Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Fermate gli sposi! – S. Kinsella
Lottie e Fliss sono due sorelle molto affiatate dalla vita sentimentale movimentata. Quando Lottie lascia il proprio fidanzato e si sposa con una vecchia fiamma semisconosciuta nell’arco di una sola settimana, Fliss non può fare altro che cercare una soluzione o almeno mettere un’argine a queste decisioni infelici.
Qualche anno fa esplodeva in tutto il suo splendore il fenomeno chick lit, proprio con Sophie Kinsella al comando, con il suo I love Shopping. Sarà che da allora i tempi sono un po’ cambiati, sarà che sono cambiata io come lettrice o sarà che, dai e dai, anche la creatività più lanciata può avere qualche cedimento, ma Fermate gli sposi! l’ho trovato particolarmente irritante.
Per carità, tutti gli elementi più classici del genere ci sono tutti: donne in carriera ma svampite e impreparate con gli affari di cuore, equivoci, disastri, incontri con uomini bellissimi e fascinosi, indecisioni, conflitti, lieto fine e anelli di fidanzamento. Ma alla lunga, i clichè si configurano in circostanze surreali. E quindi ecco scene romantiche al limite dell’assurdità, personaggi dal comportamento fastidioso solo per concedere un twist-ending che possa sovvertire le regole più classiche e concedere un attimo di stupore preconfezionato (e il tutto giustificato dalla follia dell’amore), per non parlare di un susseguirsi di scene al limite del grottesco che dovrebbero far ridere e che invece diventano solo… irritanti, appunto.
Premesso che le storie d’amore, con l’happy ending o con un finale nel dramma, riescono sempre a gettarmi nello sconforto, questo romanzo non fa eccezione. Forse lo scopo principale di un romanzo rosa è esattamente far sognare le lettrici amore da favola con persone splendide, e lo scopo del chick lit è forse quello di vestire questo presupposto di scanzonata inverosimiglianza, ma come qualunque altra letteratura di genere bisogna sentirsi pronti per questo genere di lettura, per evitare di farsi scappare la pazienza.
Insomma, una lettura certamente di svago senza impegno, senza particolari messaggi sotterranei o morale della favola, se non, forse, che l’aspettativa di avere un bellissimo rapporto intimo con un uomo fantastico è inversamente proporzionale alla probabilità di farlo davvero.
Recensione scritta da DocMidna
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Quel centimetro nascosto di cuore – M. Simeone
Una madre precocemente vedova innamorata dell’unico figlio, bello e aitante; talmente affezionata e gelosa da non poter sopportare l’idea che il suo pupillo possa avere una relazione sentimentale con qualcuno. Ma chi è questo qualcuno, ammantato di mistero?
Il romanzo di Maria Simeone, Quel centimetro nascosto di cuore, più che un romanzo sembra un racconto lungo, o meglio, un articolato soliloquio della protagonista e unico punto di vista della vicenda, la madre gelosa in oggetto. Non esistono punti di vista alternativi o sottotrame: l’attenzione dell’autore e di conseguenza del lettore è focalizzata esclusivamente sulla sua personale vicenda, ovvero l’elaborazione di un cambiamento che si ripercuote profondamente all’interno delle dinamiche madre-figlio, nelle speranze e nei formalismi mutuati dai bigottismi della società.
Per quanto sia tecnicamente ben scritto e formalmente piacevole, la scelta stilistica di collocare il punto di vista narrativo esclusivamente sul personaggio della madre e di narrare la vicenda in prima persona al tempo presente, fa sì che il romanzo suoni come una specie di diario, di flusso di coscienza, rischiando di renderlo irritante ed egocentrico.
Sempre sulla stessa linea infatti sono anche le scelte di alcuni passaggi, in particolare quelli conflittuali, il finale ed i dialoghi, che suonano poco spontanei e piuttosto costruiti.
Nel complesso quindi un romanzo che per certi versi, specie per il contenuto, può risultare utile e interessante poichè ricalca situazioni potenzialmente reali in ambito famigliare, ma che può risultare poco convincente per via delle scelte stilistiche che lo caratterizzano.
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Scheda: Quel centimetro nascosto di cuore – M. Simeone
Elsa ripone sull’unico figlio, il venticinquenne Edoardo, tutte le aspettative per un futuro a lei tolto da una prematura vedovanza. Crede di avere la propria vita sotto controllo, ha punti fermi attorno ai quali far ruotare la propria esistenza, improntata su principi morali indiscutibili.
Un giorno Elsa nota degli atteggiamenti inusuali in Edoardo: è taciturno, distaccato, quando tra loro c’è sempre stato un forte legame, almeno in apparenza. All’inizio, la donna teme che il ragazzo abbia una relazione anti convenzionale – con una donna molto più grande di lui – e la prospettiva la turba, rendendola irrequieta. Dovrà invece fare i conti con una verità ben diversa: l’omosessualità del figlio.
