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Buonasera, dottor Nisticò – A. del Giudice
Il dottor Nisticò, direttore d un’importante istituto creditizio, è appena stato elegantemente invitato a dare le dimissioni. La sua implicazione nello “scandalo”, un giro di mazzette per i notabili del paese a sostegno di un importante affare, è stata scoperta e la notizia è su tutti i giornali. L’uomo si ritira in esilio volontario in casa sua, e il romanzo di Antonio del Giudice, Buonasera, dottor Nisticò, illustra proprio il flusso di pensieri e ricordi scaturiti da questa caduta sociale.
L’autore, con grande abilità, racconta l’amarezza di un uomo illustre nel momento della crisi e rielabora con amarezza tutto ciò che la connivenza agli usi poco limpidi negli affari ha prodotto nella sua vita fino a quel giorno. Un matrimonio nato per amore e naufragato nel gelido disprezzo da parte della moglie, gli innumerevoli tradimenti incentivati dalla sua posizione sociale, i figli ricoperti di doni e denaro insufficienti a conquistarne l’amore e la fiducia.
Un romanzo breve che è un flusso di coscienza del protagonista nel corso di alcuni mesi dalla sua rovina, che come in un film rivede tutti i momenti chiave della sua vita e nella quale distinguiamo i tratti caratteristici di molti individui simili, che appartengono alle cronache italiane di tutti i giorni.
Una lettura interessante e ben congeniata che ci sentiamo di consigliare.
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Scheda: Buonasera, dottor Nisticò – A. del Giudice
Lo scandalo per una “mazzetta” travolge la vita felice e cinica del dottore Nisticò, amministratore delegato della maggiore banca cittadina, punto di snodo di affari leciti e illeciti, luogo nevralgico per palazzinari e businessman chiaccherati, “palude” dove si decidono, nel bene e nel male, le sorti economiche ma anche le gerarchie sociali della città. Nisticò si dimette dalla carica e vede crollare di colpo il suo mondo di agio e privilegi. Affida le carte all’avvocato e decide di chiudersi in casa. Manda un sms, una richiesta di aiuto ai suoi vecchi sodali e clienti. Nessuna risposta. L’establishment si dimentica di lui, e le crepe si aprono anche in famiglia. La moglie Anna decide di vendicarsi, dopo dieci anni, del tradimento con la bella Rachele, sua dipendente. La figlia Livia, al tempo alleata della madre, aumenta il suo distacco dal padre. Il figlio Michele non infierisce, ma vive il crollo paterno in una studiata indifferenza. L’unico fratello, Marco, rinfocola le vecchie gelosie verso il fratello di successo. La gazzetta locale lo tormenta tutte le mattine. Solo la cameriera e il giardiniere gli portano ancora qualche rispetto. Nisticò passa le giornate abbandonandosi al suo destino, quasi assaporando l’aspro e corrosivo finale di chi è messo al bando. Passa il tempo leggendo, riscoprendo vecchi libri e guardando le sue cose come se appartenessero a un morto. Conta i passi identici che fa ogni giorno con rassicurante cadenza. Si nasconde nella memoria della famiglia, si rifugia in soffitta, dove una cassaforte nasconde il prezzo dello scandalo. È Natale. E a casa Nisticò i riti della festività stridono con il disperato naufragio del padrone di casa che paga lo scandalo con un improvviso malore. La solitudine dell’ospedale è rotta da due notizie: il prezzo irrifiutabile di una vecchia passione, l’incredibile verdetto della giustizia. Nisticò non sa quale solitudine scegliere. Sulla sua vita non decide più lui.
l’autore
Antonio Del Giudice è un pugliese errante, nato ad Andria nel 1949. Ha fatto per più di 40 anni il giornalista. Ha vissuto a Bari, Roma, Milano, Palermo, Mantova e Pescara, dove attualmente abita. Ha lavorato alla Gazzetta del Mezzogiorno, a Paese sera, a Repubblica, all’Ora, all’Unità, alla Gazzetta di Mantova, al Centro d’Abruzzo, alla
Domenica d’Abruzzo. Ha fatto la sua trafila da cronista a direttore, a suo rischio e pericolo, e da uomo libero. Adesso collabora con Blitzquotidiano scrivendo articoli di costume. Ha pubblicato nel 2009 La Pasqua bassa per San Paolo edizioni; nel 1987 aveva pubblicato un libro-intervista con Alex Zanotelli, il profetico missionario comboniano.