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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Archivio del 2010

La ragazza con l’orecchino di perla – T. Chevalier

Postato da Legione il 2 Ottobre 2010

Di questo libro e del relativo film con Scarlett Johansson e Colin Firth è stato scritto e detto tutto. Eppure, al nostro secondo romanzo della Tracy Chevalier, ci sentiamo in dovere di spenderne ancora qualcuna. Superbo e sontuoso per quanto, oppure proprio perchè, semplice e lineare, come solo lei sa fare. Scritto magistralmente in una prima persona mai opprimente e con un lessico minimo, semplicissimo, perfetto per il personaggio umile che fa da protagonista ad una storia altrettanto semplice e verosimile. Eppure, la Chevalier cesella con un’abilità ottima ogni frase ed ogni immagine, esattamente perchè come per qualunque opera d’arte, il trucco c’è ma non si vede, ottenendo una narrazione fluida e diretta ma tanto carica di significato e emozioni.
Una storia d’amore intensa ed impossibile, un romanzo straripante di fortissimi sentimenti inespressi, e di colori. Dalla penna della Chevalier vediamo davanti ai nostri occhi i dipinti che ci descrive sapientemente, attraverso i particolari che rendono la scena viva, proprio come impariamo leggendo la storia di Griet e del taciturno pittore Vermeer dagli occhi grigi.
Un capolavoro della narrativa moderna, un altro libro da leggere assolutamente, anche se si conosce la più che ben nota trama, proprio per il valore della prosa: pacata, sobria, eppure molto evocativa e di grande comunicatività. Se avete bisogno di un angolo di pace e contemplazione, di assaporare qualcosa di bello anche solo per qualche minuto, leggete questo libro e non rimarrete delusi.

Scheda: Il giorno perfetto – E. Warner

Postato da A&C Staff il 28 Settembre 2010

Una poesia asciutta, e a tratti ermetica, quella di Ed Warner, che si dipana attraverso un progetto promettente e un percorso poetico brillante.
Un giorno perfetto è il titolo di questa raccolta che snocciola il suo senso attraverso le giornate, i passanti, le abitudini, le osservazioni, l’incontro e il non incontro, la voglia di trovare altro in un mondo che talune volte sembra volersi accontentare a tutti i costi. Ed Warner si pone domande anche senza punto interrogativo, in un universo sotto al quale abbiamo dimora tutti, pur ritenendoci a volte illesi.
E’ una ricerca di vita e di derive di senso quella di Ed Warner, che dà spazio e voce ad uno stato d’animo facilmente collettivo. Impossibile non ritrovare se stessi nelle losanghe dei suoi versi.

Ed Warner
Un giorno perfetto
Edizioni Smasher
8,50 €

Postato in Schede

Ecstasy – I. Welsh

Postato da Legione il 24 Settembre 2010

Il primo approccio con uno scrittore particolare come Welsh solitamente lascia scossi ma appagati. La mente è aperta alla novità e, come in questo caso, ci si aspetta di tutto e ci si lascia stupire con facilità. Quando si affronta il secondo romanzo di un autore, però, si crea già un’aspettativa, ci si cala più in fretta nello stile e nelle scene che disegna. E’ una prova comunque importante, perchè diventa un banco di prova, per verificare se l’entusiasmo rivolto all’autore è stato ben riposto.
Welsh, ancora una volta, è un caso a parte. Ecstasy si differenzia pressochè in tutto da Trainspotting. Gli unici punti di contatto sono le droghe (qui l’E, là l’eroina) e chiaramente lo stile altissimo che caratterizza così tanto Irvine Welsh.
In questo libro troviamo tre racconti, molto distanti tra loro, eppure tutti legati dal filo rosso della droga e del vizio, in ogni sua manifestazione, da quella semplice delle droghe sintetiche a quelle molto più subdole e abbiette. L’aggettivo più calzante potrebbe essere “grottesco”, specie per il secondo e terzo racconto. Si parte da una storia d’amore sbocciato nell’acido che sembra diventare qualcosa di concreto e forte, arrivando addirittura, forse, ad essere il punto di partenza di un qualcosa di pulito e sano. Si passa poi ad un’altra storia d’amore e di deformazione, fisica e mentale, scritta con un’abilità ed un’imprevedibilità tale che non è possibile non rimanerne invischiati, fino al tragico finale splatter. Infine, una storia dai toni sardonici e grotteschi più che mai, incentrata sul vizio e sull’aberrazione nascosta dietro il sempre più fragile velo del perbenismo.
Questi racconti sembrano slegati tra di loro, eppure formano un trittico di una grande profondità: la moralità e l’immoralità, purezza e bassezza nelle loro più sfaccettate declinazioni. Racconti che fanno stare male, che fanno storcere la bocca e socchiudere gli occhi, che lasciano amarezza e mostrano cose che vorremmo tanto non vedere, e che, con la sua estrema schiettezza, Welsh ci sbatte davanti agli occhi nella sua veste di grande abilità letteraria.
Un altro terribile capolavoro di Welsh, che non stanca e che, in ogni caso, insegna sempre qualcosa, anche di ciò che non avremmo mai desiderato imparare.

