Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Sono il numero quattro – P. Lore
Su un pianeta un tempo florido e fertile viveva una popolazione antropomorfa e progredita, in pace con la natura e tra loro stessi. Un giorno gli abitanti di un pianeta vicino, spinti dalle ormai ridotte disponibilità del proprio mondo di origine, invade il bel pianeta distruggendo i suoi pacifici abitanti. Solo un manipolo di nove bambini con i rispettivi accompagnatori riesce ad imbarcarsi su una navicella per cercare fortuna altrove, sul pianeta Terra, e poter un giorno far rinascere la civiltà d’origine.
I nove piccoli saranno protetti da un incantesimo, perchè gli invasori cercheranno di annietarli anche sulla Terra.
Sono il numero quattro racconta le vicende del Numero Quattro, appunto, adolescente che gira per gli Stati Uniti insieme al suo padre putativo e mentore Henri, cambiando in continuazione vita ed identità per sfuggire ai Mogadorian, il popolo invasore. In questo romanzo gradevole ma fortemente orientato ad un pubblico adolescente, con ritmo serrato vediamo il progredire delle conoscenze e delle peculiari capacità del ragazzo, mentre si confronta con le normali difficoltà di un adolescente qualsiasi: la scuola, i bulli, il primo amore.
Nel complesso la lettura è piacevole, sebbene lo stile, il ritmo estremamente sincopato e una certa ingenuità di fondo stridono un po’ davanti agli occhi di un lettore più adulto e smaliziato.
Anche la finzione meta-narrativa secondo la quale il romanzo stesso che il lettore ha in mano sia stato scritto da un Antico, un personaggio citato all’interno del testo, suona un po’ immotivata e forzata. Per un vero esperimento meta-narrativo aspettiamo di rifarci presto su S. il romanzo di J.J.Abrams.
Due note in chiusura: questo romanzo naturalmente è il primo di una saga di sette, al momento in cui scriviamo l’episodio conclusivo non è ancora stato pubblicato. E nel 2011 di questo romanzo è stato realizzato un film omonimo, diretto da D. J. Caruso.
E’ possibile trovare in calce alla recensione i link dei romanzi e del film.
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Sono il numero quattro
Il potere del numero sei
La vendetta del numero nove
La sfida del numero cinque
Il ritorno del numero sette
Il film: Sono Il Numero Quattro
The queen of the Tearling – E. Johanson
In un futuro distopico dal clima neo-medievale, in un piccolo regno chiamato Tearling, una bambina cresce nascosta agli occhi dei più. Kelsea è la figlia della regina, erede al trono del regno. Al compimento dei suoi diciannove anni, un gruppo di armigeri la prelevano dalla famiglia adottiva per condurla a regnare, come suo compito. Kelsea scoprirà ben presto che sedere sul trono è una situazione scomoda, che porta con sè la necessità di decisioni talvolta difficili, in particolare quando si accorgerà che i suoi predessori hanno soggiaciuto a compromessi intollerabili per il mantenimento di una fragile pace con l’oscura regina del territorio confinante.
The queen of the Tearling è il romanzo di esordio dell’autrice Erika Johansen ed il primo capitolo di una trilogia della quale presto verrà realizzata anche una trasposizione cinematografica.
Il taglio della storia, nei suoi tratti principali, ben si attaglia ad un pubblico young adult: le caratteristiche tipiche del fantasy in stile medievale ci sono tutte, con tanto di principessa erede al trono, gioielli magici dai grandi poteri, un antagonista fantoccio ed una più pericolosa eminenza grigia, il tutto contornato da un ampio stuolo di personaggi secondari.
L’elemento principale che rende questo romanzo diverso dagli altri è probabilmente la caratterizzazione della protagonista, Kelsea. La sua figura esce dal clichè della principessa un po’ vittima degli eventi che ad esempio il più classico Disney ci ha sempre proposto, e vede prendere vita una giovane donna decisionista, assertiva, che mette davanti a tutto i valori che per lei sono inoppugnabili come dovrebbero esserlo in qualunque società civile.
