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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2013

Il signore degli anelli – J. R. R. Tolkien

Postato da Legione il 9 Settembre 2013

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Una recensione su Il signore degli Anelli da parte di una lettrice a digiuno di Fantasy e senza alcuna spiccata preferenza per Tolkien e il suo mondo di Hobbit, Elfi e altri strani esseri? Lo giuro, non mi sarebbe neanche passato per l’anticamera del cervello se non che… mi è stato chiesto un commento sincero e molto personale sul libro, per cui ho pensato che avrei potuto azzardarmi, in punta dei piedi e con le dovute cautele. Il Signore degli Anelli non è un romanzo qualunque e del signor Tolkien non si può certo dire male, soprattutto dal punto di vista immaginifico.
Ebbene, a lettura terminata mi schiero senza dubbi tra coloro che hanno amato la Terra di Mezzo e le sue epiche vicende. In un certo senso, è come se anch’io fossi partita con la Compagnia dell’Anello dato che ho impiegato più di sei mesi per terminare il romanzo (gentilmente prestatomi da un’amica che, a più riprese, ho provveduto a rassicurare sull’incolumità del suo Tesoro).
L’inizio è stato lento, quasi una passeggiata per quanto le mille e più pagine che mi separavano dalla fine mi facessero spesso tremare al pari di un incontro ravvicinato con un Cavaliere Nero. Ci sono state lunghe pause, periodi in cui furtiva lanciavo occhiate preoccupate al tomo e lo sentivo bisbigliare: “Tesssoro, torna da me”. E mi lasciavo irretire, leggevo un capitolo o due e poi lo lasciavo di nuovo a riposare per un po’. Alla fine ho ricoperto i panni del Sam Gamgee di turno e mi sono votata, anima e corpo, alla lettura: è stato un piccolo atto di volontà che mi ha ripagata completamente. Un capitolo al giorno, qualcuno in più durante i week end, ed eccomi infine sul monte Fato: l’ora era giunta, quel maledetto anello stava per essere distrutto e… non traumatizzo nessuno se affermo che a Frodo avrei tanto riservato la stessa fine che Gandalf aveva deciso per l’anello, vero?!
Del resto per Frodo non ho mai nutrito grande simpatia, mentre Gandalf sì che sapeva come suscitare la mia ammirazione. Una persona come lui dovrebbe esserci assegnata d’ufficio alla nascita: saggezza, poteri magici e un’invidiabile propensione al problem solving.
Non posso avanzare critiche sul romanzo, soprattutto perché Tolkien non ha lasciato niente al caso, personaggi, situazioni, ambientazione, è tutto curato, soprattutto il tono stilistico. Credo, infatti, che fosse pienamente consapevole del rischio che avrebbe corso se avesse raccontato vicende meno drammatiche: probabilmente sarebbe sorta una schiera di lettori-assassini pronti a far inghiottire da una voragine tutti quegli allegrotti Hobbit, gli alteri Elfi, gli Gnomi fissati con le pietre e le belle dame e l’esercito di Uomini senza macchia e senza paura. Ma Tolkien ne sapeva, eccome, e ci ha regalato una perla di libro che resiste ai tempi e alle mode. Ebbravo Tolkien, complimenti davvero. Te li meriti anche da una lettrice non fan-tasy.

Recensione semiseria scritta da Lara – Pensiero Distillato

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Scheda: Vendere senza le parole – A. Muscinelli, L. Tentolini

