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Annessi & Connessi
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Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Post Taggati ‘romanzi horror’

L’occhio del male – S. King

Postato da Legione il 6 Luglio 2015

http://annessieconnessi.net/locchio-del-male-s-king/

Un avvocato sovrappeso investe una zingara e, grazie alle sue aderenze la fa franca, uscendone pulito e impunito. Ma un vecchio zingaro gli lancia una maledizione e lui inizia a dimagrire, sempre di più.

Richard Bachman ci ha abituati, a suo tempo, alle sue storie allucinate ed estreme. Per quanto sempre alter ego di Stephen King, Bachman si è distinto per i suoi libri tipicamente “e se”: che cosa succederebbe se uno zingaro per vendetta lanciasse una maledizione e facesse dimagrire a morte un avvocato obeso?
Da questo input si dipana la trama de L’occhio del male.
Bachman, rispetto a King, morde di più: il suo stile è più asciutto e più crudo, spesso è meno incentrato sul puramente soprannaturale a favore di una più netta concretezza, ma come King esalta la conoscenza profonda delle umane miserie, dell’iniquità intrinseca della borghesia nei confronti di chi vive ai margini, degli effetti della perdita delle sicurezze di una vita tranquilla e agiata.
L’unica grossa differenza tra King e Bachman è che se leggendo il primo ci sono buone probabilità che il romanzo finisca tutto sommato con un lieto fine, con il secondo difficilmente avverrà. E infatti.
Un romanzo un po’ antico ma di certo ancora molto attuale, amaro e grottesco e a modo suo triste perchè le considerazioni sono tutte vere.

Lettura consigliata.

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L’occhio del male

Niceville – S. Carsten

Postato da Legione il 6 Marzo 2015

http://annessieconnessi.net/niceville-s-carsten/

Una amena e tranquilla cittadina della provincia americana nasconde oscure trame, un turpe segreto e una entità malvagia che richiede periodicamente il suo tributo, secondo una antica maledizione.

Non molto più di questo appare nella quarta di Niceville, di Carsten Stroud e non c’è in effetti molto più di questo anche all’interno del romanzo stesso.
Inspiegabilmente osannato, a quanto si dichiara nelle alette di copertina, questo romanzo è decisamente deludente. Anche volendo evitare paragoni con il Re dell’horror, per il primo centinaio di pagine l’autore divaga, parlando un po’ di questo e un po’ di quello, facendo il background di un manipolo di personaggi (stereotipati al massimo, da “fisico sottile come una lama di coltello” a “occhi glaciali”, fisici asciutti e cecchini infallibili) e dei loro trascori militari. Per un bel pezzo non si vede all’orizzonte un filo di azione interessante, al punto da far perdere ogni interesse al lettore. Verso metà del volume però inizia finalmente a succedere qualcosa, e da quel momento l’interesse riesce a riprendere quota, anche grazie ad alcune scene effettivamente un po’ originali, e si risce a tirare avanti fino alla fine, anche senza particolare entusiasmo.
La trama in sè però è fiacca, trita e già vista, la parte incentrata sul soprannaturale (quindi quella da affrontare con la mentalità più aperta) è inconsistente e mal spiegata, oltre a concludersi in un modo del tutto insoddisfacente; la parte più concreta, incentrata sulle vicende di un gruppetto di malviventi alle prese con una ingombrante refurtiva, è stanca e non particolarmente avvincente.
Su tutto risplende, almeno in linea teorica, la mano sapiente dell’autore, che dovrebbe saper dosare gli elementi realistici con quelli soprannaturali, quelli drammatici con quelli rocamboleschi. Il risultato è però molto sotto la media (abbiamo le leggende indiane! e delle presenze oscure che raschiano le tavole dei parquet!) e poco credibile. A parte alcuni momenti un po’ più indovinati, Niceville sembra un tarocco di un horror mescolato con il tarocco di un thriller.
Agli amanti dei suddetti generi, quelli originali, si consigliano tutt’altre letture.

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