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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

Post Taggati ‘raccolta racconti’

Scheda: La stella della fantasia – L. Doveri

Postato da A&C Staff il 11 Luglio 2013

http://annessieconnessi.net/scheda-la-stella-della-fantasia-l-doveri/

La Stella della Fantasia è una raccolta di dieci fiabe fantastiche psicologiche per bambini e per grandi. Le prime nove fiabe raccontano le vicende di bambini che incontrano personaggi fantastici. Nella decima ed ultima ritroviamo tutti i personaggi in una grande festa finale. Le storie, scritte in modo chiaro, semplice e colloquiale, sono improntate esclusivamente sulla fantasia: in ogni fiaba sono celati moltissimi spunti che inducano il lettore a fantasticare, superando quegli stereotipi che spesso impediscono alla fantasia di volare. La Stella della Fantasia non è una lettura esclusivamente per bambini: è anche un invito agli adulti affinché prestino maggiore ascolto ai più piccoli, abbiano maggiore rispetto per la loro straordinaria capacità di sognare e fantasticare anche quando questa va oltre l’ordinario.

l’autore


Luca Doveri
è cresciuto a Casteldelbosco, un paesino vicino Pisa. All’età di sedici anni inizia un percorso sul benessere psicofisico che lo porta negli anni successivi ad avvicinarsi allo studio di varie filosofie orientali.
Nel 2006 si appassiona alla letteratura per l’infanzia e si cimenta nella scrittura di fiabe a sfondo psicologico adatte ad ogni età. Dal 2009 vive e lavora fra l’Italia e Londra.

Scheda: Storie straordinarie per vite ordinarie – AA.VV.

Postato da A&C Staff il 28 Maggio 2013

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Una collezione di racconti inediti, ispirati dalle realtà virtuali: al confine tra vita reale e creazioni immaginarie a base di pixel, più di trenta testi che delineano le mille connessioni possibili e impossibili tra le diverse declinazioni delle realtà.
Storie d’amore nate in rete, intrighi socio-politici, storie tristi di vecchi videogiochi ormai passati, fantasy ispirati alla più normale tradizione di draghi e principesse, storie “normali” di persone normali che si riconoscono attraverso i personaggi di pixel o la vita misera di un povero avatar virtuale; storie di guerra e perché no, ambientate in futuri lontani, tutte frutto di una fantasia spesso ironica, talvolta greve e forse scontata ma profondamente radicata nell’immaginario collettivo contemporaneo, alla base di quella cultura che oggi ai geek piace definire pop!
La raccolta comprende 33 RACCONTI suddivisi in tre sezioni:
- Big, in totale 7;
- Selezionati dalla Giuria Tecnica e dalla Redazione di Multiplayer.it Edizioni, in totale 16;
- Selezionati dai Lettori attraverso la votazione online, in totale 10.

Il progetto – Il concorso letterario

Il volume nasce dal primo concorso letterario promosso da Multiplayer.it Edizioni, “Realtà in gioco”, svoltosi tra giugno – ottobre 2012 che ha visto la partecipazione di oltre 140 aspiranti scrittori.
Sul sito dedicato sono stati pubblicati circa 80 dei racconti pervenuti, tutti prima visionati dal curatore del progetto Tommaso De Lorenzis e soggetti al giudizio dei lettori online e di una giuria tecnica composta da Danilo Arona, Alberto Grandi e i KaiZen.
I racconti presentati per “Realtà in gioco” mostrano che tutti per scrivere traggono ispirazione dalle esperienze quotidiane, dagli hobbies e dalle passioni: per questo le influenze di una certa generazione di film, libri e videogiochi sono spesso riconoscibili nei testi dei giovani aspiranti scrittori.
L’iniziativa è stata sostenuta da alcuni partner istituzionali come AESVI-Associazione Editori Sviluppatori Videogiochi Italiani e Biblioteche Di Roma ed in collaborazione con Multiplayer.it, Aiv – Accademia Italiana Videogiochi, TrueFantasy.it, Fantascienza.com, Eldastyle.it, Libreria Lupo Rosso.

