splash
Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2011

Teorie del caos armonico – M. Iacovone

Postato da Legione il 1 Settembre 2011

E’ arduo provare a sintetizzare la trama del libro Teorie del caos armonico del giovane autore Michele Iacovone, potremmo considerarlo come un esercizio di narrativa, ricamato attorno al concetto di ordine nel caos ben noto ai matematici.

La struttura di questo breve romanzo è piuttosto particolare: si escordisce con un’introduzione alla teoria con toni rigorosi, per poi proseguire nella narrazione vera e propria, costituita da una serie di brevi capitoli di carattere episodico, che appaiono dapprima come racconti scollegati gli uni dagli altri, ma che pian piano vanno ad assumere le caratteristiche di un tassello all’interno di uno scenario generale.

Abbiamo trovato questo concept narrativo abbastanza originale, sebbene non proprio nuovissimo (Cuori in Atlantide di King è strutturato in modo analogo, sebbene formato da racconti molto più lunghi ed articolati e il legame tra gli stessi sia molto più sottile); di contro un simile progetto necessita di una grande padronanza di ogni più piccolo dettaglio della trama, così come della cura quasi maniacale da dedicare a ciascun episodio, che, per raggiungere lo scopo, dovrebbe essere trattato come un racconto vero e proprio sotto gli aspetti di stile, personaggi e contenuti.

Sono proprio questa precisione e questa cura che mancano nell’opera, probabilmente a causa dell’inesperienza dell’autore e dell’assenza di un buon lavoro di editing sull’opera finita ma anche in fase di lavorazione.
Le incongruenze infatti non si contano: eventi impossibili o molto inverosimili che non vengono adeguatamente giustificati (il personaggio che prima riceve una pallottola in una natica con grande sofferenza e poi versa del whisky sulla ferita senza manifestare alcuna reazione; la museruola di un cane “di taglia minuscola” che viene fatta indossare ad una donna; la consegna di una denuncia ad una persona della quale la vittima non conosceva le generalità e senza la presenza di testimoni) così come errori espressivi (un abito “grigio acceso”, i pochi passi “riversati” in una stanza) punteggiano i racconti rendendo farraginoso e dissonante l’intero telaio narrativo.

I personaggi sono totalmente bidimensionali e funzionali alla trama, descritti solo dalla voce narrante e privi di caratterizzazione; i dialoghi sono scontati oppure eccessivamente arzigogolati ed inverosimili nel contesto.
Il contenuto degli episodi è sempre molto estremo (pistole, morti, suicidi oltretutto ingiustificati, meretricio) e ai limiti del surreale, ricordando da vicino Palahniuk, Welsh e King in un episodio, sebbene non si riesca ad ottenere lo stesso loro effetto allucinato ma sempre credibile.

Lo stile in generale ha necessità di maturare ancora e di raffinarsi, per diventare meno ridondante, a tratti pretenzioso, e per acquistare in sicurezza e chiarezza nell’espressività.
Non ci resta quindi che augurare al giovane autore un in bocca al lupo per i prossimi cimenti letterari.

Postato da A&C Staff il 1 Agosto 2011

Cari Lettori,
dopo più di due anni ininterrotti di lavoro, lo Staff ha deciso di prendersi una piccola vacanza. Ci rivedremo a Settembre quindi, ma resteremo raggiungibili sempre via email, al nostro indirizzo staff.annessieconnessi@gmail.com

Buone vacanze a tutti!

A&C Staff

Alla fine della strada – C. Casu

Postato da Legione il 30 Luglio 2011

alla-fine-della-stradaIn questa raccolta di poesie di Carla Casu, Alla fine della strada, il sentimento più forte che si può percepire è quello dell’assenza dolorosa di una persona tanto amata e che se n’è andata troppo presto, lasciando tante cose in sospeso, non chiarite e non completamente vissute.
Le opere suscitano nel lettore un senso di tristezza, disagio e solitudine, trasmettendo efficacemente il sentire della poetessa. Si riscontra comunque una certa sensualità nella scelta di alcune tematiche ed alcune parole, dando un accento molto terreno e tangibile all’inquietudine generale.

5 dicembre
Ti vidi varcare la soglia
stremato da una magrezza triste
che annienta le forze
e la voglia di esistere.

Ti vidi e il mio respiro
s’interruppe in gola,
silente e mentitore,
dinanzi alla cruda realtà.

Ti vidi e le gambe
arrestarono la corsa
venendoti incontro con lentezza
confusa e spaurita.

Ti vidi e non capii,
che non ti avrei più rivisto.

Soffia su fogli…
Soffia su fogli
macchiati di inchiostro
il vento d’un avvenire
che non verrà…

e mi lascerà
nel dubbio eterno
su ciò che era scritto
e non ho saputo leggere

tra quelle righe distanti
di parole abbozzate.

