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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

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Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Uccidi il Padre – S. Dazieri

Postato da Legione il 22 Novembre 2015

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L’efferato omicidio di una donna e la sparizione del figlioletto di sei anni; l’unico colpevole sembra essere il marito, confuso e dalla coscienza non troppo pulita. Gli inquirenti sembrano avere la soluzione del crimine in tasca, ma qualcuno non sembra essere d’accordo. Coinvolge quindi Colomba Caselli, a riposo dopo una controversa operazione di polizia particolarmente sfortunata, per effettuare delle indagini più serie, facendosi aiutare da un personaggio altrettanto controverso, Dante Torre, oggetto di un drammatico caso di cronaca di venticinque anni prima. Dante infatti fu rapito quando era solo un bambino e tenuto in un silo per undici anni, prima di poter fuggire.
Dal gioco di squadra di questi due personaggi così particolari, la dura Colomba e il singolare Dante, scaturisce questo interessante romanzo thriller di Sandrone Dazieri, Uccidi il Padre.
Il punto focale di questo romanzo è costituito per l’appunto i personaggi, delineati con efficacia sia grazie ai dialoghi molto credibili e brillanti, che alle caratterizzazioni personali, le paure, le fragilità, i vizi, i tic. In praticolare il personaggio di Dante in questo senso ne è un vero campionario. Per alcuni versi, ci ha fatto ricordare il personaggio del manga di Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata Death Note, L: allampanato, scostante ma fondamentalmente timido, dall’intelletto eccezionale e dalla grandissima capacità di analisi. Se L va matto per i dolci, usa andare in giro senza scarpe e ama sedersi scompostamente sulle sedie, Dante Torre ha la fissazione per il caffè, è claustrofobico ed accanito tabagista.
Anche il personaggio di Colomba è ben disegnato, partendo proprio dall’ossimoro del suo nome rispetto al suo carattere: ruvido, diretto, forte ed onesto, piegato in ultima battuta da un’ombra nel suo recente passato che la riempie di angoscia e che la rende simile a Dante.
La storia è intrigante, intricata ed interessante, tiene bene per tutta la lunghezza del romanzo che è comunque considerevole. E anche se alla fine l’autore ricade un po’ nella classica limitazione che hanno gran parte dei thriller (l’assassino è uno dei personaggi che già il lettore conosce ma lo capisce non perchè ci arriva con la logica bensì andando per esclusione: è molto raro trovare una soluzione dell’intrigo che sia veramente originale), il finale è soddisfacente, l’arco narrativo si compie a dovere e l’epilogo lascia aperto uno spiraglio per un possibile seguito.
Insomma, un bel libro che consigliamo volentieri a tutti i rosicchiatori del genere.

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Cronache del ghiaccio e del fuoco 2 – G.R.R. Martin

Postato da Legione il 9 Agosto 2015

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La storia riprende da appena dopo il momento cruciale del primo romanzo, la cruenta uccisione di Eddard Stark da parte di re Jeoffrey.
Da questo evento, prende il via la storia vera e propria delle Cronache del ghiaccio e del fuoco 2 di George R. R. Martin, l’equivalente dei romanzi in Italia de “Il regno dei lupi” e “La regina dei draghi”.
I personaggi principali ora sono tutti dispersi per i Sette Regni, e li vediamo impegnati nelle attività e nei drammi più vari: chi è vincolato in una gabbia dorata, chi è ai ceppi, chi è in sella per andare alla guerra, su uno e sull’altro fronte, chi sta semplicemente cercando di sopravvivere, chi è alla ricerca di un nemico silenzioso e invisibile che potrebbe rendere vano qualunque altro dramma.
In questo volume abbiamo un’apertura geografica e della trama: se il primo volume la storia principale era incentrata principalmente sulla famiglia Stark, ora il focus si allarga, includendo i punti di vista dei Lannister, uno sguardo dietro le quinte sulle attività di Stannis Baratheon e i grigi piani di Theon Greyjoy.
Credo che uno degli elementi che ha fatto inconsapevolmente il successo del romanzo, a parte l’intreccio appassionante e la caratterizzazione dei personaggi assolumente credibile e realistica nonostante l’ambientazione fantasy, è l’utilizzo dei punti di vista. Spesso infatti il capitolo dedicato non tratta del protagonista attore in prima persona degli eventi cruciali, bensì di un personaggio a lui vicino, che lo osserva e lo racconta al lettore, consentendo una vicinanza ancora maggiore alla storia e una visione più flessibile e ricca rispetto alla priva persona stretta sul personaggio principale.
Maestoso ed appassionante ma al tempo stesso semplice, logico ed equilibrato, anche questo capitolo aggiunge una ulteriore maglia alla catena che lega i fan a questa storia così ambiziosa.
Naturalmente molto consigliato.