Schiavitù, violenza gratuita, minacce, soprusi dei potenti sui più deboli, sottomissione femminile, droga, tradimento: questo non può in alcun modo comparire davanti alla giovane regina del Tearling così come non dovrebbero comparire dinnanzi agli occhi di nessuno, in nessuna epoca.
Oltre a Kelsea, l’autrice delinea una serie di personaggi ben caratterizzati, con tratti spesso non scontati.
Nel complesso, forse anche a causa della confezione del libro stesso (preziosissima, con pagine anticate e ricco di belle illustrazioni a colori, completo di mappa dei territori), il taglio della narrazione lascia presupporre un target più giovane rispetto a quello classico young adult: ad un lettore un po’ più smaliziato può indurre sconcerto la scelta di costruire dei personaggi piuttosto bidimensionali, poco sfaccettati, che riservano (almeno per il momento) poche reali sorprese.
Di contro, alcune particolari caratteristiche proprie della storia, alcune scene in particolare, potrebbero risultare inadatte ad un pubblico troppo giovane.
Pur considerando ciò, The queen of the Tearling risulta una lettura assolutamente godibile e comunque atipica, che propone un’eroina femminile nuova, con dello spessore intellettuale e soprattutto un’integrità capace anche di andare contro agli usi protratti dai regnanti che l’hanno preceduta, che non ha bisogno di una figura maschile accanto per completare la sua dimensione di regina e di donna e nella quale diventa davvero possibile, oltre che positivo, immedesimarsi.
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Scheda: The queen of the Tearling – E. Johansen
Il giorno del suo diciannovesimo compleanno la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio alla volta del castello in cui è nata per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Kelsea è una ragazza determinata che adora leggere e imparare e che somiglia ben poco a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Kelsea sarà pure inesperta, ma non è indifesa: al collo porta lo zaffiro di Tearling, un gioiello dagli immensi poteri magici, ed è accompagnata dalla Guardia della Regina, un gruppo scelto di coraggiosi cavalieri guidato dall’enigmatico e fedele Lazarus.
Kelsea avrà bisogno di tutti loro per sopravvivere alla cabala di nemici che cercherà di impedire la sua incoronazione con ogni mezzo, da sicari dai mantelli cremisi a tremendi incantesimi di sangue.
Nonostante il suo sangue reale, Kelsea è ancora una giovane piena di insicurezze, una bambina chiamata a guidare un popolo e un regno dei quali non sa praticamente nulla. Quello che scoprirà nella capitale, però, cambierà tutto, mettendola di fronte a orrori inimmaginabili. Sarà un gesto semplice quanto audace a gettare il regno nel caos, scatenando la vendetta della tirannica sovrana della vicina Mortmesne: la Regina Rossa, una strega posseduta dalla magia oscura. Kelsea dovrà scoprire di chi fidarsi tra i suoi servitori, i nobili di corte e le sue stesse guardie del corpo.
La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea dovrà affrontare un viaggio alla scoperta di sé stessa e una prova del fuoco che la faranno diventare una leggenda… se solo riuscirà a sopravvivere.
“Una lettura avvincente… Johansen tesse una storia coinvolgente, ricca d’azione e personaggi interessanti” New York Post
“Chiamatelo pure The Hunger Games of Thrones. Il primo romanzo di Erika Johansen è un insieme di generi: il fantasy medievale incontra il futuro distopico… in un’avventura avvincente e divertentissima” USA Today
L’edizione italiana di The Queen of the Tearling sarà curata da Matteo Strukul (Mila Zago,I Cavalieri del Nord) e conterrà illustrazioni originali di Roberto Recchioni (fumettista, sceneggiatore ed ora curatore per Sergio Bonelli Editore della storica serie di albi a fumetti Dylan Dog)!
Non si tratterà insomma di un semplice libro, ma di un cartonato di prestigio con 14 inserti grafici, 7 immagini a colori a tutta pagina e una mappa del regno di Tearling in preziosa carta pergamena riposta in un’apposita tasca interna. Un vero e proprio gioiello per la collana Multipop!
