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Le 7 idiozie sulla crescita dei bambini – R. Cavallo, A. Panarese
Credo che il miglior modo per recensire un libro come Le 7 idiozie sulla crescita dei bambini sia raccontando una storia.
Sonia, una mia cara amica, aveva appena terminato di leggerlo quando sua figlia, una bambina di quasi 2 anni e mezzo, si prese il raffreddore. Dopo qualche giorno, bussò alla porta anche la tosse e il verdetto del pediatra fu inappellabile: ci voleva l’aerosol. Ora, facile immaginare come non si possa convincere una bimba così piccola a farsi infilare in faccia una mascherina fastidiosa che soffia vapore in bocca e nel naso spiegandole che le fa bene. Più semplice che la bimba associ quello strano marchingegno al demonio e si rifiuti di collaborare. E così stava per accadere a Sonia che, da buona mamma, era intenzionata a fare il bene della figlia. Per fortuna, prima che scorressero fiumi di lacrime, Sonia si ricordò di uno dei consigli letti nel libro: “Il bambino impara giocando, prima lasciati imitare mentre fai le cose con gioia, poi fai le cose insieme, giocando.”
Il risultato? Persino meglio di quanto si aspettasse la mia amica! Silvia raccontò alla bimba che la macchinetta dell’aerosol era un trenino che emetteva vapore e iniziò a giocare, mettendosi la mascherina lei per prima e poi, dopo aver catturato la curiosità della piccola, chiedendole se volesse giocare anche lei. Incredibile ma vero, la bimba si lasciò mettere la maschera e, in breve, l’appuntamento con l’aerosol si trasformò nel gioco con il trenino a vapore.
Quanti genitori ogni giorno combattono con i loro figli per cose come questa, quando invece potrebbero ridere e giocare insieme? Il libro di Roberta Cavallo e Antonio Panarese è un vero gioiello proprio per questo motivo: offre molti spunti interessanti e cerca di sfatare alcuni vecchi e dannosi miti, o come le chiamano gli autori idiozie, sui bambini e sulla loro crescita. Il mito sui capricci, sul sonno, sull’egocentrismo, sulle regole, sull’alimentazione e sull’apprendimento, a cui si aggiunge un settimo mito particolarmente sfidante: quello sull’adolescenza.
Non si tratta quindi del solito manuale per genitori ricolmo di nozioni e di consigli belli e pronti su come ci si debba comportare, ma di una guida che vuole fornire strumenti concreti per relazionarsi meglio con i bambini, ascoltando i loro bisogni e lasciando che si esprimano liberamente.
Le 7 idiozie sulla crescita dei bambini è il degno seguito di Smettila di reprimere tuo figlio, quindi se avete letto il primo, vi consiglio anche il secondo, mentre se il primo vi è sfuggito… bè, allora ve li consiglio entrambi.
Recensione scritta da Lara, Pensiero Distillato
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Scheda: Le 7 Idiozie sulla Crescita dei Bambini – R. Cavallo, A. Panarese
Dagli autori del Best Seller Smettila di Reprimere tuo Figlio (14.000 Copie Vendute) arriva il nuovo libro Le 7 idiozie sulla crescita dei bambini
NON SEI TU A ESSERE SBAGLIATO – NON È TUO FIGLIO A ESSERE SBAGLIATO – SONO I METODI CHE UTILIZZI A ESSERE DEL TUTTO INAPPROPRIATI
Scopri ora le 7 idiozie che rendono difficile (e a volte impossibile) la crescita felice di tuo figlio nell’infanzia e nell’adolescenza:1° Idiozia sul Sonno: lascialo dormire da solo altrimenti lo vizi.
2° Idiozia sull’Egocentrismo: devi prestare i giochini agli altri bimbi. Non fare l’egoista!
3° Idiozia sulle Regole: perchè non mi ascolti? Te l’ho già spiegato 1000 volte!
4° Idiozia sull’Alimentazione: perchè mangia solo pasticci?
5° Idiozia sui Capricci: perchè vuoi sempre farmi arrabbiare?