La dama e l’unicorno – T. Chevalier

Postato da Legione il 20 Settembre 2010

Questo romanzo, scritto da Tracy Chevalier, salita alla ribalta del grande pubblico grazie ad un altro romanzo, La ragazza dall’orecchino di perla, narra le vicende che si intessono attorno alla realizzazione di sei grandi arazzi commissionati da un notabile parigino della fine del 1400.
Come è nello stile della Chevalier, La dama e l’unicorno è un gradevolissimo romanzo storico, ispirato ad arazzi fiamminghi realmente esistenti, che raffigurano la seduzione dell’unicorno da parte delle dame rappresentate, attraverso l’allegoria dei cinque sensi.
In questo romanzo l’autrice fa parlare ciascun personaggio, dedicandogli un intero capitolo, permettendo al lettore di comprendere il punto di vista ed il pensiero più intimo di ciascuno. Non ci sono mai descrizioni fisiche precise dei protagonisti, eppure hanno una profondità sfaccettata di altissimo livello. La prosa è semplicissima e diretta, muta per ciascun personaggio parlante, facendo sì che il carattere di ognuno possa trasparire con forza e chiarezza in ogni passaggio: abbiamo quindi Claude, figlioletta viziata e vacua del notabile, che si esprime con infantilismo e pedanteria; Nicholas, il pittore che ha realizzato i disegni degli arazzi, sciupafemmine e materialista, che con il suo modo di raccontarci le vicende ci trasmette anche una profondità e sensibilità d’animo che non avremmo certo sospettato; Aliénor, la figlia non vedente del tessitore fiammingo, che si esprime con compostezza e ci racconta il valore di un suono o di un profumo di un fiore.
In questo bel romanzo, la protagonista è l’interiorità dei personaggi, utilizzando l’espediente degli arazzi per mostrare lo spaccato di vita alle porte del 1500 in Europa, dal punto di vista dei benestanti, degli artigiani e degli artisti, con una sensibilità che raramente abbiamo riscontrato altrove.
Consigliamo la lettura di questo libro a tutti, ed in particolare a chi, dopo aver visto il vero ciclo di arazzi in questione (ad esempio qui: La dama e l’unicorno) si sentirà incuriosito e stuzzicato a sapere che cosa questi tessuti avrebbero potuto celare.

Manualetto pratico a uso dello scrittore ignorante – F. Tuena

Postato da Legione il 17 Settembre 2010

Vuoi diventare scrittore? Bene, allora per favore devi assolutamente leggere il libro di Filippo Tuena, Manualetto pratico a uso dello scrittore ignorante. Se sei fortunato, subito dopo cambierai idea e penserai che il ruolo di scrittore proprio non ti confà!
Il libro è divertente, ironico (autoironico) e mette in evidenza gli atteggiamenti più assurdi e deprecabili che animano ogni aspirante scrittore: prima tra tutti l’ignoranza che spinge una persona a scambiare l’entusiasmo iniziale per un talento innato per la scrittura. Presto questo presunto talento si trasformerà nel disagio del genio incompreso che, rifiutato da tutte le case editrici, si rifugerà nella magica convinzione che “in quegli ambienti là sono tutti raccomandati”.
Il libro scivola via veloce, senza intoppi, strappando qualche risata allo scrittore alle prese con il suo primo romanzo da pubblicare.
Una lettura consigliata a tutti gli autori in erba perché è giusto prendersi sul serio, ma senza esagerare.
Tre sono gli ingredienti indispensabili per ogni carriera letteraria, ci dice Tuena: impegno, passione e talento. Se manca anche uno solo di questi elementi meglio farsi un bell’esame di coscienza prima di andare a ingrossare le fila degli scrittori mediocri senz’arte né parte.