“Sono orgoglioso di prestarmi nella veste per me abbastanza inedita di illustratore puro a questo libro inusuale, avventuroso e appassionante”, racconta Roberto Recchioni, “Cercherò di rispettare questo spirito, sto lavorando intorno a uno stile minimale che ne rappresenti, in parte, lo spirito”.
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Zak Elliot e i draghi di Mezzamorte – R. Recchimurzo
Zak Elliott e i draghi di Mezzamorte è il secondo episodio della saga fantasy per ragazzi italiana, Le cronache di Aldimondo, nata dalla penna di Roberto Recchimurzo.
Anche questa volta il volume si presenta benissimo: grafica curata in copertina (forse un po’ scura e poco leggibile) e in ciascuna pagina, impreziosita da decori e illustrazioni.
Anche in questo episodio si conferma il target di riferimento nei lettori giovanissimi in quanto un lettore più adulto e smaliziato lo troverebbe molto poco appassionante.
Rimangono immutati, come senza soluzione di continuità tra il primo e il secondo episodio, stile di scrittura e narrazione: il raccontato prende sempre il sopravvento sul mostrato, anche laddove sarebbe decisamente consigliato lasciar parlare gli eventi. Il risultato è quindi un intervento sempre massiccio dell’autore, che a volte si rivolge direttamente al lettore.
In questo romanzo si conferma il fil rouge fatalista che governa le sorti di Zak e di tutti personaggi che contano in Aldimondo, i deus ex machina sono immancabili come le scoperte e gli eventi mossi esclusivamente dal “perché sì”.
Le caratteristiche salienti rilevate per Zac Elliot e il libro del destino si riscontrano anche in questo episodio, la cui storia getta carne al fuoco con nuovi personaggi e estende l’azione su una porzione più vasta di Aldimondo (le cui distanze sembrano però piccolissime). Nuove minacce si affacciano alla ribalta e la conlusione del romanzo prepara il terreno ai prossimi episodi della saga.
In chiusura, vengono presentate le opere dei vincitori di un concorso creativo che ha coinvolto alcune scuole primarie e secondarie, pubblicando tre racconti e una serie di disegni ispirati alle vicende di Zak.
Nel complesso, quindi, un’opera ideale per i giovanissimi lettori che possono trovare pane fantasy per i loro denti.
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Scheda: Zak Elliot e i draghi di Mezzamorte – R. Recchimurzo
Per una serie di sfortunati eventi, un ragazzo di quattordici anni di nome Zak Elliot, si ritrova in una vecchia libreria dove incontra tre bizzarri personaggi. Zellus, un anziano librario che scopriremo essere anche un esperto mago, Gianbeccuccio, un parlagallo alquanto strano, custode di un magico segreto, e Rupert, un elfo dei boschi del sud dalla pelle verdastra. I tre accompagneranno Zak in un viaggio fantastico in una antica terra chiamata Aldimondo. Obiettivo di Zak è quello di recuperare un libro magico intitolato “Libro del Destino” che, se fosse caduto in mani sbagliate e soprattutto in quelle del suo gemello malvagio Lord Velvet, avrebbe potuto cambiare le sorti di tutti i mondi, compreso il nostro. Purtroppo però accade l’inevitabile. Rupert tradisce i suoi compagni perché succube delle tenebre e servo dell’oscuro signore. Ruba il libro ritrovato da Zoe Alexandra, una ragazza la cui identità e il cui passato non sono stati ancora svelati. E così modifica il destino affinché Lord Velvet possa liberarsi dalla prigionia nella torre nera delle terre del nord, e lo brucia impedendo a chiunque di ripristinare il corretto corso del destino dei mondi. Sfortunatamente però, Rupert, porta a termine la sua missione ma omette una cosa fondamentale. Zak Elliot! Zak, nonostante le avversità incontrate sul suo percorso, il gigantoragno Araknea, il labirinto del tempo e altro ancora, scopre il suo nascosto coraggio e, con l’aiuto delle sue nuove amicizie ritrova la sua famiglia e a scoprire che anch’egli fa parte di quel mondo fin dalla nascita. E infine riesce a sconfiggere il suo cattivo fratellino. Ma questo non sarebbe bastato. Solo una battaglia era stata vinta poiché una guerra ancor più insidiosa era alla porte delle terre magiche di Aldimondo. Così Zak, e il suo amico Vince Von Bleer, nano guerriero di Bassobosco, riparte alla volta di una nuova avventura. E adesso?l’autore
