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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Post Taggati ‘romanzi di viaggio’

Portland souvenir – C. Palahniuk

Postato da Legione il 24 Marzo 2013

http://annessieconnessi.net/portland-souvenir-c-palahniuk/

«L’intera città [...] soffre del “complesso del minidotato”. [...] Portland compensa le sue ridotte dimensioni facendo casino e dando fastidio.»

Un libro che è un punto di congiunzione tra la guida turistica, la raccolta di racconti e la biografia. In Portland souvenir, Chuck Palahniuk racconta la vita nascosta della sua città e ce la mostra attraverso gli occhi di ci ha vissuto una vita ne conosce pregi e segreti.
Portland ci viene presentata come una fucina ricca di paradossi e assurdità, di estremi, di sottointesi, di segreti di Pulcinella che conoscono tutti, almeno quelli meglio inseriti nei giochi d’ombra.
Ogni capitolo è dedicato ad un’area tematica, con consigli puntuali tipici della guida turistica, con tanto di indirizzi e numeri di telefono a cui fare riferimento. Le interviste e i personaggi mostrati danno ancora più concretezza alle descrizioni.
Ciascun capitolo è seguito da una “cartolina”, che come spiega l’autore, non proviene tanto da un luogo preciso ma da un momento particolare. Sono frammenti, episodi, provenienti dalla vita di Palahniuk, che danno un assaggio del suo passato e del sapore reale della città.
La conclusione che si può trarre dalla lettura di questo non-romanzo è, a nostro avviso, una sola: l’autore ha attinto a piene mani dalle esperienze e dall’anima della sua città per la realizzazione dei suoi romanzi. Dopo aver letto i suoi microracconti, romanzi come Fight Club ne risultano quasi sintesi ovvie. La realtà allucinata, drammatica, grottesca ed estrema che racconta sono come la prosecuzione del naturale andamento della vita di quella città.
O forse è il suo occhio che ha saputo catturare la realtà bizzarra celata sotto la superficie di una delle pacifiche cittadine del Northwest americano.

Ti interessa questo libro? Compralo su Amazon! Portland souvenir. Gente, luoghi e stranezze del Pacific Northwest

Scheda: Oltre le rive – F. Arizza

Postato da A&C Staff il 30 Gennaio 2013

http://annessieconnessi.net/scheda-oltre-le-rive-f-arizza/

Il vento di mezzogiorno accarezza dolcemente i volti degli uomini e delle donne che da sempre hanno lo sguardo puntato lì. E’ un vento che nasce dalle più basse, zone tropicali: secco, caldo, impetuoso e libero nei deserti africani alza la polvere ridisegnando i profili della sabbia che, granello su granello, con gran fatica aveva disposto mucchietti ordinati e regolari. Lungo il suo viaggio lo Scirocco incontra la mitezza del mare, ne assapora l’eterno invenire, lo assorbe, se ne imbeve e mitiga le giornate più calde spingendosi oltre le rive del Mediterraneo. Allo stesso modo le vite di questi uomini e di queste donne scorrono aride e secche confinate entro limiti solo in apparenza sociali, limiti che nascono dagli istinti più bassi e profondi e che si nutrono delle fragilità di cui la natura umana è piena. Il viaggio comincia per tutti allo stesso modo: coltiviamo il nostro egoismo, quali fosse un germoglio, tracciamo confini, creiamo differenze, delimitiamo entro spazi ben precisi comportamenti, sentimenti, idee. Poi, un giorno qualunque, ti accorgi che quei confini non ti hanno protetto dal resto del mondo, te ne hanno tenuto fuori; non determinano spazi in cui è agevole muoverti ma rappresentano le barriere che ti soffocano. La vera sfida diventa riuscire a trovare la forza di superare quelle barriere e di guardare oltre, oltre se stessi. Alza la polvere delle anime questo scirocco, si imbeve di sentimenti sopiti, mitiga la solitudine e si spinge oltre le rive, là dove Speranza non è solo una parola: è il volto di un figlio, è l’amore di un padre, è la compagna di una vita.

