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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2013

Storie straordinarie per vite ordinarie – AA.VV.

Postato da Legione il 12 Agosto 2013

http://annessieconnessi.net/storie-straordinarie-per-vite-ordinarie-aa-vv/

Un’antologia di tutto rispetto quella che propone la casa editrice Multiplayer con Storie straordinare per vite ordinarie. Un volume corposissimo e variegato che raccoglie racconti incentrati fortemente sulle realtà alternative tipiche del mondo videoludico. Come il videogioco può fondersi con la vita reale, sconvolgerla, influenzarla o ispirarla? Dove e come è possibile trovare il magico e l’avventuroso anche nella vita più banale e tranquilla?
Questi e tanti altri spunti costituiscono i cardini dei racconti contenuti in questa antologia, che raccoglie le opere di autori noti e meno noti.
La caratteristica forse più particolare di questa antologia, al di là del fil rouge che collega le opere, è infatti la provenienza: agli scritti di autori italiani noti e blasonati come Tullio Avoledo, Matteo Strukul e Roberto Recchioni si affiancano quelli prodotti dai partecipanti al concorso letterario indetto dalla stessa Muliplayer “Realtà in gioco”, sia selezionati da una giuria di qualità, sia i più votati online dall’utenza.
I 33 racconti brillano per varietà e originalità, spaziando dalla fantascienza videoludica più classica (i riferimenti al survival horror non si contano) alle storie al limite dell’assurdo, i toni variano dal drammatico, all’introspettivo diaristico, all’ironico.
Ci ha stupito la frequenza dell’associazione tra realtà virtuale del videogioco e gli effetti delle sostanze stupefacenti. Nesso espresso nei modi più diversi, esplicitamente e non, ma quasi sempre presente nelle trame, come comparsa di sfondo o protagonista.
In ogni caso, nonostante le caratteristiche così varie dei racconti, è bello notare come le opere degli scrittori meno noti non sfigurino affatto accanto a quelle degli autori “certificati”, creando un insieme piacevole e regalando letture interessanti e variegate.
Antologia sicuramente consigliata a tutti gli amanti della fantascienza che sappiano apprezzare letture talvolta un po’ fuori dai soliti schemi.

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Scheda: Linas – J. Ninni

Postato da A&C Staff il 8 Agosto 2013

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Linas il gigante non è un’invenzione letteraria pura: la leggenda del Gigante Dormiente e della sua Peonia si perde fra le valli della catena montuosa del Linas, nella Sardegna sud-occidentale. Ci piace che la fantasia possa creare ambienti e vicende nuove partendo da qualcosa di noto, che fra boschi e radure reali si innestino vicende magiche e alchemiche e la realtà si riveli un gioco di incastri e rimandi, come un giocattolo misterioso e perfetto. Nello scorrere della storia Bosco e il Villaggio, le leggi della natura e quelle degli uomini, si rivelano talmente opposte da dover andare in conflitto. L’uomo, avido di conoscenza e potere, vuole impadronirsi dei poteri del cinabro, il minerale da cui si ricava il mercurio e che per molto tempo è stato uno dei segreti dell’alchimia. Il bosco protegge se stesso attraverso l’azione dei Giganti, guardiani del verde territorio e delle
creature che da secoli ne formano il respiro e l’essenza. Anche le ninfe proteggono il bosco e aiutano i viandanti a ritrovare la via, Peonia è una di loro: attraverso il suo profumo segna la via più breve per attraversare i sentieri del bosco. Linas è invece un gigante, il prescelto, colui che, con la sua ascia, deve far sì che le creature del bosco possano vivere le loro esistenze come è sempre accaduto per secoli e secoli. Il bosco non è mai stato un luogo idilliaco, le sue leggi spesso crudeli non possono tuttavia paragonarsi alla perfidia dell’uomo, la cui parte oscura si rivela nel racconto con le sembianze di Sotobar, crudele capomastro del villaggio, al servizio della ben più pericolosa Milizia dell’Airone.

