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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

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Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Gli occhi del drago – S. King

Postato da Legione il 30 Maggio 2014

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Prima che La Torre avesse la sua saga e prima che Roland fosse Roland, King ci concede una sbirciata in quello che diventerà il Medio Mondo in questo libro, Gli occhi del drago.

Roland è un anziano re, un po’ grezzo di modi ma fondamentalmente buono. Non ha mai avuto una particolare affinità con il sesso femminile, ma avrà anch’egli la sua regina che gli darà due figli, William e Thomas. Il primogenito è la luce degli occhi di Roland, e Thomas vive la sua gioventù da eterno secondo, sempre nell’ombra del fratello. Finchè il mago di corte e primo consigliere del re, Flagg (ci dice niente questo nome?) non decide che sia tempo di rimescolare un po’ le carte in tavola. Il re muore in un modo atroce che puzza di omicidio, e del reato viene accusato William, il devoto e perfetto figlio.

In un romanzo confezionato più come una fiaba fantasy che uno dei suoi più classici horror, King ci racconta una storia che, come spesso accade nei suoi libri, è vecchia come il mondo. Parla di tradimento, vendetta, abbandono, amore, coraggio, lealtà, regalità (quella che si trasmette nella natuale correttezza di intenti e dell’onestà) e, sopra ogni cosa, del Bene e del Male che alberga in cascuno di noi.
Un romanzo piacevole, imprescindibile per gli amanti di King perchè costituisce gli albori di una saga che ha attraversato i decenni ed è entrata nella storia della letteratura di genere.

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La leggenda del vento – S. King

Postato da Legione il 13 Febbraio 2014

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Una storia dentro una storia dentro un’altra storia, che si inserisce all’interno della grande storia di Stephen King, la saga de La torre nera, che in fondo è all’interno delle storie di tutti i romanzi che ha prodotto.
La leggenda del vento sembra a primo acchito (dai, diciamolo, lo è) un “romanzo tappabuchi” nato probabilmente con l’intento di dare qualche cosa agli amanti ormai appagati della saga della torre ma senza disdegnare l’attenzione del lettore generalista.
Il risultato, sebbene possa mostrare il fianco come detto a tutta una serie di logiche di mercato a discapito del valore vero e proprio del libro, rimane comunque un’ottima esperienza di lettura.
King è un affabulatore di classe superiore, e in questo romanzo costruito a scatole cinesi lo fa al suo meglio, raccontando e mostrando storie fantastiche in seno al Medio-Mondo.
Un ottima e appassionante lettura, dalle trame non travolgenti, forse, ma narrate in modo stupefacente come solo Il Re sa fare.
Libro assolutamente consigliato a tutti gli amanti di King, a quelli che hanno nostalgia del Medio Mondo (dei suoi aye, dico grazie-sai) e anche a quelli che semplicemente non vedono l’ora di leggere una storia fantastica, essere trasportati lontano sulle ali del vento, quel vento speciale che spira dal buco della serratura e scompagina i destini.

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Tradimento – R. Furth, P. David, S. King

Postato da Legione il 10 Febbraio 2012

Roland ed il suo ka-tet sono tornati a Gilead dopo le pessime vicissitudini ad Hambry e dopo il terribile viaggio di ritorno.
Mentre Bert e Alain, promossi pistoleri sul campo, cercano di tenere a bada le invidie dei coetanei, Roland ha ben altri problemi. Invece di consegnare a suo padre il Pompelmo di Maerlyn, la sfera rosa proprietà ed emissaria del Re Rosso, rimane intrappolato nelle sue suadenti spire, provocandogli uno stato quasi costante di allucinazione, durante il quale assiste a scene raccapriccianti della Torre e di Rhea del Coos che cerca di uccidere suo padre così come ha fatto con la sua amata Susan Delgado.
Questo episodio ha una tematica ben precisa che funge da filo conduttore alla narrazione: il tradimento. Si manifesta in molti modi, alcuni più subdoli, altri più evidenti. In ogni caso però, il tradimento esige un pedaggio di sofferenza e sangue.

Anche in questo terzo episodio del fumetto de La torre nera pubblicato da Marvel e Sperling & Kupfer, Lee e Furth non si sono risparmiati. Così come accade nell’episodio precedente, non vengono ripresi fatti narrati nei romanzi di Stephen King, bensì vine approfondita la storia del giovane Roland, con accenti verosimili che rendono il personaggio che ben conosciamo dai romanzi ancora più realistico e sfaccettato.

In questa occasione inoltre abbiamo l’introduzione di un nuovo personaggio femminile, che si inserisce nella vicenda in modo piuttosto originale. Aileen è la giovane nipote di Cort, l’addestratore di pistoleri di Gilead. E’ una ragazza bella e volitiva, che farebbe di tutto per essere considerata alla stregua dei suoi pari maschi ed avere la possibilità di essere anche lei un pistolero al servizio del Medio-Mondo.
Come sempre accade, i fans più accaniti della saga potrebbero storcere il naso davanti a questi personaggi gratuitamente aggiunti alla storia; d’altra parte occorre ricordare che l’infanzia di Roland è sempre stata narrata con povertà di particolari, e che quindi le opere a fumetti vanno ad aggiungere tasselli taciuti o solo allusi nei romanzi.