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Fermate gli sposi! – S. Kinsella

Postato da Legione il 26 Luglio 2015

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Lottie e Fliss sono due sorelle molto affiatate dalla vita sentimentale movimentata. Quando Lottie lascia il proprio fidanzato e si sposa con una vecchia fiamma semisconosciuta nell’arco di una sola settimana, Fliss non può fare altro che cercare una soluzione o almeno mettere un’argine a queste decisioni infelici.

Qualche anno fa esplodeva in tutto il suo splendore il fenomeno chick lit, proprio con Sophie Kinsella al comando, con il suo I love Shopping. Sarà che da allora i tempi sono un po’ cambiati, sarà che sono cambiata io come lettrice o sarà che, dai e dai, anche la creatività più lanciata può avere qualche cedimento, ma Fermate gli sposi! l’ho trovato particolarmente irritante.
Per carità, tutti gli elementi più classici del genere ci sono tutti: donne in carriera ma svampite e impreparate con gli affari di cuore, equivoci, disastri, incontri con uomini bellissimi e fascinosi, indecisioni, conflitti, lieto fine e anelli di fidanzamento. Ma alla lunga, i clichè si configurano in circostanze surreali. E quindi ecco scene romantiche al limite dell’assurdità, personaggi dal comportamento fastidioso solo per concedere un twist-ending che possa sovvertire le regole più classiche e concedere un attimo di stupore preconfezionato (e il tutto giustificato dalla follia dell’amore), per non parlare di un susseguirsi di scene al limite del grottesco che dovrebbero far ridere e che invece diventano solo… irritanti, appunto.

Premesso che le storie d’amore, con l’happy ending o con un finale nel dramma, riescono sempre a gettarmi nello sconforto, questo romanzo non fa eccezione. Forse lo scopo principale di un romanzo rosa è esattamente far sognare le lettrici amore da favola con persone splendide, e lo scopo del chick lit è forse quello di vestire questo presupposto di scanzonata inverosimiglianza, ma come qualunque altra letteratura di genere bisogna sentirsi pronti per questo genere di lettura, per evitare di farsi scappare la pazienza.

Insomma, una lettura certamente di svago senza impegno, senza particolari messaggi sotterranei o morale della favola, se non, forse, che l’aspettativa di avere un bellissimo rapporto intimo con un uomo fantastico è inversamente proporzionale alla probabilità di farlo davvero.

Recensione scritta da DocMidna

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Cronache del ghiaccio e del fuoco: Il trono di spade e Il grande inverno – G.R.R. Martin

