Comments on: L’acchiappasogni perduto – D. de Stefano http://annessieconnessi.net/lacchiappasogni-perduto-d-de-stefano/ per noi, i libri sono una faccenda personale Fri, 12 Aug 2016 16:59:02 +0000 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.2 By: A&C Staff http://annessieconnessi.net/lacchiappasogni-perduto-d-de-stefano/comment-page-1/#comment-89196 A&C Staff Wed, 25 Feb 2015 20:32:14 +0000 http://annessieconnessi.net/?p=4208#comment-89196 Gentile autore, la ringraziamo per il suo commento e ne faremo tesoro. Gentile autore, la ringraziamo per il suo commento e ne faremo tesoro.

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By: Daniele De Stefano http://annessieconnessi.net/lacchiappasogni-perduto-d-de-stefano/comment-page-1/#comment-89144 Daniele De Stefano Wed, 25 Feb 2015 12:05:59 +0000 http://annessieconnessi.net/?p=4208#comment-89144 Ho letto con molto interesse la critica che ha letteralmente stroncato il mio romanzo. Questa singola opinione la considero di poco conto (anche perché il critico non si firma e non si conosce nulla delle sue qualifiche) ma, come fiero autore de l’Acchiappasogni perduto, è mio dovere rispondere comunque, premettendo che questo non significa tentare di difendersi, né tantomeno dare giustificazioni e quant’altro. Sono solo punti di vista. Il primo punto di vista (e questo me lo consentirete) è che un autore è libero di scrivere la propria storia come meglio crede e, anche se sbaglia, può decidere di non essere condizionato da quello che si aspetta il lettore mentre apre il suo libro. Se un autore vuole inserire un mangianastri in una storia ambientata nel 4000 perché questo dovrebbe rappresentare un’inesattezza? La fantascienza non è reale e quindi non si può andare a cercare il realistico in un libro di fantascienza. Se un autore vuole azzardare, scrivendo un romanzo ricco di espressioni e di pensieri e povero di dialoghi e cambi di registro, perché questo dovrebbe risultare poco credibile e sminuire i personaggi? Anche se vuole presentarlo sottoforma di diari o registrazioni perché non dovrebbe? E’ un azzardo lo so, ma di certo non è una cosa ingenua e neanche tanto pesante. Non esistono delle leggi scritte che obbligano l'autore ad utilizzare il dialogo, il fascino dei libri è anche questo: possiamo trovare espressioni, pensieri, monologhi. Se tutto deve essere limitato ad un dialogo allora guardiamoci un film. Per quanto riguarda invece le distrazioni sui tempi verbali ed errori vari, questo lo apprezzo e ne farò tesoro. Può capitare. Capita ai famosi figuriamoci a me. In conclusione, il consiglio che posso dare al critico o alla critica è innanzitutto di firmarsi, poi di non limitarsi solo alle storie semplici, affini al suo genere, strutturate dal classico dialogo e conformi al tradizionalismo della letteratura, ma di aprire la mente anche ad altri generi, magari più complessi e scritti in modo singolare, senza gettare subito la spugna e catalogarli a priori come demoralizzanti. Grazie. Ho letto con molto interesse la critica che ha letteralmente stroncato il mio romanzo. Questa singola opinione la considero di poco conto (anche perché il critico non si firma e non si conosce nulla delle sue qualifiche) ma, come fiero autore de l’Acchiappasogni perduto, è mio dovere rispondere comunque, premettendo che questo non significa tentare di difendersi, né tantomeno dare giustificazioni e quant’altro. Sono solo punti di vista. Il primo punto di vista (e questo me lo consentirete) è che un autore è libero di scrivere la propria storia come meglio crede e, anche se sbaglia, può decidere di non essere condizionato da quello che si aspetta il lettore mentre apre il suo libro. Se un autore vuole inserire un mangianastri in una storia ambientata nel 4000 perché questo dovrebbe rappresentare un’inesattezza? La fantascienza non è reale e quindi non si può andare a cercare il realistico in un libro di fantascienza.
Se un autore vuole azzardare, scrivendo un romanzo ricco di espressioni e di pensieri e povero di dialoghi e cambi di registro, perché questo dovrebbe risultare poco credibile e sminuire i personaggi? Anche se vuole presentarlo sottoforma di diari o registrazioni perché non dovrebbe? E’ un azzardo lo so, ma di certo non è una cosa ingenua e neanche tanto pesante. Non esistono delle leggi scritte che obbligano l’autore ad utilizzare il dialogo, il fascino dei libri è anche questo: possiamo trovare espressioni, pensieri, monologhi. Se tutto deve essere limitato ad un dialogo allora guardiamoci un film. Per quanto riguarda invece le distrazioni sui tempi verbali ed errori vari, questo lo apprezzo e ne farò tesoro. Può capitare. Capita ai famosi figuriamoci a me.
In conclusione, il consiglio che posso dare al critico o alla critica è innanzitutto di firmarsi, poi di non limitarsi solo alle storie semplici, affini al suo genere, strutturate dal classico dialogo e conformi al tradizionalismo della letteratura, ma di aprire la mente anche ad altri generi, magari più complessi e scritti in modo singolare, senza gettare subito la spugna e catalogarli a priori come demoralizzanti.
Grazie.

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