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Il Diario di Lara – C. Santoianni
Non siamo soliti bazzicare in questo genere di letteratura, ma ormai abbiamo fatto di “elasticità” il nostro motto, percui abbiamo preso in mano questo volumetto con sincero interesse. Il diario di Lara è un romanzo che rientra nella categoria “chick lit” ovvero quella letteratura rosa che venne portata alla ribalta da eventi cult epocali come “Il diario di Bridget Jones” e dal quale nacquero innumerevoli cloni e sottocloni, ultimi tra questi la fortunata serie della Kinsella “I love shopping”.
Un po’ come la fantasy, la chick lit ha scavato un solco nel quale sono confluiti, con alterne fortune, un grande numero di aspiranti scrittori di best sellers. Perchè? Perchè all’apparenza, il romanzetto chick sembra una cosa leggera, facile, immediata e veloce nella lettura così come nella scrittura.
Questi romanzi sono denotati da un contesto problematico di vita al femminile, ma descritto sempre con toni spensierati ed ironici, e far ridere di gusto senza scadere nel banale o nel patetico è estremamente complesso.
Nella letturatura niente è facile, specie ciò che invece appare come tale.
Passando alla fattispecie del romanzo, pur avendo premesso che non siamo avvezzi a queste letture, l’abbiamo trovato comunque piacevole. Per essere precisi, ci sarebbe piaciuto molto di più se non fosse stato appunto caratterizzato dalle peculiarità chick lit.
La storia, i personaggi e la trama hanno delle potenzialità evidentissime, ma vengono limitate dalla struttura a diario (notoriamente difficile da gestire, basti pensare a quanto più efficaci sono risultati i film di Dracula bagnando il naso al romanzo da cui sono stati tratti), dall’impossibilità fisiologica di approfondire gli aspetti caratteriali dei personaggi, di dilungarsi troppo sulle effettive disavventure di questa donna, ottenendo quindi un riassunto di ciò che sarebbe potuto essere.
Avremmo visto questa storia molto meglio in un contesto di più ampio respiro, dove la trama avrebbe potuto svilupparsi liberamente fino a portare il lettore ad affezionarsi sinceramente a questa combinaguai di nome Lara, invece di conoscerla solo di superficialmente (a malincuore).
Nonostante questo, la prosa è scorrevole e divertente e i personaggi al contempo surreali e verosimili, tratteggiati con pochi cenni ma chiari. L’abilità dell’autrice si vede anche nell’utilizzare una buona storia in un contesto con regole così precise come quello chick lit.
Insomma, le prospettive per un altro bel romanzo, magari un po’ più ampio, nato dalla penna della Santoianni ci sono tutte, non resta che aspettare fiduciosi.
Tags: chiara santoianni, chick lit, new entry, romanzo al femminile, romanzo rosa
3 Febbraio 2010 at 22:53
Non posso che darti ragione, ma ho scritto Il diario di Lara per un concorso di chick lit, ed era richiesto esattamente un testo come quello che ho realizzato… e che infatti è stato scelto tra i vincitori. Senza il concorso ChickCult di ARPANet magari non mi sarebbe mai venuto in mente di scrivere un romanzo! Le avventure di Lara continueranno… Ma credo che il genere del diario faccia troppo parte di me per potervi rinunciare!
3 Febbraio 2010 at 23:58
Sì sappiamo che lo stile è stata una cosa “imposta” dal concorso,e proprio per questo abbiamo fatto questa distinzione tra stile e sostanza. Comunque spero che si sia capito che abbiamo apprezzato e che speriamo di leggere ancora di tuo in futuro!
4 Febbraio 2010 at 16:53
Sicuramente leggerete qualcosa di mio in futuro…!
Voglio sapere anch’io cosa combinerà la mia eroina Lara…