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Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

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Scheda: Le verità altrui – S. Scarciglia

Postato da A&C Staff il 21 Ottobre 2013

http://annessieconnessi.net/scheda-le-verita-altrui-s-scarciglia/

Il romanzo narra gli ultimi giorni di vita del protagonista, un uomo che a causa di un forte trauma dovuto ad un incidente stradale in cui ha perso l’intera famiglia, si sveglia dal coma e si accorge di possedere un dono. Si rende conto che ogni volta che qualcuno gli pone una domanda lui ne conosce immediatamente l’esatta risposta. Il prezzo da pagare per un privilegio così grande è che tutte le risposte che egli nega si trasformano, al giungere della sera, in dolore fisico e
supplizio. Per questo motivo decide di vivere in completa solitudine, fino a quando incontra un bambino che lo porterà a confrontarsi nuovamente con altri esseri umani. Suo malgrado viene coinvolto in una brutta vicenda tra due ragazzi, il primogenito del capitano di polizia locale e la figlia del sindaco della cittadina in cui vive, che si conclude con l’omicidio della ragazza.

l’autore
Salvatore Scarciglia nasce a Torino il 14 Marzo 1972 da genitori emigrati dal salento in cerca di lavoro e una vita migliore nel capoluogo piemontese. Vive e cresce in un quertiere difficile della città che vanta il primato degli adolescenti in riformatorio; a Torino studia fino al raggiungimento della laurea nel 1997.
“Le verità altrui” è il suo secondo romanzo ma il primo pubblicato da una case editrice che, seppur piccola, ha voluto scommettere sulle sue capacità di scrittore.
Vive e lavora attualmente nella provincia milanese con la propria famiglia dove, tra il lavoro e l’esperienza di essere papà di due fantastici gemelli, cerca di ritagliarsi del tempo per proseguire nella sua passione per la scrittura.

Morire dal Ridere – A. Usardi

Postato da Legione il 4 Agosto 2012

C’è un negozietto molto singolare, nella ChinaTown di Milano. In questo esercizio a conduzione familiare si vendono armi, veleni, corde annodate: tutto ciò che può essere utile per soddisfare l’ultimo desiderio di un suicida.
Un bel giorno, alla porta compare un ragazzino, Robespierre, che regalerà una ventata di ottimismo e rinnovamento nelle vite tetre dei proprietari.
Morire dal ridere è il breve e particolare romanzo di Antonietta Usardi. Senza dubbio si tratta di una lettura un po’ sui generis, condita di surreale humor nero. Si pesca a piene mani nel gioco dei contrari a cui siamo stati abituati con le vicende della famiglia dark per eccezione, quella Addams, con qualche nota di originalità.
Simpatica la caratterizzazione dei personaggi e dell’esuberante seienne Robespierre, che talvolta però arriva ad esprimersi in modi davvero inverosimili per un bambino di quell’età.
Pecca principale di questo romanzo è la mancanza di editing, che si fa sentire nella scelta dell’aggettivazione a volte un po’ ridondante e in certi dettagli incongruenti. La vicenda in sè poteva probabilmente essere rinfoltita meglio, mentre sembra essere descritta a volo d’uccello. Forse un po’ banaluccia la morale nel sottotesto del racconto: la gioia di vivere incarnata in un bambinetto solare ed inconsapevole delle brutture del mondo dei grandi.
Una lettura semplice e disimpegnata insomma, piacevole e scorrevole, agevolata uteriormente dal grande carattere con dell’impaginazione, per favorire la lettura a chi ha difficoltà visive. Consigliato a chi ama le letture un po’ sopra le righe e a chi piace non prendere niente troppo sul serio.