«Sono nato nella città di Bari, alle nove e cinquanta circa, in un mattino di trentasette anni fa. Ho iniziato a dilettarmi nella scrittura quando ho cominciato a frequentare l’accademia di arti drammatiche nella città eterna (Roma). I miei racconti già allora promettevano qualcosa di diverso. Mi piace spaziare fra i generi e creare sempre qualcosa di unico e nuovo. Il mio obiettivo è stupire! Ho già pubblicato altri racconti (vedi Ho Formattato il Fisco e Bari Noir) ma con “Le Cronache di Aldimondo”, per me e per tutti voi, si aprono una serie di nuove ed avvincenti avventure. Attualmente lavoro come informatico. In quanto ai miei gusti, amo la musica, il cinema e viaggiare. Sono un accanito fan di Dylan Dog, colleziono Trolls Norvegesi. Leggo spesso, soprattutto racconti e romanzi di autori sconosciuti, che, a mio parere, a volte sono di gran lunga migliori di quelli dei “grandi”.»
Scheda: Campanelle azzurre e fischietti magici – S. Larenza
Campanelle azzurre e fischietti magici è la rocambolesca storia di Michela, una ragazzina degli anni ’60 con la testa piena di sogni di avventura che, una sera d’estate, viene “rapita” da tre omini “non più alti del suo gatto”per essere portata nel lo mondo, il Mondo Parallelo.
Con i tre omini, Cammo, Tollo e Babu, Michela affronterà un inaspettato viaggio nel Mondo Parallelo, conoscendo lo strano Popolo che lo abita, le loro fantasiose abitudini e la loro magia, fatta di campanelle e fischietti.
Il fine del loro viaggio è ricostruire un antico sapere del Popolo di cui Michela si rivelerà esserne la chiave e che si disvelerà a poco a poco attraverso dei veri e propri indizi.
Ma la loro strada non è priva di insidie: la piccola spedizione si troverà ad affrontare una forza oscura e crudele che minaccia la sopravvivenza del Popolo e le cui radici affondano in quel passato che i piccoli amici vogliono ricostruire.
l’autore
Silvia Larenza è nata a Brindisi nel 1954 dove risiede. L’arte pittorica e decorativa sono la sua vocazione principale che ha costruito grazie ai suoi studi, diplomandosi al Liceo Artistico di Lecce prima e all’Accademia delle Belle Arti di Lecce successivamente. Ha coltivato queste sue passioni per l’intero arco della sua vita, anche attraverso la realizzazione di mostre personali.
Campanelle azzurre e fischietti magici è il suo primo romanzo terminato di scrivere nel 2012. Il romanzo è stato pubblicato dall’autrice stessa su Amazon in formato e-book. Prevista anche una edizione cartacea dell’opera. In fase di realizzazione alcune tavole illustrate del romanzo.
Sito personale: www.mydolls.biz
Everwild – N. Shusterman
Dopo lunga attesa, ecco il secondo episodio della “trilogia dei rubapelle”: Everwild, degnissimo seguito del da noi mai abbastanza osannato Everlost, nato dalla brillante mente letteraria di Neal Shusterman.
Se in Everlost la protagonista indiscussa è appunto la dimensione di Everlost, una specie di limbo tra la vita e l’aldilà dedicato esclusivamente ai ragazzi, in Everwild prendono piede e spessore le vicende dei protagonisti, Allie e Nick, alle quali si aggiungono le traversie dell’antagonista (ora ancora più antagonista nella sua risoluta follia) Mary, dell’ex mostro e fratello Mickey e di una piccola insidiosa squadra di rubapelle capitanata dal fascinoso russo Milos.
