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La giustizia di Iside – C. Farris
E’ difficile definire in modo lineare questo romanzo di Clelia Farris, La giustizia di Iside.
Abbiamo avuto il piacere di conoscere l’autrice, qualche anno fa, grazie al suo primo romanzo ambientato nelle Due Terre, La pesatura dell’anima (recensito qui), vincitore del premio Kipple, e siamo rimasti catturati dalla complessità della realtà ucronica che ha saputo disegnare.
Questo romanzo giunge come seguito del primo, ma non ne è la sua prosecuzione. Fin dalle prime pagine ci si accorge che le vicende dei protagonisti, oltre che i protagonisti stessi, sono i medesimi presenti nel primo libro. Immersi nuovamente nella realtà delle Due Terre, i protagonisti seguono un’indagine differente, ma gli equilibri che li legano si ripresentano, uguali eppure diversi, come una sorta di dejà vù.
La giustizia di Iside risulta quindi una riscrittura del primo romanzo, non progredisce negli sviluppi in senso temporale, orizzontalmente, mostrando quindi come i personaggi si sono evoluti dal primo libro, bensì progredisce in senso verticale, andando in profondità in certi aspetti che nel primo romanzo non erano stati toccati.
In questo caso infatti prendiamo un assaggio del cosiddetto Mare-di-Sotto, e veniamo in contatto con la realtà dei Ritornati, delle persone, cioè, che sono stati riportati in vita dai Sette e da Iside.
Anche la stessa Iside, la cui identità nel primo romanzo costituiva uno dei climax narrativi più forti e viscerali, in questa nuova occasione passa quasi in secondo piano, ciò che avviene nel serdab con i Sette viene mostrato solo tangenzialmente, mantenendo invece il fulcro saldo sulle persone, sulle loro peculiarità e i loro punti di rottura.
Anche in questo libro apprezziamo le doti narative dell’autrice, che interpreta la regola aurea del “mostrare” come una missione, mai disattesa, anche a costo di una chiarezza non esattamente cristallina in qualche passaggio più concitato e dinamico.
I personaggi meritano nuovamente una menzione speciale: Naima era ed è la protagonista delle due storie, ma la squadra dei Sette rappresenta probabilmente il miglior bouquet di personaggi che ci sia mai capitato di leggere: ciascuno perfettamente distinguibile dagli altri per le sue caratteristiche così ben tratteggiate da apparire più che credibile e naturale, mai banale, senza mai ricorrere ai clichè sempre appostati dietro l’angolo. Ognuno ha una voce, uno stile suo proprio, esattamente come se fossero nostri amici, che sapremmo riconoscere ad occhi chiusi.
Anche i personaggi secondari, che in questo libro si presentano per la prima volta, non sono da meno; abbiamo apprezzato in particolare il gruppo dei Ritornati, ricchi di debolezze e manie, angoscianti testimoni del lato oscuro del lavoro dei Sette, quasi ad esserne in contrapposizione.
Sappiamo che l’autrice è al lavoro su un’altra opera, che a quanto sembra non avrà niente a che vedere con le Due Terre ed il suo mondo, ma non possiamo fare a meno di sperare che un giorno abbia l’occasione di scriverne ancora, con la stessa vividezza, la stessa fantasia portata oltre i confini.
Ne frattempo ci sentiamo di consigliare la lettura a tutti gli appassionati del genere, anche a coloro che hanno già letto La pesatura dell’anima, e a fare i nostri migliori in bocca al lupo all’autrice.
Scheda: La giustizia di Iside – C. Farris
In un Egitto fantastico, in cui regna la giustizia di Iside e la rivoluzione ha abbattuto la Dinastia, i Ritornati sono vittime che hanno abbandonato il Regno dei Morti, in cambio dell’anima del loro assassino.
Solo ventiquattro ore è il tempo concesso alla squadra Sette dai Giudici dei Morti per trovare l’assassino ed effettuare lo scambio; ma chi ritorna è condannato a rievocare il momento della propria morte.
Naima, un occhio di Horo tormentata dal ricordo di un assassino che dissangua giovani donne, si troverà suo malgrado a far parte della squadra. Fra complotti e intrighi politici, i sette dovranno affrontare un pericoloso avversario, che vuole la loro scomparsa, e anche i dubbi sulla giustizia della risurrezione.
Naima avrà il suo assassino ma il prezzo da pagare sarà alto.l’autore
Clelia Farris, nata a Cagliari nel 1967, si è laureata in psicologia con una tesi in epistemologia. Nel 2004 ha vinto il premio Fantascienza.com col romanzo “Rupes Recta”, giunto alla seconda ristampa. Nel 2009 ha pubblicato il romanzo “Nessun uomo è mio fratello” con il quale ha vinto il premio Odissea. Nel 2011 viene pubblicato il suo terzo romanzo “La pesatura dell’anima”, vincitore del premio Kipple. Ha pubblicato racconti su Fantasymagazine, Robot, la rivista Effemme.
