Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Il torvo mietitore – M. Caforio
Sul mondo di Theles, creature magiche e uomini convivono da sempre in armonia. La gestione dei trapassi viene attuata dalla figura del mietitore, uno scheletro incappucciato che si occupa di raccogliere la fiammella vitale dell’umano e di inviarla alla sua destinazione finale, segretissima, gestita sul pianeta-città Limbo. Il mietitore di quartiere ha tre giorni per raccogliere l’anima del defunto, trascorsi i quali…
Flick, un gentile e timido mietitore in forza in un piccolo paesino dell’isola di Albione, scoprirà suo malgrado quello che succede trascorsi i tre giorni dal trapasso di un umano e si troverà a dover affrontare un’impervia avventura per cercare di porre rimedio e di salvare l’umanità, andando alla ricerca della creatura più temibile e potente che sia mai stata creata: il Torvo Mietitore.
Questo romanzo di Marco Caforio, Il torvo mietitore, incarna senza dubbio una bella sfida. Sia per l’autore che per il lettore, che si trova a dover gestire quasi mille pagine in due volumi. Ma proprio perchè la sfida per l’autore è stata vinta con successo, anche quella per il lettore si rivela tutto sommato semplice: i personaggi sono molti e la trama è particolarmente articolata e ariosa, spesso dipanata in parallelo attraverso i brevissimi capitoli, con molti colpi di scena e sorprese, rendendo la lettura dinamica e mai noiosa.
Il tono è quello surreale e ironico che fa un po’ ricordare Douglas Adams; le citazioni si susseguono, per chi le sa cogliere, in particolare quelle del mondo videoludico e dei giochi di ruolo; il bestiario proposto è vario e frutto di notevoli studi mitologici; i personaggi sono tanti e ben caratterizzati, ciascuno vive una sua crescita con il progredire della storia.
Dal punto di vista narrativo e stilistico talvolta l’eccessiva verbosità unita alla presenza spesso molto incisiva del narratore onniscente rallentano qualche passaggio, mentre alcuni snodi della trama appaiono talvolta poco logici e molto meno immediati di come invece vengono presentati. Nel complesso però, giocando anche sulla leva del “prendersi poco sul serio” e inserendo all’interno della trama come punti cardine anche il destino e la predeterminazione degli eventi e del libero arbitrio, anche queste forzature riescono a risultare nel complesso non troppo fastidiose o quantomeno non incidenti sul gradimento della storia nel suo insieme.
Un romanzo quindi che consigliamo vivamente, senza lasciarsi fermare all’apparenza delle dimensioni del volume.
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Scheda: Il torvo mietitore – M. Caforio
In un mondo in cui animali e creature magiche vivono fianco a fianco, anche estrarre l’anima dal corpo degli umani al momento del trapasso diventa una professione a tutti gli effetti. Ma quando Flick viene meno ai suoi doveri, una spaventosa infezione si scatena. Tra nuove amicizie e colpi di scena, spetterà proprio al mietitore cercare di arrestare l’inesorabile marcia di un esercito in decomposizione. Marco Caforio scrive una storia fresca, avvincente e appassionante, capace di far sorridere e di emozionare.
l’autore
Marco Caforio nasce a Parma nel 1980; tre anni dopo si trasferisce a Mantova, ove risiede tuttora. Laureatosi in giurisprudenza nella sua città natale, diventa poi avvocato. Nel 2011 il suo primo romanzo, Melodie dall’Abisso, viene pubblicato da Bastogi Editrice Italiana. Affascinato sin da bambino da mostri e antagonisti, sviluppa la passione per il macabro, l’horror e la musica estrema. Dopo due decenni di militanza, spesa nei peggiori (secondo la fidanzata) concerti d’Europa, entra a far parte della redazione di metal.it, sito per il quale cura recensioni, articoli e live report. Ha pubblicato altresì numerosi racconti brevi per Onirica Edizioni, L’Erudita, Giulio Perrone Editore e il Gruppo Editoriale L’Espresso.
Diario di guerra contro gli zombie – N. Furia
Sì, ancora zombie. E questa volta qui, vicino a casa nostra. Anche Avoledo nel suo Le radici del cielo all’interno del progetto Metro 2033 Universe ci aveva provato, ma questa occasione, l’autore dietro lo pseudonimo di Nicola Furia, è andato più sull’artiglieria pesante.
