Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
La stirpe dell’aquila – J. Whyte
Eccoci al terzo libro della saga Le cronache di Camelot di Jack Whyte. Questo ponderoso episodio, La stirpe dell’aquila, da l’avvio ad una nuova generazione di narratori, prendendo come protagonista il ben noto Merlino, nato in seno alla comunità della Colonia, ribattezzata Camulod. Si raccontano le vicende di Caio Merlino e del cugino, Uther Pendragon, dalla più tenera infanzia fino all’età dei trant’anni, attraverso i decenni e i grandi mutamenti della Britannia durante il disgregamento dell’impero romano.
Abbiamo quindi un’ampia gamma di tematiche trattate, dalle consuete dissertazioni di tattica militare (non sempre semplicissime da afferrare completamente) alle elucubrazioni spirituali e filosofiche, in un’epoca in cui i patriarchi della Chiesa parevano più occuparsi del combattere le ipotetiche eresie invece di coltivare e seguire le scritture. Abbiamo come sempre un forte accento sull’aspetto umano dei protagonisti, quindi leggiamo della dicotomia tra l’amore quasi fraterno tra Merlino e Uther che al contempo si stempera nell’odio e nel sospetto, a causa dei caratteri e delle intime inclinazioni così diverse.
Questo episodio rispetto ai precedenti è un po’ più leggero dal punto di vista della prosa, il protagonista però tende sempre a quell’aura di perfezione che però a Merlino ci sentiamo di perdonare. Per il resto, la narrazione è piuttosto scontata, una volta individuato lo schema e la cadenza degli avvenimenti, niente di eclatante, fino al finale, ovviamente aperto, sanguinoso come non mai, che prepara la strada, finalmente, alla venuta di Artù.
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