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Portland souvenir – C. Palahniuk

Postato da Legione il 24 Marzo 2013

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«L’intera città [...] soffre del “complesso del minidotato”. [...] Portland compensa le sue ridotte dimensioni facendo casino e dando fastidio.»

Un libro che è un punto di congiunzione tra la guida turistica, la raccolta di racconti e la biografia. In Portland souvenir, Chuck Palahniuk racconta la vita nascosta della sua città e ce la mostra attraverso gli occhi di ci ha vissuto una vita ne conosce pregi e segreti.
Portland ci viene presentata come una fucina ricca di paradossi e assurdità, di estremi, di sottointesi, di segreti di Pulcinella che conoscono tutti, almeno quelli meglio inseriti nei giochi d’ombra.
Ogni capitolo è dedicato ad un’area tematica, con consigli puntuali tipici della guida turistica, con tanto di indirizzi e numeri di telefono a cui fare riferimento. Le interviste e i personaggi mostrati danno ancora più concretezza alle descrizioni.
Ciascun capitolo è seguito da una “cartolina”, che come spiega l’autore, non proviene tanto da un luogo preciso ma da un momento particolare. Sono frammenti, episodi, provenienti dalla vita di Palahniuk, che danno un assaggio del suo passato e del sapore reale della città.
La conclusione che si può trarre dalla lettura di questo non-romanzo è, a nostro avviso, una sola: l’autore ha attinto a piene mani dalle esperienze e dall’anima della sua città per la realizzazione dei suoi romanzi. Dopo aver letto i suoi microracconti, romanzi come Fight Club ne risultano quasi sintesi ovvie. La realtà allucinata, drammatica, grottesca ed estrema che racconta sono come la prosecuzione del naturale andamento della vita di quella città.
O forse è il suo occhio che ha saputo catturare la realtà bizzarra celata sotto la superficie di una delle pacifiche cittadine del Northwest americano.

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Notte buia, niente stelle – S. King

Postato da Legione il 28 Febbraio 2013

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«Scrivere male non è solo questione di cattiva sintassi o scarso spirito di osservazione: si scrive male quando ci si rifiuta di raccontare storie su quel che la gente fa realmente. Quando, mi viene da dire, si rifugge questo dato di realtà: capita che l’assassino aiuti una vecchietta ad attraversare la strada.»

Un anno particolarmente nefasto all’insegna di una serie di scelte sbagliate; una tremenda disavventura fronteggiata da una tranquilla scrittrice di romanzi gialli da salotto; un curioso incontro tra un malato terminale e un bizzarro venditore di “giuste estensioni”; la scoperta di una moglie del piccolo segretuccio del marito.
Questa raccolta di quattro racconti, Notte buia, niente stelle, di Stephen King, certamente entra a buon titolo nella produzione del Re del brivido.
A differenza delle grandi raccolte degli anni giovanili di King (primo tra tutti il celebre “Stagioni diverse”), in questi racconti più che in altri si individua saltuariamente il tentativo dell’autore di “fare sé stesso”, inserendo elementi tipici del suo stile e accenti horror anche laddove magari non sarebbe necessario.
A parte questo però, il libro costituisce una lettura assolutamente godibile. I racconti sono legati da un filo comune, che viene poi chiarito nella postilla finale dell’autore. Le cose brutte succedono e basta, per parafrasare un noto modo di dire americano, e di solito le cose molto brutte possono capitare anche alle persone più normali. E’ questo che King ci racconta: il comportamento, le risorse (o la mancanza delle stesse) che l’uomo e la donna media possono tirare fuori in circostanze eccezionali.
I veri elementi distintivi della produzione kinghiana ci sono tutti, al di là del semplice gusto dell’horror: sopra tutto sono i personaggi ad essere degni di nota, come sempre. Personaggi profondi e complessi, con voci originali e una introspezione degna di un romanzo vero e proprio. Ma sono le storie di questi racconti ad essere a modo loro terribili e indimenticabili. Lasciano dietro di loro una scia di verosimiglianza che non può lasciare indifferente nemmeno il più approssimativo dei lettori.
Una lettura consigliata, ovviamente: come potremmo dire qualcosa di diverso? ;-)