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Scheda: Morire dal Ridere – A. Usardi

Postato da A&C Staff il 7 Luglio 2012

Il romanzo, opera prima di Antonietta Usardi, ci trasporta piacevolmente nella Chinatown di Milano, il quartiere Paolo Sarpi, per farci conoscere un negozio molto particolare, Morti e Beati, che produce e vende oggettistica per suicidi.
In questo luogo surreale, in cui realtà e fantasia si mescolano, troviamo una famiglia convinta che l’esistenza non offra altro che dolore e disperazione ed un bambino, con un nome da rivoluzionario, deciso a dimostrare che la vita può offrire molto altro.
Milano. La famiglia di Vincent e Amelia gestisce da molti anni a Chinatown un negozio per suicidi e nella vita non sembra vedere altro che dolore e sofferenza.
Un giorno di ottobre piomba nella pace domestica il nipote, il piccolo Robespierre, amante della vita, che con tutto il candore dell’infanzia si propone un’attenta e scrupolosa opera di ottimistico sabotaggio ai danni dell’attività degli zii.

l’autore

Antonietta Usardi, milanese di nascita, si dedica da anni con passione alla scrittura e si occupa con successo di MilanoMagazine, giornale online dedicato a tutte le novità e a tutti gli eventi in città (www.milanomagazine.wordpress.com)

Il libro è disponibile in tutte le librerie in versione cartacea oppure in versione e-book nei migliori store online.

Il saio sepolto – M. R. Angellotti

Postato da Legione il 7 Febbraio 2012

Nel Medioevo centroeuropeo, un novizio cerca di venire a capo di un mistero intricato che coinvolge morti sospette e tradimenti, ma che diventa occasione di indagare dentro di sè, nelle umane passioni che pensava aver accantonato per sempre.

Questo è, in estrema sintesi, il romanzo storico di Maria Rosaria Angellotti, Il saio sepolto.
La narrazione si svolge in terza persona, con il punto di vista principalmente su Fortunio, il novizio protagonista, che si trova suo malgrado invischiato in questa intricata vicenda, ma che talvolta si sposta su questo o quel personaggio.
La vicenda risulta senza dubbio interessante e accattivante, ma penalizzata purtroppo da uno stile narrativo troppo distante dal centro dell’azione. E’ infatti questo stile distaccato a costituire il punto più penalizzante all’intera opera.
La sfida più ardua nella scrittura di un romanzo storico efficace ed appassionante è quella di arrivare a trasmettere le informazioni storiche consisenti con la realtà, unendole alla finzione, e renderle appassionanti, allontanandole dallo stile un po’ noioso, distaccato e accademico che caratterizza la storia raccontata nei libri di scuola.
Ed infatti su questo punto che, forse per inesperienza, l’opera subisce il genere. I fatti vengono raccontati sempre, seppure a volte con dovizia di particolari, senza venir mai mostrati; anche le scene potenzialmente più dinamiche, nelle quali l’autrice avrebbe potuto sbizzarrirsi sfruttando dettagli con ricchezza sensoriale (nelle torture inflitte a Guglielmo, l’incendio al borgo, l’intera parte dedicata al flashback della rocambolesca fuga di Federico, giusto per fare alcuni piccoli esempi), vengono invece raccontati da un punto di vista lontano, distaccato. Questo infatti rende molto difficoltoso per il lettore immergersi nella storia, che diventa invece un lontanissimo spettatore, senza coinvolgimento.
Alcune scelte narrative poi, creano qualche confusione nel lettore, principalmente abbiamo rilevato una certa difficoltà nell’associare i nomi dei personaggi al loro ruolo, specie nella prima metà dell’opera.
La storia in sè ha senza dubbio del potenziale, e anche i dialoghi sono curati e verosimili, così come la caratterizzazione dei personaggi, dipinti a tratti decisi, ma la narrazione così lontana dall’azione smorza di fatto tutti questi aspetti positivi.
Si tratta insomma di un’opera con dell’indubbio potenziale, penalizzato purtroppo da una carenza di editing che avrebbe permesso di esprimersi al meglio ottenendo un romanzo al pieno del suo fascino storico evocativo.

Scheda – Il saio sepolto: M. R. Angellotti

Postato da A&C Staff il 16 Gennaio 2012

Il Medioevo tedesco, all’epoca delle Crociate, fa da sfondo alla trama d’intrighi e delitti che s’innescano intorno a una misteriosa lettera. La morte violenta del suo autore, il vescovo Guglielmo, è il punto di partenza per il viaggio che intreccerà le sorti di un’antica famiglia e di Fortunio, il giovane novizio incaricato di consegnare la lettera, in una successione di eventi, tradimenti e colpi di scena.

l’autore

Maria Rosaria Regina Angellotti è nata a Pompei, ma vive a pochi chilometri da Catania, dove ha conseguito la laurea in lettere. Appassionata di Storia e psicologia, dedica il proprio tempo libero agli animali abbandonati.

