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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Il giardino delle vergini suicide – diretto da S. Coppola

Postato da Legione il 10 Luglio 2009

Avevamo questo film nella lista di quelli da vedere da molto tempo. Siamo stati incuriositi da questo titolo per diverse ragioni. Prima tra tutte il fatto che la regista sia cotanta figlia d’arte e che certamente il suo primo film abbia attirato molta attenzione da parte del pubblico.
Secondariamente, sono stati i nomi di alcuni degli attori principali, notissimi, ad attrarci: James Woods nella parte del signor Lisbon, marito di una angosciante Kathleen Turner, (paradigma dell’asserzione artistica “Non ci sono piccole parti ma solo piccoli attori”: la parte della madre Lisbon è molto molto piccola, ma è su di essa che si impernia l’intera vicenda. L’interpretazione è risultata magistrale), Kristen Dunst nella parte di Lux, una delle sorelle fulcro della storia e un semisconosciuto Josh Hartnett nella parte del rubacuori scolastico di turno.
Il film non ha deluso le aspettative. E’ stato tratto da un romanzo di Eugenides Jeffrey del quale avevamo già sentito parlare abbastanza bene in termini piuttosto particolari.
Infatti, il film come nella narrazione del romanzo, si incentra, sì, sull’ultimo anno di vita delle cinque sorelle Lisbon, ma sempre e solo attraverso gli occhi di chi le ha conosciute, incrociando anche solo per qualche ora le loro esistenze. E’ un espediente narrativo decisamente particolare, che ben si attaglia al tema trattato: queste cinque giovanissime donne, tutte bellissime e solari, di fatto tenute sotto la campana di vetro di una madre accentratrice e di un padre perfettamente passivo.
Un gruppetto di ragazzi vicini di casa narra le loro vite in declino come in un reportage, per il quale raccolgono informazioni ed indizi in maniera quasi maniacale, asserendo continuamente quanto quelle cinque ragazze abbiano segnato la loro vita per sempre.
“Il giardino delle vergini suicide” è senza dubbio un film drammatico, ma distaccato, che espone i fatti in ordine cronologico, analizzandoli e cercando di trovare il motivo effettivo per quegli insani gesti che alla fine tutte e cinque compiono. E fa riflettere su come questa storia sia verosimile, su come è possibile che il male di vivere si celi anche dietro il sorriso più dolce di una fanciulla nel fiore della giovinezza.