l’autore

“La mia storia è simile a quella di altri cento, mille e infinite persone nate e cresciute all’interno di una comunissima città d’Italia. Ma non voglio fare del qualunquismo, anzi. La mia salvezza è stata lei, la scrittura, piovuta nella mia vita in una afosa giornata d’estate.  Non so se sia stato io a scegliere lei o la scrittura a scegliere me, so solo che un pomeriggio mi ritrovai con una penna tra le mani a consumare quello che sarebbe stato un un tacito matrimonio che ormai va avanti da diversi anni. Da quel giorno non ho più smesso di scrivere. Scrivo per me, per chi non può farlo, per chi mi legge e per chi ha orecchie che sappiano ascoltare storie dove il lieto fine non è mai un punto col sorriso sulle labbra, ma un utopia irraggiungibile, un’isola che non c’è. Ah dimenticavo io sono Francesco Arizza, ho quasi trent’anni e di professione non faccio lo scrittore, ma l’impiegato. La scrittura non si “fa”, si vive. Solo vivendola puoi sentirti parte di un mondo fatto di simboli, lettere e codici che dettano il ritmo a questa assurda sinfonia che è la vita. VITA! VITA!”

Scheda: Io e i pigmei, cronache di una donna nella foresta – R. Milandri

Postato da A&C Staff il 29 Dicembre 2011

Io e i Pigmei. Cronache di una donna nella foresta
Raffaella Milandri
Casa Editrice Polaris
Pagine: 192 + 32 tavole a colori
Prezzo: 27 euro
ISBN: 978-88-6059-079-4

Nella lettura di questo soprendente viaggio, ci immergiamo insieme all’autrice nel caldo della foresta tropicale, e ci lasciamo trasportare attraverso villaggi e personaggi, ansiosi di scoprire chi si incontra dietro l’angolo. Nella esperienza narrata nel libro della viaggiatrice solitaria e attivista per i diritti umani Raffaella Milandri, troviamo i buoni e i cattivi, ma soprattutto i cattivi: a tratti drammatico, mai patetico, è un vero racconto di denuncia. I Pigmei sono vittime di soprusi impensabili. Attraverso gli occhi della Milandri, ci troviamo anche noi alle volte inquieti, alle volte arrabbiati, altre volte ancora divertiti da situazioni vissute con ironia e dipinte con pungenti osservazioni. Le avventure della scrittrice si dipanano in un racconto avvincente, è
il viaggio di una donna alla scoperta dei Pigmei odierni: chi sono e quali sono le straordinarie tradizioni di questa cultura millenaria? Qual è il devastante impatto del “Progresso” su questo popolo pacifico e in profonda armonia con la natura?
Il libro, illustrato da bellissime foto, racconta un incredibile viaggio e una ardua ricerca della verità.
Le testimonianze raccolte diventano un appello disperato inviatoci dal Popolo della Foresta.
Confida l’autrice del libro Raffaella Milandri, viaggiatrice in solitaria e fotografa umanitaria, in merito alle difficoltà incontrate durante la sua esplorazione:
“Il mio vantaggio più grande? L’essere donna. Il mio svantaggio più grande? L’essere donna”
L’esperienza della viaggiatrice è un racconto avvincente, commovente e terribilmente vero.
Edito dalla Polaris, il libro contiene anche consigli per i viaggiatori “faidate” e soprattutto per le donne in viaggio.

