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Rapsodia su un solo tema – C. Morandini
“Compositori che parlano di altri compositori che parlano di altri compositori ancora”, così dice la quarta di copertina di questo libro di Claudio Morandini, Rapsodia su un solo tema – Colloqui con Rafail Dvoinikov. Ammettiamo di essere partiti un po’ con la sensazione di andare a leggere qualche cosa di molto serio, un saggio sulla musica e una biografia di un compositore che, confessiamo, non avevamo mai sentito prima. Quando lo abbiamo mostrato agli altri della Legione, molti nasi si sono arricciati, non di sufficienza o scetticismo (mai!) ma di senso di inadeguatezza: la mancanza di preparazione sul tema ci avrebbe permesso di arrivare a capire l’opera fino in fondo?
La risposta è stata: sì, siamo rimasti piacevolmente smentiti su tutti i fronti di dubbio.
E’ un libro incentrato sulla musica, è chiaro, e in molti tratti si scende veramente nello specifico, ma la nostra ignoranza in materia non ci ha precluso la lettura, anzi, ci ha incuriosito, facendoci venire voglia di approfondire e capirne di più.
E poi, attorno alla musica si sviluppa un corollario narrativo veramente singolare, per la forma e contenuti.
L’autore con abilità e creatività ricrea una sorta di raccolta documentale di frammenti attorno agli incontri del protagonista, Ethan, con il compositore russo, il suo diario, trascrizioni di documenti, analisi di composizioni, in un caos soltanto apparente, che intervalla la narrazione biografica del compositore con le annotazioni dell’intervistatore.
Il tono, poi, è tutt’altro che serioso: in particolare gli stralci di diario scendono nella vita comune con una ironia così misurata e calibrata da risultare perfetta. E’ curioso anche l’uso delle note a piè di pagina, vengono utilizzate come incisi, a volte come annotazioni del protagonista indirizzate a sè stesso, a volte come postille per il lettore, a volte come parentesi e digressioni sul tema principale.
Sebbene il libro spacci sè stesso come un omaggio ad un grande compositore russo bistrattato e ignoto ai più, di fatto l’autore presenta come protagonista assoluto Ethan, l’intervistatore, al contrario di molti altri romanzi con lo stesso espediente narrativo (ad esempio Intervista con il vampiro) in cui l’intervistatore sparisce in favore della storia raccontata. Ethan invece, inframmezza tutto, anche le stesse parole riportate di Dvoinikov, con le sue osservazioni e le sue note.
Infine, ma non per importanza, la prosa. Semplice, ricca di ritmo, ma grammaticalmente elaborata e complessa, con periodi lunghi ma sempre sicuri e precisi, segno di evidente abitudine con la parola scritta.
Una nota anche per l’edizione: perfetta, non abbiamo trovato un solo errore di battitura, un refuso di stampa o altro, e di questi tempi è quasi un miracolo anche per le case editrici più famose.
Insomma, un volume degno di nota e di lettura, anche da parte di chi la musica l’ascolta soltanto e la ama, in qualunque forma appaia.
Tags: claudio morandini, mockumentary, romanzo musicale