Postato da Legione il 19 Luglio 2015

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Sì, lo so. Recensire oggi le Cronache del giaccio e del fuoco è un po’ un esperimento di masochismo.
Al di là della vera opinione che un lettore può farsi, un romanzo che è stato in grado di trascendere l’attributo di best seller non può essere criticato con il cuore sereno e la più pura onestà.
Se questo è vero sempre, per la titanica opera di George R. R. Martin non può che essere proporzionale.
Premetto che sono una fervente ammiratrice della fiction HBO Il trono di spade, che ho guardato le prime tre stagioni praticamente a nastro, che ho atteso trepidante la quarta e che, per sedare l’attesa della quinta ho sbranato un terzo dell’edizione doppia de Il trono di spade + Il grande inverno in un weekend.
Ciò detto, devo ammettere a malincuore che se non fossi già completamente venduta per la trama e i personaggi, forse non avrei apprezzato altrettanto i libri.
O forse no: almeno per quanto riguarda questo primo volume, il vero fulcro attrattivo è esclusivamente la trama, la storia, e lo spessore dei personaggi. La serie tv in questo senso mi ha già stregato a sufficienza, di conseguenza il libro non è riuscito a darmi qualcosa di sostanzialmente aggiuntivo.
Martin è un narratore asciutto, che caratterizza i suoi personaggi grazie a dei dialoghi fulminanti, efficacissimi, assolutamente da manuale e dai quali tutti gli scrittori dovrebbero prendere spunto. E proprio attraverso le loro voci scopriamo via via il delinearsi di un quadro, un enorme disegno vasto quanto un continente, di intrighi, menzogne, interessi, sotterfugi e voglia di potere.
In questo intreccio, solo gli spregiudicati possono giocare. E chi si trova suo malgrado tirato in mezzo a questo gioco, o si adatta o muore.
Ed è proprio da queste premesse che prende il via la saga delle Cronache: Eddard Stark, lord di Grande Inverno, è un uomo saggio e onesto, fortemente aderente ai principi di giustizia e lealtà. Suo malgrado viene portato a corte dal suo amico di infanzia e re Robert Baratheon, e quando si verifica il peggio, proprio a causa della sua sete di verità, viene messo a morte.
Vediamo gettare le basi di un casus belli di un conflitto profondo e vastissimo che si esplicherà nei romanzi successivi e che, penso, non abbiamo ancora idea di dove ci porterà.
Nel frattempo, grazie ai numerosissimi cambi di voce che caratterizzano il romanzo, facciamo la conoscenza con un nugolo di personaggi che impareremo a conoscere molto bene, e abbiamo un’iniziale attribuzione di Buoni e Cattivi: Stark tra i buoni, Lannister tra i Cattivi.
800 pagine che fungono da primo capitolo di una saga definita più volte il miglior capolavoro fantasy moderno, imprescindibile ancorchè titanica lettura per qualunque amante del genere.

Recensione scritta da Sayu

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Scheda: Caligola, Impero e Follia – F. Forte

Postato da A&C Staff il 19 Giugno 2015

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Ha appena cinque anni, Gaio Giulio Cesare, quando il padre decide di portarlo con sé per una campagna militare nelle terre da cui ha preso il suo nome: la Germania. Perché suo padre è Germanico, il più potente e acclamato generale di Roma. L’uomo che molti vorrebbero incoronare imperatore, al posto dell’odiato e temuto Tiberio. Il comandante che non ha paura di nulla, tranne che di un essere umano: la moglie, Agrippina, nipote di Augusto, la madre dei suoi figli.

Tra loro c’è Gaio, che non ama il suo nome e preferisce il soprannome che gli hanno dato i suoi amici legionari, cui procura schiave e divertimenti, ottenendo in cambio di essere accolto nel loro gruppo e ricevere i loro duri insegnamenti. Quel soprannome che prende origine dalle calzature militari troppo larghe che ha sempre ai piedi, le caligae. Quel soprannome che porterà con sé per tutta la vita: Caligola.

E quando suo padre Germanico viene avvelenato ad Antiochia, la terza città più grande del mondo, il piccolo Caligola giura che avrà la sua vendetta. È in quel momento che capisce che essere amato non basta, che essere un grande guerriero non è sufficiente, che il vero potere risiede nelle informazioni. Per questo impara ad attraversare non visto i corridoi dei palazzi imperiali, dove viene a conoscenza di trame, intrighi e congiure, ordite da uomini assetati di potere e da donne crudeli e disinibite. Sotto il sorriso maligno del vecchio Tiberio, che pare avere stretto un patto con gli dèi, tanto si mantiene lucido, energico e spietato anche in vecchiaia. Così il piccolo Caligola intraprende il percorso che lo porterà a sedere sul trono dell’Urbe. Un percorso lungo, pieno di ostacoli, in cui la tentazione della vendetta deve essere sempre temperata da prudenza e astuzia. Un percorso che farà sì che sarà lui, non suo padre, non i suoi fratelli, il nuovo imperatore di Roma.