Col tempo, e non senza fatica, Elsa impara ad accettare la nuova dimensione della sua vita ma quando, finalmente, raggiunge un nuovo equilibrio, qualcosa di inimmaginabile accade e lei si ritrova non più nel ruolo di “giudice sociale”, bensì di “giudicato”…l’autore
Ho sempre desiderato, sin da piccola, non vivere una vita soltanto e, in bene e in male, la vita mi ha accontentata. Ho avuto il privilegio di nascere e crescere nell’isola di un’isola e di capire quanto sia importante lasciare tutto per desiderare ardentemente ciò che si è lasciato. Così sono partita, ho studiato, lavorato e trovato ciò che cercavo ma poi sono ritornata sulla mia isola, mi sono concessa un “ampio biennio” sabbatico e ho scritto i miei romanzi: “Quel centimetro nascosto di cuore” e “Inseguendo il sole d’estate”. Maria Simeone
Scheda: Come lacrime nella pioggia – S. Domino
A ventidue anni Sarah Peterson è una comune ragazza di New York, appassionata di fotografia e di viaggi.
A quindici anni Asha Sengupta è una giovane ragazza indiana, venduta come sposa da suo padre.
D’improvviso il presente di Sarah s’intreccia con quello di Asha. L’amicizia tra due ragazze, diverse ma uguali, spiccherà il volo. Non solo Sarah si ritrova, con il suo fidanzato, a vivere per lunghi periodi in un villaggio remoto dell’India, ma scoprirà che cosa si nasconde in un Paese magico e allo stesso tempo terrorizzante.
Asha farà di tutto per lottare per i suoi sogni, per avere dei diritti paritari a quelli degli uomini e per continuare a studiare, perché non vuole sposarsi così giovane, e non vuole sposare chi non ama. Sarah si schiererà dalla sua parte, ma nel suo secondo viaggio in India scoprirà che Asha è scomparsa.
Liberarla dalla trappola in cui è caduta, per Sarah diventerà un’ossessione.
Un romanzo che fa luce su una verità dei giorni nostri, una storia di violenze, di corruzioni, di diritti negati. Una storia sull’amicizia.
Una storia in grado di aprire gli occhi sull’India, il Paese peggiore in cui nascere donna.prezzo: GRATUITO. Se vuoi leggere il romanzo, mandami una mail a sofiaromanzo@yahoo.it, te lo invierò volentieri. Invito i miei lettori a firmare gratuitamente una petizione per aiutare le donne dei villaggi rurali indiani ad avere una vita migliore e a donare ad Amnesty International, la più grande organizzazione per i diritti umani.
l’autore
Sofia Domino: sono nata nel 1987 e sin da quando ero piccola mi piaceva scrivere temi e racconti. Adesso la scrittura è la mia passione principale. Oltre a scrivere adoro leggere e sognare. Inoltre, viaggio non appena posso. “Come lacrime nella pioggia” è il mio secondo romanzo; “Quando dal cielo cadevano le stelle” è il mio romanzo d’esordio.
Scheda: Fino all’ultimo respiro – R. Domino
Allyson Boyd è una diciassettenne come tante, nata e cresciuta ad Avoch, piccolo paesino scozzese. Un giorno deve andare a portare dei compiti a una ragazza della sua stessa scuola, Coleen Hameldon, e la sua vita cambia per sempre. Perché lei e Coleen diventeranno migliori amiche. E perché Coleen sta lottando da due anni e mezzo contro la leucemia.
Nella vita di Allyson entrano parole come chemioterapia, effetti collaterali, trapianto di midollo osseo, ma Coleen non vuole compassione. Vuole solamente una vita normale; una vita fatta di risate, scherzi, esperienze, viaggi, musica, chiacchiere e confidenze, fino a quando non sarà costretta a prendere una decisione che cambierà la sua vita, quella di Allyson e delle altre persone che le vogliono bene.
È possibile non avere paura della morte?
Ed è possibile insegnare a vivere?
Una storia sulla speranza, un inno alla vita. Un romanzo che ci ricorda il coraggio quotidiano di tutti gli adolescenti che lottano contro il cancro e quello degli amici al loro fianco.prezzo: GRATUITO. Se vuoi leggere il romanzo, mandami una mail a rebeccaromanzo@yahoo.it, te lo invierò volentieri. Incoraggio i miei lettori a fare una donazione libera e sicura sulla mia pagina raccolta fondi di Justgiving.com, per l’ente benefico “Teenage Cancer Trust”.
Info per le donazioni: http://rebeccadomino.blogspot.it/p/supporta-teenage-cancer-trust.html
l’autore
Rebecca Domino: sono nata nel 1984, e da sempre sono appassionata di scrittura. Dopo aver messo da parte questa mia grande passione per molti anni, sono tornata a scrivere e adesso è ciò che mi piace di più fare. Sono anche un’appassionata viaggiatrice e lettrice. “Fino all’ultimo respiro” è il mio secondo romanzo; “La mia amica ebrea” è il mio romanzo d’esordio.
