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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Fight Club – C. Palahniuk

Postato da Legione il 1 Dicembre 2010

“Prima regola del Fight Club: non si parla del Fight Club.” Questa battuta è entrata nella storia del cinema, grazie al film omonimo del libro di cui vogliamo parlare oggi: Fight Club, appunto, di Chuck Palahniuk.
Romanzo di esordio di questo misterioso autore, pubblicato nel 1996 fu subito un successo, attirando l’attenzione del pubblico grazie a quello che è diventato lo stile Palahniuk che in molti hanno cercato di copiare e personalizzare con dubbi successi. Leggendolo, abbiamo compreso bene su cosa si fonda questa celebrità.

Partiamo dalla trama e il concept: il nostro narratore senza nome e senza volto, schiacciato dalla normalità della sua vita e dall’insonnia, si aggira tra i gruppi di sostegno di malati terminali, per sentirsi toccato dalla vita vera e dall’angoscia, per potersi sfogare e riuscire finalmente a dormire. Grazie a questi gruppi conosce una ragazza sbandata almeno quanto lui, Marla, e se ne sente perseguitato. Finchè un giorno conosce Tyler, che sembra essere tutto ciò che al narratore manca: risoluto e deciso fino alla crudeltà, Tyler lo guida in un cammino di autodistruzione e fonda con lui il primo Fight Club. Perchè solo distruggendo se stessi e combattendo i propri fantasmi, arrivando ad un passo dalla morte si può iniziare a vivere veramente.

Come si può vedere, la tematica trattata non è delle più originali, potremmo attingere a concetti molto simili in un libro a caso di Irvine Welsh. Eppure Palahniuk ci riserva continuamente sorprese: condensa in poco più di 200 pagine concetti crudi e drammatici, ci mostra uno scenario di anarchia e crudezza (e assurdità sardonica, anche), ci fa entrare in un meccanismo e nella sua logica, per poi sovvertirlo imprevedibilmente, lasciandoci spiazzati e turbati e facendo assumere all’intera storia una luce del tutto inaspettata.

Parliamo dello stile: in strettissima prima persona, il narratore ci racconta le vicende in modo assolutamente non lineare, anzi, muovendosi tra fatti e pensieri in modo indeterministico, saltando apparentemente di palo in frasca per poi arrivare al punto di unione, facendo comprendere al lettore che nulla è stato detto per caso. La sua capacità di coinvolgere con la sua prosa dura e lapidaria, ma al contempo perfettamente curata e per certi versi poetica, è affascinante.

Una lettura fondamentale, avvincente e imperdibile.

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