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La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante – F. Raineri
Quattro ragazzi si avventurano in mongolfiera sorvolando le alpi Apuane, ma per una serie di sfortunate coincidenze atterrano sul Monte Tambura, dove scopriranno tanti misteri ivi celati, rischiando più volte la pelle.
La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante, di Fernanda Raineri si presenta come un romanzo per ragazzi un po’ accondiscendente, dalla narrazione molto approssimativa e sbrigativa.
Questo romanzo innanzitutto brilla per assenza di editing e della più basilare correzione di bozze, la notazione del discorso diretto è errata e fastidiosa e i refusi risaltano con evidenza (“movimenti teutonici” anzichè di tettonici, solo per fare un esempio).
I tratti salienti della trama sono piuttosto semplici, ma i vari passaggi sono ingiustificati ed immotivati: ad esempio i ragazzi si addentrano in una serie di caverne e cunicoli, e contro alcuna logica decidono più e più volte di immergersi nei gelidi e pericolosi corsi d’acqua scoprendo casualmente indizi funzionali alla trama.
I personaggi stessi sono piuttosto incredibili, l’unico maschio della compagine risulta quello che di fatto riesce a progredire nella vicenda, mentre le tre ragazze si limitano ad urlare per qualunque assurdità, a lagnarsi di questo e quello, risultando moleste quando non assolutamente ininfluenti.
L’antagonista ricorda da vicino un clichè da romanzo di pirati di fine Ottocento, con la curiosa abitudine di lanciare candelotti di dinamite accesi contro i ragazzi (il fatto che sia esplosivo risalente alla seconda guerra mondiale e quindi altamente instabile non lo induce a maneggiarlo con cautela, anzi).
Altra caratteristica è appunto l’inverosimiglianza di tanti piccoli dettagli che coinvolgono i ragazzi (il nome scientifico di un fungo luminoso, la quantificazione a colpo d’occhio della durata del petrolio in una lampada, la cottura di un pesce calandolo in una caldera naturale) che rendono tutto il romanzo, in realtà un racconto lungo, avvolto in un’aura di imprecisione nella quale è difficile immedesimarsi.
Opinabile poi la scelta di costituire il romanzo in un blocco unico, senza capitoli, paragrafi, stacchi temporali e di punti di vista di qualunque tipo. Questo, associato ad un uso piuttosto casuale della punteggiatura, rende la lettura poco agevole.
Insomma, risulta evidente come questo romanzo sarebbe potuto essere un’opera al suo pieno potenziale se solo fosse stato curato un po’ di più, con una correzione di bozze attenta, un editing puntuale e un po’ più di documentazione.
Scheda: La mongolfiera, il monte Tambura e il tappeto volante – F. Raineri
Nonostante le difficoltà economiche della sua famiglia, che la costringono a lavorare e studiare, Stella è un adolescente che coltiva il grande sogno di diventare scrittrice e una grande passione: quella per la mongolfiera.
In una calda giornata di Ferragosto, riuscirà, finalmente, insieme ad altri tre adolescenti: Glenda, sorella di Stella e Frank e Rebecca, due amici americani, a fare il suo primo volo a bordo di un pallone aerostatico, sui monti della Versilia.
Volo che si trasformerà presto in un avventura strepitosa, nel momento in cui la mongolfiera precipiterà sulle Alpi Apuane a causa del cambiamento improvviso delle condizioni atmosferiche.
I quattro ragazzi, rimasti miracolosamente incolumi, si ritroveranno all’interno di un bosco fatato sul monte Tambura, all’uscita del quale troveranno un luogo misterioso, dove si celano tesori di inestimabile valore.
Tesori che un astuto nemico cercherà in ogni modo di tenere per se tentando di eliminare Stella e i suoi amici.
Le sorprese però non finiscono qui, nel tentativo di sfuggire a questo pericoloso nemico, si imbatteranno in un ambiente incontaminato, tra famelici mostri preistorici e reperti archeologici.
Un avvincente avventura, quindi, per questo racconto tra realtà e fantasia, scritto per i ragazzi, ma che potrebbe far fantasticare anche gli adulti.l’autore
Fernanda Raineri, è nata a Massa Carrara, ai piedi delle Alpi Apuane. Fin da piccola ha sempre avuto passione per il disegno e la poesia. Partecipa durante la gioventù a qualche mostra di pittura locale. Poi inizia a lavorare come impiegata, lavoro che svolge tuttora da circa 26 anni, e tralascia, un po’ le sue aspirazioni. Negli ultimi anni, però, precisamente dal 2003, sente il bisogno di tornare a coltivare le proprie passioni artistiche.