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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

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Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Il lato positivo – regia di D.O.Russel

Postato da Legione il 2 Ottobre 2013

http://annessieconnessi.net/il-lato-positivo-regia-di-d-o-russel/

Pat è appena uscito dall’ospedale spichiatrico dopo otto mesi, fermo e risoluto sull’obiettivo da raggiungere: riconquistare al più presto sua moglie Nikki e riprendere la vita là dove era stata interrotta. Ma questo non è così semplice quando si ha a che fare con un’ordinanza restrittiva… ben presto entra in contatto con Tiffany, una giovanissima vedova, che ha la possibilità di intercedere per lui. La ragazza decide di aiutarlo, in cambio però del suo aiuto per una gara di ballo.

Forse non uno tra i film più originali mai visti, probabilmente nemmeno così stupefacente, visto che il “finale inatteso” si concretizza esattamente come ciascuno di noi si è già immaginato, però nel complesso si tratta di un film piacevole e anche piuttosto intelligente. Stiamo parlando de Il lato positivo diretto da David O. Russel, tratto dal romanzo di Matthew Quick Silver linings playbook, L’orlo argenteo delle nuvole, e non esattamente di un film qualunque. Innanzitutto può vantare un cast d’eccezione, con i belli e bravi Bradley Cooper e Jennifer Lawrence (conosciuta nel film neo cult Hunger Games che grazie al ruolo di Tiffany ha vinto tre premi, tra cui un Golden Globe e un Oscar, e scusate se è poco) e un Robert DeNiro d’eccezione nella parte secondaria ma rilevantissima del padre di Pat.
Per quanto concerne il film in sè, come dicevamo, la trama nei suoi tratti generali non è niente di speciale o di particolarmente originale, ma il valore aggiunto, secondo noi, risiede nei dettagli.

Pat ha un grosso problema con la gestione della rabbia, che l’ha portato appunto a trascorrere otto mesi in cura dietro ordinanza giudiziale, Tiffany ha elaborato come ha potuto il suo lutto rendendosi scostante, aggressiva e rifugiandosi nell’effimera consolazione della promiscuità, il padre stesso di Pat rivela un atteggiamento ossessivo-compulsivo nei confronti delle sue tanto tormentate partite di football, il migliore amico di Pat risulta incapace di difendersi da un moglie invadente che lo soffoca e lo tiene al guinzaglio.
Ciascun personaggio si presenta con una debolezza, con una fragilità psicologica che lo rende a suo modo normale, umano, rendendo quindi altrettanto umano e accettabile il disagio psicologico, ancora oggi considerato un tabù per molti. Gli attori, in particolare la Lawrence, sono stati molto bravi a trasmettere questa fragilità senza scadere nel grottesco o nell’eccesso, semplicemente rappresentando quella parte di noi che ad un certo punto può saltare e farci perdere l’equilibrio nella quotidianità.

A nostro avviso, parte del successo di questo film va attribuito alla forte impronta yankee che caratterizza la storia: l’amore viscerale per il football, le scommesse, la birra e gli stuzzichini, ma anche il semplice modo di fare, gli atteggiamenti che hanno gli attori in alcune circostanze (la scena della martingala a casa di Pat ne è un esempio lampante). Forse proprio questi accenti marcati di patriottismo rendono in alcuni momenti la recitazione forzata e stereotipata.
Nel complesso comunque è un film gradevole, probabilmente il romanzo da cui è tratto è anche meglio, considerando le possibilità di approfondimento interiore dei personaggi impossibile sullo schermo.

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Il Lato Positivo (SE) (2 Dvd)
O il libro: Il lato positivo. Silver linings playbook

La bestia e la bella – S. De Mari

Postato da Legione il 25 Aprile 2012

Quante volte, davanti all’ingiustizia e all’iniquità, abbiamo pensato che sarebbe bello che la ruota girasse anche per gli arroganti e che il Fato, o il karma, li facesse diventare creature minuscole, neglette, povere di mezzi e di spirito, per pareggiare i conti?
In questo piccolo libro di Silvana De Mari, La bestia e la bella, accade esattamente questo, come solo nelle grandi e semplici fiabe può succedere.

Un principe, arrogante, antipatico ed ingiusto con i più poveri del suo regno, viene inspiegabilmente trasformato in un cane. Non uno dei suoi altezzosi cani da compagnia o i suoi potenti cani da caccia, bensì in un botolo pulcioso, di razza indefinita, e nemmeno tanto bello.
Da quel momento si troverà quindi solo e abbandonato al freddo e al gelo, scacciato da tutti come lui stesso scacciava i bisognosi dalla sua vista, finchè qualcuno di insospettato, proprio grazie alla sua condizione di cagnolino, gli darà una lezione di vita che lo cambierà nel profondo.

Non si può certo dire che questa favola sia particolarmente originale o stupefacente, in fondo per qualunque adulto è semplice immaginarne il finale. Il valore aggiunto è costituito dall’abilità della De Mari, che già abbiamo rilevato nel suo pregevole L’ultimo orco e che qui da il suo meglio proprio per rendere unica una storia delle più semplici.
La De Mari scrive “di pancia”: si lascia trasportare dal racconto, con l’eloquenza dell’istinto, al punto da far sorridere spesso il lettori in molti passaggi. Ma di istintivo non c’è niente, anzi: l’esperienza da psicologa si esplica anche in questo volumetto, scegliendo similitudini e sfaccettature dei personaggi che li rendono veri, vividi, pensanti, con sentimenti veri. In una parola, umani, in cui ciascuno può riconoscere le proprie debolezze.
Consigliamo questa favola a tutti: ai bambini, alle loro mamme, a tutti quelli che si arrabbiano davanti alle ingiustizie e che vorrebbero che la gente imparasse a riconoscere i propri errori e a diventare delle persone migliori.

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