Recensione scritta da L’imbrattacarte

Scheda: Un tocco di morte – C. Harris

Postato da A&C Staff il 14 Settembre 2010

copertina un tocco di morteCharlaine Harris
Un tocco di morte
Traduzione di Simona Adami e Chiara Marmugi

pp. 200 ca. – euro 12,00
ISBN: 978-88-7625-090-3
In libreria: 10 settembre 2010

Al secondo posto nella bestseller list del New York Times, dall’autrice di culto Charlaine Harris, i racconti che svelano tutto ciò che di Sookie Stackhouse non si leggerà mai nei libri della serie Trueblood.
Posti cronologicamente tra un libro e l’altro, gli episodi narrati da Charlaine Harris in Un tocco di morte sono racconti spassosi, divertenti, a tratti cupi, che ripropongono ora personaggi già noti, ora inediti, in nuovi intrighi e nuove storie.

Dai libri della Harris è tratta la serie tv Trueblood, scritta, prodotta e in parte diretta da Alan Ball, autore del fortunato Six Feet Under e sceneggiatore di American Beauty.
Cinquantanove anni, una carriera letteraria dedicata al mistery, circa trenta titoli all’attivo, la Harris è un vero e proprio caso editoriale internazionale.

L’autrice
Charlaine Harris è nata in Mississippi. Da oltre vent’anni scrive opere di genere mystery e fantasy, è membro autorevole della Mystery Writers of America e della American Crime Writers League. Il ciclo di Sookie Stackhouse ha ottenuto un grande successo in America e ha vinto il prestigioso Premio Anthony per la narrativa mistery. Charlaine Harris vive in Arkansas con suo marito e tre figli.

«Mi sono divertita a scrivere queste storie. Qualcuna è spassosa, qualcun’altra più cupa, ma tutte mettono in evidenza un lato del carattere di Sookie o un episodio della sua vita che nei libri non compaiono. Spero che vi diano lo stesso piacere, nel leggerle, che hanno dato a me nello scriverle.» Charlaine Harris

«L’autrice mescola abilmente i generi rosa, horror e poliziesco. I suoi vampiri sono anzitutto degli outsider, indecisi tra l’assimilazione e l’obbedienza alla loro natura selvaggia tra una vita normalizzata e il richiamo del sangue. I romanzi della Harris non hanno nulla da invidiare a Via col vento e Rebecca.» Ranieri Polese, Corriere della sera

«True Blood propone un’America di un imprecisato futuro in cui i vampiri possono finalmente essere accettati. Invenzioni di questo genere finalizzate a normalizzare il vampiro dimostrano inequivocabilmente che il vampiro ci piace al punto che vorremmo essere come lui.»
Tommaso Pincio, Il manifesto

«Charlaine Harris ha una scrittura efficace e precisa». The New York Times Book Review

«La Harris ha creato un universo irresistibile e i suoi libri sono sexy, avvincenti, spiritosi.»
Alan Ball, creatore della serie True Blood e Six Feed Under

