splash
Annessi & Connessi
Per noi, i libri sono una faccenda personale. Benvenuto!
Postato da Legione il 17 Maggio 2015

http://annessieconnessi.net/una-notte-di-ordinaria-follia-a-filisdeo/

Un po’ di spacconate, un po’ di humor nero, un po’ di splatter, un pizzico di pulp: Una notte di ordinaria follia di Alessio Filisdeo è un mix ben equilibrato di scene di violenza allucinata, scene genuinamente originali e horror dagli accenti più classici. Questo ebook dalla brevità fastidiosa suona quasi come un antipasto ad [...]

 

L’acchiappasogni perduto – D. de Stefano

Postato da Legione il 4 Febbraio 2015


L’acchiappasogni perduto, di Daniele de Stefano, è un romanzo di fantascienza che risente principalmente di scelte stilistiche e strutturali un po’azzardate.
La storia di per sè appare già piuttosto complicata (fantascienza, viaggi nel tempo, messaggi alieni, il tutto in un mondo futuristico) ma la lettura viene resa ancor più difficoltosa e confusa a causa di scelte strutturali e stilistiche opinabili. Innanzitutto il punto di vista cambia di continuo, più volte all’interno di uno stesso capitolo, a distanza di pochi paragrafi e talvolta anche all’interno della stessa porzione di testo, seguendo i vari protagonisti che raccontano vicende in diverse collocazioni spaziali, rendendo molto difficile per il lettore mantenere un flusso narrativo coerente.
In secondo luogo, la scelta di avvalersi della finzione letteraria del diario, talvolta utile per semplificare lo sviluppo di personaggi e vicenda, costituisce un ulteriore appesantimento della narrazione: in questo caso non si tratta solo diario scritto, ma di registrazione audio-video (in alcuni casi viene spiegata con una registrazione olografica, non molto motivata) che rende più difficile la gestione dell’effetto parlato in termini di dialogo, tempi, ritmi, sovrapposizione di eventi alla registrazione, ecc.
I dialoghi sono in generale poco verosimili e poco realistici, e non si verifica un cambio di registro al cambiare del personaggio parlante, anche a causa di una “pomposità lessicale” che di fatto banalizza la personalità dei personaggi.
Non è possibile non notare inoltre errori grossolani di editing, come tempi verbali inesatti, parole utilizzate impropriamente e sillabazione approssimativa, ma anche incongruenze e inesattezze di ambientazione (le videocassette in un ambiente ostentatamente futuristico, i bisticci linguistici tra l’italiano e l’ambientazione USA sono solo due esempi in uno scenario piuttosto poco realistico e poco immersivo).
Nel complesso quindi la sensazione è quella di un romanzo costruito in modo un po’ ingenuo e senza un supporto opportuno di editing, raffinamento e riorganizzazione, in grado di demoralizzare anche il lettore più motivato e ben disposto.

Ti interessa questo libro? Compralo su Amazon! L’acchiappasogni perduto

Tags: , , ,

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (1 voti, media: 5.00)
Loading ... Loading ...

Post simili
Posted in Recensioni

2 Risposte to “L’acchiappasogni perduto – D. de Stefano”

Daniele De Stefano

Ho letto con molto interesse la critica che ha letteralmente stroncato il mio romanzo. Questa singola opinione la considero di poco conto (anche perché il critico non si firma e non si conosce nulla delle sue qualifiche) ma, come fiero autore de l’Acchiappasogni perduto, è mio dovere rispondere comunque, premettendo che questo non significa tentare di difendersi, né tantomeno dare giustificazioni e quant’altro. Sono solo punti di vista. Il primo punto di vista (e questo me lo consentirete) è che un autore è libero di scrivere la propria storia come meglio crede e, anche se sbaglia, può decidere di non essere condizionato da quello che si aspetta il lettore mentre apre il suo libro. Se un autore vuole inserire un mangianastri in una storia ambientata nel 4000 perché questo dovrebbe rappresentare un’inesattezza? La fantascienza non è reale e quindi non si può andare a cercare il realistico in un libro di fantascienza.
Se un autore vuole azzardare, scrivendo un romanzo ricco di espressioni e di pensieri e povero di dialoghi e cambi di registro, perché questo dovrebbe risultare poco credibile e sminuire i personaggi? Anche se vuole presentarlo sottoforma di diari o registrazioni perché non dovrebbe? E’ un azzardo lo so, ma di certo non è una cosa ingenua e neanche tanto pesante. Non esistono delle leggi scritte che obbligano l’autore ad utilizzare il dialogo, il fascino dei libri è anche questo: possiamo trovare espressioni, pensieri, monologhi. Se tutto deve essere limitato ad un dialogo allora guardiamoci un film. Per quanto riguarda invece le distrazioni sui tempi verbali ed errori vari, questo lo apprezzo e ne farò tesoro. Può capitare. Capita ai famosi figuriamoci a me.
In conclusione, il consiglio che posso dare al critico o alla critica è innanzitutto di firmarsi, poi di non limitarsi solo alle storie semplici, affini al suo genere, strutturate dal classico dialogo e conformi al tradizionalismo della letteratura, ma di aprire la mente anche ad altri generi, magari più complessi e scritti in modo singolare, senza gettare subito la spugna e catalogarli a priori come demoralizzanti.
Grazie.

A&C Staff

Gentile autore, la ringraziamo per il suo commento e ne faremo tesoro.

Lascia un commento