Postato da A&C Staff il 5 Settembre 2013

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Chi lavora in negozio sa bene che per ottenere successo, oltre a lavoro e impegno, servono esperienza, attitudine e istinto. Ma quanti negozianti hanno intuito che dietro una buona vendita, oltre al prodotto, c’è dell’altro? Quanti hanno il tempo o l’occasione per “studiare da negoziante”, per soffermarsi sui comportamenti da adottare con la clientela o sulle strategie migliori per arrivare alla vendita?
Per oltre dieci anni ci siamo occupati della formazione di responsabili di negozio e addetti alle vendite per le sedi italiane di aziende multinazionali. Dopo aver visitato negozi in tutta Italia e raccolto le osservazioni riportate dai partecipanti ai corsi, proponiamo in questo testo il sunto della nostra esperienza come formatori. Obiettivo specifico dei nostri seminari è migliorare il rapporto fra venditori e clienti attraverso l’uso della comunicazione non verbale (composta da gesti, tono della voce, linguaggio del corpo, ecc.). Le parole, infatti,
contano per una frazione minima nel rapporto fra le persone: è molto più importante ciò che comunica il nostro corpo con azioni, reazioni e attraverso il linguaggio paraverbale.

Questo manuale vuole chiarire i meccanismi di comunicazione che avvengono in negozio ogni giorno fra venditori e clientela. Non a caso il negoziante che, semplicemente, accoglie il cliente con un sorriso, vende di più! Si rivolge ai bravi venditori che vogliono eccellere nella loro professione, così come a tutti coloro che trattano con la clientela nel senso più ampio del termine, non soltanto in negozio ma in ogni contesto di negoziazione e vendita.

gli autori
Alessandro Muscinelli è un ingegnere con specializzazione automobilistica. Si occupa da anni di consulenza e formazione in Italia e all’estero per venditori e responsabili di negozio; ha pubblicato numerosi articoli su questi temi. Esperto di comunicazione non verbale. Porta nei suoi seminari una grande empatia e una fortissima intelligenza sociale.

Laura Tentolini ha una formazione di tipo amministrativo e collabora con Alessandro scrivendo articoli rivolti ai negozi in genere e alle concessionarie moto. Ha approfondito gli aspetti della comunicazione legati alla professionalità delle figure commerciali.

Il sito: Comunicazione Non Verbale

I figli della paura – D. Simmons

Postato da Legione il 1 Settembre 2013

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Un thriller più che dignitoso sebbene non esattamente innovativo nella forma e nelle meccaniche, questo romanzo poco noto del poliedrico autore Dan Simmons, I figli della paura, mantiene alte e non disattende le legittime aspettative del lettore.
Si parla di Dracula, in questo romanzo, ma in modo estremamente circostanziato, come Simmons ci ha sempre abituati. Ecco come la creatura mitologica di Bram Stoker acquista connotazioni storiche ma anche mediche molto approfondite e dettagliate. Scopriremo quindi come in realtà la creatura vampirica altro non è che il prodotto di un incrocio di difetti genetici e come l’entità maligna che identifichiamo con il vampiro in realtà può associarsi a qualsiasi creatura.

Un romanzo molto articolato che fa un po’ di fatica a catturare il lettore nelle sue trame. Fino al primo centinaio di pagine non succede molto di appassionante e si può avere la tentazione di abbandonare la lettura. Dopo quel punto però, la lettura si fa intrigante e i colpi di scena si susseguono con ritmo incalzante.
Dell’horror ha le tematiche, ma del thriller ha sicuramente i tempi e anche la struttura narrativa, che è piuttosto prevedibile, anche per quanto concerne le dinamiche tra i personaggi principali.
Qualche Deus ex Machina non si può certo negare, come in ogni romanzo d’azione che si rispetti.
Insomma, un libro piacevole da leggere e dalla solida base di documentazione, ma di certo non uno dei romanzi indimenticabili di Simmons.