Mi fidavo di te – A. Bassi e A. Friggeri

Postato da Legione il 11 Settembre 2010

Un gruppo di studenti universitari, la goliardia, le donne, ufficiali e desiderate. Mi fidavo di te, secondo romanzo del duo emiliano Alessandro Bassi e Andrea Friggeri, a prima vista parla di questo, gettando le basi di un romanzo inno, in apparenza, della superficialità mediocre, dell’istinto del branco e del monopensiero maschilista.
In realtà, scorrendo le pagine di questo libro, emerge tutt’altra storia.
Una storia maschile, certo, ma maschilista solo a tratti. Narra della goliardia, con i suoi risvolti beceri e ignoranti, ma mostra anche la sua fragilità, costituita solo da un insieme di riti, attorno ai quali si legano amicizie che sembrano profonde e sincere ma che, una volta private dei suoi rituali e messe alla prova, si disperdono in una nuvola di fumo. Narra di vite normali, che si mascherano in clichè di sciupafemmine implacabili, quando i due di picche si presentano con la stessa frequenza come per qualunque altro ragazzo.
Si parla di donne, certo, ma sono elementi marginali, anche se di fatto attorno a loro ruotano le vicende e ne costituiscono i punti di frattura. Queste donne sono a volte un contorno, oggetto di valutazione e commento, a volte sono le fidanzate, a volte sono le donne desiderate. E’ interessante notare quanto queste ultime due tipologie siano mostrate tanto diversamente: le donne desiderate sono forti, indipendenti, profondamente sfaccettate, spregiudicate, affascinanti e sicure di sè; le fidanzate sono delineate come normalissime donne, caratterizzate dai loro pochi pregi e dai tanti difetti, dalla gelosia al perbenismo.
In questo romanzo si parla di amicizia tra uomini, forse meno forte di quanto viene solitamente millantato, di amore, di fiducia e di vita normale, che in certe occasioni trascende la normalità nei suoi momenti critici, facendola diventare surreale o troppo cattiva per essere vera.
Mi fidavo di te è un romanzo scritto con un linguaggio volutamente ricercato ma piacevole, scorrevole ed interessante, che risulta adatto alla storia che sta raccontando. Consigliamo la lettura a tutti gli universitari di ogni età, anche a quelli che sono rimasti studenti solo nel cuore, e alle donne, perchè apre un velo sul mondo chiuso e poco conosciuto delle dinamiche di un gruppo di soli uomini.

Irregolare – V. Bosica

Postato da Legione il 8 Settembre 2010

copertina irregolareChi conosce almeno un po’ il grande filone letterario della fantascienza, sa bene quanto sia difficile trovare qualche titolo veramente valido che rientri in questo genere. I grandi classici della fantascienza in tutte le sue declinazioni hanno segnato chiaramente un punto di partenza, ma più ci si avvicina al giorno d’oggi e meno diventa semplice individuare esponenti di questa letteratura così particolare, che subisce influenze e modificazioni continue.
Irregolare, di Vincenzo Bosica è certamente un prodotto notevole in questo scenario. Gli elementi classici del cyberpunk ci sono praticamente tutti, dagli impianti ipertecnologici potenzianti agli scenari di fantapolitica con governi mondiali che tutto vedono e tutto controllano. Come in ogni cyberpunk che si rispetti, la chiave di volta del romanzo è colui che cerca di infrangere il sistema, che si scontra con l’ordine costituito e cerca di sovvertirlo. Da queste basi si sviluppa un romanzo intrigante, che unisce gli elementi di fantascienza e fantatecnologia pura al più classico dei polizieschi, altro felice genere senza tempo.
Bosica sarà anche al primo romanzo, ma di certo non è un novellino, e lo si evince da ogni riga del romanzo: l’autore conosce bene la materia, senza lasciare nulla al caso, aggirandosi tra le inside dell’inverosimiglianza e della contraddizione con destrezza, uscendone vincitore.
La narrazione è molto fluida e scorrevole, il gergo ricorda il poliziesco americano per il ritmo e la voce dei personaggi, ma non risulta nè forzato nè irritante. La malizia dell’autore che sta giocando con ottime carte in mano traspare nella sicurezza dello stile, che fa scorrere il romanzo senza incertezze.
Il grande rischio in un genere come questo che si rifà a teorie scentifiche, reali o meno, è il decadimento nell’infodump, l’eccesso di informazioni somministrate al lettore come lezioncina della voce narrante. Molte volte è inveitabile, ma la bravura dello scrittore sta nel piazzare le informazioni con classe. Anche in questo aspetto Irregolare ne esce bene: le nozioni ci sono, ma nel complesso sono accettabili per forma e quantità.
Infine, la trama: l’autore si è gestito bene un poliziesco dall’intreccio intricato e certamente non semplice, uscendone comunque con chiarezza, risolvendo tutti i quesiti. Il colpo di scena c’è, il buono che vince anche, il cattivo punito pure e il “vissero felici e contenti” viene lasciato all’immaginazione.
Insomma, consigliamo la lettura di questo romanzo a tutti gli appassionati del genere perchè potranno trovare piacere nella lettura, e anche a coloro che non ne masticano perchè potrà essere un buon modo di degustare un genere affascinante e sfaccettato.

Per informazioni, estratti e altri racconti dell’ autore, il sito web: Irregolare