Soffia e sussurra
alle pagine bianche
che futuro non sarà
per gli amanti…

e non lontano avrà
concretezza
una fine degna
di essere scritta.

Per ulteriori informazioni

Real life – C. Brookmyre

Postato da Legione il 26 Luglio 2011

real-life Siamo abituati ad individuare nel romanzo thriller mainstream le caratteristiche tipiche dei film d’azione americani, tanto che spesso ci troviamo ad attribuirvi l’appellativo di “americanata” quando questi romanzi si trovano ad eccedere in esplosioni, eroi imbattibili ed immortali, spacconate di vario genere e l’immancabile vittoria dei buoni (senza nemmeno un capello fuori posto) sui cattivi. E’ forse con questo sentimento che ci si potrebbe accostare a questo romanzo piuttosto voluminoso (appena meno di 400 pagine), Real life di Christopher Brookmyre guardando la copertina. Bastano però poche pagine per capire che si ha davanti un prodotto senza dubbio particolare e fuori dagli schemi.

Scozia. Ray, un giovane insegnante di inglese con un passato di accanito videogiocatore di sparatutto, incrocia per caso un volto noto all’aeroporto, il suo vecchio compagno di stanza dell’università Simon. Rimane moto colpito da quella visione, principalmente perché, stando alle sue ultime informazioni disponibili, Simon è morto da tre anni. Da quell’incontro fortuito si svilupperà una storia al limite dell’inverosimile, alla scoperta della nuova vita di Simon come terrorista di alto bordo su commissione.

La caratteristica principale di questo romanzo ad ampio respiro è appunto la profondità con cui vengono sondati i caratteri dei protagonisti, Ray e Simon. Si ripercorrono infatti numerosissimi episodi del loro passato, della loro “amicizia”, che aiutano a completare la visione a 360° di questi personaggi così diversi. Scopriamo la semplicità d’animo di Ray ma soprattutto capiamo la perversa meccanica che ha portato Simon, agente marketing di un’industria petrolifera, a sviluppare questo piccolo secondo lavoro quale l’omicidio su commissione. Notiamo inoltre un certo gusto peverso dell’autore nel delineare lo Spirito Nero (il terrorista) dapprima come il nemico pubblico numero uno, poi quasi deriso dai fatti quando i suoi piani perfetti vengono mandati a monte dai guastatori più improbabili.

Altro grandissimo punto di forza è infatti il valore aggiunto dell’autore. Brookmyre lascia la sua impronta sardonica ed umoristica nella narrazione in terza persona, rendendola scanzonata e leggera anche nei passaggi più cruenti. Battutine e allusioni, anche localistiche, aiutano a caratterizzare ancora di più i personaggi, che hanno una voce ben chiara e atteggiamenti ben distinti. La passione di Ray per i videogiochi sparatutto, oltre che costituire spunto per un gran numero di citazioni che i più appassionati non mancheranno di rilevare, permette inoltre di dare credibilità al personaggio, in particolare per quello che si troverà a fare nel gran finale.

La trama, contrariamente ai più comuni thriller di consumo, tende a puntare l’attenzione come detto più sul retroterra dei personaggi che non sulle vicende correnti. Si riscontrano quindi un gran numero di lunghi flashback che inframmezzano l’azione senza mai comunque spezzare il ritmo o disturbare il pathos.
Anche i personaggi secondari sono degnissimi di menzione, sia quelli accennati nei flashback che i comprimari della vicenda al tempo presente: il personaggio di Angelique, per esempio, è perfettamente il clichè della donna poliziotto a tutto tondo il cui contorno di dolcezza ed umanità la rende vivida ed efficace nella sua caricaturalità.

Insomma, Real life è senza dubbio un ottimo romanzo ed un gradevolissimo thriller, adatto alla lettura disimpegnata vacanziera, scritto in modo magistrale e pungente che strapperà ben più di un sorriso.

Ti interessa questo libro? Compralo su Amazon! Real Life

Scheda: Teorie del caos armonico – M. Iacovone

Postato da A&C Staff il 22 Luglio 2011

teorie del caos armonicoCos’è la vita? Quante realtà occorrono per descriverla? Quesiti antichi, ancestrali. E se ogni cosa fosse collegata, sia sulla terra che nell’universo, se ogni persona fosse parte di un unico principio in grado di descrivere le dinamiche e il funzionamento dell’esistenza? Se tutte queste individualità avessero un burattinaio calcolatore che altri non è se non l’Armonia del Caos?In questo libro è racchiuso il concetto multiforme che fa dell’universo la culla dell’esistenza. Ogni personaggio, all’interno della vicenda, unico e uguale ad infiniti personaggi, interagisce e si scontra creando un equilibrio estremamente raffinato: la vita.

