Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Archivio del 2011
Scheda: Real life – C. Brookmyre
Lo Spirito Nero è un mercenario omicida, l’incarnazione del terrorismo allo stato puro: nessun progetto di conquista o rivendicazione politica, semplicemente l’autore degli attentati più agghiaccianti degli ultimi anni. E ora ha in mente un obiettivo in terra britannica
che farà dimenticare l’11 settembre. Il bersaglio è ancora sconosciuto, ma i servizi segreti inglesi hanno saputo con certezza che si trova in Scozia. Fra i componenti della squadra speciale che viene approntata d’urgenza c’è Angelique De Xavia, tormentata e bellissima, letale nelle arti marziali, unica donna in una task force solo maschile.
Sarà grazie alle sue intuizioni e a una colorata banda di personaggi – un genio fallito dei videogame, una coppia di ragazzini terribili scappati da scuola e la vedova di un marito mai morto – che Angelique riuscirà a ricostruire l’identità dello Spirito Nero e a mettersi sulle sue tracce.
Con un intreccio magistrale e sanguinoso, spruzzato d’umorismo dark e sarcasmo, l’autore scozzese compone un plot ipercinetico che infila spettacolari sequenze d’azione e colpi di scena, false piste e vicoli ciechi, in un romanzo adrenalinico che cresce in modo esponenziale fino al pirotecnico finale a sorpresa.
Nero imperfetto – F. Pastori
Un ex poliziotto, paradigma dell’uomo distrutto a seguito della tragica dipartita dell’amata moglie, con spirito nichilista accetta qualunque tipo di lavoro di cruda investigazione gli capiti, al di là di remore morali. Prostitute in cerca di libertà, mogli fuggite da mariti violenti, malavitosi pentiti.
Un giorno, la sorella viene trovata assassinata ed inaspettatamente un uomo molto potente lo ingaggia per scoprire il colpevole, ma alla fine scoprirà molto di più, anche qualcosa che avrebbe preferito non sapere.
Questi a grandi linee i tratti fondamentali del romanzo di Ferdinando Pastori, Nero imperfetto. Un libro senza dubbio non banale, che cattura l’attenzione con il suo stile così particolare.
A posteriori, la trama risulta piuttosto lineare e segue l’andamento dei più classici thriller di stampo poliziesco, ma è lo stile impresso dall’autore che lo rende unico e così accattivante alla lettura.
La narrazione infatti è impostata sulla seconda persona singolare e lo stile richiama un po’ il più compulsivo dei Palahniuk.
Questa combinazione di fattori lo rende particolarmente avvincente: le frasi spezzate, il rivolgersi direttamente al lettore, senza mai considerarlo tale ma facendolo agire da vero attore nella vicenda, permette di ottenere l’effetto “immersione” tipico ad esempio di un videogioco noir.
La destrutturazione della sintassi, l’abolizione o quasi delle regole della punteggiatura e del discorso diretto, rende relativamente più lenta la lettura, ma permette di calarsi ancora meglio nel personaggio, di vedere con i suoi occhi e pensare con la sua testa: come in Palahniuk abbiamo un testo costellato da informazioni e notizie variegate, che aiutano a rendere il testo ancora più surreale eppure ancora più vicino al flusso di pensiero e quindi più realistico ed efficace.
Nero imperfetto è un noir con tutte le carte in regola (a dispetto del titolo), piacevole da leggere, ben scritto e ben strutturato, con tanto di eroe maledetto e disilluso che fa tanto hard boiled e qualche spruzzatina di grottesco per amalgamare il tutto. Un ottimo romanzo da leggere sotto l’ombrellone ma anche da assaporare in una umida serata autunnale.
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Scheda: Uomini da mangiare – C. Leunens
Rinchiusa nella dispensa, la piccola Kate fissa con astio le ombre dei prosciutti appesi. Sua madre, un’irascibile vedova lituana, la rinchiude lì per costringerla ad abbandonare la sua innata avversione per il cibo. Nella penombra maleodorante di umidità e cipolle, Kate strizza forte gli occhi finché il buio comincia a respirare e a muoversi
come una nuvola di farfalle: le tenebre sono vive, e danzano per lei. Nell’oscurità riesce a sentire il battito del suo cuore e può abbandonarsi a complicate fantasie.
