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La geometria del vento – R. Malavasi
Cos’hanno a che spartire le controverse ricerche antropologiche di un illustre e bizzarro personaggio dell’Ottocento con uno studio di un laureando del giorno d’oggi sulle prestazioni sportive, in particolare dei velocisti?
Se lo chiede il giovane Carl, dopo aver scoperto di essere un discendente del controverso Cesare Lombroso, studioso che sul finire del 1800 inanellò una serie di indagini empiriche volte, tra l’altro, all’individuazione di caratteristiche fisiche in correlazione alle attitudini delinquenziali e deviate. La scoperta di alcune particolari asserzioni dello studioso fanno sì che Carl inizi un’approfondita indagine per includere alcuni punti di vista all’interno della sua tesi di laurea. Ma questa indagine, in apparenza del tutto accademica e inoffensiva, ben presto si rivelerà, a sue spese, irta di insidie e di doppigiochi.
Questo romanzo di Raffaele Malavasi, La geometria del vento, è un bel giallo appassionante e molto ben costruito, che si articola attorno alla figura notoriamente controversa di Lombroso e che indaga in modo approfondito la sua produzione, mettendo a fuoco alcuni aspetti ed alcune intuizioni particolarmente affascinanti.
In questo romanzo, realtà storica e fantasia si intrecciano così bene e così strettamente che ben presto è inevitabile chiedersi dove finisca una e dove cominci l’altra: le argomentzioni sono tutte altamente credibili e così ben documentate e intriganti che possono essere prese tranquillamente come vere (anche quando non lo sono).
I personaggi sono ben delineati e tutti piacevolmente vividi: in alcuni casi, come per il personaggio di Carl, il risultato scorre liscio senza intoppi, in talaltri, come per il personaggio di Giulio, si vede lo sforzo espressivo dell’autore nella definizione di un linguaggio che lo caratterizzi in relazione al suo passato, comunque con buoni risultati.
Anche la descrizione dei vari ambienti, in particolare l’Accademia delle Scienze e il Museo Lombroso, entrambi di Torino, è estremamente efficace e risulta semplice immedesimarsi nell’azione, scatenando inevitabili moti di entusiasmo in chi ha avuto esperienza diretta di quei luoghi (come noi ).
Se la realizzazione di un romanzo giallo costituisce una sfida intrinseca in più, visto che per l’autore non si tratta solo di riuscire ad esprimere la sua storia al meglio delle sue possibilità ma anche costruire una trama sufficientemente misteriosa ed appassionante, seminando indizi con le giuste tempistiche ed alternando punti di climax a fasi di elaborazione delle informazioni e di minore tensione; l’autore ha portato efficacemente a termine tutta la sfida, e con onore. La geometria del vento è un piacevolissimo romanzo giallo, intelligente, mai banale, ottimamente costruito e eccezionalmente ben documentato. Lettura molto consigliata.
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Scheda: La geometria del vento – R. Malavasi
Esiste il segreto del successo del velocista, la parte del corpo dell’atleta che permette di ottenere prestazioni vincenti?
Questo interrogativo segna sorti e vicende della famiglia Carrara da oltre un secolo: Carl, laureando in biologia, suo nonno Giulio, già partigiano, e il loro avo dell’Ottocento, il famigerato studioso di antropologia criminale Cesare Lombroso.
Durante gli studi per la sua tesi, Carl si imbatte nelle tracce di un testo che potrebbe fornire a quella domanda una clamorosa risposta; ma esso sembra essere stato occultato per cause non chiare. Si getta quindi alla ricerca del manoscritto, trovandosi presto a dover fronteggiare l’ingombrante passato della sua famiglia e a dover sfuggire a chi, risvegliandosi da un lungo letargo, vuole a tutti i costi mettere le mani su quell’antica scoperta.
La vicenda si snoda tra Parma e Torino, tra campi di atletica e biblioteche polverose; qui si intrecciano avventura, mistero, formazione, anelito verso grandi ideali, impietosa manifestazione dell’umana debolezza ed esercizio senza scrupoli del potere: dietro lo scenario del mondo dell’atletica si affacciano prepotenti i fantasmi del razzismo, della guerra fredda e del doping.l’autore
Raffaele Malavasi, 45 anni, libero professionista genovese, con “La geometria del vento” esordisce nella narrativa.