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Guarda l’uccellino – K Vonnegut

Postato da Legione il 8 Dicembre 2012

In realtà stava dicendo che non sopportava l’idea che Henry e Anne stessero diventando degli adulti: l’idea che si fossero trovati ad assistere a una tragedia. Stava dicendo che lei stessa non era mai diventata grande, non aveva mai assistito a una tragedia. Stava dicendo che la cosa più bella che i soldi potevano comprare era un’infanzia che durava tutta la vita…

A noi qualcuno aveva detto che Kurt Vonnegut fosse uno scrittore di fantascienza. Forse ci era giunta voce in merito a Ghiaccio-Nove.
Insomma, abbiamo affrontato la lettura di questa raccolta di racconti, Guarda l’uccellino, pensando di trovare qualcosa che potesse esserci affine (la fantascienza ci piace) e attirati, ebbene sì, dalla singolare copertina.
Abbiamo quindi fatto la conoscenza di questo, per noi, illustre sconosciuto. Kurt Vonnegut si rivela con questi racconti particolarissimi ed ambivalenti: niente a che vedere con la fantascienza come amiamo intenderla, anche se, per certi versi, invece sì. Chi ama i romanzi di genere di qualità può capire di che cosa si parla. I grandi autori di fantascienza si riconoscono non solo per quello che scrivono, ma anche per come lo scrivono. Il loro sguardo lucido, distaccato, a volte leggermente sardonico, diventa un marchio di fabbrica distintivo della penna, anche quando scrive di tutt’altro.
Ed è in questo che si riconosce l’arte di Vonnegut. Non abbiamo letto i suoi romanzi più noti, non ancora, ma capiamo da questi racconti venuti in tarda età, che l’autore era uno che sapeva il fatto suo.
I racconti spaziano tra i più vari argomenti e generi, trattando di ingiustizie, scoperte strabilianti, mogli dispotiche, ragazzini curiosi. In ogni episodio però l’autore ci mostra qualcosa della natura umana: l’influenza delle opinioni altrui sul modo di vedere noi stessi, il bisogno di giustizia, la perdita dell’innocenza, la paura, la disattenzione come tacca della sicumera.
La lettura è scorrevolissima, i racconti non sono altro che dei piccoli romanzi, con trame e personaggi perfettamente delineati, chiari e sfaccettati. Solo i migliori scrittori riescono a dare profondità e carattere nel breve arco narrativo del racconto, e il compianto signor Vonnegut non fa eccezione.
Lettura assolutamente consigliata a tutti, per una lettura leggera che non mancherà però di lasciare interessantissimi spunti di riflessione.

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Demoni in soffitta – D. Canepa

Postato da Legione il 21 Settembre 2012

Non proprio prosa ma nemmeno poesia, non racconto ma quasi manifesto ed invettiva sociale, questo piccolo volumetto di Donatella Canepa, Demoni in soffitta, è senza dubbio un esperimento dal contenuto singolare.
Il libro raccoglie una serie di brevi scritti della giovane autrice caratterizzati principalmente dalla passione per le cose che più profondamente la animano: la musica, innanzitutto, la sua città natale Genova, la riflessione sociale e politica.
E’ senz’altro un’opera molto intima, nella quale l’autrice mette nero su bianco i suoi pensieri e le sue considerazioni su varie tematiche, a volte esprimendo concetti definibili scomodi (o sovversivi) dall’uomo comune. E forse proprio in queste espressioni che viene messa in risalto una certa ingenuità nelle prese di posizione radicali, riportando concetti noti, con accenti passionali e alternativi nelle intenzioni, ma senza arricchirli effettivamente con un punto di vista personale e con opinioni autonome.
Dal punto di vista stilistico invece, si nota già alla lettura delle primissime pagine come la produzione sia influenzata dal background musicale dell’autrice: molti componimenti infatti stanno a cavallo tra la poesia e la lirica di una canzone, con metrica e ripetizioni tipiche appunto del testo musicale. Alcuni altri testi invece assomigliano di più a dei brevissimi racconti, pur ricadendo, tendenzialmente nella parte finale, nella ritualità musicale e senza raggiungere la compiutezza del racconto vero e proprio nei contenuti e nella struttura.
Un’opera giovanile, dunque, che manifesta il bisogno di esprimersi dell’autrice con esuberanza ed impulsività, al di fuori degli standard.

