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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2010

Scheda: “Il buio alla finestra”

Postato da A&C Staff il 27 Febbraio 2010

Il Buio alla Finestra racconta alcuni frammenti della storia di due
ragazze Gioia e Tania, due vite parallele segnate da un diverso
destino.
Le loro esistenze, unite da una profonda amicizia, si contrappongono:
l’una sognatrice e poetica, l’altra immediata e pratica.
La vita di entrambe, in questi passaggi del racconto, è attraversata,
segnata nel profondo dal fuoco vivo dell’amore per due uomini,
Andrea e Paolo, compagni premurosi e fedeli.
Ed è proprio l’amore il vero protagonista, quel tutto che va oltre l’esistenza, ne sconvolge le regole e si svela spesso in modo
inatteso…

Nota Biografica
Mazziotta Antonio è nato a Torino il 7 febbraio 1972. Cresciuto nella provincia di Cagliari, dal 1990 vive e lavora vicino Bologna. ‘Il Buio alla finestra’ è il suo primo romanzo.

Postato da A&C Staff il 24 Febbraio 2010

Cari Lettori,
siamo lieti di informarvi che presto avremo l’onore di ospitare scheda e recensione di un nuovo libro, “Il buio alla finestra” di Antonio Mazziotta.
Speriamo che sia di vostro interesse.
E se avete anche voi un libro che vi piacerebbe veder recensito qui, non esistate a contattarci!

Buona lettura, come sempre.

A&C Staff

Cuore d’inchiostro – C. Funke

Postato da Legione il 16 Febbraio 2010

Quante volte abbiamo apprezzato uno scrittore per il suo stile di prosa vivida, al punto da farci vedere i personaggi come fossero reali, davanti ai nostri occhi? Ma se questa fosse un’opportunità reale, in quanti sarebbero contenti di far rivivere gli eroi, e i cattivi, delle nostre storie preferite? Da questa domanda nasce il romanzo fantasy per ragazzi Cuore d’Inchiostro, dell’autrice tedesca Cornelia Funke. Questo libro è il primo episodio di una trilogia e da questa storia è anche stato girato un film nel 2008 omonimo che provvederemo a recensire presto.
Va innanzi tutto rilevato che questo romanzo, pur essendo un fantasy per ragazzi (genere scottante dal punto di vista qualitativo) è scritto molto bene ed è in grado di mantere un livello di tensione piuttosto alto. Solitamente le storie di questo tipo vengono edulcorate, i personaggi sono sempre o molto positivi o molto negativi ma, in quest’ultimo caso, sono caricature di cattivi, con i tratti volutamente esagerati per incutere un po’ di apprensione ma senza spaventare sul serio con figure troppo verosimili.
In questo caso invece, i cattivi sono disegnati con tratti semplici ma efficaci e sebbene ci si aspetti, in qualità di lettori adulti, battute di cattiveria scontata o azioni fintamente cattive, si viene smentiti molto spesso.
Anche altri personaggi hanno i loro momenti di gloria, specialmente nella figura di Dita di Polvere, sempre sul filo del rasoio tra la luce e l’ombra, con caratteristiche così complesse e simbolicamente forti (come la manipolazione del fuoco, l’amore, il desiderio di vendetta, la nostalgia della terra d’origine, la voglia di fidarsi di qualcuno e la naturale salvaguardia della propria integrità, il desiderio di non appartenere a nessuno e il disagio di sentirsi solo) che rappresenta, meglio di chiunque altro, un personaggio molto umano al quale non si può fare altro che affezionarcisi.
Anche la storia non è male: sebbene parta da un presupposto molto fantasioso e magico, non si rilevano incongruenze importanti, che alla fine sono quelle che più degradano la letteratura fantasy per ragazzi.
Insomma, ci sentiamo di consigliare questo libro ai giovani lettori che amano il fantasy ma anche a lettori un po’ più adulti che abbiano voglia di rinverdire i fasti della letteratura magica e semplice di quando erano ragazzi.