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L’attesa – P. Gotti

Postato da Legione il 28 Agosto 2013

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Penelope aspetta ormai da anni che Lui la venga a prendere. E’ ricoverata in un ospedale psichiatrico, circondata da una varia umanità, ciascuno alle prese con le proprie attese, il proprio passato e la gestione mai semplice del presente.
Questo breve romanzo, L’attesa, di Pamela Gotti, racconta efficacemente il significato dell’attesa quando diventa scopo dell’esistenza stessa e la funzione terapeutica del racconto, della fantasia come strumento di guarigione e mezzo per mantenere, recuperare e talvolta migliorare il contatto con la realtà.
La protagonista, essenza stessa dell’attesa (la scelta del nome non è certo un caso) attraverso i suoi racconti crea contatti e legami con gli altri pazienti, diventando un tramite verso la liberazione di sè stessi dalle prigioni, imposte e auto imposte.
L’autrice inoltre riesce ad esprimere, con grande semplicità e senza giudizi, una visione originale e delicata del disagio mentale, di come possa coinvolgere chiunque, anche la persona in apparenza più sana ed equilibrata. La sua visione di eccentricità come normalità risulta sensibile e mai retorica, lasciando ottimi spunti di riflessione e di approfondimento. I personaggi che si susseguono sono efficaci e verosimili, ognuno con le sue peculiarità, le sue stranezze che, all’interno del microcosmo dell’ospedale, diventano semplici caratteristiche. Diventa evidente come la “sanità mentale” contrapposta alla “pazzia” sia solo frutto di un giudizio, basato su convenzioni sociali spesso arbitrarie, su una linea di demarcazione accettata supinamente come valida e mai davvero valutata e analizzata in quanto tale.
Un romanzo breve ma intenso, scritto con semplicità e una forte spinta comunicativa, che lascia nel lettore la piacevole sensazione di aver letto qualcosa di speciale, originale e bello.
Un romanzo che desideriamo assolutamente consigliare.

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Scheda: Leodhrae, il risveglio dell’alchimia – A. Filippi

Postato da A&C Staff il 24 Agosto 2013

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“Nelle ricerche per luoghi e tempi diversi, in molti hanno narrato di creature perfette capaci di creare e di distruggere, senza spiegarne esattamente ubicazione e destino. Nei miei studi ho cercato la risposta e che il mondo eletto sappia che essi altri non sono che gli Angeli dell’Apocalisse, i sette che potranno realizzare la nemesi perfetta dell’attuale vivere scadente. Essi esistono, ma per essere agenti concreti in quest’esistenza macabra e contorta hanno bisogno di tramiti che non sian macchiati delle nefandezze divine. L’Alchimia è l’arte eletta per ottenerli, per chiamarli a noi ed avere finalmente fine ed inizio in un istante eterno.”
Nei diari perduti dei primi Alchimisti si narra di queste creature, ma la loro misteriosa presenza riecheggia nei testi sacri di regni ultraterreni. Nessun mortale ne ha memoria, il loro scopo è sconosciuto, la loro origine un contraddirsi di teorie e racconti. Leggende. Leggende che si fanno minaccia.
L’Alchimia si è risvegliata, gli Dei che un tempo la sigillarono si sono ridestati nel mondo mortale per mantenere fede a una promessa fatta quando quel sigillo fu posto. Decisi a contrastare l’oscura forza insita nell’Alchimia, raduneranno sotto i loro vessilli quanti decideranno di combattere in nome della Fede e della Magia che governa il mondo e stermineranno quanti decideranno di opporsi, prediligendo le promesse di potere offerte dagli Alchimisti.
Ma è tardi. Qualcosa è andato storto. Persino un Dio degli Elementi non può opporsi quando è il destino a scegliere. E Destino ha solo iniziato la sua partita…

l’autore

Aurora Filippi nasce il 25 Marzo del 1988 in provincia di Firenze. Fin da piccola cresciuta in una casa piena di libri, ama da sempre leggere. La scrittura, però, non era nei suoi progetti. Da piccola ambiva a fare la naturalista, ma in seguito ha optato per dare spazio alla sua innata passione per il disegno. Scopre la scrittura attraverso il gioco di ruolo e ne fa un hobby fisso che occupa sempre più il suo tempo libero. Dopo aver sperimentato concorsi di scrittura, decide di provare a pubblicare un libro, optando per il self publishing.