La mente di Kate è fervida e impaziente, ma nessuno si preoccupa di rispondere alle sue domande sul mondo, e così lei si crea delle idee tutte sue su quello che gli uomini e le donne fanno quando sono soli. Gli innamorati si mangiano. Affamati gli
uni degli altri si staccano morsi di frutti proibiti che crescono sotto i loro vestiti. Per questo Kate ha paura di mangiare. I suoi occhi sgranati una volta hanno visto un uomo e una donna preda della passione: si consumavano a vicenda sulle
lenzuola di un letto, come se fosse una tavola apparecchiata. C’è un’intera cosmogonia nel mondo di Kate: forse
tutto l’universo è commestibile. Forse mangiare ed essere mangiati è il solo prodigioso modo di perpetrare la vita. Ma è nel giorno della sua prima comunione che tutto le appare finalmente chiaro. Sentendo sciogliersi in bocca quel fragile
velo di pane, Kate inizia per la prima volta ad aver fame; proprio quando il suo corpo sta diventando quello di una donna e l’adolescenza la sospinge verso i segreti chiusi nelle bocche degli adulti.
Christine Leunens, penna ironica e torrenziale, dà vita a un trasgressivo romanzo di formazione, in cui le metafore dell’inconscio si materializzano, si condensano e restituiscono intatte le nostre tentazioni primordiali.l’autore
Christine Leunens è nata in Connecticut, da madre italiana e padre fiammingo. Ha vissuto in Piccardia
dove ha allevato cavalli e scritto per il teatro in inglese e francese. Come sceneggiatrice è stata premiata dal Centre National du Cinéma. Ora si è trasferita in Nuova Zelanda, dove continua a scrivere.
L’ultima possibilità – S. Parkkola
Borea ha dodici anni e una grande passione, lo skate. Questa, unita ad un innato senso di libertà ed una certa attitudine alla fuga, lo rendono un ragazzino problematico per i suoi genitori, che decidono di iscriverlo a La casa delle Possibilità, una modernissima scuola in cui vengono iscritti i ragazzi difficili, dando loro la possibilità, l’ultima, di redimersi e diventare dei buoni scolari e delle persone miti e inclini a rispettare le regole.
Appena al di fuori di questo avveniristico istituto, Borea conosce una ragazza, India, che incarna al cento per cento quello che lui vorrebbe essere. Scopre così una realtà in cui tutto è o bianco o nero, e in cui ogni più piccolo errore viene pagato con punizioni che vanno molto al di là dei più tradizionali metodi educativi. Ma scopre anche il sapore prezioso della libertà, dell’opportunità di esprimere sè stessi anche a costo di perdere tutto.
L’ultima possibilità, di Seita Parkkola è un brillante romanzo per ragazzi edito da San Paolo. La storia oscilla in quella zona d’ombra tra romanzo di formazione e romanzo fantasy che tanto bene si attaglia alla letteratura orientata ad un target giovane. La trama infatti si fonda su punti di partenza estremamente netti e realistici, ma proprio per questo un po’ eccessivi e surreali. Borea viene descritto fin da subito come un ragazzo difficile, sebbene nei fatti dimostri solo una voglia di espressione e di libertà che gli viene preclusa di continuo con provvedimenti sproporzionati.
Ecco quindi ingenerare nel lettore un’efficace senso di immedesimazione, accentuato anche dalla narrazione in prima persona, di sdegno di fronte all’ingiustizia e all’impossibilità di comunicare, che chiudono pian piano il protagonista dentro una gabbia impenetrabile.
La scuola, dipinta come quasi fosse un’entità senziente; gli insegnanti e gli alunni, tutti asserviti al bene della scuola (che viene però spacciato come il bene del singolo monello); la stessa famiglia di Borea, schiacciata e manipolata anche qui da un’esponente della scuola: tutto questo contribuisce a rendere sempre più claustrofobica la storia, man mano che procede.
Dall’altra parte, abbiamo India: eroina di libertà e sostegno sincero verso i ragazzi che sono intrappolati dalla scuola, dona a Borea speranza e fiducia nella possibilità di cavarsela.
Sarebbe interessante analizzare la somiglianza del personaggio di India con quello ben noto e sempre scandinavo di Pippi Calzelunghe, non tanto per caratteristiche esterne o per le relative vicende, quanto per il marcato gusto dell’esagerazione che pare che i nordici attribuiscano a questi personaggi femminili positivi e liberi di non soggiacere alle norme della vita di comunità.
