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La danza delle marionette – L. Buggio
Angus cammina nella notte. Angus è forte oltre ogni immaginazione, non si ammala mai, non invecchia, è pervaso da un fascino ultraterreno. E non è solo. I giochi di potere tra le varie fazioni dei suoi simili che si spartiscono il controllo della metropoli, rischiano di mettere in pericolo ciò che è il motivo della sua esistenza: i suoi protetti, i dimenticati, gli abbandonati, i bambini vittima di abusi e maltrattamenti. Nonchè la sua Principessa, Kerri, colei che accompagna Angus nella sua missione e ne condivide lo scopo, senza conoscere fino in fondo la natura di Angus.
Questo è un romanzo di vampiri. E’ innegabile. Ma chiuderlo in questa definizione sarebbe fargli un grave torto. Tratta di vampiri, è vero, ma non solo. Questo romanzo, dal taglio cinematografico e dalla narrazione diretta, racconta una storia complessa, mai banale, ricca di colpi di scena, di azione e di sentimenti profondi.
Con tratti rapidi e precisi l’autore ci accompagna nei sobborghi di una non ben precisata metropoli e ci porta in un mondo di solitudini, di freddo calcolo e bieco interesse, ma ci disegna anche angoli di piccola gioia, di conforto, di luce e speranza.
Angus e Kerri danzano in questo spettacolo come marionette, così come i simili di Angus, senza comprendere mai fino in fondo chi è a tenere i fili, chi è effettivamente mente e chi pedina in questo gioco perverso.
“La danza delle marionette” è effettivamente un romanzo di vampiri, ma più che altro è un romanzo che parla d’Amore e di Vita.
L’amore di Angus per i suoi protetti, l’amore di Kerri per Angus, intrappolato in una condizione di non esistenza, l’amore per i propri diletti e passatempi di coloro che si sono posti a leader dei clan vampirici, che non esitano ad annientare simili e mortali per il loro mero compiacimento.
La vita che pervade i giovani prigionieri delle loro esistenze, la vita che è in Angus in quanto capace di provare sentimenti nobili, la vita che non è più nei carnefici e nelle creature spietate che lo circondano e cercano di annientarlo.
Questo mondo e questi personaggi, così vividi e reali, opera di esordio di Luca Buggio del quale abbiamo parlato qui, a nostro avviso meritano di essere conosciuti e apprezzati, per godere delle sensazioni forti che sono in grado di suscitare, dalla suspense delle scene d’azione alle lacrime di commozione delle ultime, delicate pagine.
Scheda: “La danza delle marionette”
la quarta di copertinaAngus è un vampiro, un predatore che sceglie le prede con attenzione: solo chi fa del male ad altre persone. Le vittime delle sue vittime diventano i suoi protetti, prendersene cura lo fa sentire ancora vivo, amato. Umano. Ma ugualmente diviso tra un mondo a cui non sente di appartenere e uno che non lo riconosce più.
Kerri non ha avuto una vita facile, la sua infanzia è un incubo che vorrebbe dimenticare. Angus l’ha tolta dalla strada e lei è cresciuta e diventata forte al suo fianco, fingendo di non accorgersi dei suoi tanti misteri.
Galinder guida congreghe di vampiri dai tempi degli imperatori romani. Saggia guida per alcuni, spietato tiranno per altri. Indifferente alla sorte dei mortali, gli interessa soltanto mantenere il potere, alimentando gli intrighi che nascono alla sua corte.
Malakith ha un unico scopo nella sua millenaria esistenza: sconfiggere Galinder una volta per tutte. Nessuno scrupolo rallenta il suo cammino. Porta tempesta e si lascia alle spalle distruzione.Suona la danza e le marionette si muovono a tempo di musica.
Galinder e Malakith. I loro seguaci, i loro servi.
Angus. E Kerri.
Chi è che regge i fili?Una storia avvincente che si legge d’un fiato, ricca di colpi di scena e di personaggi incredibilmente vivi: sorprende, emoziona, commuove. Una storia che fa riflettere sull’ambiguità dei sentimenti e su tutte le sfumature della parola “amore”, dalla più nobile alla più perversa. Amare può essere crudele. E pericoloso.sche
le note sull’autore
Luca Buggio è nato a Torino il 15 luglio 1966; laureato in Ingegneria, affianca alla sua attività la passione per il teatro e per la narrativa. La Danza delle Marionette è il suo primo romanzo e deve l’ispirazione ad una lunga esperienza nel mondo del volontariato: anche se i personaggi e le vicende della storia sono di pura fantasia, le emozioni che la pervadono sono reali, fino all’ultimo sorriso, fino all’ultima lacrima.