Il lupo rosso – L. Marklund

Postato da Legione il 11 Febbraio 2010

Trama: la giornalista Annika Bengzton parte alla volta di Luleå per indagare su un vecchio attentato terroristico. Sul posto, trova un collega ucciso e un bambino che ha assistito all’assassinio. Piano piano, le sue ricerche si mescolano con il Maoismo e la chiusura del profondo nord svedese…

SBQS. Sono bravi, questi Svedesi! Dopo il successo di Lindqvist (il suo libro, Lasciami Entrare) e di Larsson, ecco che anche la Marklund riesce a colpire nel segno. Magari non ci troviamo di fronte ad un centro perfetto, ma sicuramente 70 punti buoni questo libro li realizza. A dispetto delle situazioni accessorie decisamente scontate (e anche abbastanza inutili, sono il grande difetto di questo libro), la trama principale è bene articolata e ricca di colpi di scena, credibili proprio per il fatto che il lettore attento può riuscire a prevederli con un minimo di sforzo mentale. Il personaggio di Annika è abbastanza forte da spiccare sugli altri ma al contempo fragile per non risultare superumano (sulla sua simpatia, poi, non sta a me decidere) ed è perfetto per il ruolo di protagonista. Stessa cosa non si può dire per i suoi personaggi satellite, mentre il “cattivo” della situazione risulta anche lui ben costruito.
Il Lupo Rosso, in sostanza, è un buon titolo: non è esente da difetti e non è sicuramente il miglior romanzo poliziesco della storia della letteratura mondiale. All’interno di un panorama piuttosto piatto, però, può risultare una piacevole alternativa a grandi classici del passato o a bestseller del presente. Liza Marklund deve ancora lavorare per costruire un’opera completa sotto ogni aspetto, ma la sensazione rimane quella che la strada da fare, alla fine, non sia nemmeno così tanta.

Edito da: Marsilio Editori. Sotto la collana farfalle. Edizione abbastanza portatile per un libro di quasi 500 pagine. Per questo, la carta è molto sottile e l’inchiostro non è forse tra i migliori in commercio. Bella copertina, peccato per la quarta che poteva anche essere gestita un po’ meglio. Prezzo nella norma, ma soldi comunque ben spesi.

Recensione scritta da RM

The Dome – S. King

Postato da Legione il 7 Febbraio 2010

Spesso i romanzi più geniali si generano da una domanda che, per quanto assurda, innescano una lunga processione di considerazioni e riflessioni che portano alla creazione di una storia complessa ed organica.
Questo libro, ultimo romanzo della prolifica penna del Re, è un tipico esempio.
Che cosa succederebbe se una tranquilla cittadina del Maine venisse all’improvviso messa sotto vetro da un’impenetrabile quanto inverosimile Cupola?
Da questo semplice evento scaturisce la storia di Chester’s Mill, una storia drammatica e verosimile di come un’intera cittadina possa trasformarsi quando le vie di comunicazione con l’esterno si interrompono e la sola legge che conta è quella che viene fatta rispettare dal più forte di turno, senza possibilità di appello.
Ecco che quindi il romanzo da fantascientifico/horror/assurdo si trasforma in sociologico: i deboli soccombono e torna in vigore la legge di natura, nella quale chi riesce a sopravvivere è colui che riesce a portare la maggior parte dei suoi simili dalla propria parte. Indipendentemente da chi ne trarrà poi il beneficio finale.
La trama di questo libro, almeno nella prima metà, richiama alla mente del Fedele Lettore un altro grande romanzo kinghiano, “L’ombra dello scorpione”, per i toni catastrofistici (qui una cupola su una cittadina, là un’epidemia di un virus che riduceva la popolazione degli Stati Uniti e forse del mondo intero a poche migliaia di persone), per i volumi decisamente ponderosi in termini di pagine ma soprattutto per il carattere corale della narrazione. In entrambi i romanzi i protagonisti risultano un manipolo di uomini e donne più che normali, che utilizzano l’ingegno ed il coraggio per cavarsela e rendere giustizia alle loro vite e a quelli che la vita l’hanno persa.
Purtroppo le similitudini con quel capolavoro si fermano qui. Infatti The dome non si può certo definire un brutto libro, ma ci ha lasciati perplessi. Un po’ crediamo sia dovuto alla china che ha preso King da qualche anno a questa parte. I suoi libri prodotti in questo ultimo periodo differiscono abissalmente da quelli scritti in età più giovanile, anche se è difficile capire bene in cosa consti questa differenza. Magari un giorno ne parleremo più diffusamente.
Un po’, almeno a parere nostro, il problema è insito nella spiegazione che ad un certo punto l’autore dà di questa cupola. Una giustificazione era d’obbligo, e poteva essere di varia natura, volendolo. Ha preferito quella forse più semplice, che non vi diremo quale sia, che non ci ha soddisfatti appieno.
Certo è che la penna dello scrittore c’è e si sente ad ogni pagina: pur priva del mordente de “L’ombra dello scorpione”, riesce a trascinarti fino in fondo alle sue 1036 pagine come se niente fosse, arrivando al finale trascinando il lettore in un vero stato di ansia.
King, è noto, ama i lieto fine, ma ad una cinquantina di pagine dalla fine viene davvero da chiedersi se questa cupola si leverà mai, se veramente tutte queste persone (i personaggi che abbiamo imparato ad amare ed odiare, e non mancano nè gli uni nè gli altri) perderanno le loro piccole vite a causa di questa “cosa” inspiegabile…
Non vogliamo dirvi altro.
Impossibile non menzionare la ricchezza del parco personaggi, specialmente quelli negativi, che assumono uno spessore così realistico da suscitare moti di odio spontaneo nel lettore. Per contro, abbiamo notato un po’ di debolezza per i “buoni”, che in linea di massima sono buoni senza ombre e si riconoscono come tali fin dalle prime pagine. I cattivi sono stati disegnati con molta più cura, ecco, e se ne potrebbe parlare per ore intere.
Ma non lo faremo: le vostre ore, Fedeli Lettori, saranno impiegate meglio che non nella lettura di questa recensione, ovvero leggere direttamente il libro originale il prima possibile.
Godetevelo.