Il saio sepolto
Maria Rosaria Angellotti

Genere: Avventura medievale
Pagine: 198
Prezzo libro: 15,50 euro
ISBN libro: 978-88-7307-415-4
Prezzo e-book: 10,99 euro
ISBN ebook: 978-88-6578-111-9
Data di uscita: 24 febbraio 2012
Brossura, cartoncino plastificato opaco

Scheda: Tutte noi abbiamo un Mister Big – O. De Iulio

Postato da A&C Staff il 20 Novembre 2011

Scheda rimossa per politiche editoriali. Per informazioni in merito scrivere a staff.annessieconnessi [@] gmail.com

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Uomo bianco alla periferia dell’impero – U. D’Agostino

Postato da Legione il 26 Ottobre 2011

Anno 1992. Michele è un giornalista romano, con pochi scrupoli e molte aderenze redditizie, che si ritrova dalla sera alla mattina invischiato nel grande polverone sociopolitico che prese il nome di Tangentopoli. Per sfuggire all’interesse della magistratura, Michele si trova quindi a partire per destinazione ignota, spinto dal suo “capo”, un senatore dalla coscienza sporca, e si ritrova in Giamaica. Qui entra in contatto con una realtà del tutto nuova, ma soprattutto arriva a conoscere il suo vero io, spogliandosi del marcio della società occidentale, riscoprendo in sè una persona sconosciuta.

Uomo bianco alla periferia dell’impero è il primo romanzo del giornalista Umberto D’Agostino. E’ inevitabile riscontrare la perizia del professionista della scrittura, in particolare attraverso tutta una serie di dettagli dai quali traspare il background giornalistico dell’autore. Lo stile è particolare, reso ancora più graffiante dalla narrazione in seconda persona singolare che, associato ad un ritmo piuttosto incalzante e un linguaggio diretto e popolare, mira a coinvolgere, invischiare, direttamente il lettore nella storia.
La trama di per sè non brilla per particolare originalità, segue uno schema piuttosto standard e prevedibile sia nella sequenza degli eventi che nel percorso di redenzione interiore del protagonista; alcuni personaggi risultano credibili, nei comportamenti e nei dialoghi, mentre altri (in particolare Judy) sembrano rarefatti e poco verosimili, diffondendo un’aura di irrealtà anche nei personaggi con i quali interagiscono. Ciò nonostante, il ritmo e lo stile riescono ad essere intriganti a sufficienza per mantenere sempre vigile l’attenzione del lettore, in particolare grazie alle accurate descrizioni dei territori e della popolazione Giamaicana, che riescono ad allontanarsi dai clichè permeati fino a noi di questa società così particolare.
In sintesi quindi, un romanzo che si lascia leggere bene (a dispetto dell’editing carente), che nonostante faccia riferimento ad eventi italiani di qualche anno fa, rimane (tristemente forse) molto attuale e lascia in fondo un certo desiderio di fuga, di cambiamento radicale, per staccare da una società ormai opprimente e alienante a favore di una realtà costituita da cose più piccole e più vere.

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Scheda: Uomo bianco alla periferia dell’impero – U. D’Agostino

Postato da A&C Staff il 14 Ottobre 2011

Alla vigilia di Tangentopoli è facile, se sei un giovane cronista rampante, fare favori alla persona sbagliata. E Raimondi, appena iniziano a cadere le prime teste sotto ai colpi della magistratura milanese, è costretto a darsi alla fuga per evitare la galera. Si ritrova alla periferia dell’impero, in una Jamaica no problem di reggae, sole, marijuana, belle donne, loschi traffici e criminalità stagnante. Un far west noir di fine ventesimo secolo, dove ricominciare. Forse.

Uomo bianco alla periferia dell’impero
Umberto D’Agostino

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