Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]
Archivio del 2014
La metà oscura – S. King
Uno scrittore di romanzi dall’incerto successo riesce a conquistare il grande pubblico grazie al suo alter ego, firmando romanzi di alta violenza. Ma quando lo scrittore si decide a chiudere definitivamente questo capitolo della sua vita, eliminando il suo pseudonimo, succede qualcosa di imprevisto ai limiti della fantascienza.
Stephen King non è certo nuovo a trattare questo genere di tema: lui per primo conosce bene l’argomento, visto che ha firmato alcuni romanzi con lo pseudonimo di Richard Bachman in età giovanile. Proprio in virtù del fatto che Bachman costituiva la sua valvola di sfogo per le fantasie più crude (non che la fantasia “classica” di King sia mai stata così ben educata), anche l’alter ego Stark de La metà oscura incarna (mai termine fu più appropriato) i pensieri più malati e viziosi del moderato protagonista.
Questa dualità è stata oggetto di diversi racconti, in svariate forme, ma in questo caso King vi dedica l’intero romanzo, uscendo fuori da qualunque metafora: l’alter ego si trasforma in un concretissimo doppelganger capace di uccidere e seviziare nel mondo reale chiunque dovesse intralciare il suo personalissimo piano di autodeterminazione.
Contrariamente alle aspettative, il romanzo ci ha un po’ delusi. Un po’ per lo stile propriamente narrativo, insolitamente verboso e prolisso, un po’ per gli accenti marcatamente inverosimili della trama stessa. Per quanto gli stessi personaggi giustamente facciano fatica a credere all’incarnazione di Stark, alla fine il lettore riesce a digerire con difficoltà questa versione, con tutte le sue particolarissime accezioni che dovrebbero fornire una base logica e che invece non fanno altro che dare una sensazione di brancolamento nel caos.
Indubbiamente, come ogni produzione di King, si tratta di un indiscutibile best seller, ma in prospettiva, dopo aver letto opere decisamente migliori e più incisive, questo romanzo lascia un po’ straniti ed insoddisfatti.
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Scheda: Le memorie oscure – A. Filisdeo
Monaco, 1865.
Dietro la superficiale facciata mondana di Clemens von Hebelhost, ricco conte decaduto, si cela in realtà l’anima austera di un cavaliere Templare, cacciatore dell’Ordine.
Temuto dagli abomini della notte a ragion veduta, soprannominato il “Demone Rosso” per la sua furia vendicativa, dopo decenni di interminabili scontri, egli, adesso stanco, cerca soltanto la proverbiale luce alla fine del sentiero oscuro.
Eppure non esiste riposo per uomini tali a lui, poiché quando una misteriosa forza occulta colpisce improvvisamente la vita della sua amata Helena, è costretto a una disperata corsa contro il tempo e la ragione pur di salvarla.
In un mondo in cui niente è ciò che sembra, sullo sfondo di una incombente eclissi e sulle note dell’avveniristica musica di Wagner, si decide il destino di tutti i personaggi, ognuno alla prese coi propri disegni di rivalsa.“Le Memorie Oscure – Rondò” è un romanzo di genere gotico, fortemente influenzato da capisaldi della letteratura di genere come Bram Stoker, Edgar Allan Poe, Joseph Sheridan Le Fanu e la più moderna Anne Rice.
l’autore
Sono nato ad Ischia il 7 ottobre 1989. Attualmente risiedo in Barano d’Ischia. Diplomato perito aziendale, lavoro presso un negozio d’informatica. Mi piace la musica classica, da camera e tutto ciò che è vintage. Scrivo racconti gotici, fantasy e storici da quando avevo sedici anni, e ho partecipato a numerose iniziative letterarie e concorsi.