Il Diario di Lara – C. Santoianni

Postato da Legione il 3 Febbraio 2010

Non siamo soliti bazzicare in questo genere di letteratura, ma ormai abbiamo fatto di “elasticità” il nostro motto, percui abbiamo preso in mano questo volumetto con sincero interesse. Il diario di Lara è un romanzo che rientra nella categoria “chick lit” ovvero quella letteratura rosa che venne portata alla ribalta da eventi cult epocali come “Il diario di Bridget Jones” e dal quale nacquero innumerevoli cloni e sottocloni, ultimi tra questi la fortunata serie della Kinsella “I love shopping”.
Un po’ come la fantasy, la chick lit ha scavato un solco nel quale sono confluiti, con alterne fortune, un grande numero di aspiranti scrittori di best sellers. Perchè? Perchè all’apparenza, il romanzetto chick sembra una cosa leggera, facile, immediata e veloce nella lettura così come nella scrittura.
Questi romanzi sono denotati da un contesto problematico di vita al femminile, ma descritto sempre con toni spensierati ed ironici, e far ridere di gusto senza scadere nel banale o nel patetico è estremamente complesso.
Nella letturatura niente è facile, specie ciò che invece appare come tale.
Passando alla fattispecie del romanzo, pur avendo premesso che non siamo avvezzi a queste letture, l’abbiamo trovato comunque piacevole. Per essere precisi, ci sarebbe piaciuto molto di più se non fosse stato appunto caratterizzato dalle peculiarità chick lit.
La storia, i personaggi e la trama hanno delle potenzialità evidentissime, ma vengono limitate dalla struttura a diario (notoriamente difficile da gestire, basti pensare a quanto più efficaci sono risultati i film di Dracula bagnando il naso al romanzo da cui sono stati tratti), dall’impossibilità fisiologica di approfondire gli aspetti caratteriali dei personaggi, di dilungarsi troppo sulle effettive disavventure di questa donna, ottenendo quindi un riassunto di ciò che sarebbe potuto essere.
Avremmo visto questa storia molto meglio in un contesto di più ampio respiro, dove la trama avrebbe potuto svilupparsi liberamente fino a portare il lettore ad affezionarsi sinceramente a questa combinaguai di nome Lara, invece di conoscerla solo di superficialmente (a malincuore).
Nonostante questo, la prosa è scorrevole e divertente e i personaggi al contempo surreali e verosimili, tratteggiati con pochi cenni ma chiari. L’abilità dell’autrice si vede anche nell’utilizzare una buona storia in un contesto con regole così precise come quello chick lit.
Insomma, le prospettive per un altro bel romanzo, magari un po’ più ampio, nato dalla penna della Santoianni ci sono tutte, non resta che aspettare fiduciosi.

