Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Antichrista – A. Nothomb
Mi avevano consigliato di leggere Amélie Nothomb per lo stile, per l’atmosfera che riesce a ricreare nei suoi libri, e tra tutte le sue opere ho deciso di buttarmi sull’Antichrista.
Mai titolo fu più appropriato.
Si tratta di un libricino di 117 pagine, ma molto ben spese dall’autrice che ci racconta la storia di Blanche, una sedicenne a tal punto brillante da frequentare già l’Università. E proprio qui, lei sempre solitaria e con un rapporto difficile con gli altri, incontra Christa, la leggendaria, popolare, spavalda Christa. Anche lei sedicenne precoce, ma non solo nello studio. Christa sa come va il mondo e, a suo modo, lo insegna a Blanche.
Tra le due sembra nascere un’amicizia, quell’amicizia di cui la timida Blanche ha così tanto bisogno, ma che presto si rivelerà un incubo dal quale non saprà come uscire.
Con uno stile asciutto e deciso, la Nothomb fa narrare alla stessa Blanche l’odissea in cui Christa la catapulterà e di come proprio dentro di lei scoprirà le qualità per liberarsi dall’ingombrante presenza.
Interessante la riflessione sull’amicizia che ne emerge e il finale che segue l’evento culminante della narrazione: non il finale spumeggiante che forse avremmo voluto, ma una sorta di capitolazione inevitabile e per questo più vera e sentita.
Una scena degna di menzione è l’invito a casa da parte di Blanche a Christa: è il momento in cui Blanche si rende conto del potere esercitato dall’amica e della violenza di cui è capace.
La Nothomb descrive con puntualità e la giusta tensione il disagio provato da Blanche, l’umiliazione di cui sarà vittima e l’incapacità psicologica di opporsene da cui la tragedia prenderà il suo avvio.
A sei anni, spogliarsi non è nulla. a ventisei, è ormai una vecchia abitudine.
A sedici anni, spogliarsi è un atto di una violenza insensata.
“Perché mi chiedi questo, Christa? Sai cosa significa per me? Lo pretenderesti, se lo sapessi? È proprio perché lo sai che lo pretendi?
Non capisco perché ti obbedisco.”
Recensione scritta da L’Imbrattacarte
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Tags: amelie nothomb, letteratura francese, romanzo al femminile