Scheda: Un’altra notte di emozioni – M. Crisafulli
Sa di speranza e di rimpianto questa poesia che canta l’ambiguità della notte, il suo esser fine e inizio di ogni nostra giornata, sempre in bilico tra due pene che ci incombono sul cuore come «macigni». Compagna che torna fedelmente a visitarci, la notte ci consegna il suo carico di illusioni, il suo pirotecnico armamentario di luci balenanti che accendono il buio, un attimo soltanto. Ma forse tanto deve bastarci, ci suggerisce a bassa voce Mariapia Crisafulli, puntando il suo sguardo sul fascino delle scie opalescenti che solcano la volta siderea. […]
La doppiezza della notte è, in questi versi, il simbolo più alto della doppiezza del vivere, e in ultima analisi dell’uomo stesso: in questo senso va intesa l’epigrafe sottratta ad Antoine de Saint Exupéry “La notte rivela l’uomo”
(Dalla Prefazione di Sergio Foscarini)l’autore
Mariapia Crisafulli nasce a Messina il 21/12/1996. Ultima di tre figli, vive a Santa Teresa di Riva, una cittadina nel messinese, dove frequenta il liceo classico. Inizia a scrivere poesie e racconti all’età di sette anni, suona tastiera e pianoforte da autodidatta dal 2008, anno in cui compone la sua prima canzone oltre che numerosissime melodie. Appassionata di musica, arte e recitazione, da qualche tempo si cimenta nella composizione di brevi drammi poetici. Le sue poesie sono state oggetto di diverse pubblicazioni in antologie e periodici distribuiti a livello nazionale, e inoltre sono apparse sui siti Scrivere e Poesia Nuova. Nel novembre del 2012, con la Casa Editrice Kimerik, ha pubblicato la sua prima opera letteraria, una raccolta poetica dal titolo “Un’altra notte d’emozioni”, presentata alla XXVII edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Nonostante la giovane età, ha già conseguito numerosi premi e menzioni: Ha vinto, a Ronciglione (VT), il Roncio d’Oro -Premio “Rosina Pierini”- alla XX edizione del Concorso Letterario Nazionale “Roncio D’Oro” con il componimento “Il paese di fronte al mare”; a Roma, il premio poetico “La collana del pensiero poetico”alla I edizione dell’omonimo concorso letterario nazionale con il componimento “La ricerca della vita”; a San Pietro in Guarano (CS), il premio poetico “Emozioni e Pensieri d’Autore” alla III edizione del Concorso Artistico Letterario Nazionale ” IncontrARTI” con il componimento “Viandante senza meta”; a Viterbo, il premio “Grandi Voci” alla VI edizione del Concorso Poetico Internazionale “Poeta anch’io” con il componimento “Lacrime di pioggia”; a Villafranca Tirrenica, nella Categoria Adulti, il premio poetico “Con poche semplici parole” alla I edizione dell’omonimo concorso letterario nazionale con il componimento “Scelta di Vita”. Si è classificata II, a Pergusa (EN), alla IV edizione del Premio Letterario e Fotografico Nazionale “La Biblioteca d’Oro” con il componimento “Mattina di primavera”; IV, a Romano di Lombardia (BG), alla IX edizione del Concorso Internazionale di Poesia e Prosa “Giuseppe Longhi”ancora una volta con il componimento “ Viandante senza meta”. Ha ricevuto menzione d’onore, a Gioia dei Marsi (AQ), alla V edizione del Premio Nazionale di Poesia “Patrizio Graziani”; Menzione di merito, a Modena, alla XIX edizione del Premio Nazionale di Poesia “ Tra Secchia e Panaro” ; a Treviglio (BG), alla XV edizione del Premio Nazionale di Poesia “Tre Ville” e , a Lecce, all’ VIII edizione del Premio Internazionale di Poesia “Vitruvio”.
È risultata finalista, a Capoliveri isola d’Elba (LI), alla XII edizione del Premio Letterario Internazionale “Promesse Poetiche”; a Trieste, alla VII edizione del Premio Letterario Fotografico Nazionale “Gioia di un bimbo”; a Roma, alla XIV edizione del Premio Nazionale Letterario d’Arte e Cultura “Nobildonna Maria Santoro”, alla XXV edizione del Premio Nazionale Letterario d’Arte e Cultura “ Giuseppe Gioacchino Belli”, e alla I edizione del Concorso Artistico Nazionale “Alessandro Vicinanza – Un viaggio lungo un’emozione”
La casa dal pergolato di glicine – L. Guida
L’estate di una giovane coppia dalle belle prospettive, ma di fatto stanca e già in rottura, sullo scenario di un piccolo paese laziale e una vecchia casa, discreta spettatrice dello sgretolamento delle vite dei loro abitanti e della successiva rinascita.
Il romanzo di Lucia Guida, La casa dal pergolato di glicine, è sicuramente un’opera fortemente incentrata sull’universo femminile, che viene descritto e scandagliato con credibilità e attenzione, dando una struttura evolutiva alla vicenda che può anche costituire un esempio per chi vive situazioni analoghe.
La trama è semplice e nel complesso interessante, incentrata su una vicenda non particolarmente originale ma che l’approfondimento psicologico femminile senz’altro valorizza.
Purtroppo alcune infelici scelte narrative rendono la lettura un po’ ostica: senz’altro l’utilizzo del “raccontato” per l’intera vicenda invece del “mostrato” fa in modo che sia molto difficile sentirsi vicini alla protagonista della storia, che vediamo agire come su un palco, con scarsa immedesimazione per il lettore.
Anche la scelta stilistica di una elevata ricercatezza lessicale appesantisce la lettura rendendola ridondante e, quando applicata sui rari dialoghi, del tutto inverosimili.
Protagonista indiscussa della vicenda è senz’altro Marina e il punto di vista narrativo rimane solidamente puntato su di lei, ma a volte questo focus si sposta in modo imprevedibile sugli altri personaggi, destabilizzando il lettore.
Nel complesso quindi un’opera semplice e con dei buoni tempi, con un solo rigoroso filone narrativo e senza trame secondarie, dai buoni contenuti, che risulta però appesantito da caratteristiche poco funzionali all’efficacia del testo, arrivando a smorzarne l’intensità emotiva ed evocativa.
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