L’autore
Michele Iacovone è nato a Milano il 27 agosto del 1987, dove vive tuttora. Attualmente studia
Biologia presso l’Università Statale di Milano. Appassionato d’arte, composizione musicale,
scienza, filosofia e di tutto ciò riguarda le implicazioni dell’uomo nei confronti della vita.

Teorie del caos armonico
Michele Iacovone
Narrativa
Editore: Eracle srl
Cod. ISBN: 978-88-96561-22-5
Anno pubblicazione: Luglio 2011
Prezzo: euro 11,00
Legatura: Brossura
Pagine: 66

La setta – R. Campbell

Postato da Legione il 18 Luglio 2011

La cronaca ci ha resi edotti con il passare dei decenni, di quel fenomeno inquietante e misterioso costituito dalle sette. Da questo argomento si è diffuso un ampio filone della letteratura di genere, cogliendone ed accentuandone gli elementi esoterici, satanici nonchè psicologici (ad esempio Survivor).
La setta, romanzo del 1991 di Ramsey Campbell, attinge fortemente dalle tinte horror e sataniche dell’argomento, partendo da un concept davvero semplice ed efficace.

Angela, deliziosa bimbetta di quattro anni, sembra possedere un potere molto particolare. La sua sola presenza è in grado di pacificare chi le sta attorno, nessuno riesce a resisterle e nessuno potrebbe farle del male. Finchè un giorno la bambina scompare. Alla madre, Barbara, viene detto che la bambina è morta, e per nove lunghi anni lei si rassegna a questa idea, ricostruendo la sua vita. Finchè un giorno riceve una telefonata… da Angela stessa, che la chiama mamma.
Da quel momento inizierà la strenua ricerca di Barbara, che pian piano arriverà a sospettare di una setta, nota nell’ambiente per lasciare pochissime tracce dei suoi spostamenti e soprattutto perchè i suoi adepti sembrano non avere nome (da qui The Nameless, titolo originale dell’opera).

Indubbiamente questo è un buon romanzo horror, al di là di tutta una serie di pecche stilistiche che tutto sommato non ne abbassano significativamente il valore. E’ scritto in una stretta terza persona con punto di vista variabile, principalmente fermo su Barbara ma talvolta appostato su altri personaggi quando questi diventano protagonisti di passaggi cruciali in capitoli dedicati.
La tensione ed il pathos crescono di pari passo con l’avanzare della storia, che si sviluppa bene con un buon ritmo avvincente. Il personaggio di Barbara è piuttosto ben delineato, specialmente negli aspetti più introspettivi di fragilità ed angoscia. Di contro, gli altri personaggi sono un po’ pallidi e piuttosto di contorno.
Campbell sfrutta un clichè tipico dell’horror usato e consumato all’inverosimile come la casa infestata. In questo caso non è esattamente il perno della storia, ma torna in almeno due scene. Nonostante non sia proprio una novità, l’effetto è convincente e riesce ad essere efficacemente da brivido.

Come detto, è possibile riscontrare nello stile delle debolezze abbastanza evidenti, che non sappiamo se addebitare al traduttore o all’autore stesso: certe scene sono molto poco chiare e a volte sembra quasi che manchino delle frasi di raccordo nelle descrizioni; spesso la costruzione delle frasi è un po’ semplicistica, con ripetizioni e uso di vocaboli non proprio brillanti. Nonostante questo il libro costituisce una lettura più che gradevole; almeno fino al finale, che probabilmente è la pecca principale: dire scalbo ed ingiustificato sono solo indicazioni accondiscendenti.
Comunque, il libro in sè è interessante ed appassionante ed il finale, sebbene non all’altezza di quanto scritto in precedenza, pone comunque un punto fermo e conclusivo alla storia.

Ti interessa questo libro? Compralo su Amazon! La setta

Scheda: Alla fine della strada – C. Casu

Postato da A&C Staff il 14 Luglio 2011

alla-fine-della-strada Dalla prefazione: “[...] Il filo conduttore che accompagna il viaggio è la mancanza. Una mancanza costante pur nella presenza, una mancanza cosciente che la dipartita fisica sarà solo seguente a quella dell’animo. Una consapevolezza che non è illuminante, quanto piuttosto una condanna all’incapacità di godere della bellezza dell’istante che consente, tuttavia, di riporre la spada e lo scudo e lasciarsi scivolare verso quel che si ha di fronte, sia pur col rischio d’esser trafitti in quel luogo dietro lo sterno che per lungo tempo si è cercato di proteggere. [...]”

