popolano la metro milanese, nuovi alleati per la sua crociata contro il Male: dai Bambini Sperduti di Bonola ai sorprendenti Chinos, ai primitivi Alberti, fino all’alleanza più strana e difficile da ottenere, quella con le Creature delle Tenebre che presidiano il Duomo, trasformato in qualcosa che sfida la ragione umana. Il viaggio di padre Daniels e dei combattenti che riuscirà a reclutare lungo la strada non finisce nei tunnel sotterranei ma punta al cuore stesso del Male, alla Stazione Centrale trasformata in sinistra fortezza, dove i Figli dell’Ira hanno il loro quartier generale e avverrà la drammatica resa dei conti finale.
Personaggi come i due esploratori Daniela e Vagante, il soldato Sergio Crismani e il rabbino Samuel rimarranno impressi, con le loro storie e il loro coraggio, nella memoria dei lettori, così come il misterioso “Monaco” che ha seguito – o forse ha portato… – John Daniels tra le rovine di Milano.
l’autore
Tullio Avoledo è uno scrittore friulano. Dopo aver fatto diversi mestieri, tra cui il copywriter e il giornalista, ha esordito in letteratura nel 2003 con L’elenco telefonico di Atlantide, ottenendo un lusinghiero successo di critica e pubblico e la consacrazione del premio “Forte Village Montblanc – scrittore emergente dell’anno”. Diventato subito un caso letterario, da quel momento la sua penna non si è più fermata.
Il suo secondo romanzo, Mare di Bering esce nel 2003 e nel 2005 due nuovi titoli Lo stato dell’unione e Tre sono le cose misteriose. Per quest’ultimo nel 2006 arriva il Premio Super Grinzane Cavour e nello stesso anno è tra i finalisti al Premio Stresa. Nel marzo 2007 pubblica il suo quinto romanzo: Breve storia di lunghi tradimenti (Einaudi) che riceve il Premio Letterario Castiglioncello-Costa degli Etruschi e Premio “Latisana per il Nord-Est”. Suoi racconti appaiono in antologie pubblicate da Guanda e da Mondadori. Il suo sesto romanzo, La ragazza di Vajont, è uscito per Einaudi nel giugno del 2008. È la storia di un amore impossibile, sullo sfondo apocalittico di un Nord-Est “parallelo”. Nel 2009 esce sempre per Einaudi il romanzo L’anno dei dodici inverni, finalista al Premio Stresa e vincitore del Premio dei Lettori di Lucca 2010. Nel 2011 è la volta di Un buon posto per morire (Einaudi Stile Libero), un thriller scritto a quattro mani con Davide Boosta Dileo, tastierista del gruppo Subsonica.
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Scheda: La geometria del vento – R. Malavasi
Esiste il segreto del successo del velocista, la parte del corpo dell’atleta che permette di ottenere prestazioni vincenti?
Questo interrogativo segna sorti e vicende della famiglia Carrara da oltre un secolo: Carl, laureando in biologia, suo nonno Giulio, già partigiano, e il loro avo dell’Ottocento, il famigerato studioso di antropologia criminale Cesare Lombroso.
Durante gli studi per la sua tesi, Carl si imbatte nelle tracce di un testo che potrebbe fornire a quella domanda una clamorosa risposta; ma esso sembra essere stato occultato per cause non chiare. Si getta quindi alla ricerca del manoscritto, trovandosi presto a dover fronteggiare l’ingombrante passato della sua famiglia e a dover sfuggire a chi, risvegliandosi da un lungo letargo, vuole a tutti i costi mettere le mani su quell’antica scoperta.
La vicenda si snoda tra Parma e Torino, tra campi di atletica e biblioteche polverose; qui si intrecciano avventura, mistero, formazione, anelito verso grandi ideali, impietosa manifestazione dell’umana debolezza ed esercizio senza scrupoli del potere: dietro lo scenario del mondo dell’atletica si affacciano prepotenti i fantasmi del razzismo, della guerra fredda e del doping.l’autore
Raffaele Malavasi, 45 anni, libero professionista genovese, con “La geometria del vento” esordisce nella narrativa.
I pilastri della terra – K. Follett
I pilastri della terra di Ken Follett è probabilmente uno dei romanzi della letteratura contemporanea più noti, un best seller nonchè un long seller, un romanzo che con il passare degli anni non ha affievolito la sua capacità di comunicare e appassionare lettori di ogni età.
La trama si dipana nell’arco di diversi decenni, scandendo le vicende al ritmo della costruzione di una cattedrale, nel medioevo britannico. Seguiamo le storie di un manipolo di personaggi che conosceranno miserie e vittorie.
E’ impossibile non appassionarsi a questo romanzo: la voce dell’autore è così discreta e asettica che spesso ci dimentichiamo di lui, al punto da illustrarci i fatti, sempre in rigoroso ordine cronologico, con la stessa efficacia di un documentario.
Interessante come, al contrario di moltissimi altri romanzi dalle aspirazioni di storicità, i fatti e le descrizioni siano sempre assolutamente verosimili. Il legame di causa ed effetto negli eventi è rigoroso, mai scontato o banale ma nemmeno vittima di forzature.
Esattamente come la cattedrale di cui racconta e che ne è metafora, il romanzo si dipana elegante e leggero grazie ad una struttura ferrea ma invisibile, che agli occhi del lettore diventa semplicemente la mano del Fato.