In questi giorni è in uscita il suo nuovo romanzo “La giustizia di Iside” con l’editore Kipple.
La pesatura dell’anima – C. Farris
In un antico Egitto alternativo, dove l’ingegneria genetica ha permesso di ottenere strumenti di alta tecnologia da animali e piante, un gruppo di sette guardie elette comunicano con i Morti, somministrando la giustizia più vera e assoluta: lo scambio dell’anima colpevole per quella innocente della vittima.
Ma, all’interno di questo sistema apparentemente infallibile, un caso insoluto svela una debolezza che trascende ogni immaginazione e mina l’intero equilibrio politico e culturale della società.
Questa, in estrema sintesi, la trama del romanzo di Clelia Farris, La pesatura dell’anima. Un romanzo di fantascienza ucronica estrema, che si spinge molto oltre il mainstream letterario al quale la letteratura commerciale ci ha abituato negli ultimi anni.
Un’opera quantitativamente breve (183 pagine) ma densa ed intensa. La Farris non solo ci offre un intreccio degno del miglior poliziesco, ma lo inserisce all’interno di una realtà fantascientifica così elaborata ed originale da lasciare senza fiato.
Lo stile è impeccabile e denota l’esperienza con la lingua scritta e con il genere. L’autore infatti non cede mai nella tentazione dell’infodump, anche a costo di lasciare il lettore nell’incertezza per parecchie pagine. Le occasioni infatti sarebbero numerose, perché viene imbastito un mondo intero del tutto lontano a ciò a cui siamo abituati, e non abbiamo nessuna nota o spiegazione a nostro beneficio. Nonostante questo, o forse anche grazie a questo, l’interesse non scende mai, e alla fine, con pazienza, tutti i fili vengono tirati nella giusta direzione.
La voce narrante è una distaccatissima terza persona, con punto di vista variabile, che corrisponde per la maggior parte con il punto di vista della protagonista, Naima, ma che spesso coinvolge gli altri cinque personaggi principali. Il tono è quasi chirurgico, completamente impersonale, al punto che la sensazione finale ben presto assomiglia ad una cronaca di fatti. Questo espediente permette ai personaggi di risaltare sopra ogni altra cosa.
I personaggi, infatti, sono probabilmente la punta di diamante di questo romanzo. Si inseriscono nell’intreccio con naturalezza e credibilità e, sebbene vengano descritti fisicamente solo all’inizio, restano vivi e ben distinti l’uno dagli altri, ciascuno con le sue proprie caratteristiche, mai scontate o banali e sempre vivide e coerenti tra loro.
Il romanzo si fonda su un intreccio talmente elaborato che è impossibile non evincere lo studio che deve essere costato per realizzarlo: inventare un mondo del tutto straordinario, con una sua geografia, una sua struttura politica, le sue proprie religioni, credenze, usanze e dialetti, presuppone uno sforzo creativo non da poco, difficile da riscontrare anche in altri esponenti del genere.
Un libro ottimo, che ci sentiamo di consigliare a tutti coloro che cercano, senza trovarlo se non di rado, il Sense of Wonder che caratterizza la letteratura fantascientifica, e a tutti coloro che sono dei lettori dalla mente aperta, disponibili a farsi stupire in modi sempre più imprevisti dalla parola scritta.
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Scheda: La pesatura dell’anima – C. Farris
LA PESATURA DELL’ANIMA
Clelia Farris
Casa Editrice: Kipple Officina libraria
Collana: Biblioteca di Avatar
Anno di pubblicazione: 2011
Genere letterario: Fantascienza
Vincitore del premio Kipple 2010
Pagine: 192
Isbn 13: 978-88-95414-26-3In un Egitto minacciato dalla desertificazione, i Movimentisti si ribellano al tradizionale attaccamento alle Due Terre degli Stanziali. I movimenti centrifughi sono presenti anche nella politica e nella religione, dove i Mitriaci combattono l’ortodossia della Religione tradizionale. In questo scenario i Sette (un gruppo elitario di Giudici, in contatto con l’Aldilà), si rende conto di aver sbagliato un verdetto di condanna a morte per un misterioso infanticidio. Le conseguenze saranno pesanti, il loro patto con il Regno dei morti vacillerà e la situazione sarà aggravata da un nuovo omicidio.
l’autore
Clelia Farris è nata a Cagliari nel 1967, dove si è laureata in psicologia, con una tesi di epistemologia.
Nel 2004 ha vinto il premio letterario Fantascienza.com con il romanzo Rupes Recta (Delos Books), giunto alla terza ristampa.
Ha pubblicato su Fantasy Magazine il racconto Dialogo diabolo e sulla rivista Robot il racconto L’eroe dei mille mondi.
Nel 2009 ha vinto la prima edizione del premio Odissea con il romanzo Nessun uomo è mio fratello (Delos Books).
Nel 2010 ha vinto il premio Kipple con il romanzo La pesatura dell’anima (Kipple Officina Libraria).