l’autrice
Dice Raffaella Milandri : “Viaggiare non vuol dire visitare luoghi, ma percepire l’animo dei popoli”. Fotografa umanitaria e attivista per i diritti umani dei popoli indigeni, viaggiatrice solitaria, si dedica alla fotografia intesa come strumento di sensibilizzazione, denuncia e comunicazione sul tema dei diritti umani e delle problematiche sociali . Con particolare attenzione ai popoli indigeni. Raffaella Milandri si impegna altresì in campagne informative sul turismo responsabile con raccomandazioni a chi viaggia nei Paesi in via di sviluppo.
I suoi viaggi sono estremamente spartani e avventurosi. Preferibilmente in fuoristrada.
Dice la fotografa: “Amo la gente semplice e sono fiera di essere una di loro.”
Vari collegamenti radiofonici e televisivi in diretta dai luoghi dei suoi viaggi, e collegamenti in diretta su Facebook fanno diventare i viaggi in solitaria di Raffaella Milandri un evento mediatico molto seguito.
“I reportage e i diari che ci hai puntualmente inviato sono stati davvero molto arricchenti: ci hanno fatto respirare l’aria di quei luoghi lontani e sentire il battito del cuore di quelle popolazioni, tutto con rara sensibilità ed equilibrio, grazie a te” G.V
“. … immagini e parole che toccano il cuore..” B.A.

Uomo bianco alla periferia dell’impero – U. D’Agostino

Postato da Legione il 26 Ottobre 2011

Anno 1992. Michele è un giornalista romano, con pochi scrupoli e molte aderenze redditizie, che si ritrova dalla sera alla mattina invischiato nel grande polverone sociopolitico che prese il nome di Tangentopoli. Per sfuggire all’interesse della magistratura, Michele si trova quindi a partire per destinazione ignota, spinto dal suo “capo”, un senatore dalla coscienza sporca, e si ritrova in Giamaica. Qui entra in contatto con una realtà del tutto nuova, ma soprattutto arriva a conoscere il suo vero io, spogliandosi del marcio della società occidentale, riscoprendo in sè una persona sconosciuta.

Uomo bianco alla periferia dell’impero è il primo romanzo del giornalista Umberto D’Agostino. E’ inevitabile riscontrare la perizia del professionista della scrittura, in particolare attraverso tutta una serie di dettagli dai quali traspare il background giornalistico dell’autore. Lo stile è particolare, reso ancora più graffiante dalla narrazione in seconda persona singolare che, associato ad un ritmo piuttosto incalzante e un linguaggio diretto e popolare, mira a coinvolgere, invischiare, direttamente il lettore nella storia.
La trama di per sè non brilla per particolare originalità, segue uno schema piuttosto standard e prevedibile sia nella sequenza degli eventi che nel percorso di redenzione interiore del protagonista; alcuni personaggi risultano credibili, nei comportamenti e nei dialoghi, mentre altri (in particolare Judy) sembrano rarefatti e poco verosimili, diffondendo un’aura di irrealtà anche nei personaggi con i quali interagiscono. Ciò nonostante, il ritmo e lo stile riescono ad essere intriganti a sufficienza per mantenere sempre vigile l’attenzione del lettore, in particolare grazie alle accurate descrizioni dei territori e della popolazione Giamaicana, che riescono ad allontanarsi dai clichè permeati fino a noi di questa società così particolare.
In sintesi quindi, un romanzo che si lascia leggere bene (a dispetto dell’editing carente), che nonostante faccia riferimento ad eventi italiani di qualche anno fa, rimane (tristemente forse) molto attuale e lascia in fondo un certo desiderio di fuga, di cambiamento radicale, per staccare da una società ormai opprimente e alienante a favore di una realtà costituita da cose più piccole e più vere.

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O su Ibs qui o ancora sul sito della casa editrice qui

Scheda: Uomo bianco alla periferia dell’impero – U. D’Agostino

Postato da A&C Staff il 14 Ottobre 2011

Alla vigilia di Tangentopoli è facile, se sei un giovane cronista rampante, fare favori alla persona sbagliata. E Raimondi, appena iniziano a cadere le prime teste sotto ai colpi della magistratura milanese, è costretto a darsi alla fuga per evitare la galera. Si ritrova alla periferia dell’impero, in una Jamaica no problem di reggae, sole, marijuana, belle donne, loschi traffici e criminalità stagnante. Un far west noir di fine ventesimo secolo, dove ricominciare. Forse.

Uomo bianco alla periferia dell’impero
Umberto D’Agostino

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