6° Idiozia sull’Apprendimento: ripetilo ancora una volta così lo impari meglio!
7° Idiozia sull’Adolescenza: questa casa non è un albergo!I bambini sono esseri perfetti e meravigliosi. Siamo noi adulti che abbiamo bisogno di adeguarci alla loro straordinaria natura e alla loro sensibilità.
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Smettila di reprimere tuo figlio – A. Panarese, R. Cavallo
In un momento in cui diventano best seller negli USA libri che esaltano come pratica educativa la violenza continua e sistematica perpetrata sui bambini fin dalla più tenera età, leggere Smettere di reprimere tuo figlio di Antonio Panarese e Roberta Cavallo restituisce fiducia nel genere umano e nelle sue possibilità.
In questo saggio, strutturato in modo molto efficace come un manuale, gli autori affrontano con semplicità e con tanti esempi concreti come sia possibile (come sia auspicabile) affrontare il ruolo di genitore in modo leggero, senza sforzi o nervosismi e soprattutto facendo crescere i propri figli in sintonia con il loro vero modo di essere.
Tutti noi ci portiamo sulle spalle le ferite dell’infanzia, anche coloro i quali non hanno vissuto evidenti soprusi o privazioni: ogni genitore, nella sua incolpevole inconsapevolezza, ha fatto quello che ha potuto, quello che riteneva più giusto fare. Ma nel momento in cui il genitore (o l’aspirante tale, o semplicemente la persona che vuole guardarsi dentro) si pone domande su di sè e sul suo operato, diventa un dovere cercare di non ripercorrere gli stessi piccoli grandi errori.
Seguendo le indicazioni e le linee guida illustrati nel manuale è possibile innanzitutto mettere in luce alcuni comportamenti inconsapevoli evidenziandone gli effetti sui più piccoli. Si passa da tematiche quali una corretta alimentazione secondo natura, la consapevolezza delle proprie azioni, la suddivisione della crescita del bambino in tre cicli settennali, con il corrispondente sviluppo di specifiche competenze, la messa in luce delle necessità funzionali ad ogni fase di crescita.
Mettendo in discussione i dogmi con i quali vengono cresciuti i bambini da generazioni e mettendo quindi in gioco noi stessi, risolvendo le ferite della nostra infanzia, potremo imparare rapidamente a farci guidare dalla natura che si manifesta nei bambini e ad incanalarla per aiutarli nel modo migliore a crescere e ad esprimere tutto il loro potenziale.
Un libro fondamentale per chi sta per essere genitore e per tutti coloro i quali stanno intraprendendo un viaggio all’interno del proprio essere. Perchè, come spiegano molto bene gli autori nel libro, in ciascuno di noi vive ancora un bambino che non aspetta altro che essere ascoltato.
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Scheda: Smettila di reprimere tuo figlio – A. Panarese, R. Cavallo
Tutti i bambini sono nati per essere felici!
E tutti gli adulti sono nati per essere genitori felici, solo che la maggior parte di noi non lo sa e pensa sia una roba complicata o da mission impossible. Questo libro è stato scritto per colmare la distanza tra te e tuo figlio, tra il te di adesso e il te felice di essere genitore sempre all’altezza della situazione.
Capitolo dopo capitolo, passo per passo, ti aiuterò a mettere insieme i vari pezzi, a comprendere che cosa ti serve per essere un ottimo genitore, per non stancarti e frustrarti, e cosa serve al tuo bambino per sentirsi davvero amato e per crescere sereno e in armonia.
Indice degi capitoli:
Come tutto è cominciato… la nostra storia
Capitolo 0 – Contiene la mappa per la crescita felice (in 5 passi)
Capitolo 1 – La Formula per ottenere la Complicità tra genitore & figlio
Capitolo 2 – La Formula per assecondare i Codici di Madre Natura
Capitolo 3 – La Formula per mantenere tuo figlio in ottime Condizioni di salute
Capitolo 4 – La Formula per garantire a tuo figlio il giusto Cibo
Capitolo 5 – La Formula per vivere nella Consapevolezza
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Cose che gli insegnanti non dicono – A. Muni
Qual è il ruolo dell’insegnante oggi? Come e cosa può insegnare a una generazione assuefatta alla tecnologia e alla velocità?