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Scheda: Demoni in soffitta – D. Canepa

Postato da A&C Staff il 9 Settembre 2012


È una comune notte come tutte le altre,
ma non riuscite ad addormentarvi.
Sentite qualcosa che si smuove dentro di voi.
Qualcosa che si muove per la soffitta di casa.
Stasera non avete letto Dylan Dog.
Salite le scale, impauriti.
Il rumore persiste.
Aprite la porta tremando.
Vi guardate attorno
Non c’è nessuno.
Neanche un topo.
Ma i rumori aumentano, vi frastornano la testa.
Una vecchia cassapanca.
Si muove.
Con la lentezza di un sogno.
Cercate di scendere e di tornare a letto.
Domani sarà mattina.
Domani si andrà a lavoro.
È solo un sogno.
Ma qualcosa di più forte,
di inspiegabile vi spinge verso la cassapanca.
Non è una fattore esterno, è qualcosa che viene da dentro di voi.
Siete voi che portate la vostra mano ad aprirla.

l’autore

Donatella Canepa è nata a Genova il 6 marzo 1992. È una chitarrista. Suona vari generi, spaziando soprattutto nei rami del rock e del punk.
Dal 2009 all’inizio del 2012 ha suonato nei Coffee Shock.
Nel 2012 inizia a collaborare con il chitarrista Roberto Di Maggio, con il quale fonda i Nomadama.
Attualmente suona nei Salto Nel Buio e ne The Strange Connections
Ha pubblicato un album (Coffee Shock – Reazione Kimica, 2011) ed un EP (Nomadama – Shine, 2012)
In campo letterario ha pubblicato due raccolte di racconti: nel 2010 ha pubblicato “All’area di servizio fra bombe carramba e rock’n'roll”, nel 2012 “Demoni in soffitta”

Del seme più forte – S. di Stasio

Postato da Legione il 15 Marzo 2012

Del seme più forte è una breve raccolta di 15 racconti scritti da Stefano di Stasio. Si può dire che il fil rouge di questi stralci di vita sia rappresentato dalla forza necessaria per sopravvivere, nelle sue molteplici forme, sia per l’essere umano immerso nelle piccole e grandi disgrazie urbane del nostro tempo, sia da un inedito punto di vista animale, sia nelle situazioni più estreme, da un capo all’altro del pianeta, nei luoghi più insoliti.
C’è molta varietà in questi racconti, ad esempio nei vari punti di vista del narratore (che in linea di massima però o è una terza persona esterna ed onniscente o è posizionato nella prima persona del protagonista) e nello stile, sebbene in generale il tono resti sempre piuttosto fermo e sostenuto, senza lasciar trasparire particolari emozioni.
Questa caratteristica, unita al fatto che alcuni racconti non trattino vicende particolarmente avvincenti, che anzi spesso lasciano il lettore un po’ interdetto, rendono l’immedesimazione nei personaggi molto limitata.
Come detto, le tematiche sono molto diverse tra loro, ma è possibile individuare alcuni schemi che si ripetono, incentrati prima di tutto nel solo protagonista, al punto che i personaggi secondari, se presenti, hanno ruoli assolutamente marginali e senza spessore.
Possiamo quindi dire che questa raccolta di racconti costituisca una lettura poco impegnativa e piacevole, sebbene in alcune occasioni un po’ di editing in più sarebbe stato auspicabile.