Comments on: http://annessieconnessi.net/76/ per noi, i libri sono una faccenda personale Fri, 12 Aug 2016 16:59:02 +0000 hourly 1 http://wordpress.org/?v=3.4.2 By: Silvia L http://annessieconnessi.net/76/comment-page-1/#comment-8 Silvia L Fri, 19 Jun 2009 21:14:18 +0000 http://annessieconnessi.net/?p=76#comment-8 La lettura è stata piacevole, mi è piaciuto molto fantasticarci su questa storia, sembra un film: lo vedi, lo senti, scorre veloce in tutte le sue dinamiche, un film avvincente. Io però amo la “lentezza” e quindi ringrazio di questa versione scritta che mi permette di immaginare e dilatare emozioni e immagini nel rispetto dei miei tempi. Dovrei rileggerlo almeno altre dieci volte, perché sono sicura di essermi persa aspetti importanti, perché questo libro è ricco di sfaccettature diverse, riferimenti da approfondire, di piani che si sovrappongono, di complessità profonde, “abbondante” come la vita. La mia criticità è che non amo il genere fantasy e nemmeno la ricchezza di personaggi e di intrecci che il racconto propone. E’ un mio limite. Semplifico conservando dentro me la storia di un vampiro buono, egli vive nel rimorso di avere ucciso la moglie ed espia il suo peccato dedicandosi a chi vive ai margini della società, si nutre dei “cattivi” e protegge i buoni; la volontà degli individui non è sufficiente, in questo racconto, a determinarne la libertà e la giustizia degli eventi. La storia è coerente, si snoda, dall’inizio alla fine, fluente; è raccontata in modo efficace da un narratore esterno che però lascia “sentire” gli stati emotivi più intimi dei suoi personaggi. E’Angus il maestoso protagonista che si muove in un’America ben ambientata e suggestiva nel periodo invernale e natalizio che va dal 2 novembre al 31 dicembre. Trovo azzeccatissimo anche il periodo scelto, nella mia esperienza le disavventure e difficoltà maggiori coincidono con questo periodo dell’anno, è il periodo delle svolte, delle rinascite, della crescita personale. Bella la figura di Kerri e fantastica Erin, Chris è per me la speranza di un futuro più trasparente, anche se so che nella vita dove ci sono segreti si alimentano patologie e negatività e conflitti, insomma l’impossibilità di poter essere veramente liberi. Chris per me è potenzialmente libero, ho amato il personaggio già nella prima versione. Convengo che sebbene i personaggi siano innumerevoli e su molti, specie sui non umani, non mi sia soffermata molto, tutti contribuiscono al senso profondo del racconto e tra le diverse metafore assolvono ad una precisa funzione nel procedere della storia, sembra di vederli perché ben descritti, chiaramente caratterizzati e credibili. Non mi pare ce ne siano di inutili o di poco delineati, sono tutti molto “vivi”, paradossale questo per i vampiri soprattutto; è espressione per me di un pensiero al quale sono molto legata, cioè che l’aggressività in sé è una forza, è espressione di vita e non va soffocata. Mi sembra di leggere anche, in questo racconto, un modo di vedere le cose con un eccesso di senso di “espiazione”. Angus soprattutto vuol pagare un conto del passato per l’eternità, assumendosene una totale responsabilità, precludendosi un presente nel timore anche di un futuro, la stessa scelta farà Kerri. E’ un racconto che intende la vita con l’aspetto della “pianificazione” e di molto “controllo” di molta responsabilità verso gli altri (i puri, i bambini, i ragazzi, i malati) ma che diventa autodistruttiva per chi però non riesce ad avere compassione di sé. C’è molta vita vera in questo racconto fantasy, genere che ho detto di non amare ma al quale, in questo caso, mi sono appassionata. Mi sembra anche molta ricerca di sicurezza e di verità. La nostra vita però è movimento continuo, instabilità. La stabilità e la sicurezza esterna sono solo illusioni. E’ l’accettazione dei propri limiti l’energia dell’affetto e dell’amore verso se stessi. Nessuno può essere perfetto, neppure un vampiro credo. Ho imparato che quando non ci sentiamo capaci e bravi subentra una spinta di crudeltà verso noi stessi. E’ questa, per me, la trappola. Ho rivisto aspetti anche miei in questo libro ed ho intrapreso durante la lettura un monologo interiore con me stessa per vedermi, nella mia verità, con fiducia, senza giudicarmi, io che tante volte marionetta sono stata ma che, grazie anche a questo racconto, cammino verso la mia libertà di essere umano. La lettura è stata piacevole, mi è piaciuto molto fantasticarci su questa storia, sembra un film: lo vedi, lo senti, scorre veloce in tutte le sue dinamiche, un film avvincente.