Restituendo gli intrighi, le alleanze sempre pronte a mutarsi in tradimento, la lussuria e l’avidità della Roma imperiale, che nelle pagine di “Caligola – Impero e follia” non ha nulla da invidiare alle capitali delle “Cronache del Ghiaccio e del Fuoco” di George R.R. Martin, Franco Forte scrive un romanzo straordinario, che reinventa, con taglio originale e moderno, il mito dell’imperatore più odiato della storia. Dando voce, per una volta, alla sua versione.

l’autore

Franco Forte nasce a Milano nel 1962. Giornalista, traduttore, sceneggiatore, editor delle collane edicola Mondadori (Il Giallo Mondadori, Urania e Segretissimo), ha pubblicato i romanzi Caligola – Impero e Follia, Ira Domini, Il segno dell’untore, Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, La Compagnia della Morte, Operazione Copernico, Il figlio del cielo, L’orda d’oro – da cui ha tratto per Mediaset uno sceneggiato tv su Gengis Khan –, tutti editi da Mondadori, e La stretta del Pitone e China killer (Mursia e Tropea). Per Mediaset ha scritto la sceneggiatura di un film tv su Giulio Cesare e ha collaborato alle serie “RIS – Delitti imperfetti” e “Distretto di polizia”. Direttore delle riviste Romance Magazine (www.romancemagazine.it) e Writers Magazine Italia (www.writersmagazine.it), ha pubblicato con Delos Books Il prontuario dello scrittore, un manuale di scrittura creativa per esordienti giunto alla settima edizione. Il suo sito è www.franco-forte.it.

Dannazione – C. Palahniuk

Postato da Legione il 5 Giugno 2013

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«Mi sente, Satana? Sono io, Madison. Non è vero che quando muori la vita ti passa davanti. Non tutta, almeno. Alcune parti magari sì. Altre, possono volerci anni e anni prima di riuscire a recuperarle. Credo che sia questa la funzione dell’inferno. E’ un luogo dove ricordare. Ma non solo: lo scopo dell’inferno non è tanto quello di dimenticare i dettagli delle proprie vite, quanto di perdonarli. Ebbene sì, i morti hanno nostalgia di tutto e di tutti, ma non rimangono aggrappati alla Terra per sempre.»

Madison ha tredici anni appena compiuti, si vede grassottella, bruttina, ma è molto consapevole della sua intelligenza. E’ figlia di ricche e notissime celebrità del jetset hollywoodiano, fissate con il salutismo, la tutela dell’ambiente e la beneficenza, ma che poi indulgono in psicofarmaci, droghe e abitudini decisamente poco ecocompatibili.
Questa ragazzina potrebbe essere una delle molte, vessate figlie di vip, se non fosse per un piccolo particolare: è morta.
Dannazione di Chuck Palahniuk è un romanzo del 2011 in prima persona, nel quale Madison racconta la sua personalissima esperienza dell’inferno, che è molto diverso da come siamo abituati ad immaginarlo, e ripercorre in flashback i tratti salienti della sua breve vita.
Anche in questo romanzo possiamo ritrovare alcune delle caratterische che ci fanno tanto amare l’autore, ma qualcosa stona rispetto ad altre opere precedenti.
Sarà l’ambientazione decisamente distaccata dalla realtà (per quanto ci siano molti ottimi spunti di riflessione parecchio concreti), sarà la voce lucida e matura della ragazzina: la lettura procede scorrevole, forse troppo, e la sensazione alla fine è quella di non essere arrivati davvero da nessuna parte.
La trama è piuttosto chiara e lineare, eppure alla lettura sembra di registrare alcuni cambi di rotta in corso di navigazione.
Il risultato è un romanzo comunque pregevole, ma meno scioccante e diretto rspetto alle opere precedenti, più conformato alla letteratura contemporanea.

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