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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Post Taggati ‘romanzo noir’

A barber story e altri racconti – P. Cavicchi

Postato da Legione il 1 Maggio 2011

Un uomo, un barbiere, che coltiva la piccola fantasia di poter assistere al proprio funerale, si troverà invischiato in una faccenda molto più grande di lui solo per poter cogliere l’occasione di poter realizzare il suo desiderio.
Un giovane, un uomo qualunque, per un sadico gioco a lui incomprensibile si troverà rinchiuso in un labirinto alle prese con un’agghiacciante caccia all’uomo.
Un investigatore privato viene salvato dalla bancarotta dall’ingaggio per un caso semplice, quasi banale, ma che assumerà risvolti che andranno ben oltre l’immaginazione, fino ad una lotta per la sua stessa anima immortale.

Questi, in poche parole, i tre racconti contenuti nell’opera di esordio di Paolo Cavicchi, A barber story e altri racconti. Sono tutti racconti di stampo noir/horror, sebbene in diversi passaggi siano conditi da un tocco ben dosato di ironia e buone battute.
Nonostante l’autore si sia cimentato nell’impresa letteraria per la prima volta, risulta evidente che il piglio creativo c’è e si sente, anche se la narrazione a volte è limitata di una certa inesperienza. La sensazione generale infatti è quella di aver di fronte un buon potenziale inespresso e trattenuto, una mente creativa di notevole entità ma non ancora abituata a “comportarsi male”, come dice King, e quindi ad essere completamente trasportata dallo slancio creativo a briglia sciolta.

Il primo racconto, quello che da il titolo alla raccolta, non brilla certo di una particolare originalità, il concept di base è piuttosto semplice e l’intreccio pecca un po’ di scarsa motivazione psicologica. I personaggi infatti sono pedine che si muovono senza un vero perchè, ma questo potrebbe anche essere un effetto di tipo onirico/surreale espressamente voluto.

Nel secondo racconto, infatti, ci troviamo proiettati in un contesto al limite del surreale senza ottenere spiegazioni di background. Questo è un espediente tipico del racconto che, grazie alla sua brevità, permette di entrare nel vivo dell’azione senza passare attraverso i preamboli ben noti del romanzo. L’idea è molto buona, anche se, anche qui, non particolarmente originale (il gioco di morte manipolato dall’alto è presente in almeno due manga, un film e Dio solo sa quante opere narrative), la narrazione è efficace e scorre bene, creando una buona tensione nel lettore e un crescere dell’aspettativa verso il punto cruciale delle storie di questo genere: la risoluzione della situazione critica, ovvero l’uscita dal gioco. Nel caso del racconto in questione, l’autore ha optato per la soluzione forse meno appagante, il Deus ex Machina. Dopodichè abbiamo ancora una coda di eventi che distolgono il pathos dal core effettivo del racconto (quello che succede nel labirinto) fino ad arrivare alla conclusione forse più attesa e più accettabile ma anche più prevedibile.

Il terzo racconto ha ancora un’impostazione differente: narrato in prima persona, tocca un argomento davvero stuzzicante, alcune scene poi valgono senza dubbio la lettura già da sole. Lo sviluppo della trama però ricalca in modo evidente strutture videoludiche tipo “Alone in the dark”, che ne riprende di fatto l’azione principale (andare in giro armato fino ai denti ad ammazzare creature mostruose). Non che questa caratteristica di per sè costituisca un aspetto negativo, ma denota una struttura narrativa più visiva e orientata alle azioni, tralasciando quasi del tutto l’aspetto introspettivo e di descrizione del personaggio. Questa caratteristica si può trovare anche nel secondo racconto.

Ciò detto comunque, A barber story è un buon esempio di dignitosa opera prima: costituisce l’espressione di una mente creativa ancora acerba ma senza dubbio dotata di notevolissimo potenziale. Facciamo a Paolo Cavicchi il nostro sentito in bocca al lupo per le sue future fatiche.