Avvertenze:
Il progetto editoriale LaPiccolaVolante (rigorosamente NO EAP) si basa sulla diffusione di storie, non del nome di chi le ha scritte. Vorremmo che i lettori ricordassero più il volto che hanno immaginato dei personaggi che quello dello scrittore; ché l’affezione sia alle storie, non alle biografie d’autore.

l’autore

Jacopo Ninni, nasce a Milano nel 1962. Oggi risiede in Toscana, a Vicchio, dove fa il padre, scrive, suona, collabora con la biblioteca locale, è redattore del giornale locale per la pagina di letteratura e organizza laboratori di scrittura per strada con bambini.

La stella della fantasia – L. Doveri

Postato da Legione il 4 Agosto 2013

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Nel piccolo e colorato libro per bambini di Luca Doveri, La stella della fantasia, troviamo alcuni brevi racconti adatti ai lettori giovanissimi. Tra pupazzi parlanti, animaletti fatati, viaggi onirici, sicuramente il filo conduttore di queste storie è la valorizzazione dell’immaginazione infantile, il potere creativo della loro mente, libera da condizionamenti e infrastrutture, come più volte viene infatti esplicitamente detto anche all’interno dei racconti stessi.
Racconti molto brevi che in alcune occasioni non portano molto chiaramente in una direzione precisa, così come in alcuni passaggi viene usato un linguaggio che dubitiamo possa essere effettivamente compreso dal piccolo lettore.
Viene insomma talvolta smarrito il reale obiettivo della fiaba, che dovrebbe essere il comunicare qualcosa (rassicurazioni, principi morali, piccole regole sociali, comprensione del mondo adulto, ecc) al bambino, in un linguaggio che possa essere comprensibile anche attraverso metafore, possibilmente immersivo grazie agli espedienti tipici del racconto per l’infanzia quali il discorso diretto e le descrizioni dettagliate ed enfatiche che stimolano la fantasia.
Nel complesso comunque una lettura che i più piccoli potrebbero apprezzare, mentre il lettore adulto potrebbe storcere il naso davanti ad alcuni passaggi particolarmente bisognosi di editing.

Nota a parte per le illustrazioni, molto colorate e un po’ naif, nel complesso gradevoli e sempre molto pertinenti con il racconto al quale si riferiscono.

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Scheda: L’uomo perfetto – V. Bosica

Postato da A&C Staff il 31 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/scheda-luomo-perfetto-v-bosica/

L’uomo Perfetto è il secondo romanzo dell’autore pescarese Vincenzo Bosica. Dopo l’ottimo esordio con -Irregolare-, romanzo di stampo fantascientifico-distopico dal cuore cyberpunk, l’autore cambia completamente genere tuffandosi sull’ironia pungente.
L’uomo perfetto ci regala una comicitą attuale e pepata, a tratti sprezzante, focalizzata sui rapporti di coppia. L’intera opera ruota intorno alla professione del protagonista Drake Vörson, che è quella di essere un Uomo Perfetto. Drake ci racconta della strada percorsa per diventare un Uomo Perfetto e dispensa utili consigli a tutti coloro che desiderano diventare perfetti come lui, descrivendo anche lo svolgimento di alcuni contratti. A tratti sembra un manuale di autostima, a tratti un’autobiografia, a tratti un romanzo rosa-erotico; di sicuro ne -L’uomo perfetto- non si fa altro che ridere. E non sono solamente i personaggi strambi o gli accadimenti assurdi a strappare sorrisi, ma anche (soprattutto) lo stile narrativo adottato dell’autore (il protagonista si racconta in prima persona rivolgendosi direttamente ai lettori). L’opera si rivolge indistintamente a uomini e donne, e nonostante una forte chiave umoristica, non mancano spunti per riflessioni pił profonde sul significato dell’amore e sul valore dei sentimenti.
Leggetelo, capirete cos’è la perfezione!

