Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
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Fight Club – diretto da D. Fincher
Leggendo il primo grande successo di Palahniuk, ci siamo chiesti come avrebbe fatto Fincher a trasporre un’opera così eclettica e particolare sul grande schermo. Quindi abbiamo guardato l’omonimo film, Fight Club, con una notevole aspettativa. Ne è risultato un film, se possibile, ancora più delirante dell’opera originale. Di grandissimo effetto e immediato cult, come infatti è stato, gli espedienti sono dei colpi da maestro.
A partire dalla scelta dei protagonisti: uno spregiudicato, scolpitissimo, muscolosissimo e dal pessimo gusto in fatto di abbigliamento Brad Pitt, crea un binomio stridente e perfettamente ossimorico con Edward Norton, ottimo nella sua parte di impiegatino ingabbiato nella sua tranquilla e rassicurante routine.
Entrambi gli attori danno viso e corpo a personaggi complessi in modo efficace e sono in grado di comunicare i messaggi fondamentali dell’opera scritta, non solo grazie alle loro parole ma anche e soprattutto attraverso l’espressività del linguaggio del corpo, aiutato e supportato da una regia impareggiabile.
Menzione speciale per la sempre singolare Helena Bonham Carter, che sembra selezionare solo parti borderline: a prescindere dal profilo della singola produzione (da Harry Potter a Sweeney Tood, giusto per citarne due) la sua interpretazione brilla sempre per il carattere che riesce ad imprimere al proprio personaggio. Marla Singer non fa eccezione.
Come già detto, ottima la regia: una sceneggiatura difficile, un concept articolatissimo, un cast di qualità, orchestrato alla perfezione per rendere giustizia ad un romanzo che ha certamente segnato un’epoca.
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Il curioso caso di Benjamin Button – diretto da D. Fincher
Sebbene non avessimo mai letto la novella di F. S. Fitzgerald dal quale è tratto, abbiamo visto con estremo interesse questo film che, all’uscita, aveva destato molto scalpore sia nei cinema che nella critica.
In breve, si narra la storia di un bambino, Benjamin, che nasce vecchio e col passare degli anni ringiovanisce sempre di più. Nella sua vita singolare, incontra una ragazzina che poi diventa una bellissima donna, della quale si innamora. A causa della sua condizione però, possono amarsi davvero solo per un breve periodo, quando le età dei due si trovano a combaciare.
Conoscevamo a grandi linee la trama di questa storia che di fatto costituisce uno dei capisaldi della letteratura di fantascienza. Eravamo perciò curiosi di vedere il risultato visivo di quest’opera.
Sconfinare nel grottesco e nell’inverosimile era una questione da poco, sarebbe bastata una sola scelta sbagliata per rovinare tutta la storia. Invece dobbiamo dire che l’effetto risultante è stato molto equilibrato e piacevole. Brad Pitt nella parte è stato ottimo, sotto le protesi ed i trucchi degli effetti speciali è stato in grado di trasmettere la vera età di Benjamin attraverso gli occhi e la profondità dello sguardo. La storia viene narrata con delicatezza, incentrando bene l’attenzione sul tempo che passa e sui modi e gli usi che cambiano, la Storia che si evolve e si modifica.
Un bel film emozionante, che ci riserva anche qualche lacrimuccia nell’inevitabile finale.