I personaggi sono vividi e verosimili, sebbene in questo aspetto come nel lieto fine si veda la volontà dell’autore di distinguere bene i buoni dai cattivi. L’animo umano, in particolare in circostanze storiche come quelle narrate, è più che mai sfaccettato e ricco di zone d’ombra, ma se per i buoni queste ombre si limitano ad essere piccole debolezze più che perdonabili, nei cattivi l’accanimento è dei più spietati mentre i lati positivi passano al massimo per un ravvedimento in tarda età.
E’ pur sempre un romanzo enorme, monumentale, oltre 1000 pagine, e le vicende sono talvolta così crude e sconfortanti che si inizia a desiderare la fine attorno a pagina 700. Ciò nonostante, l’autore mantiene il ruolo di volontà divina e ci concede il lieto fine.
Un romanzo ormai imprescindibile da leggere sicuramente.
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Scheda: Il torvo mietitore – M. Caforio
In un mondo in cui animali e creature magiche vivono fianco a fianco, anche estrarre l’anima dal corpo degli umani al momento del trapasso diventa una professione a tutti gli effetti. Ma quando Flick viene meno ai suoi doveri, una spaventosa infezione si scatena. Tra nuove amicizie e colpi di scena, spetterà proprio al mietitore cercare di arrestare l’inesorabile marcia di un esercito in decomposizione. Marco Caforio scrive una storia fresca, avvincente e appassionante, capace di far sorridere e di emozionare.
l’autore
Marco Caforio nasce a Parma nel 1980; tre anni dopo si trasferisce a Mantova, ove risiede tuttora. Laureatosi in giurisprudenza nella sua città natale, diventa poi avvocato. Nel 2011 il suo primo romanzo, Melodie dall’Abisso, viene pubblicato da Bastogi Editrice Italiana. Affascinato sin da bambino da mostri e antagonisti, sviluppa la passione per il macabro, l’horror e la musica estrema. Dopo due decenni di militanza, spesa nei peggiori (secondo la fidanzata) concerti d’Europa, entra a far parte della redazione di metal.it, sito per il quale cura recensioni, articoli e live report. Ha pubblicato altresì numerosi racconti brevi per Onirica Edizioni, L’Erudita, Giulio Perrone Editore e il Gruppo Editoriale L’Espresso.
Scheda: Before the first love – A. Fedeli
In un istituto un bambino e una bambina uniscono le loro solitudini ,è la prima stagione della vita di Francesco e Laura,quella prima del primo amore. È da questa stagione che Francesco vuole ripartire per raccontare ad un padre troppo assente tutto ciò che gli è accaduto, da ragazzo e da uomo sposato. Dalla primavera delle speranze fino all’autunno delle disillusioni. Ma la lettera,concepita all’uscita dal coma dopo un incidente stradale, il racconto di quelle stagioni disegnano, pagina dopo pagina, il possibile inizio di una nuova vita.
l’autore
Adriano Fedeli(1996), vive e lavora a Roma. Appassionato di cinema, ha studiato all’istituto cinetv Roberto Rossellini. Attualmente frequenta la scuola per doppiatori Voice Art Dubbing.
Before the first love – prima del primo amore è la sua opera prima.
Scheda: Meadow Mill – T. Cej
In questa raccolta di racconti, le sensazioni provate dai protagonisti, che siano in un contesto di vita reale o meno, sono autentici: attraverso una scrittura liscia e asciutta e senza spigoli, l’autrice ci mostra gioia, dolore, ironia, amarezza, disperazione e disincanto; essi vengono narrati con assoluta sincerità e senza falsi pudori. Ma anche con momenti di estrema dolcezza.
Mediante un incedere veloce e disimpegnato, segnato da una narrazione dettagliata, Tamara narra di storie di vita reale e vissuta in cui, se è difficile non immedesimarsi, è praticamente impossibile non provare empatia per i protagonisti dei suoi racconti, incompresi, emarginati, spesso così introversi da chiudersi in un mondo in cui l’onirico si fonde con una realtà a tratti paranormale e delirante, dando origine ad incubi talmente reali da risultare, alle volte, drammaticamente veri.
Tamara Cej è la voce fuori dal coro che grida il disagio interiore dei protagonisti delle sue storie oscure come la notte.l’autore
Tamara Cej è nata il 17/12/1982 a Gorizia, nel Friuli-Venezia Giulia, dove ha conseguito la maturità in Tecnico della Gestione Aziendale all’Istituto Professionale per il commercio e l’artigianato R. M. Cossar di Gorizia.
Le sue innate capacità e tendenze artistiche sono divenute evidenti sin dalle scuole medie, nella stesura dei suoi primi temi di italiano.
Nell’età dell’adolescenza, le sue doti di poetessa si sono rafforzate stimolate dalla necessità di trovare una via d’espressione personale che supplisse al carattere timido e introverso. Ha iniziato così a mettere in poesia i propri pensieri e sentimenti, dando alla luce le sue prime poesie. Oltre a questo, ha trovato nella scrittura narrativa un altro cammino d’espressione che l’ha immediatamente appassionata.
A tutt’oggi l’Autrice ha alle spalle una lunga esperienza nella scrittura della poesia e di racconti. Ha pubblicato il suo primo libro, Poesie di Luce, con la casa editrice Gruppo Albatros Il Filo. La sua seconda raccolta di poesie, Poesie dall’anima è stata pubblicata optando per l’auto-pubblicazione, un’esperienza che l’Autrice ha voluto provare.