Scheda: “Il Diario di Lara”

Postato da A&C Staff il 31 Gennaio 2010

Il diario di Lara. Una single “Cosmocomica” alla ricerca della felicità è il secondo titolo della collana “Chickcult” di Arpanet, dedicata al genere della chick lit. In libreria, o sul sito Arpabook.com.

Cosa succede quando una single 30enne – sempre in lotta con la bilancia e alla ricerca della sua indipendenza, del lavoro ideale e dell’anima gemella – applica un po’ troppo alla lettera i consigli della sua ‘bibbia’: la rivista femminile più letta nel mondo, “Cosmopolitan”?
Ne possono accadere di tutti i colori, come succede a Lara, eroina chick lit alla Bridget Jones, quando mette in pratica i Cosmo-consigli in tema di lavoro, di beauty & wellness, ma soprattutto di seduzione.
Impegnata invano nella riconquista di Oscar, fidanzato storico impigrito e distratto, ma anche nella ricerca del lavoro giornalistico dei suoi sogni, Lara (accompagnata da un terzetto di fedelissimi amici, che sopperiscono alla famiglia piuttosto assente) si butta a capofitto in avventure di ogni tipo, che la porteranno a ritrovare l’autonomia nella vita da single, attraverso un percorso da romanzo di formazione in rosa.
Districandosi tra una rivale in amore, una flatmate cinefila alquanto particolare e una collega di scrivania un po’ troppo raccomandata, e viaggiando tra Parigi, Londra e i fiordi norvegesi, Lara si caccia continuamente nei pasticci, ma alla fine ne esce sempre vincitrice, guidata dal principio di contare sulle sue sole forze e di inseguire i suoi sogni, perché si possono realizzare.

Piccolo estratto: “Dritte cosmiche”

Quando Oscar è rincasato dal lavoro, un’aria di perdono era stampata sulla mia faccia.
“Ho riflettuto a lungo su noi due…”, ho esordito.
“Anch’io… e ho concluso che non siamo più fatti l’uno per l’altra. Puoi tenere la collezione di francobolli, ma la tazza di Garfield, per favore, lasciala a me”.
Come buonuscita poteva fare di meglio.
Appena Oscar è andato via dalla stanza, ho afferrato la prima copia di Cosmopolitan a portata di mano e l’ho sfogliata affannosamente alla ricerca di qualche consiglio.
Non c’era nessun articolo intitolato “Sei stata lasciata? La vita continua!”, o “Meglio single che male accompagnati”. In compenso, le pagine pullulavano di “Fallo impazzire a letto”, “La cucina dell’amore” e “Organizzagli un weekend da favola”.
Se non altro, c’era qualche dritta di self-help.
Ho disposto due sedie l’una davanti all’altra, mi sono seduta su una e ho parlato. Ho detto ad Oscar (virtualmente seduto di fronte a me) tutto ciò che pensavo di lui e dei cinque anni che abbiamo trascorso insieme. Nonostante le apparenze, è stata una conversazione molto realistica: quando gli parlo, di solito non risponde. A questo punto, ho cambiato sedia e mi sono impersonata in Oscar, come diceva Cosmo, per cercare, esprimendomi come lui, di capire le sue ragioni. In questo caso, è stato ancor più facile: “Sono stanco!”, ho esclamato, e me ne sono andata.

Postato in Schede

Postato da A&C Staff il 25 Gennaio 2010

Cari Lettori,
siamo felici di comunicarvi che a breve pubblicheremo scheda e recensione di un un nuovo libro, “Il diario di Lara” di Chiara Santoianni. Un romanzo chick-lit che ci sentiamo di consigliarvi.
Se anche voi avete scritto e pubblicato un romanzo e state cercando di farvi conoscere, non esitate a contattarci!

A presto e buona lettura come sempre,
A&C Staff