L’ultima possibilità è il romanzo di esordio della scrittrice finlandese, ma ci auguriamo che non sia la sua ultima opera. Un romanzo di formazione un po’ sui generis, dalla trama appassionante e dalle tinte fosche e polverose consigliato a ragazzi dai 10 anni in su.
Per informazioni: L’ultima possibilità
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Scheda: Nero imperfetto – F. Pastori
Nero imperfetto
Ferdinando PastoriNero come noir ma imperfetto. Perché le apparenze ingannano e le certezze sono destinate, pagina dopo pagina, a crollare come castelli di sabbia. Così com’è precipitato il mondo di Fabio, ex poliziotto, dopo il suicidio della moglie. Affetto da narcolessia, solitario e nichilista, consuma le sue giornate muovendosi come un fantasma all’interno di una sua personale corte dei miracoli. Sfruttatori, usurai e spacciatori sono i suoi clienti. Rintracciare le persone scomparse la sua specialità. Privo di qualsiasi etica, accetta incarichi di qualsiasi tipo senza alcuna remora. Non importa da che parte stia la ragione. Non importa che la persona da scovare sia un onesto negoziante perseguitato dagli strozzini o una ragazzina cinese costretta a prostituirsi dai genitori. Conta solo la ricompensa. La sopravvivenza.
Occupato a districarsi in una pericolosa ragnatela d’incubi, rimorsi e allucinazioni, non può permettersi di distinguere il bene dal male. Le vittime dai carnefici. Fino a quando un nuovo incarico ribalta le prospettive mettendo in discussione scelte e convinzioni. Scoprire chi ha ucciso la sorella e recuperare un carico di cocaina appartenente a uno spacciatore bulgaro. Solo in apparenza un lavoro come altri…l’autore
Ferdinando Pastori è nato a Galliate (NO) nel 1968. Vive e lavora a Milano. Dopo aver studiato economia all’Università Cattolica, lavora per diversi anni nel mondo della moda per un noto stilista. Attualmente è un manager del settore medicale. Dopo la pubblicazione in alcune antologie, nell’aprile 2003 ha pubblicato la sua prima raccolta di racconti dal titolo “Piccole storie di nessuno” edito da Edizioni Clandestine. Il suo primo romanzo “No Way Out” è nelle librerie da Marzo 2004, ancora per i tipi di Edizioni Clandestine. Nel 2004 si è aggiudicato il premio “Roma Noir “. Nel 2005, l’uscita di una nuova raccolta di brevi storie “Vanishing Point” porta a termine il percorso
iniziato con i primi due libri concludendo la trilogia della “fuga”. Nel 2006 è uscito il romanzo “Euthanasia” e il racconto “Dietro la porta chiusa” è stato inserito nella raccolta “The first time I saw”. Nel 2007, in collaborazione con Barbara Foresta, ha curato la traduzione di “My bloody life” (La mia vita maledetta) di Reymundo Sanchez e nel 2008 ha partecipato alla raccolta “Inadatti al volo” (Giulio Perrone Editore) con il racconto “Non sono fuggito, solo solo andato da un’altra parte”. La pubblicazione del suo nuovo romanzo “Nero imperfetto” è prevista nel mese di aprile 2011. Ha collaborato con il Web magazine letterario “Rotta Nord Ovest” dal 2002 al 2009, con la rivista Historica ed è membro del Network d’arte indipendente “Karpòs”.
Per ulteriori informazioni: www.ferdinandopastori.com
Scheda: L’ultima possibilità – S. Parkkola
L’ultima possibilità
Seita ParkkolaGli hanno tolto lo skateboard, gli amici e la libertà, lo hanno rinchiuso in una scuola-prigione. Per Borea è venuto il momento di ribellarsi. Finalmente in Italia, la Stieg Larsson dei ragazzi.