In un periodo caratterizzato da tentativi di riforme e proteste, l’insegnamento come caposaldo della società torna a calcare le scene.
Il saggio di Andrea Muni “Cose che gli insegnanti non dicono” (sottotitolo: Come i bambini imparano e si costruiscono la propria storia) risulta molto attuale in un periodo storico in cui il mestiere dell’insegnante incontra ostacoli e una spinta al cambiamento che spesso lascia storditi.
Il libro ha il pregio di scuotere lo status quo dell’insegnamento, di porsi delle domande su quale sia il metodo o i metodi migliori per insegnare la storia ai bambini, e di provare a fornire risposte.
Muni è un insegnante e da tale si pone nei confronti dei suoi lettori: insegnanti, educatori e genitori che a vario titolo si ritrovano la materia storica tra le mani.
Come risvegliare l’interesse verso il passato in una generazione proiettata verso il futuro?
L’autore prova a fornire una risposta articolata e ricca di spunti di riflessione che in alcuni casi avvalla idee già espresse da altri studiosi e in altri le confuta fornendo un’alternativa maturata da lui personalmente durante la sua quasi decennale esperienza di insegnamento.
Attraverso la simulazione di un dialogo tra insegnante e alunni di una classe elementare, Muni contestualizza le sue proposte didattiche e permette anche a noi, non addetti ai lavori, di apprezzare il suo impegno e la passione che si intravede per il suo mestiere.
L’unica pecca oggettiva che abbiamo trovato nel libro è la poca verosimiglianza dei dialoghi, ma del resto non ci troviamo di fronte a un romanzo e il tentativo di spiegare la sua tesi era sicuramente un obiettivo più importante.
Il pregio che riconosciamo invece al testo è quello di aver toccato un nervo scoperto, e purtroppo ancora poco considerato, dell’insegnamento: qual è l’utilità dello studio e, in particolare, dell’apprendimento?
Troppi insegnanti considerano i bambini delle lavagne vuote su cui scrivere il maggior numero di nozioni, nozioni che spesso però si rivelano inutili nell’aiutarli ad affrontare il mondo.
Come lo stesso Muni sottolinea: “La parte essenziale della pedagogia e della didattica non è quella di divulgare, ma di aiutare chi impara a costruirsi da sé competenze critiche e conoscenze significative”. Ed è questa l’idea che ci ha colpito durante la lettura, che ha riaperto brevi squarci sulla nostra infanzia e adolescenza e ci ha portati a valutare obiettivamente i nostri anni scolastici alla luce degli adulti che siamo oggi.
Non potendo avvallare o contestare i metodi illustrati dall’autore, in quanto non competenti in materia, vogliamo però consigliare il testo a chi, invece, competenza ne ha perché pensiamo che un dialogo costruttivo sull’aggiornamento del ruolo dell’insegnante sia più che mai d’obbligo in questi giorni.
Recensione scritta da L’imbrattacarte
Ti interessa questo libro? Cose che gli insegnanti non dicono. Come i bambini imparano e si costruiscono la propria storia (Aggiornamenti. Didattica)
Scheda: Cose che gli insegnanti non dicono – A. Muni
Andrea Muni, insegnante di scuola elementare statale, esperto in educazione degli adulti e ricercatore in filosofia a Roma presso la Pontificia Università Antonianum, ci presenta personalmente il suo saggio “Cose che gli insegnanti non dicono“. Un testo breve e di facile lettura, che vuole esprimere, in una forma comprensibile a tutti, contenuti di grande complessità, tali da sottoporre a critica severa e a mettere fortemente in discussione alcuni degli autori attualmente di maggior successo e prestigio sia a livello nazionale che internazionale. L’autore, forte di una solida formazione “all’antica”, “vecchio stampo” (maturità classica, Laurea magistrale in Filosofia a Trieste, Specializzazione in Psicologia cognitiva a Torino e in Psicologia relazionale a Venezia, socio di alcune delle più importanti Associazioni nazionali di insegnanti e ricercatori in didattica), facendo uso (ma non abusando) della sua familiarità con i classici greci e latini, con cui sta in costante dialogo con disinvoltura, essendo abituato a lavorare con i bambini, riesce a dire con parole povere (ma mai banali) quello che solitamente gli esperti dicono in forma pesante, con linguaggi settoriali, specialistici, tecnicismi adatti a pochi.