Diario di guerra contro gli zombie è un romanzo atipico, e ben sappiamo che per questo argomento ben si attagliano i formati inconsueti. In questo caso, il romanzo si presenta come una raccolta documentale di post, lettere e trascrizioni di interrogatori, attraverso i quali viene raccontato l’inizio del declino della civiltà a causa di un’invasione zombie e la lotta senza quartiere messa in atto dal tenente dei carabinieri Nicola Furia.
Quanti lettori, leggendo un romanzo zombie, si sono alterati inveendo alla pagina stampata: “Ma no, idiota! Se fai così ti fai ammazzare!” a causa di qualche sciocchezza del sopravvissuto di turno? Questo romanzo risponde esattamente a questo impulso: racconta, tra le altre cose, per filo e per segno come un militare organizzerebbe la resistenza ad un’orda zombie e come poi reagirebbe per realizzare una zona sicura per i sopravvissuti.
Tutto perfettamente logico quindi, ma nella lettura saltano spesso agli occhi alcuni punti incongruenti. Uno su tutti è la semplicità con cui viene considerato l’elemento zombie e soprattutto la variabile umana. L’autore non fa alcuna congettura su come i non morti si siano generati e la stessa propagazione del virus può suonare talvolta un po’ stridente. Ma soprattutto, all’interno dei piani d’azione, non vengono mai prese in considerazione le variabili, che invece sono i veri punti di brivido di qualunque altro romanzo del genere. Gli zombie qui rappresentati sono “cose” semoventi, stupide, lente e disorganizzate, al punto che è possibile attuare sortite di decimazione controllata per sfoltirli dalle strade. Zero brivido. E poi, munizioni, armi e veicoli in abbondanza, fin da subito, nessuna difficoltà, solo qualche morto. Zero coinvolgimento.
Quelli che vengono dipinti come del tutto assurdamente prevedibili, sono i sopravvissuti. Nessuno che commette sciocchezze, nessuno che si fa ammazzare, nessuno che fa il pusillanime. Per carità, l’autore ci racconta il succedere di queste cose, e in un paio di occasioni ci viene anche mostrato, ma tutto nei rigidi ranghi controllati della realtà sotto corte marziale che il protagonista Furia ha messo in piedi.
Proprio il protagonista e i personaggi in generale, risultano poco credibili, se non caricaturali. Il protagonista, nei suoi deliri di sedicente folle, sfiora la comicità in quasi tutto il romanzo.
Interessante la digressione religiosa sull’entità zombie, che però purtroppo resta soltanto una digressione quando sarebbe potuto essere un buono spunto narrativo da portare avanti per dare un risvolto ancora più fantasy alla storia.
Insomma, un romanzo che può risultare gradito agli amanti del genere (in fondo di zombie non ne abbiamo mai abbastanza) ma che mostra il fianco a parecchie incertezze che lo rendono un po’ naif e poco verosimile.
Scheda: Diario di guerra contro gli zombie – N. Furia
Quando tutto iniziò, fu inevitabilmente il caos.
I morti risorsero e attaccarono i vivi, diffondendo con un solo morso il contagio. L’umanità non riuscì neanche a immaginare l’enormità della catastrofe che stava vivendo. Prima di riuscire a comprendere che i risorti dovevano essere immediatamente abbattuti, oltre tre quarti della popolazione mondiale era già stata contagiata. I morti viventi avevano invaso il pianeta e la pandemia dilagava inarrestabile.
Oggi tutte le Autorità mondiali sono incapaci di reagire, annichilite dal caos e dall’orrore che devasta i continenti.
E’ l’apocalisse!
Ma in Italia, in una piccola provincia del Lazio, un manipolo di Carabinieri resiste e sferra un attacco impetuoso e folle alla morte che cammina.
Li comanda il Colonnello Furia, un ufficiale controverso, violento e amorale, determinato a fare di tutto pur di far sopravvivere l’umanità… anche a costo di perderla del tutto.Un racconto horror, con punte di giallo, di paranormale e di thriller psicologico, introspettivo, crudo e spietato, politicamente scorretto, dove l’apocalisse è l’occasione per muovere critiche alla società iniqua e alla natura umana, egoista e prevaricatrice.
