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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Nihal della terra del vento – L. Troisi e considerazioni sul fantasy italiano

Postato da Legione il 29 Ottobre 2010

Avremmo potuto evitare di affrontare questa lettura. E anche se proprio avessimo desiderato toglierci questa curiosità, avremmo potuto risparmiarci la recensione: la rete è piena di commenti pungenti e estremamente dettagliati sulla opera della Troisi, noi stessi ne ospitiamo già uno scritto da RM (qui la recensione). E invece no: contro ogni ragionevole logica, abbiamo letto questo famigerato volume, il primo episodio delle Cronache del Mondo Emerso: Nihal della terra del Vento.

Perchè? Perchè noi stessi più volte vi abbiamo fatto riferimento come pietra di misura (o dello scandalo) di quel gran mischione che esiste sotto il nome di Fantasy Italiano. La Troisi in quanto scrittrice, e Nihal della terra del Vento in quanto suo primo volume delle varie saghe del Mondo Emerso, hanno segnato e segnano un punto esemplificativo dello stato dell’arte di questo genere, attorno al quale lo stesso si è declinato in varie sfumature. Siamo ancora in attesa di leggere qualcosa di valore, qualcosa che sia in grado di trasmettere emozioni e suggestioni, qualcosa che sia scritto con cognizione di causa.
Per il momento non abbiamo trovato nulla del genere, certamente non nelle produzioni italiane mainstream. Questo capitolo delle Cronache non fa eccezione, sebbene, forse, riesca ad elevarsi da pantano dell’orribile soggiornando nello status di “meno peggio”.

Potremmo elencare i numerosi difetti di questo libro, ma desideriamo dare un approccio diverso. In che modo un fantasy più che mediocre potrebbe diventare indimenticabile (anche per un pubblico adulto: l’entusiasmo adolescenziale è una risorsa economica notevole ma non è particolarmente indicativo di qualità)?

Con una storia avvincente e originale, in prima battuta. Il fantasy per sua natura dovrebbe essere il genere per eccellenza che permette di lanciarsi in arditi voli di fantasia, appunto. Osare con una storia innovativa, sfaccettature mai viste, colpi di scena. Ricordiamo i libri della De Mari: magnifici scenari fantasy proprio perchè i suoi romanzi NON sono stati creati in funzione dei princìpi del fantasy, ma affondando le radici nella psicologia. Risultato: una storia avvincente, imprevedibile ed incredibilmente emozionante.
Potremmo anche citare il nostro sempre apprezzato Everlost, il cui intero concept brilla per originalità.
La Troisi bazzica in una storia che sa di minestra riscaldata, pesca un po’ da Tolkien, mette qualche brusco cambio di rotta ma non riesce mai completamente ad afferrare il lettore, che resta sempre piuttosto passivo. Arrivando al termine del libro non si ha particolare desiderio di vedere come proseguirà la vicenda.

Cos’altro occorre? Personaggi memorabili. Questo elemento probabilmente andrebbe posizionato al primo posto in ordine di importanza, in quanto, come disse l’Autore Saggio, sono i personaggi che fanno la storia, e non viceversa. L’autore conosce fino in fondo la propria creatura, conosce anche quello che non racconterà, perchè lo farà trasparire dalle sue azioni. Personaggi veri con difetti veri, vivi, pensanti.
Nihal, Sennar, Soana: tutti i personaggi presenti nel romanzo della Troisi sono identici tra loro, non hanno voce, non hanno spessore. Nihal in particolare, che dovrebbe essere la nostra eroina, viene proposta come una guerriera implacabile ma al contempo una piagnona insensata, una calamità naturale in libera uscita, con una spiccata attitudine a fare cose stupide ed immotivate, lasciandole senza contesto e senza perchè.

Cos’altro ancora? Beh, lo stile. La storia migliore del mondo, con personaggi brillanti e vividi, staranno sempre nel pozzo della mediocrità se verranno raccontati con una voce mediocre e senza stile. Non ci si improvvisa scrittori, nemmeno di fantasy, anzi: per rendere credibile la propria creatura bisogna documentarsi, perchè sono i dettagli a fare la differenza. Se si vuole incentrare un romanzo sull’aspetto del combattimento, occorre almeno sapere come sono fatte le armi, come si impugnano e si maneggiano, come si effettua un corpo a corpo. Si studiano i tempi, i ritmi, si impara la terminologia, si *osserva* e si cerca di riprodurre a parole. Se intendo creare il mio mondo basandomi su principi scientifici seppur manipolati, sarà bene essere informato su questi principi che voglio sovvertire.
Nel libro della Troisi manca tutto questo: manca la documentazione alle spalle di quello che scrive, ma manca anche lo stile evocativo in ciò per cui avrebbe gli strumenti di descrivere. La città verticale di Salazar, per esempio. Ci fa mancare completamente gli strumenti per vedere questa torre, e di fatto non la vediamo e non capiamo come sia strutturata (e il giardino al fondo della torre? Si è mai fatta un disegnino? Un giardino interno ad una torre sarebbe ben umido e poco rigoglioso per la scarsità di sole…). La narrazione è frettolosa ed accozzata, in più di 300 parine succede di tutto e di più, e al lettore mediamente interessato alla fine del libro non rimane quasi nulla nella memoria.

