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Un’ucronia – S.M.Ottaiano
Si possono chiamare universi paralleli, realtà alternative, ucronìe; più prosaicamente si tratta di andalizzare rapporti di causa ed effetto prendendo cause differenti da quelle che si sono effettivamente verificate nella storia. Sergio Ottaiano sviscera questo concetto attraverso il romanzo breve Un’ucronia: una sorta di flusso di coscienza di un uomo distrutto dal susseguirsi delle sue scelte sbagliate, della sua paura del cambiamento, in un comportamento di autoconservazione portato all’eccesso al punto da diventare la sua stessa gabbia.
Un racconto senza dubbio particolare che si avvicina più che altro all’esercizio di stile considerando la limitatezza dei contenuti e il twist ending che giustifica l’intera narrazione.
Una lettura fluida e scorrevole, per certi versi un po’ enfatica nei toni, ma a posteriori giustificabile e quindi nel complesso piacevole.
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Scheda: Un’ucronia – S.M. Ottaiano
Poche cose spingono un uomo all’isolamento, ed una di queste è proprio il rimpianto, il ricordo del passato, la bellezza malinconica delle strade non intraprese. Ogni uomo ha in sè più vite non vissute ed esse sono demoni pronti a lacerare l’anima e il cuore; l’esistenza è un continuo scegliere ed ogni via non intrapresa ci appare, in futuro, migliore del percorso che abbiamo deciso di seguire nel presente. Questo libro parla di un’ucronìa: quella che ogni giorno nasce all’interno della nostra anima.
Ucronìa: termine derivante dal greco che vuol dire nessun tempo. Indica ciò che sarebbe potuto accadere se un fatto storico, un avvenimento importante e significativo, fosse andato diversamente. Ogni uomo, quotidianamente, vive quest’esperienza ripercorrendo con la mente i possibili risultati di una scelta alternativa, che siano essi positivi o negativi.. Il “se” è ciò che caratterizza l’ucronìa ed è la congiunzione che induce l’uomo a riflettere e a pensare. Nella profondità del proprio animo ogni essere racchiude milioni di domande a cui spesso non riesce a dare una risposta e molte di queste iniziano proprio con un se: “se fossi stato…”, “se fossi andato…”, “se avessi scelto…”. Milioni di Ucronìe.
Così ognuno è portato a ricordare, a rimpiangere, a desiderare ciò che non ha vissuto; ma nella vita di tutti i giorni questa riflessione non è possibile: la frenesia, il continuo movimento non lasciano spazio d’espressione all’interiorità. L’unico luogo in cui è possibile affrontare i propri demoni è il sogno, culla dell’immaginazione, ed esso si può raggiungere tramite la reclusione fisica o mentale, oppure entrambe. In tal modo il faccia a faccia con se stessi e i propri mostri, le proprie ucronìe, è inevitabile, e da questa battaglia si può uscire vincitori o perdenti. Attraverso cinque ricordi, cinque rimpianti, il protagonista senza nome viaggia nel mare del “se…”, attraverso l’amore, l’amicizia, i sogni, la famiglia e se stesso, svela i propri demoni e ne resta sopraffatto. Ma non tutto è ciò che sembra, forse dietro tanto dolore, si nasconde una luce…
l’autore
Sergio Mario Ottaiano è nato ad Avellino nel Febbraio del 1993, vive a Marigliano in provincia di Napoli. Frequenta la facoltà di lettere moderne all’Università Federico Secondo di Napoli. Il suo interesse per la letteratura nasce in età adolescenziale con la lettura di “Capitani Coraggiosi” di R. Kipling, da allora non ha mai smesso di coltivare la sua passione per la scrittura e le lettere. “Un’Ucronìa” è il suo primo romanzo. Coltiva inoltre l’interesse per la musica suonando il basso elettrico e componendo testi e musica in una band partenopea: Blucronìa.