Una trama fitta e originale, in grado di stupire e tenere incollato il lettore dalla prima all’ultima pagina.l’autore
Nicola Furia è lo pseudonimo di un Ufficiale dei Carabinieri in congedo.
Nato a Roma nel 1961, ha comandato diversi Reparti Investigativi in Campania, in Basilicata e nel Lazio.
Attualmente svolge l’incarico di docente di criminalistica nei corsi di Scienze Criminologiche Forensi – Master di I e II livello – presso la “Sapienza” – Università di Roma – e nei corsi presso l’Università Telematica di Roma.
La ragazza di Venezia – S. Scala
Tutto inizia con la vicenda un po’ surreale di una ragazza bellissima disoccupata che fa una scommessa con il dio del lavoro, inducendola a cercare ed ottenere l’unico impiego che non fosse mai stato svolto da una donna. Dopo le mille peripezie che la portano a fare qualunque assurdo lavoro, approda alla più celebre occupazione riservata agli uomini. Da quel momento e dalla conclusione della scommessa, la storia innesca una slavina di eventi sempre più surreali.
Sotto il cappello di “fantasy” spesso gli scrittori si sentono liberi di sottovalutare qualunque concetto di funzionalità ragionevole della narrazione, per contenuto e struttura. La ragazza di Venezia di Simone Scala ricade in questa casistica: un flusso inarrestabile di fatti raccontati senza una coesione logica, con una trama decisamente poco solida.
Senza fare menzione degli aspetti a nostro parere gratuitamente disgustosi che non riescono ad essere umoristici ma grevi, il romanzo soffre non solo nella debole struttura ma anche di uno scarsissimo editing che lascia alcuni refusi a dir poco sconcertanti e di uno stile poco organizzato incentrato fortemente sul raccontato, invece che sul mostrato.
L’idea di fondo di per sè potrebbe essere anche interessante (fatto salvo della caratterizzazione di Alissa, delineata e descritta secondo il comune stereotipo dello scrittore uomo alle prese con una protagonista femminile), ma la narrazione si digrega facilmente, senza una struttura solida, allontanandosi dal nocciolo della storia che è quindi scarsamente individuabile.
Una nota in conclusione: titolare un romanzo “La ragazza di Venezia” nel quale una ragazza cerca l’unico lavoro che non sia mai stato svolto da una donna, risulta un facile spoiler ad almeno metà della storia.
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Cyber Tokio – A. Monterisi
In una distopia ultramoderna rigidamente suddivisa in caste e stratificata anche fisicamente, a una ragazza qualunque viene riconosciuta un’intelligenza tale da consentirle di avanzare di livello e di affrancare quindi lei e tutta la sua famiglia dal degrado e dalla fatica del suo livello natìo.
Ma per una questione burocratica le viene imposto un miglioramento molto inferiore al suo diritto, per lei sola. Pur di non separarsi dalla famiglia, la giovane decide di opporsi alla decisione degli esaminatori, costituendo quindi un pericoloso precedente di sovversione al sistema. Da qui una serie di eventi dall’ampia portata faranno della ragazza un simbolo di rivolta, con conseguenze (im)prevedibili.
Cyber Tokio di Antonella Monterisi è un racconto pubblicato in formato eBook da La Mela Avvelenata e costituisce una piacevole lettura. Sebbene di primo acchito sia la distopia disegnata che lo sviluppo della trama sulla ribellione facciano pensare nettamente ad Hunger Games, al punto da poterne identificare addirittura un paio di battute, nel complesso il racconto è gradevole e piuttosto ben congeniato.
Spiace, come spesso accade in circostanze analoghe, il fatto che la breve lunghezza del testo non consenta un approfondimento della trama e quindi un maggior spessore alla vicenda e alla distopia creata: la parte divertente dello scrivere (e del leggere) fantascienza è immergersi in una realtà diversa da quella che conosciamo, aver modo di poterla studiare e immaginare sotto molteplici aspetti la rende realistica ed evocativa. Per questo molti punti che potevano essere felici argomenti di digressione e approfondimento vengono lasciati ai margini, rendendo il mondo creato molto meno solido di quanto si meriterebbe: non viene approfondita la questione delle caste (quante, quali, perchè) così come passa drammaticamente nel sottotesto il perchè della suddivisione in Orientali e Occidentali e dei rispettivi giochi di forza (doverlo scoprire nella sinossi è quasi un delitto!) e non viene affatto approfondito il personaggio dell’esaminatore buono, che invece poteva essere una fantastica freccia all’arco dell’arricchimento della trama.