https://www.facebook.com/uomoperfect

http://www.edizionitabulafati.it/luomoperfetto.htm

L’UOMO PERFETTO di Vincenzo Bosica
Edizioni TABULA FATI, 2013
[ISBN-978-88-7475-332-1]
Pag. 152 – € 10,00

L’autore
Vincenzo Bosica (Pescara 1977) grafico, illustratore e scrittore, è un personaggio eclettico la cui creativitą ricca e sfaccettata lo spinge spesso ad approfondire aspetti dell’esistenza tutt’altro che banali. Sostenuto da un percorso di studi scientifici e filosofici, è attratto da quanto è misterioso, eccentrico e indecifrabile; dagli sviluppi spesso straordinari a cui potranno condurre le scoperte scientifiche; dalla direzione che prenderà il futuro; da quanto e come l’uomo sarà capace di adattarvisi. Il suo primo racconto, “Capsule” (“IF-Insolito e Fantastico”-2009), è quasi un saggio sulla scienza moderna, declinato con ironia e uno stile personalissimo, che gli giova consensi di pubblico e di critica. “Irregolare” è il suo primo romanzo (Solfanelli-2010), ambientato in un futuro non troppo distante e non troppo inverosimile. Sono seguite pubblicazioni di racconti su diverse riviste e antologie (Il gran giorno – Aldilà – Per un fiocco di neve – Conto alla rovescia – MELW). Con il suo secondo romanzo “L’uomo perfetto”, Bosica apre una breve parentesi ironica per divertirsi e divertire. Da tempo lavora al nuovo romanzo cyberpunk.

Scheda: L’attesa – P. Gotti

Postato da A&C Staff il 27 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/scheda-l-attesa-p-gotti/

Penelope aspetta ogni notte che Lui arrivi e la liberi dalla sua prigione. Dal Padiglione A della clinica in cui è relegata e da cui ogni notte sogna di fuggire. Nel frattempo, vive e racconta. Inventa delle storie avventurose, ironiche, nostalgiche e vivide per Martina, la ragazzina che non vuole parlare. Oppure elabora ingegnosi piani di fuga con Eligio, il vecchietto del Padiglione C che ha girato il mondo per i suoi studi d’etologia. Delle volte si immerge a Valencia con Lola, la donna che ha perso il suo vero volto, nei ricordi del Passato Migliore ricco di passione e risate. E poi ci sono quella ficcanaso di Olga, Damiano con la sua sciarpa calcata sul naso, Ettore e la sua mamma Mangusta… L’attesa è un romanzo a cornice, in cui le storie dei personaggi e i racconti fantastici di Penelope convivono e si fondono in un’unica trama. Per dar vita a un ordito prezioso, microcosmo in cui si muovono tutte le vite che le pagine riescono, per un poco, a illuminare.

Avvertenze:
Il progetto editoriale LaPiccolaVolante (rigorosamente NO EAP) si basa sulla diffusione di storie, non del nome di chi le ha scritte. Vorremmo che i lettori ricordassero più il volto che hanno immaginato dei personaggi che quello dello scrittore; ché l’affezione sia alle storie, non alle biografie d’autore.

l’autrice

Pamela Gotti è nata a Trieste nel 1978. Fin da piccola passava ore e leggere storie di tutti i generi, con una particolare predilezione per Alice nel Paese delle Meraviglie, che avrà letto almeno una decina di volte prima dei diciotto anni. Nel frattempo ha studiato da maestra, si è laureata in psicologia e ora insegna in una scuola elementare, portando avanti l’intento di trasmettere l’amore per la lettura e per le belle storie ai suoi bambini. Una forma di deformazione professionale la porta ad osservare con cura le relazioni che intercorrono tra le persone e le piace molto provare a “camminare nei mocassini altrui” per capirne i punti di vista. Anche da questo deriva l’attenzione per i personaggi sia mentre legge, sia mentre scrive. Appassionata anche di cinema, di arte e di
viaggi, non può evitare di inserire nei suoi racconti le immagini che le si sono impresse negli occhi nel suo girovagare fisico o mentale. L’incontro con LaPiccolaVolante e con i suoi laboratori letterari, ha messo in gioco la sua voglia di raccontare. E ora non sarà facile farla smettere.