Io però amo la “lentezza” e quindi ringrazio di questa versione scritta che mi permette di immaginare e dilatare emozioni e immagini nel rispetto dei miei tempi.
Dovrei rileggerlo almeno altre dieci volte, perché sono sicura di essermi persa aspetti importanti, perché questo libro è ricco di sfaccettature diverse, riferimenti da approfondire, di piani che si sovrappongono, di complessità profonde, “abbondante” come la vita.
La mia criticità è che non amo il genere fantasy e nemmeno la ricchezza di personaggi e di intrecci che il racconto propone. E’ un mio limite.
Semplifico conservando dentro me la storia di un vampiro buono, egli vive nel rimorso di avere ucciso la moglie ed espia il suo peccato dedicandosi a chi vive ai margini della società, si nutre dei “cattivi” e protegge i buoni; la volontà degli individui non è sufficiente, in questo racconto, a determinarne la libertà e la giustizia degli eventi.
La storia è coerente, si snoda, dall’inizio alla fine, fluente; è raccontata in modo efficace da un narratore esterno che però lascia “sentire” gli stati emotivi più intimi dei suoi personaggi.
E’Angus il maestoso protagonista che si muove in un’America ben ambientata e suggestiva nel periodo invernale e natalizio che va dal 2 novembre al 31 dicembre.
Trovo azzeccatissimo anche il periodo scelto, nella mia esperienza le disavventure e difficoltà maggiori coincidono con questo periodo dell’anno, è il periodo delle svolte, delle rinascite, della crescita personale.
Bella la figura di Kerri e fantastica Erin, Chris è per me la speranza di un futuro più trasparente, anche se so che nella vita dove ci sono segreti si alimentano patologie e negatività e conflitti, insomma l’impossibilità di poter essere veramente liberi.
Chris per me è potenzialmente libero, ho amato il personaggio già nella prima versione.
Convengo che sebbene i personaggi siano innumerevoli e su molti, specie sui non umani, non mi sia soffermata molto, tutti contribuiscono al senso profondo del racconto e tra le diverse metafore assolvono ad una precisa funzione nel procedere della storia, sembra di vederli perché ben descritti, chiaramente caratterizzati e credibili. Non mi pare ce ne siano di inutili o di poco delineati, sono tutti molto “vivi”, paradossale questo per i vampiri soprattutto; è espressione per me di un pensiero al quale sono molto legata, cioè che l’aggressività in sé è una forza, è espressione di vita e non va soffocata.
Mi sembra di leggere anche, in questo racconto, un modo di vedere le cose con un eccesso di senso di “espiazione”. Angus soprattutto vuol pagare un conto del passato per l’eternità, assumendosene una totale responsabilità, precludendosi un presente nel timore anche di un futuro, la stessa scelta farà Kerri.
E’ un racconto che intende la vita con l’aspetto della “pianificazione” e di molto “controllo” di molta responsabilità verso gli altri (i puri, i bambini, i ragazzi, i malati) ma che diventa autodistruttiva per chi però non riesce ad avere compassione di sé.
C’è molta vita vera in questo racconto fantasy, genere che ho detto di non amare ma al quale, in questo caso, mi sono appassionata. Mi sembra anche molta ricerca di sicurezza e di verità. La nostra vita però è movimento continuo, instabilità.
La stabilità e la sicurezza esterna sono solo illusioni.
E’ l’accettazione dei propri limiti l’energia dell’affetto e dell’amore verso se stessi.
Nessuno può essere perfetto, neppure un vampiro credo.
Ho imparato che quando non ci sentiamo capaci e bravi subentra una spinta di crudeltà verso noi stessi.
E’ questa, per me, la trappola.
Ho rivisto aspetti anche miei in questo libro ed ho intrapreso durante la lettura un monologo interiore con me stessa per vedermi, nella mia verità, con fiducia, senza giudicarmi, io che tante volte marionetta sono stata ma che, grazie anche a questo racconto, cammino verso la mia libertà di essere umano.

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