Felicità nuda – M. C. Petrucci
La felicità è un diritto di tutti, forse l’unico vero obiettivo che merita di essere perseguito nella vita, e nulla, neanche le avversità, possono distoglierci da questo desiderio naturale.
Questo è il concetto fondante del romanzo di Maria Cristina Petrucci, Felicità nuda, un romanzo biografico in cui si narrano le vicende della protagonista Virginia, che attraverso alti e bassi cerca di riguagnare quella purezza infantile che gli eventi sembrano averle fatto perdere.
Il romanzo risente innanzitutto di una costruzione piuttosto ingenua e poco organizzata, pur mantenendo una stretta sequenzialità temporale. Lo stile è confuso, i punti di vista saltano tra i vari personaggi spesso senza una logica, dialoghi, pensieri e descrizioni si mescolano creando un insieme disomogeneo che rende la lettura difficile e poco coinvolgente.
I personaggi si esprimono in modo uniforme e talvolta stereotipato, i dialoghi sono stereotipati e poco incisivi ma soprattutto il narratore onniscente fa sentire fortemente la sua voce raccontando gli eventi tenendo il lettore sempre piuttosto lontano dall’immedesimazione nella storia, usando toni pomposi nel descrivere le peculiarità del carattere della protagonista e degli altri personaggi invece di mostrarle attraverso scene ed episodi selezionati con cura.
Nel complesso quindi l’obiettivo empatico del romanzo viene solo sfiorato, a causa dello stile, della vicenda di per sè e della struttura poco organizzata.
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La casa dal pergolato di glicine – L. Guida
L’estate di una giovane coppia dalle belle prospettive, ma di fatto stanca e già in rottura, sullo scenario di un piccolo paese laziale e una vecchia casa, discreta spettatrice dello sgretolamento delle vite dei loro abitanti e della successiva rinascita.
Il romanzo di Lucia Guida, La casa dal pergolato di glicine, è sicuramente un’opera fortemente incentrata sull’universo femminile, che viene descritto e scandagliato con credibilità e attenzione, dando una struttura evolutiva alla vicenda che può anche costituire un esempio per chi vive situazioni analoghe.
La trama è semplice e nel complesso interessante, incentrata su una vicenda non particolarmente originale ma che l’approfondimento psicologico femminile senz’altro valorizza.
Purtroppo alcune infelici scelte narrative rendono la lettura un po’ ostica: senz’altro l’utilizzo del “raccontato” per l’intera vicenda invece del “mostrato” fa in modo che sia molto difficile sentirsi vicini alla protagonista della storia, che vediamo agire come su un palco, con scarsa immedesimazione per il lettore.
Anche la scelta stilistica di una elevata ricercatezza lessicale appesantisce la lettura rendendola ridondante e, quando applicata sui rari dialoghi, del tutto inverosimili.
Protagonista indiscussa della vicenda è senz’altro Marina e il punto di vista narrativo rimane solidamente puntato su di lei, ma a volte questo focus si sposta in modo imprevedibile sugli altri personaggi, destabilizzando il lettore.
Nel complesso quindi un’opera semplice e con dei buoni tempi, con un solo rigoroso filone narrativo e senza trame secondarie, dai buoni contenuti, che risulta però appesantito da caratteristiche poco funzionali all’efficacia del testo, arrivando a smorzarne l’intensità emotiva ed evocativa.
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Scheda: La casa dal pergolato di glicine – L. Guida
“Il glicine ha continuato a fiorire. Ha resistito alle intemperie e alle tante stagioni di due generazioni ed è ancora qui a confortarmi con la sua presenza esuberante che mi riporta alla gioia dolente di un tempo che non c’è più, che non potrà più ritornare. Ne percepisco l’odore intenso con una pienezza che mi dà quasi alla testa e con delicatezza ne accarezzo i petali setosi come una volta ho accarezzato il viso ruvido dell’uomo che mi ha stregata per sempre con un sortilegio di cuore e di testa.”
Una donna alla ricerca della propria identità, un amore per la vita, storie di amicizia e affetti che sfidano il tempo e lo spazio nella cornice discreta e complice di una casa sulla spiaggia, Villa dei Glicini, in cui i destini di Marina, Walter, Sabina, Attilio si legheranno l’un l’altro per sempre in un’estate memorabile e lontana che cambierà le loro vite.l’autore
Lucia Guida abita e lavora a Pescara come docente di lingua inglese coltivando nel tempo libero le sue due grandi passioni, la lettura e la scrittura. Dopo aver tentato con discreta fortuna la strada dei concorsi letterari nazionali ha pubblicato per diverse case editrici racconti brevi in collane di autori vari, decidendo di cimentarsi da solista, a inizio del 2012, con “Succo di melagrana, Storie e racconti di vita quotidiana al femminile”, edita dalla Nulla Die per la collana lego Narrativa. Nell’estate del 2013 è stato dato alle stampe il suo primo romanzo, “La casa dal pergolato di glicine”, sempre per la Nulla Die.