Come sempre, una nota a parte va ovviamente per la qualità del fumetto in sè, al di là della storia che racconta. I disegni sono come sempre superbi, mantengono la qualità elevatissima degli episodi precedenti, i colori sono strabilianti, foschi, cupi e tenebrosi. I volti restano quasi sempre nell’ombra, diventando visibili e chiari solo di rado, lasciando quindi di fatto ancora un ampio margine di immaginazione e di coinvolgimento.
Un ottimo prodotto che non delude in nessuna sua parte.

 

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La lunga via del ritorno – R. Furth, P. David, S. King

Postato da Legione il 21 Aprile 2011

L’incarico ad Hambry si è concluso nel peggiore dei modi possibile ed ora il ka-tet di Roland sta tornando a Gilead in più in fretta possibile. Susan è morta bruciata dai suoi stessi concittadini, che ora inseguono i tre ragazzi capitanati dall’unico superstite dei Cacciatori della Bara. Ben presto però i tre capiscono che il vero problema non è costituito tanto gli inseguitori quanto quello che si stanno portando appresso. La sfera rosa, il Pompelmo di Maerlyn, cattura la mente di Roland proiettandola davanti al Re Rosso in persona.

Questa la trama de La lunga via del ritorno, seconda miniserie a fumetti della premiata ditta Furth, David, King e gli stupefacenti disegni di Isanove. Se il primo episodio, La nascita del pistolero seguiva il soggetto di uno dei romanzi originali della saga della Torre Nera, questo inizia una parentesi che non viene assolutamente toccata nei romanzi di King, discostandosene ed approfondendo eventi che vengono al massimo solo accennati nella saga romanzesca.

Questo probabilmente è il punto debole più rilevante di questo episodio: il soggetto è praticamente inesistente, così come è assente una storia degna di questo nome. Un po’ a causa del fatto che questo costituisce un capitolo di raccordo con quello che verrà narrato più avanti ed un po’ perchè privo della guida diretta della storia di King, questa miniserie risulta un po’ povera dal punto di vista del contenuto.
Viene compensato però dalla perfezione dei disegni: immagini dai colori foschi, torvi, i visi deformati dalle ombre e dai turbamenti interiori, in questo capitolo si intervallano alle scene ambientate nel Casse Roi Russe, al centro del Fine-Mondo, caratterizzate dai toni sanguigni ed abborbanti del rosso e del nero.
Come nel capitolo precedente, abbiamo una notevole profusione di contenuti extra di approfondimento, alcune prese da tematiche trattate nei romanzi, altre completamente originali.
Un altro capitolo da non perdere per gli amanti della saga, un altro capolavoro di fumetto per tutti gli appassionati del genere. In attesa del terzo capitolo:Tradimento.

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La nascita del pistolero – R. Furth, P. David, S. King

Postato da Legione il 11 Aprile 2011

Cos’è la Torre Nera? A questa domanda qualunque Kinghiano convinto partirebbe con una filippica di almeno qualche ora. Di certo è il fulcro, il nocciolo di tutta la produzione creativa di Stephen King, il perno attorno al quale ruotano gran parte delle sue opere, la rappresentazione di quello che è sempre stata la Storia Definitiva nella sua mente.

La storia del pistolero Roland ufficialmente si esplica nei 7 ponderosi volumi della serie La Torre Nera, romanzi scritti nell’arco di quasi quarant’anni e portati a compimento nel 2004 con la pubblicazione dell’episodio conclusivo.
Ma non tutto è stato detto e raccontato di questo mondo così incredibile e sinistro che è il Medio Mondo, per questo tante piccole costole sono nate (ad esempio alcuni racconti in diverse raccolte di King) nel corso degli anni. Quella più importante è costituita, naturalmente, dalle serie di graphic novel publicate dalla Panini Comics (e dalla Sperling & Kupfer nella versione rilegata) dal nome omonimo.
La prima miniserie, La nascita del pistolero, racconta per immagini la triste storia del Ka-tet del giovane Roland e del suo sfortunato amore con Susan Delgado. Questo episodio è l’unico delle serie attualmente pubblicate ad essere tratto esplicitamente da uno dei romanzi, La sfera del buio.

La storia nel romanzo infatti viene presentata come un lungo flashback, che si distacca completamente dalla storia narrata, e apre una finestra sulla giovinezza di Roland. Di quello che capiterà infine ai suoi amici ne veniamo ben presto edotti, ma nel romanzo non viene mai spiegato esattamente come le cose arrivarono a quell’epilogo. I fumetti colmano il vuoto in un totale di 5 miniserie, e per gli estimatori della saga è una buona notizia, visto che quella vecchia storia costituisce di fatto il punto di svolta nella vita di Roland, che lo renderà il personaggio ruvido e scostante che vediamo nel resto della saga.

In quanto serie a fumetti, menzione speciale va riservata ai disegni. Magistrali probabilmente è dire poco: quei colori, quei volti, quei giochi di luci ed ombre: a chiunque abbia amato il Medio Mondo non potranno che venire i brividi, di piacere e di inquietudine insieme.

La nascita del pistolero. La torre nera