Insomma, probabilmente ne avrete abbastanza e di certo ne abbiamo abbastanza noi. Ci va talento per scrivere un romanzo degno di essere letto, anche per scrivere un fantasy, che ha la fama della Cenerentola dei generi letterari (basta una spada, un buono, un cattivo, un po’ di magia e il fantasy è fatto, che ci vuole?). Il problema, riteniamo, sta anche nella scarsità dei buoni esempi al momento. In mancanza di questo, ci si improvvisa (se la Mondadori ha pubblicato lei, posso farmi pubblicare qualunque cosa!)e probabilmente l’aspetto più utile è l’autocritica.
Nonostante tutto, vi consigliamo di leggere questo libro, se avete tempo da spendere, perchè tutto insegna, anche i cattivi esempi.

Cronache del Mondo Emerso – Nihal della Terra del Vento

Postato da Legione il 14 Luglio 2009


Autore: Licia Troisi

Trama: il Mondo Emerso è sotto una grave minaccia. Il Tiranno, potente mago, utilizza il proprio potere e il proprio esercito per distruggere tutti i popoli che vivono attorno a lui. Nihal è una giovane mezzelfa sopravvissuta alla strage del proprio popolo. È l’ultima della sua razza. Forse è l’unica speranza per le Terre Libere.

Prendere in mano questo libro dopo aver letto almeno altri quindici titoli fantasy, tra cui The Lord of the Ring, è un po’ sconcertante. Un po’ perché l’autrice è italiana, cosa abbastanza strana nel panorama contemporaneo del genere, un po’ perché è da qualche tempo che sono convinto che dopo l’opera di Tolkien non sia stato scritto poi questo granché. Eppure, memore delle emozioni che il fumetto mi ha suscitato, decido di dare lo stesso una speranza all’opera della Troisi. Non c’è che dire: questo primo volume delude pienamente ogni speranza.
mappa_mondo_emerso Anche se nell’edizione che ho letto non è presente una mappa, ho avuto modo di vederla in libreria nel tomo contenente tutta la trilogia (ma chi se lo compra? Pesa un quintale, troppo scomodo…) e non ho potuto non sospirare deluso: la mappa delle Terre Emerse è uguale a quella della Terra di Mezzo. Così com’è uguale a quella di ogni altro mondo fantasy. Ma cristo, è così difficile immaginarsi un mondo che abbia la forma delle terre attorno al mar Mediterraneo, per dire? Evidentemente si. Ma non diamo un peso eccessivo a questa -in fondo- sciocchezza e dedichiamoci alla lettura.mappa_terra_di_mezzo Dio mio.
Lo stile della Troisi, bisogna ammetterlo, è molto leggero e scorrevole. Nonostante qualche scelta grammaticale decisamente dubbia nei primi capitoli, si lascia leggere facilmente. Un linguaggio moderno, molto efficace a trasmettere nell’immediato le immagini che l’autrice ha in mente. Ma forse proprio qui sta la debolezza di Licia Troisi: lo stile è troppo leggero, troppo moderno. Non è capace di coinvolgere chi sia anche solo leggermente avvezzo al genere fantasy e manca di quel mordente che possiamo trovare nei titoli -assolutamente non più originali della Licia, per carità- di autori come Terry Brooks. Inoltre la trama è portata avanti con tante di quelle lacune che, a voler fare associazione di idee, non possiamo non pensare all’Emmentaler. Sebbene migliori vero la fine, questo primo volume è un’accozzaglia di già letto semplicistico, raccontato abbastanza male e assolutamente poco coinvolgente. Senza contare che certe frasi che dovrebbero risuonare epiche lasciano invece un’impressione di copia&incolla da chissà quale altro tomo degli anni ‘60.
Se non altro, il crescendo stilistico degli ultimi capitoli -che non sembrano scritti dalla stessa persona, nonostante siano ancora decisamente carenti soprattutto sul lato della coerenza- fa presagire qualcosa di buono per gli altri due volumi della serie.
E si che li leggerò, perché la letteratura per tutti non ha mai fatto male a nessuno. Eppoi voglio vedere se la letteratura fantasy italiana ha toccato il fondo o può ancora scavare.

qualcuno ha fanno una stroncatura di gran lunga più precisa della mia. merita.

Recensione scritta da: RM