Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Rose Madder – S. King
Abbiamo rispolverato questo romanzo, certamente non dei più recenti, che ci pareva di aver letto in passato ma che non ricordavamo per nulla.
In effetti qualcosa ci era sfuggito, perchè rischiavamo di dare per letto un romanzo per il quale valeva certamente la pena di impiegare il tempo.
Rosie, una giovane moglie piegata da un marito intrattabile, sadico e violento, dopo 14 anni riesce a svegliarsi dal suo torpore e lascia casa e consorte.
Inizia così un lungo e difficile percorso nel quale cerca di crearsi una nuova esistenza ed un futuro, mentre Norman, il marito abbandonato, scende sempre di più in lunghe spirali di follia per cercare la sua vendetta. (Qui la trama completa del romanzo, molto molto spoiler)
Come a volte accade nei romanzi di King, questo è un romanzo horror, ma non fino ai punti che ci si potrebbe aspettare. L’aspetto soprannaturale è importante, cruciale, senza dubbio, ma il vero orrore, il vero incubo che King riesce ogni volta a somministrare, non è costituito da questo. Il vero terrore è l’abisso delle menti umani malate, il sadismo, la vessazione, la prevaricazione, i modi sempre nuovi in cui un uomo può ferire e far soffrire. La dimostrazione di quello che l’uomo in quanto tale è in grado di partorire, il mostro aberrante che è in grado di diventare.
Questo romanzo è anche una fiaba simbolica che disegna in teneri tratti la rinascita di una donna che dapprincipio non possedeva nemmeno una descrizione fisica, per poi diventare bellissima, con doti insospettate, in grado di amare e di farsi amare da un uomo per bene. In grado di difendere quello che con dolore ha conquistato, in grado di vivere, più semplicemente, la vita che si merita. Una specie di dolce riscatto per tutto quello che ha dovuto patire. Questa è una caratteristica abbastanza comune nei romanzi di King, una specie di leitmotiv che addolcisce certi tratti di crudezza: ci comunica che nella sua ottica il Male a senso unico, immotivato, è raro, e che se avviene per contro ci sarà una riscossa, un lieto fine, la vittoria del Bene, per farci dormire sonni tranquilli dopo tanto orrore.
Infine, carino il gioco di parole con il titolo: il nome si riferisce ad un personaggio ben preciso nella trama e in inglese è il nome proprio di un colore, il “rosa di robbia”, ma vogliamo notare l’assonanza con la parola “madness”, pazzia? Nulla è per caso, Fedele Lettore.
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