Rivolto agli educatori (in primo luogo ai genitori e agli insegnanti) è un libro su metodi e tecniche di insegnamento: istruzione, educazione e formazione. Si sofferma sul pensiero dei filosofi, degli psicologi e dei pedagogisti attualmente più rappresentativi sui temi dell’azione (e della relazione) educativa.
Il libro nasce da di dieci anni di insegnamento nelle scuole elementari statali dell’Italia del Nord-Est, e dalla pluriennale partecipazione a gruppi nazionali di ricerca psicopedagogica e sperimentazione didattica, tra cui il MCE, il CIDI, l’ADI e Clio’92.
Tiene presenti, tra gli autori e i testi più recenti, quelli maggiormente apprezzati a livello nazionale e internazionale, e facendo costante riferimento anche alla letteratura filosofica, psicologica, pedagogica e storica classica che si è occupata dei temi della conservazione e della trasformazione dei saperi, della trasmissione e della creazione di forme culturali, dell’insegnabilità di contenuti e metodi, di conoscenze e competenze. Completo di precisi riferimenti bibliografici a ogni pagina e di bibliografia generale aggiornatissima, è scritto in forma adatta anche a chi non è del settore.
È una lettura profondamente provocatoria per ripensare, in modalità al tempo anticonformista e radicalmente nuova, ma sempre a stretto confronto con i testi più importanti della storia del pensiero filosofico, psicologico e pedagogico, i grandi temi del rapporto maestro-scolaro, professore-studente, genitore-figlio.
Il volume è suddiviso in tre parti, di una cinquantina di pagine l’una: la prima (introduttiva) offre un contesto storico e uno sfondo teorico; la seconda (quella centrale) un contenuto di tipo operativo, pratico, concreto; le terza (conclusiva) alcuni spunti di approfondimento e la messa in luce di alcuni problemi essenziali mai risolti, ancora oggi rimasti aperti.
l’autore
Andrea Muni svolge attività di ricerca a Roma presso la Facoltà di Filosofia dell’Università “Antonianum”. Laureato con lode in Filosofia a Trieste, specializzato in Psicologia relazionale a Venezia e in Psicologia cognitiva a Torino, è entrato in ruolo nel 2001 come insegnante di scuola elementare statale. Dal 2005 insegna Lingua e cultura italiana nel Centro Territoriale Permanente di Udine annesso alla Scuola Media Statale “via Petrarca”. Ha fatto parte di vari gruppi di ricerca e sperimentazione didattica, tra cui Clio’92, sotto la guida di Ivo Mattozzi (Università di Bologna e di Bolzano), l’MCE, il CIDI e l’ADI. Dal 2010 insegna anche all’Università delle Libere Età del Friuli Venezia Giulia. È stato tutor di studenti tirocinanti in Scienze della formazione e di insegnanti neoimmessi in ruolo. Ha tenuto corsi e conferenze di carattere filosofico-pedagogico sia in Italia che all’estero. Ha al suo attivo molte pubblicazioni scientifiche, tra cui nove libri: Cose che gli insegnanti non dicono, Sulla Scuola, L’Educazione dei violenti e degli oppressi, Psicopedagogia spirituale e, per i nostri tipi, Italiano per stranieri, Pedagogia e Didattica di Narciso, Mente e storia, La scuola, Da William James a Richard Rorty.
Cose che gli insegnanti non dicono
Andrea Muni
Armando, Roma 2009,
160 pagine, 13 euro
Per ulteriori informazioni:
Aracne editrice
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