Dal punto di vista narrativo sicuramente la trama di questo romanzo risulta molto più ricca e corposa del predecessore, che si incentrava principalmente sul suscitare nel lettore stupore e meraviglia davanti a questo mondo evanescente costruito con tanta maestria. Si viaggia a cavallo di Everlost e del mondo vivo, con un sacco di colpi di scena alcuni dei quali davvero inaspettati, gettando le basi verso l’episodio conclusivo della saga.
Vengono toccati qui alcuni dei temi tanto cari alla letturatura per giovani adulti, primo tra tutti l’amore, ma non viene rubato spazio a ciò che meglio caratterizza l’arte di Shusterman: si parla di morte in modo talvolta crudo e sconcertante, ma con una sapienza nella scelta del linguaggio tale da essere in grado di togliere il fiato e commuovere sempre nel profondo. Si parla anche tanto di vita, di quanto possa essere effimera, di come talvolta ci si lasci vivere senza assaporare davvero il potere delle sensazioni; di memoria, di mancanza, di volontà ferrea, di crudeltà, di scopi, di falsi miti, di illusioni.
Anche questa volta Shusterman non tradisce, regalando nuove sfaccettature e implicazioni del mondo di Everlost ancora più sconcertanti e varie, mantenendo sempre una consistenza e una solidità di costruzione che rassicurano il lettore e lo lanciano a tutta velocità in un mondo fantastico scisso tra la meraviglia e l’orrore.
Consigliamo moltissimo la lettura di questo romanzo, imprescindibile per chi ha letto il primo romanzo, ricordando però che il terzo volume della serie, Everfound, non è ancora stato pubblicato in Italia.
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E anche il primo volume della saga: Everlost
La bussola d’oro – P. Pullman
Senza dubbio uno dei più grandi classici della fantascienza per ragazzi, La bussola d’oro di Philip Pullman appartiene a quel tipo di romanzo per ragazzi vecchio stile, ma non per questo stantìo o spiacevole, con i quali sono stati svezzati i moderni lettori.
Primo episodio della trilogia Queste oscure materie, Pullman ci presenta un mondo per alcuni aspetti simile al nostro ma per altri estremamente diverso.
La giovane Lyra ed il suo daimon Pantalaimon si troveranno ad affrontare una grande avventura nel gelido Nord che si scoprirà di cruciale importanza per l’esistenza dell’intera dimensione.
Questo romanzo è entrato a buon titolo tra i best seller di genere: la narrazione è magistrale e esalta una storia originale che cattura e stupisce, come ogni romanzo fantasy dovrebbe fare. A leggerlo oggi è possibile trovare decine di riferimenti di opere più recenti che hanno attinto e preso ispirazione da La bussola d’oro.
I personaggi sono vividi e di grande spessore, mai banali o scontati: i buoni hanno le caratteristiche classiche del surrogato genitoriale, mentre gli antagonisti brillano per spietatezza e insensibilità. Anche la protagonista è meno perfetta di quanto a primo acchito si potrebbe immaginare.
Ad una analisi approfondita della trama è possibile trovare qualche difetto, in particolare vengono lasciate ampie zone di scarsa chiarezza sui punti cardine. Alcuni passaggi sono giustificati con elaborati ragionamenti filosofici estremamente difficili da seguire, altri aspetti vengono lasciati in sospeso, come se qualche sottointeso dovesse chiarire e rispondere a tutte le domande. Rimane quindi la sensazione di aver letto un’opera di grande potenza simbolica ma che non si è riusciti ad espugnare completamente, lasciando una diffusa sensazione di incertezza.
Queste considerazioni nulla tolgono comunque alla grande qualità di questo romanzo, che resta un’opera imprescindibile per i giovani e i meno giovani lettori amanti del genere.
La bussola d’oro. Queste oscure materie: 1
E anche il film: La Bussola D’Oro (Disco Singolo)