Meditazione nelle Ande – H. H. Mamani

Postato da Legione il 23 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/meditazione-nelle-ande-h-h-mamani/

«“Cammina, scegli una via qualsiasi, e se poi ti renderai conto che non è quella giusta, scegline un’altra. Prova e riprova più volte, ma non fermarti mai solo per il dubbio di aver scelto quella che non è la tua.”
Ho paura di intraprendere un cammino sbagliato e perdere tempo.” Sembrò rispondere la mia mente.
“Qualunque cammino seguirai, t’insegnerà qualcosa e ti darà l’esperienza per poter scegliere quello che davvero devi seguire.”
»

“Chi sono” e “qual è lo scopo della mia vita” sono le domande esistenziali che tengono in scacco la maggior parte di chi non si accontenta della propria vita quotidiana, le domande da cui spesso parte la ricerca interiore. Le stesse domande che hanno destato in Hernan Huarache Mamani, autore del libro Meditazione nelle Ande, il desiderio di fare i bagagli, un semplice zaino in cui raccogliere lo stretto indispensabile, e partire in solitaria alla volta delle Ande. Trovare rifugio in una grotta sconosciuta ai più e vivere così, in stretta relazione con se stesso e la natura fiera e indomabile delle montagne andine.

Il libro raccoglie gli appunti e le riflessioni sorte da questa avventura, le conversazioni con uomini e donne visceralmente legati alla loro terra e resi forti da un legame con la vita che niente ha da spartire con il progresso e le comodità moderne.

Meditazione sulle Ande potrebbe essere considerato una sorta di diario il cui l’autore condivide la sua visione sulla vita, la società, Dio, l’universo. Interessanti le domande che alla fine di ogni capitolo lanciano la palla al lettore e lo invitano a interrogarsi sui grandi temi dell’esistenza: cos’è per lui la vita? E cosa significa cercare se stesso? Che rapporto ha con la religione? E con Dio? Che cos’è il progresso per lui?

Huarache Mamani ci mostra le conclusioni a cui giunge alla fine della sua esperienza, quando riprende lo zaino in spalla per tornare a casa, dalla sua famiglia, in quella società da cui era scappato. Ha ritrovato la sua strada riscoprendo se stesso nel rapporto armonioso con la natura e con le radici del suo popolo, gente che sapeva vivere con poco, ma a cui la vita donava molto.

Si può essere più o meno d’accordo con le riflessioni dell’autore, ma è innegabile la validità di una diversa possibilità di vivere, un’altra strada da seguire per trovare quel pezzo mancante che, dai tempi dei tempi, tormenta l’essere umano con un’indefinita e malinconica sensazione di vuoto e incompiutezza.

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La clessidra infranta – J.L. Bourne

Postato da Legione il 19 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/la-clessidra-infranta-j-l-bourne/

Ed eccoci, infine, al terzo e conclusivo (probabilmente) romanzo della premiata saga Z di Dario di un sopravvissuto agli zombie di J. L. Bourne (le recensioni ai primi due romanzi si trovano qui: Diario di un sopravvissuto agli zombie e Oltre l’esilio) dal titolo La clessidra infranta.
Di certo di strada ne è stata fatta tanta, e non solo in termini chilometrici: il nostro eroe, ex graduato dell’areonautica americana, ha esplorato e viaggiato in lungo e in largo, affrontando in mille modi diversi, dal corpo a corpo al lancio di ordigni balistici, orde di zombie sempre più putrefatti e dalle risorse sempre più insospettabili. Ha raccolto uomini, donne e bambini attorno a sè, fino ad arrivare a interessare l’ultimo baluardo della struttura governativa americana, e anche qualche personaggio addirittura superiore.