Scheda: A barber story e altri racconti – P. Cavicchi

Postato da A&C Staff il 24 Aprile 2011

Tensione e situazioni al limite attendono il lettore!

Come la caduta di un piccolo sasso può provocare una valanga, così un innocuo pensiero può trasformarsi in ossessione stravolgendo la vita di un uomo, e cogliere un’opportunità può rivelarsi una scelta molto pericolosa.

Svegliarsi in una stanza sconosciuta e trovarsi improvvisamente a lottare per la propria sopravvivenza, in un labirinto dove follia, rabbia e paura hanno preso il sopravvento sulle altre emozioni.

Un caso semplice che sembra mandato dal cielo per salvare i conti di un investigatore privato pragmatico e con i piedi per terra, che si troverà a giocare una partita da incubo per la salvezza della sua anima.

Tutto questo in A Barber Story e altri racconti.

l’autore
Paolo Cavicchi, nato l’11 agosto 1982 a Ferrara, nei primi anni di vita si trasferisce in valle di Susa nei pressi di Torino, dove abita tuttora. Nel corso degli anni si incammina lungo un bizzarro percorso di studi, prendendo il diploma di perito agrario, poi una laurea triennale in ingegneria dell’informazione e infine una laurea specialistica in ingegneria gestionale (entrambe conseguite al Politecnico di Torino), giustificando ogni volta le sue scelte con la frase “all’inizio sembrava una buona idea”. Nel frattempo lavora saltuariamente per brevi periodi, facendo i lavori più disparati, come il magazziniere, il giardiniere, l’assicuratore, l’analista funzionale, il programmatore.

A barber story e altri racconti
di Paolo Cavicchi
Edizioni CIESSE

Per ulteriori informazioni

I delitti della luce – G. Leoni

Postato da Legione il 1 Agosto 2010

Questo libro, I delitti della luce dell’autore italiano Giulio Leoni, è il secondo libro di una serie incentrata sulla risoluzione di enigmi misteriosi ambientati nella Firenze del 1300, con protagonista un fiorentino d’eccezione, Dante Alighieri.
Un veliero viene ritrovato arenato diversi chilometri dalla foce dall’Arno, carico di decine di uomini morti. In una stanza, viene rinvenuto un meccanismo misterioso, volutamente manomesso.
Da queste premesse si dipana una storia piuttosto ricca ed incalzante, nella quale le morti inspiegabili si susseguono, mentre Dante, priore di Firenze, si affanna per cercare la soluzione degli omicidi e il significato nascosto di tutto questo.
Giulio Leoni ha indubbiamente scritto un libro di valore dal punto di vista della prosa. E’ ineccepibile e scorrevole, e propone un narratore onniscente compenetrato nell’epoca che sta trattando, facendogli fare osservazioni e inserendo dettagli che calzano con il modo di vedere il mondo al quel tempo.
C’è da dire però, che in questo romanzo la risoluzione del mistero diventa un aspetto secondario rispetto al contesto storico, diventando forse un po’ poco verosimile. Ci troviamo quindi Dante che disquisisce di filosofia a due passi da un tafferuglio in piazza, oppure sempre Dante che corre a perdifiato per le vie della città, quando a 35 anni ce lo aspetteremmo come un posato uomo di mezza età più che uno scapestrato giovincello.
E’ forse questa la pecca principale di questo libro, il fatto di voler utilizzare Dante come protagonista dichiarato, dandogli una dimensione di quotidianità che, forse, non siamo abituati a leggere e a immaginarci. Abbiamo più volte storto il naso davanti al sommo poeta che parla come un Gil Grissom ante litteram, asserendo di voler ascoltare quello che il morto ha da dire sulla dinamica dell’omicidio e sul suo assassino…
Tolto questo stravaganze riguardo la verosimiglianza dei personaggi, l’intreccio è interessante ed originale e di certo incuriosisce il contesto storico ricostruito così con cura a fare da sfondo ad una vicenda dai toni noir.