A voler trovare una pecca, o per lo meno individuare un errore commesso da molti nella scrittura di romanzi e racconti di fantascienza, è l’infodump iniziale, o meglio, quella necessità percepita dall’autore di spiegare la straordinarietà del mondo che ha creato, sia attraverso espressioni didattiche all’interno del testo, sia tramite una titolazione altisonante dei capitoli. In questo caso, visto che la vicenda si svolge nell’arco di qualche giorno, una titolazione con anno, mese e ora ogni poche pagine produce l’effetto contrario a quello desiderato: invece di aiutare la comprensione di alcuni passaggi avanti/indietro/avanti nel tempo narrativo, l’informazione si perde.
Nel complesso comunque una lettura gradevole, ben scritta e interessante. Consigliato.
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Scheda: Cyber Tokyo – A. Monterisi
Tokyo, 109°anno Post Epurazione: Gli Orientali hanno vinto l’ultima guerra, divenendo a tutti gli effetti la razza dominante, mentre gli Occidentali sono visti come la feccia della società. Le famiglie a capo di questo nuovo mondo si sono assegnate il nome di Originali e sono per il popolo esempi di Perfezione e Giustizia da adorare.
SD14 ha diciassette anni, è un’Occidentale del girone Delta, ha un QI più alto del normale, e vorrebbe solo avere la possibilità di dimostrare il suo valore. Ma ben presto scoprirà che gli Originali sono pronti a tutto pur di mantenere il controllo sulle altre razze…l’autore
Antonella Monterisi È nata nel 1988. Sin da piccola è stata affascinata dal mondo della scrittura e dalle sue infinite possibilità, dai mondi particolari e del tutto originali che si possono creare solo mettendo delle parole su carta, una dopo l’altra, come se si stesse dipingendo una fantasia. Ha sempre scritto, ma solo nell’ultimo periodo ha deciso di dedicarsi appieno a questa sua passione e ha partecipato ad alcuni concorsi letterari ottenendo discreti risultati. Ha pubblicato alcuni racconti in antologie varie e una raccolta di racconti per l’infanzia dal titolo “Dimitri e l’asteroide”.
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Scheda: La ragazza di Venezia – S. Scala
Alissa è una giovane operaia dalla bellezza prorompente che perde il lavoro a causa della crisi economica. Un giorno trova un teschio di cristallo vicino alla sua casa. Questi le dice di essere Zilkor, il dio del lavoro, e le propone una scommessa impossibile: riuscire a trovare un lavoro così fuori dalla norma da farlo passare alla storia, che non sia mai stato svolto prima da una donna. In cambio di gloria, fama e ricchezza. Alissa accetta la scommessa, e si catapulta in una discesa agli inferi fra i lavori più umilianti e in una serie di disavventure che la condurranno a Venezia, dove inizierà tutta un’altra storia… “La ragazza di Venezia” è una fiaba moderna sullo sfruttamento del
lavoro, la tentazione del potere e la condizione femminile nel nostro Paese. E’ fotografia dolceamara, grido silenzioso di quello che eravamo e di quello che purtroppo ancora siamo. Nella speranza di un domani migliore.l’autore
Simone Scala nasce a Senigallia (AN) nel 1971. Dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo “Perticari”, si laurea in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Urbino nel 1997.
Docente precario a partire dal 2000 in seguito al superamento di un concorso pubblico, entra in ruolo nel 2006.
Nel settembre 2008 pubblica la raccolta di racconti La montagna dei vecchi tricicli (MJM Editore).
Nel luglio 2010 pubblica I Racconti della scure (Edizioni Montag).
Diverse sue poesie sono presenti sul web e alcune sono state pubblicate in antologie tradizionali.
Attualmente insegna Lettere presso il Liceo delle Scienze Umane ed Economico Sociale della sua città natale.
La ragazza di Venezia è il suo primo romanzo.