Borea, 12 anni, viene iscritto a una nuova scuola, la Casa delle possibilità, una scatola di vetro e acciaio che trasforma i ragazzi impossibili in allievi modello. Borea è un tipo impossibile ma la sua famiglia si aspetta che cambi. Non importa se il prezzo da pagare per avere un futuro è alto, e tutto nella scuola, persino l’amicizia, deve obbedire a delle regole ferree. Se Borea dovesse fallire, non avrà speranze. I genitori lo dimenticheranno, il suo nome non potrà essere nemmeno pronunciato. Sarà un Ragazzo Perduto. Ma Borea evade dalla scuola e scopre una fabbrica abbandonata. Cunicoli, graffiti, polvere, fruscii. E fantastiche piste su cui volare con lo skate. È poi c’è India, una strana ragazza che sa vedere al buio e tendere trappole. E pensa che i Ragazzi Perduti non abbiano fallito ma…
l’autore
Seita Parkkola è autrice, fotografa, insegnante e mamma di due bambini. Fra le sue grandi passioni ci sono i viaggi e la street art. Appartiene alla nuova generazione di scrittori scandinavi. Ha ottenuto grande successo nel suo paese, la Finlandia, e L’ultima Possibilità è stato tradotto in molte lingue europee e negli Stati Uniti.
Per informazioni: L’ultima possibilità
Un aperitivo per tre – F. Rocchetti
Tre amiche inseparabili e legatissime tra loro, un po’ di grattacapi d’amore e qualche equivoco tra uno spritz e l’altro: questi gli ingredienti del romanzo di esordio di Francesca Rocchetti, Un aperitivo per tre. Un romanzo fresco e divertente in puro stile chick lit, piacevole come un aperitivo all’aperto.
La trama ha una struttura solida e chiara che regge bene il ritmo piuttosto incalzante che caratterizza il genere, i personaggi sono semplici ma ben delineati, confortati principalmente dai dialoghi che riescono a non essere mai banali o irritanti, evitando con successo le battute da soap opera.
La struttura narrativa è particolare e risulta ben azzeccata e ben gestita: in ogni capitolo infatti, la prima persona narrante si installa a turno su ognuna delle tre protagoniste, aiutando quindi la delineazione di ciascun personaggio e dando una piacevole varietà di punti di vista all’interno della storia.
Il genere chick lit viene erroneamente considerato un genere “facile”, di lettura e di scrittura. Sebbene potrebbe essere vero nel primo caso, non lo è di certo nel secondo: le insidie strutturali peculiari del genere sono presenti esattamente come in qualunque altro genere, alle quali si sommano le classiche problematiche stilistiche e narrative. Nel caso di Un aperitivo per tre, l’autrice è riuscita a dimostrare una maturità ed una confidenza con la parola scritta tale da denotare un talento che, secondo noi, merita di essere coltivato.
Altra ottima caratteristica di questo romanzo, anche se può sembrare una questione marginale, è la cura con cui è stato realizzato. La qualità dell’editing, l’assenza di errori evidenziano un’accuratezza che ormai è rara da trovare anche nei prodotti editoriali delle cosiddette grandi firme.
Insomma, un romanzo che consigliamo a tutti gli amanti del genere ma anche a chi è alla ricerca di una lettura di svago piacevole e di buona qualità.
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Il margine interrotto – A. Nastri
Si presenta come un sottile libretto (60 pagine circa) e con un titolo accattivante, la raccolta di racconti di Andrea Nastri, Il margine interrotto. I racconti, cinque in tutto, sono brevi scorci, poco più di istantanee in movimento. Alcuni sono caratterizzati da una storia compiuta, altri sono solo introspezioni del personaggio principale.
Lo stile di per sè è piuttosto equilibrato e di facile lettura, sebbene siano i racconti stessi che, per la loro brevità ed il loro soggetto particolare, lasciano la sensazione nel lettore di incompiutezza. Vengono proposti stralci di riflessione nei quali il lettore va a cercare una sorta di morale o di messaggio nascosto dell’autore, mentre più verosimilmente dovrebbero essere considerati come esercizi di scrittura creativa, invece che di microstorie compiute che possono stare in piedi da sole (come ad esempio amiamo prendere a paragone gli straordinari racconti di Boyle della raccolta Infanticidi).
I personaggi infatti sono appenna accennati, a volte non hanno nemmeno una definizione chiara, ed hanno una vita esclusivamente funzionale agli eventi narrati. Questo a nostro avviso limita molto l’efficacia comunicativa, insieme alla frammentazione estrema del contenuto, che viene ridotto ai minimi termini, fino a quasi sparire.
Questa è la prima opera letteraria di Andrea Nastri, a cui auguriamo molte fruttuose produzioni future, magari più organiche e di più ampio respiro, in cui esprimere la sua creatività.
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