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La pietra del cielo – J. Whyte
Esordiamo con una banalità. Un libro può piacere o meno a seconda di ciò che ci si aspetta da esso.
Questo è sicuramente il caso del libro di cui parliamo oggi, “La pietra del cielo” di Jack Whyte, primo romanzo (di un certo peso: in edizione tascabile supera le 600 pagine) di una serie di sette, “Le cronache di Camelot“, di cui fa parte il più noto “La spada che canta” che leggeremo presto.
Come si vede in copertina, reca la dicitura “romanzo storico” ma allo stesso tempo, nella quarta, viene illustrata l’attinenza della saga con la mitologia arturiana (e possiamo immaginare che la suddetta spada canterina sia Excalibur).
Ci si accosta quindi al romanzo con un senso di curiosità e di aspettativa, prevedendo di incontrare, sotto fogge magari originali, i personaggi che caratterizzano la ben nota leggenda.
Invece, con lo scorrere delle pagine, ci si accorge ben presto che non sarà così. La pietra del cielo dà l’avvio alla saga partendo, come si dice, da Adamo ed Eva, narrando quindi la storia di una buona porzione di vita di un uomo, Publio Varro, un romano ex legionario, che diventa fabbro e che desidera trovare le mitiche pietre del cielo, dei meteoriti, che contengono un metallo assolutamente nuovo e prezioso.
Dal punto di vista prettamente storico, immaginiamo che la ricostruzione fornita nel romanzo del periodo tardo imperiale di Roma sia abbastanza fedele, quantomeno è verosimile ed accurata. Dal punto di vista del filone arturiano/mitologico/celtico è del tutto privo di quell’aura di mistiscismo che romanzi come “Le nebbie di Avalon” ci hanno abituati ad associare a questi temi, sostituendo il tutto con una buona dose di pragmatismo.
Dal punto di vista del romanzo di per sè stesso, risulta una lettura abbastanza scorrevole, anche se forse con poco mordente. Il fatto di essere narrato in prima persona al passato, come se fosse una sorta di raccolta di memorie, lo rende forse un po’ stucchevole in certi passaggi di autocelebrazione del protagonista.
In linea generale non è un cattivo romanzo, anche se come dicevamo, il riferimento alla leggenda arturiana mette una predisposizione nel lettore che viene indubbiamente disattesa. Leggeremo presto (e con calma) anche i successivi titoli della saga, sperando di sentirci un po’ più trascinati dalla narrazione; per il momento è prematuro consigliarvi o meno la lettura di questo volume.
Tags: antica roma, artù, jack whyte, le cronache di camelot, mitologia celtica, romanzo storico
4 Risposte to “La pietra del cielo – J. Whyte”
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29 Marzo 2010 at 00:12
voglio un romanzo che parli della storia di artu e della tavola rotonda che non sia le nebbie di avalon T_T
29 Marzo 2010 at 16:31
Allora questa saga fa per te XD