Linas – J. Ninni

Postato da Legione il 20 Agosto 2013

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A metà strada tra il romanzo fantasy e la fiaba ecologista, Linas di Jacopo Ninni racconta le vicende di creature fatate come i giganti e le ninfe dei boschi, elette a protezione della natura e delle sue creature, in contrapposizione ad alcuni uomini di un villaggio limitrofo, avidi di potere e ricchezze, che riescono a concepire la Natura solo come una fonte da sfruttare e che vedono i guardiani come nemici da sconfiggere e eliminare. Una storia dai tratti fortemente fantasy ma dalle chiare implicazioni concrete e realistiche, quanto mai attuali.

Il linguaggio è ricercato e raffinato, di alto registro, e forse proprio questa attenzione puntigliosa verso il lessico rende la lettura non molto scorrevole, al punto che la storia stessa diventa poco chiara per quanto non particolarmente complessa.
Le difficoltà di lettura sono accentuate anche dalla punteggiatura a volte un po’ casuale e da alcuni dialoghi particolarmente verbosi e inverosimili.
Senza dubbio tra i fattori più evidenti, la scelta di utilizzare il tempo presente e l’abuso del raccontato rispetto al mostrato fa sì che il lettore riesca difficilmente ad immedesimarsi e a destreggiarsi con efficacia tra i molti personaggi dai nomi complessi e spesso simili, dei quali non riusciamo ad avere altre informazioni che pochi dettagli appena accennati.

Nel complesso risulta un libro dalle caratteristiche fantasy ricco di sottotesto e con un messaggio morale piuttosto chiaro, ma con una storia non semplice da fruire, nei suoi cambi di punti di vista da un capitolo all’altro e negli esercizi stilistici e formali che spesso vanno a discapito della trama stessa.

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L’uomo perfetto – V. Bosica

Postato da Legione il 16 Agosto 2013

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L’impressione a pelle è quella di un romanzo dall’acidità controllata e dal sarcasmo pungente, un libro-manuale paradossale grazie al quale l’autore vuole esprimere una certa opinione personale attraverso le lezioni di vita vissuta della sua creatura, il fantomatico Drake Vörson.
L’uomo perfetto, ci dice l’autore Vincenzo Bosica, è l’oggetto dei sospiri e delle speranze di tutte le donne. Chi non vorrebbe al suo fianco un uomo corrispondente in tutto e per tutto alle proprie aspettative, dove anche la capacità di stupire e di andare fuori dagli schemi è un requisito pianificabile e modellabile su misura? Su questo paradosso nasce la professione di Uomo Perfetto, un uomo cioè che dietro adeguato compenso (in fondo la perfezione costa) è disposto a diventare, fisicamente e caratterialmente, l’uomo perfetto di ciascuna donna.
Da questo assunto un po’ fantascientifico e un po’ ironico, Drake ci racconta come ha partorito questa idea lavorativa rivoluzionaria e, attraverso le più astruse esperienze, di come sia diventato L’Uomo Perfetto più… perfetto sul mercato.
Ne risulta un romanzo sicuramente originale, con un piglio volutamente paradossale e ironico. Talvolta lo stile un po’ verboso, con periodi lunghi e una accuratezza maniacale per la ricerca della parola giusta (elementi che avevamo già riscontrato nel lavoro precedente dell’autore, Irregolare) fanno perdere spesso il tempo comico della risata (quantomeno del sorriso) rendendo molto rari i moti di spirito.
Ne complesso comunque ne risulta un breve romanzo godibile, simpatico, che non svela grandi verità (o meglio, magari sì ma seminando lungo tutta la narrazione tali e tanti indizi che il colpo di scena alla fine non porta nessun grande stupore) e che batte su certi tasti forse già sentiti e già visti, oggetto dei più classici clichè sui rapporti uomo-donna.
Senza dubbio comunque un romanzo sui generis, alternativo e gradevole da leggere.

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Vacanze!

Postato da A&C Staff il 12 Agosto 2013

Gentili Lettori,
anche quest’anno ci prendiamo una piccola vacanza. Le attività del blog resteranno grosso modo invariate, mentre le risposte al nostro recapito email (staff.annessieconnessi @ gmail.com) potrebbero non essere molto sollecite fino a settembre.
Buone vacanze e buone letture!

A&C Staff