Bisogna dire però che questo ultimo romanzo si distingue dai due precedenti per stile e contenuti, e non sempre si può dire che il risultato si ottimo.
Se i due romanzi precedenti sono stati caratterizzati dalla grande capacità immersiva, dovuta alla finzione letteraria del diario (anche con qualche scivolone qua e là, l’effetto finale è sempre stato efficace), questo episodio è scritto in terza persona e su scala estremamente più ampia. Scopriamo un nomignolo per il nostro eroe senza nome, Kil, ma soprattutto teniamo il polso di una situazione che coinvolge navi, portaerei, sottomarini, basi artiche e non solo. Va da sè che gli attori siano molti di più, e ci si sente un po’ smarriti e anche un po’ distanti in mezzo a questa visione complessiva dell’azione.

Oltre a questa opinabile scelta stilista, va detto che anche il contenuto risente dell’ampio respiro che l’autore ha voluto dare a tutta la saga. Già alla fine del secondo romanzo avevamo iniziato a sospettare che dietro all’epidemia zombie si stesse nascondendo qualcosa di più grande, e in questo episodio ne abbiamo conferma. Senza scendere nei dettagli, lo scenario cospiratorio diventa a tratti un po’ eccessivo (diversi passaggi hanno fatto trasalire le nostre sopracciglia). A nostro parare, l’autore da il meglio di sè quando è posizionato al centro dell’azione, sopra e dentro le teste degli attori, che soffrono il freddo, la paura, l’angoscia e la solitudine.
Rimane punto debole (e non saranno in molti a notarlo, probabilmente), il lato emotivo/sentimentale della vicenda: si tratta certo di un piccolissimo aspetto, niente di che, ma che contribuisce alla percezione di una scarsa organicità di fondo.
Il finale… beh, non possiamo dire che a confronto del resto della saga si arrivi ad un finale col botto, anzi. Probabilmente l’autore ha voluto chiudere la serie dandogli completezza, lasciando comunque aperte varie possibilità di sviluppi futuri.

In ogni caso resta un romanzo assolutamente da leggere per tutti gli amanti del genere, imprescindibile per chi ha iniziato la lettura della saga che nel complesso è piacevole e appassionante.

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Diario di un sopravvissuto agli zombie: 1
Oltre l’esilio. Diario di un sopravvissuto agli zombie: 2
La clessidra infranta. Diario di un sopravvissuto agli zombie: 3

Finchè zombie non ci separi – J. Petersen

Postato da Legione il 15 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/finche-zombie-non-ci-separi-j-petersen/

Un romanzo Z dissacrante, un po’ sui generis, ironico e con accenti chick lit. Sembra un’accozzaglia improponibile di generi del tutto incompatibili, e invece no: Finché zombie non ci separi di Jesse Petersen racchiude tutto questo in un solo romanzo gradevolissimo e di facile lettura.
Può un’invasione zombie in piena regola dare l’opportunità ad una giovane coppia di rinsaldare il proprio matrimonio? A quanto pare sì. E’quello che succede a David e Sarah, che dal momento in cui l’epidemia zombie inizia a dilagare in modo inarrestabile nella loro Seattle, riescono faticosamente a ritrovare una loro dimensione di coppia e a lavorare come una squadra, salvando il loro matrimonio e la rispettiva pelle.

Un romanzo zombie decisamente diverso, che offre uno sguardo divertente su un aspetto che decisamente viene ignorato dagli altri titoli del genere, ma allo stesso tempo non lesina in dettagli splatter e macabri come qualunque storia Z che si rispetti. Accanto ai momenti surreali e ironici non mancano gli episodi più emozionanti, mantenendo alta l’attenzione e l’immedesimazione del lettore.
Ci saremmo aspettati forse un linguaggio più graffiante e ancora più ironia, ma è possibile che parte dell’efficacia lessicale si sia parzialmente persa nella traduzione, che a volte risulta un po’ legnosa.
Nel complesso però il risultato è un romanzo di piacevole lettura che coinvolge e diverte, dando un tocco di originalità femminile ad un argomento che mai più che in questo momento è usurato e consumato.
Un romanzo adatto a tutti gli amanti del genere zombie, in particolare alle lettrici.

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