l’autore
Carla Casu, nata nel 1984 a Sassari, in Sardegna, studia Scienze della Comunicazione presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Sassari.
Collabora come consulente editoriale con case editrici, come recensore con siti di
informazione libraria e come reporter con testate online di giornalismo partecipativo.
Ha scritto poesie raccolte nelle antologie In questo margine di valigie estranee (Giulio Perrone Editore 2011), Una Isla en la Isla (Gualdo Hidalgo – Latin Heritage Foundation 2011) Mentre un’altra pagina si volta (Perrone LAB 2010), Lì, tra le strade sottili di linfa e rugiada (Perrone LAB 2010), La Donna (Il Ginepro – Poesiaèrivoluzione 2010), Nostalgia (Perrone LAB 2008), nell’eBook Festa della Repubblica (PoeBook – Scrivere.info 2008) e nel n°97 di voceDonnainpoesia (a cura di Carla Grementieri 2010). Ha pubblicato un racconto nell’antologia La pagina bianca (Perrone LAB 2011) e alla fine del 2010 si è classificata seconda al Premio Letterario per Giovani Scrittori “Città di Cagliari” (sezione poesia) con la raccolta La morte non ha i tuoi occhi (eBook Lulu.com 2011). All’inizio del 2011 è risultata tra i vincitori del Premio Internacional de Poesia “Latin Heritage Foundation” con una poesia in spagnolo selezionata tra millecinquecento componimenti e intitolata Nada existe más allá.
Alla fine della strada è la sua prima silloge poetica.

Per ulteriori informazioni

Uomini da mangiare – C. Leunens

Postato da Legione il 10 Luglio 2011

uomini-da-mangiare Molti tra i migliori romanzi più audaci, nascono da una domanda semplice, che ricorda quasi i giochi dell’infanzia: “Che cosa succederebbe se…?”. Anche questo romanzo di Christine Leunens, Uomini da mangiare, senza dubbio si inserisce tra le opere audaci, e molto.

Una ragazzina, Kate, combatte la sua quotidiana guerra contro il cibo che sua madre, lituana emigrata in America, le propina. Le sfugge il significato intrinseco del nutrirsi, ed è affascinata morbosamente dal processo di trasformazione dei prodotti in cibo. Un giorno assiste per caso ad una scena di intimità, e da quel momento intuisce che deve esserci un legame profondo tra quello che ha visto ed il nutrirsi. Questa consapevolezza cresce dentro di lei, avvalorata da espressioni retoriche e figurate che riscontra nel linguaggio comune della gente e anche nella Bibbia (carne della stessa carne, uniti nella carne), fino a trasformarsi in passione, o per meglio dire, in fame inestinguibile.

La trama di questo romanzo si sviluppa in due fasi. Nella prima abbiamo Kate ragazzina che, nell’arco di qualche anno, sviluppa la convinzione che la passione sessuale e il nutrirsi siano azioni strettamente correlate, e non in senso figurato. Nella seconda, Kate è una giovane donna in preda al più intimo degli appetiti, che però risulta deformato e morboso a causa di questo antico fraintendimento.
Nella prima fase la narrazione è molto pungente ed ironica, sempre in prima persona: ci viene presentata questa madre orribile ma allo stesso tempo pateticamente buffa che per risparmiare il più possibile (i suoi soldi che “lavorano sodo”) propina alle figlie manicaretti forse non proprio adatti alla loro età come reni, quaglie ed altre frattaglie insensibile alle proteste della protagonista, che fa di tutto per non mangiare. La voce della ragazzina è molto ben delineata e chiara, i pensieri che esprime, i dubbi e le perplessità sulle sue prime (errate) scoperte lasciano un senso di verosimiglianza e credibilità che rende la lettura estremamente piacevole e leggera.
Al contrario, nella seconda parte del romanzo si perde un po’ quell’ironia per lasciar spazio al paradossale grottesco che procede in escalation di pagina in pagina, fino a culminare nel finale. Kate crescendo non è riuscita a sdoganarsi da quelle errate credenze sul sesso ed il cibo ed una volta libera dall’oppressione della madre si trova a doversela cavare da sola nel mondo di quegli adulti dei quali ha frainteso la meccanica. Le scene grottesche in questa fase si susseguono, al punto, talvolta, da rendere difficoltoso proseguire la lettura.

Indubbiamente questo romanzo di genere è dal punto di vista stilistico un’opera notevole e geniale, per di più per un’esordiente. L’uso delle similitudini e la stessa costruzione della trama denotano un’abilità considerevole e non comune. Certo è che, per il contenuto a tratti decisamente un po’ forte se ne consiglia una lettura solo agli stomaci forti, da consumarsi lontano dai pasti.

Ti interessa questo libro? Comprelo su Amazon! UOMINI DA MANGIARE N.E. (Primo parallelo)