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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Scheda: Oltre le rive – F. Arizza

Postato da A&C Staff il 30 Gennaio 2013

Il vento di mezzogiorno accarezza dolcemente i volti degli uomini e delle donne che da sempre hanno lo sguardo puntato lì. E’ un vento che nasce dalle più basse, zone tropicali: secco, caldo, impetuoso e libero nei deserti africani alza la polvere ridisegnando i profili della sabbia che, granello su granello, con gran fatica aveva disposto mucchietti ordinati e regolari. Lungo il suo viaggio lo Scirocco incontra la mitezza del mare, ne assapora l’eterno invenire, lo assorbe, se ne imbeve e mitiga le giornate più calde spingendosi oltre le rive del Mediterraneo. Allo stesso modo le vite di questi uomini e di queste donne scorrono aride e secche confinate entro limiti solo in apparenza sociali, limiti che nascono dagli istinti più bassi e profondi e che si nutrono delle fragilità di cui la natura umana è piena. Il viaggio comincia per tutti allo stesso modo: coltiviamo il nostro egoismo, quali fosse un germoglio, tracciamo confini, creiamo differenze, delimitiamo entro spazi ben precisi comportamenti, sentimenti, idee. Poi, un giorno qualunque, ti accorgi che quei confini non ti hanno protetto dal resto del mondo, te ne hanno tenuto fuori; non determinano spazi in cui è agevole muoverti ma rappresentano le barriere che ti soffocano. La vera sfida diventa riuscire a trovare la forza di superare quelle barriere e di guardare oltre, oltre se stessi. Alza la polvere delle anime questo scirocco, si imbeve di sentimenti sopiti, mitiga la solitudine e si spinge oltre le rive, là dove Speranza non è solo una parola: è il volto di un figlio, è l’amore di un padre, è la compagna di una vita.

l’autore

“La mia storia è simile a quella di altri cento, mille e infinite persone nate e cresciute all’interno di una comunissima città d’Italia. Ma non voglio fare del qualunquismo, anzi. La mia salvezza è stata lei, la scrittura, piovuta nella mia vita in una afosa giornata d’estate.  Non so se sia stato io a scegliere lei o la scrittura a scegliere me, so solo che un pomeriggio mi ritrovai con una penna tra le mani a consumare quello che sarebbe stato un un tacito matrimonio che ormai va avanti da diversi anni. Da quel giorno non ho più smesso di scrivere. Scrivo per me, per chi non può farlo, per chi mi legge e per chi ha orecchie che sappiano ascoltare storie dove il lieto fine non è mai un punto col sorriso sulle labbra, ma un utopia irraggiungibile, un’isola che non c’è. Ah dimenticavo io sono Francesco Arizza, ho quasi trent’anni e di professione non faccio lo scrittore, ma l’impiegato. La scrittura non si “fa”, si vive. Solo vivendola puoi sentirti parte di un mondo fatto di simboli, lettere e codici che dettano il ritmo a questa assurda sinfonia che è la vita. VITA! VITA!”

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