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Gli eletti di Scantigliano – P. Durando
Un gruppo di persone è stato selezionato per partecipare ad un reality show, formato tornato in auge dopo alcuni decenni di oblio. Una grande nave viene messa a solcare il mare verso una destinazione sconosciuta, per sei mesi i partecipanti non avranno altri contatti con il loro paese di origine, Scantigliano, se non tra loro stessi e il Mediatore, il Grande Fratello che li monitorerà durante il viaggio, valutandoli anche dal punto di vista dei rapporti interpresonali. Il viaggio ben presto assumerà contorni inattesi e inspiegabili.
Il concept di base de Gli eletti di Scantigliano, di Paolo Durando, è effettivamente interessante e dalle possibilità corpose: i presupposti fanno pensare non solo ai vari reality show dei quali abbiamo tutti esperienza e che richiamano a loro volta ben note distopie, ma anche al romanzo di Dan Simmons, Hyperion, esordio affascinante della saga de I canti di Hyperion.
L’effetto finale alla lettura del romanzo, invece, è contraddittorio. Se lo si vuole intendere come romanzo di fantascienza, così come si propone, risulta piuttosto povero e scarsamente costruito. Gli aspetti di lungimiranza, di indagadine nel futuro, talvolta di velata denuncia del tempo moderno, sono quelli che rendono credibili e interessanti i romanzi di questo genere, proprio perchè traggono linfa vitale dalla mente visionaria dell’autore. In questo caso invece ben presto il lettore si accorge che la struttura immaginifica del futuro rappresentato è confuso e poco saldo. Non si riesce a comprendere innanzitutto quanto lontano è il futuro rappresentato: capiamo dalle narrazioni dei protagonisti che ci sono state diverse rivoluzioni sociali e culturali, che si è ritornati ad una certa sobrietà di intenti e di costumi, ma non si riesce ad intendere che cosa sia successo e come questo si sia ripercosso nella società italiana. Manca insomma una definizione chiara di causa ed effetto, fondamentale per rendere il contesto credibile.
D’altro canto, se si vuole intendere il romanzo come una storia di introspezione e con un sottotesto nascosto, anche in questo aspetto l’effetto risulta incompleto. I personaggi hanno voce e reazioni che sembrano artificiosi e poco naturali, per questo talvolta nasce il sospetto di un’allusione nascosta dall’autore in questi comportamenti. La scelta di rendere poi la permamenza sulla nave piuttosto monotona, con scarsi eventi per gran parte del romanzo, induce necessariamente a spostare la narrazione dal mostrato al raccontato, per voce dei personaggi.
Insomma, nonostante un’idea che ha indubbiamente del potenziale, riscontriamo un risultato che non convince del tutto il lettore.
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Scheda: Gli eletti di Scantigliano – P. Durando
Siamo nella seconda metà del secolo XXI. Nove personaggi arrivano in aereo dall’immaginaria cittadina toscana di Scantigliano ad al-Dakhla, nel Sahara Occidentale. Sono stati selezionati dalla Extension Olovision (Ov) per partecipare ad un reality, che consiste nel trascorrere sei mesi, privati di ogni consueto device, su una nave diretta verso una destinazione ignota. Ripresi costantemente, vengono sottoposti ad una valutazione periodica da parte del pubblico da casa e dal Grande Fratello della situazione, detto “Il Mediatore.” Col tempo approfondiscono la conoscenza reciproca, interagendo tra loro in modi più o meno imprevedibili, finché si rendono conto che le cose non stanno affatto come pensavano.
l’autore
Sono Paolo Durando, nato a La Spezia il 24/2/1963 e attualmente insegnante di italiano e storia al liceo artistico di Treviglio (Bg). Ho sempre creduto nella fantascienza quale mezzo privilegiato per l’interrogazione dell’esistente, per le provocazioni conoscitive e metacognitive che consente. Sono collocabile nella “banlieue” della letteratura fantastica, almeno da quando, sul n. 37 di Futuro Europa, la rivista di Ugo Malaguti, apparve il mio racconto “La missione di Xeres”. Mi sono azzardato in alcune pubblicazioni (perlopiù ebook) amatoriali e, nel 2013, ho vinto il premio Short Kipple. Si possono trovare facilmente informazioni su di me in Rete, ad esempio la recensione di Gian Filippo Pizzo della mia raccolta “Le storie della salamandra” su “Il giornale dei misteri” del luglio 2012. Nel 2014 ho vinto il premio Triskelion Antipodes editrice, con il romanzo “Gli eletti di Scantigliano”